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Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?

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Paperinika
Imperatore della Calidornia
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PolliceSu   (6)

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    Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
    Risposta #30: Lunedì 13 Apr 2015, 14:58:38
    Penso che la discussione si sia un po' incasinata, e che alcuni non abbiano colto il punto: non penso che l'intento dell'autore del topic fosse soltanto di lamentare che manca il battipanni di Paperino contro i nipotini, e mi stupisco che dei moderatori possano aver ridotto solo a questo tutta la discussione: leggendola, non è capitato a nessun altro.  :-? Ed a volte mi sembra che siano i moderatori stessi a fare da "guardiani della (nuova) ortodossia politicamente corretta" della Disney, più che la Disney stessa.
    :-?
    Non vedo perchè dovrei cambiare la mia opinione riguardo a questo (o anche ad altri) argomento solo perchè sono moderatrice. Non mi paga nessuno per difendere la redazione o chicchessia, e il ruolo di moderatrice lo tiro fuori solo quando mi tocca il "lavoro sporco"... per il resto sono una lettrice come tutti gli altri. :)
    Sul Topolino ho imparato a leggere, e con i personaggi Disney ci sono cresciuta, per cui in più di vent'anni ritengo di essermi fatta una mia idea personale di quello che è, per me, il fumetto Disney italiano che, settimana dopo settimana, leggo su Topolino.
    Magari sarà il contrario della tua (in fondo chi siamo noi per giudicare se un'opinione è giusta o sbagliata?), ma ti assicuro che è "genuinamente" mia, dall'alto della mia carriera di lettrice. :)

    Intendiamoci, non ho mai detto che questa sia la migliore delle redazioni possibili (che non comprende solo la De Poli ma tutta le gente che lavora per portare il Topolino in edicola, dai redattori, agli sceneggiatori, ai disegnatori... e le loro scelte editoriali riguardanti colorazioni, lessico, edulcorazioni e chi più ne ha più ne metta), ma semplicemente che, secondo me, l'attuale redazione sta svolgendo molto bene il suo compito, che è quello di mettere insieme un settimanale a fumetti godibile "da 0 a 99 anni".
    Magari ci possono essere soluzioni migliori (o anche peggiori), non lo metto in dubbio, ma non ho argomenti per denigrare quello che di buono sta venendo fatto in questi anni, perchè, a mio parere, non ce n'è bisogno, nè tantomeno motivo.

    Semplicemente, io non ho sperimentato lo straniamento che molti di voi lamentano.
    Sarà che sono di bocca buona e mi accontento di poco, e che in fondo leggo fumetti principalmente per svagarmi e cerco di coglierne principalmente gli aspetti positivi (come faccio normalmente in ogni ambito, peraltro) piuttosto che insistere a focalizzare la mia attenzione su quelli negativi.
    Che sicuramente ci sono, non lo nego (il politically correct è una brutta bestia, ma non è una "libera scelta"... uscir fuori dai suoi binari, per il fumetto, vuol dire soccombere, almeno nell'Italia buonista di oggi, che si scandalizza per ogni nonnulla ma chiude gli occhi sui veri problemi concreti), ma per me passano in maniera naturale in secondo piano.

    Adesso, lasciando stare i conflitti tra personaggi, che pure ci vogliono, perché senza un conflitto di qualche tipo, non c'è una storia, è evidente che l'autore del topic non si riferiva solo a questo. Si riferiva, mi par di capire, alla mancanza, molto più generale ed ampia, di Comportamenti Umani, Riconoscibili e Credibili, dei personaggi. Se un personaggio ha dei difetti, non per forza così gravi come in Martina, e magari capendo di sbagliare e correggendosi alla fine della storia, perché no, ma comunque che nella storia contino, allora è riconoscibile, ci si può anche identificare.

    E detto per inciso, a me i personaggi non sono mai sembrati così stereotipati come oggi, proprio perché il loro campo d'azione è estremamente limitato.

    Oggi un personaggio non può desiderare di arricchirsi (se non è Zio Paperone), non può provare odio, invidia, collera, magari in risposta ad un torto, non può fare un sacco di cose.
    Mancanza di comportamenti umani?
    Ma se fino a pochi giorni fa stavamo a discutere sul fatto che Paperino, Paperoga e Gastone non possono uscire insieme come tre cugini "normali" perchè ne escono snaturati.
    Allora è vero che non siamo mai contenti di nulla? ::) :P

    Anche le storie di una volta avevano una morale, ma l'aspetto intelligente era proprio il non renderla esplicita, didascalica, imposta, ma suggerirla tra le righe, come conseguenza di quel che succedeva. E si capiva benissimo lo stesso, anzi...
    E per quanto riguarda invece i personaggi in sé,  l'unico aspetto che può averli in qualche modo limitati, credo sia appunto la soppressione del politically... scorrect, che gli conferiva indubbiamente una maggiore vivacita. Peró anche qui,  si parlerebbe più di un confronto appunto con gli anni 60 che con gli anni 90, in quanto la censura non è che è calata un giorno così improvvisamente dall'alto, è stato tutto un percorso più o meno graduale verso un buonismo spesso addirittura opprimente e creativamente castrante.
    E se io leggo una storia degli anni 60 e vedo Paperino che mi insegue Qui Quo e Qua con il battipanni,  mentre ora noto che non lo fa più, non è perché la personalità di Paperino è cambiata,  ma perché il contesto sociale reale è cambiato: semplicemente, 70 anni fa paperino poteva randellare i nipoti, mentre ora non lo può più fare. È un problema della censura (a parte il fatto che in questo caso non mi sembra nemmeno completamente sbagliata),  censura che è limitante, ma che non ha portato ad un tale appiattimento dei personaggi, che a mio parere sono invece ancora ricchi sotto questo punto di vista.
    Sul politically correct, con me sfondi una porta aperta, visto che ne sono abbastanza insofferente. Però poi mi fermo un attimo e mi chiedo se davvero quello che voglio è vedere Paperino dare del drogato a Paperoga, o inseguire i nipoti per prenderli a randellate, o Topolino bere una birra... o semplicemente leggere delle belle storie. Ecco, io preferisco "semplicemente" le belle storie. Tutto qui. :)
    « Ultima modifica: Lunedì 13 Apr 2015, 14:59:30 da Paperinika »

      Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
      Risposta #31: Lunedì 13 Apr 2015, 15:31:53
      Ma sono d'accordo con te, Paperinika, anche per me è molto più importante che la storia sia bella, piuttosto che Paperino si lasci andare ad un travaso di bile, o che i personaggi si scambino offese pesanti. Queste, anzi, sono sfumature a mio avviso evitabili, anche se innegabilmente contribuivano a rendere più vivace, ma soprattutto più naturale, il personaggio, perché in un mondo edulcorato come lo è troppo spesso il fumetto disney odierno, la naturalezza dei protagonisti (che devono essere positivi per forza) e la credibilità delle situazioni (che devono contenere una morale per forza) sono la prima cosa che si perde per strada. Ma non è comunque la mancanza di questi particolari alla Guido Martina che mi impedisce di apprezzare le storie, né tanto meno penso che appiattisca i characters,  perché se un autore è bravo (e noi di bravi per fortuna ne abbiamo tanti) riesce a dare comunque personalità, a rendere simpatici, spontanei (non semplici attori di canovacci) e caratteristici i personaggi, anche senza ricorrere a situazioni e linguaggi particolarmente coloriti che oggi incorrerebbero nella censura. Insonma, non è certo questo a fare la bellezza o la bruttezza di una storia. Per me il problema del politically correct è questo: più che modificare/appiattire i personaggi,  problemi che un buon sceneggiatore dovrebbe saper evitare senza problemi, riduce la libertà creativa, e questo é a prescindere un male , e indora tutto con un buonismo a tratti pedante e che non aiuta la testata a sollevarsi da un pregiudizio che la opprime, quello secondo cui sarebbe un "giornaletto da bambini".

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      Dippy Dawg
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        Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
        Risposta #32: Lunedì 13 Apr 2015, 15:41:56
        Come ha giustamente già scritto anche Daydreamer, mi sembra che in queste discussioni si parta sempre da almeno un presupposto sbagliato...

        Che significa (ad esempio) "le storie degli anni '90"?
        Facendo un rapido e approssimativo calcolo (10 anni x 52 numeri l'anno x 5 storie a numero), si può vedere che le storie pubblicate su Topolino negli anni '90 sono circa 2500: un numero di tutto rispetto, degno degli abitanti di un paese di medie dimensioni (o dei numeri di Topolino usciti in 55 anni)!
        Come è possibile trovare un qualcosa che possa accumunare tutti, o anche solo la maggiorparte, di 2500 elementi di un insieme?

        Dire "le storie degli anni X erano così e cosà" è necessariamente un'approssimazione, basata, a volte, su ricordi generici, magari fuorviati dalla nostalgia...

        Con questo, non voglio dire che chi ha fatto partire la discussione abbia assolutamente torto, anzi!
        Però, semplicemente, bisogna cercare di valutare le cose nelle giuste proporzioni! ;)
        Io son nomato Pippo e son poeta
        Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
        Verso un'oscura e dolorosa meta

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        piccolobush
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          Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
          Risposta #33: Lunedì 13 Apr 2015, 15:54:52
          Penso che la discussione si sia un po' incasinata, e che alcuni non abbiano colto il punto: non penso che l'intento dell'autore del topic fosse soltanto di lamentare che manca il battipanni di Paperino contro i nipotini, e mi stupisco che dei moderatori possano aver ridotto solo a questo tutta la discussione
          E io mi stupisco di come si possa equivocare quello che ho scritto.
          Non ci si rende conto che ci si affeziona a delle caratterizzazioni specifiche dei personaggi e che si pretende che siano quelle e solo quelle a prevalere.
          Per come la vedo io, gottfredson (& soci) e barks per i due universi avevano già caratterizzato al meglio tutto. Da lì in poi si è andati sempre per sottrazione, raramente si è aggiunto qualcosa (scarpa e pochissimi i altri).
          Il paperino di martina e dalmasso non è lo stesso di barks (e non c'entrano nulla le storie dello scrittore americano in cui zio e nipotini si fanno i dispetti, nello spirito sono lontani anni luce da quelle italiane, ma proprio agli antipodi, del tutto inconciliabili), come non lo è il paperino fannullone o quello sfortunato che è arrivato fino a oggi. Sono tutte derive incontrollate del personaggio originale.
          Idem per topolino. Il primo a intervenire e pesantemente è stato walsh: forse era necessario, forse non si poteva fare altro, ma è indubbio che con lui sparisce un topolino e ne arriva un altro. Migliore? Peggiore? Diverso? Ognuno può rispondere per sè.
          Poi martina ha fatto il suo in italia, cominciando a trasformarlo, prima in maniera convincente poi sempre più trasandata, e il brutto è che tutti gli sono andati dietro ma in modo impersonale, pedissequamente, senza metterci nulla di proprio, arrivando al manierismo stantio degli anni '70 che ha cominciato ad interrompersi solo più di vent'anni dopo.
          Per gli altri valgono discorsi analoghi.
          L'utente iniziale ha posto un quesito che aveva un suo senso, peccato che la risposta qua dentro sia sempre la stessa, "il politically correct", è lui la causa di ogni male, tirato dentro sempre anche quando non c'entra.
          Sarà che sono troppo occupato a curare l'ortodossia della disney, ma sinceramente non vedo come del "politically uncorrect" possa salvare storie come... va be, non le dico per non farmi dei nemici ::)
          E' vero invece che in alcuni casi può aggiungere quel qualcosa in più ad una storia, ma appunto è un qualcosa in più, perchè alla base di tutto ci sono sempre una buona idea e il saperla raccontare.
          Sempre per tirare in ballo martina, perchè essendo morto almeno non si offende, ha scritto anche delle vaccate immani e lì non c'erano dialoghi spregiudicati o nefandezze varie che potessero renderle migliori, erano e rimangono brutte

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          Special Mongo
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            Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
            Risposta #34: Lunedì 13 Apr 2015, 16:13:32
            Io comunque questa divinizzazione dei Maestri Barks, Gottfredson e Scarpa non l'ho mai condivisa. E' un procedimento acritico e astorico. Se loro erano i migliori e gli unici validi in tutto e per tutto, allora leggiamo solo loro e smettiamo di leggere altri fumetti: è un controsenso pensare che non ci sarà nessuno come loro e poi continuare a comprare "Topolino".
            D'accordo che le battaglie in Barks tra Donald e nipoti non erano violente proprio quanto quelle di Martina, ma quasi (lo erano le storie anni '40, in cui addirittura QQQ picchiano dei coetanei con l'approvazione di Paperino). E adesso non facciamola passare perché è di Barks e non di Martina.
            Magari è OT, ma c'è un mio piccolo intervento IT sui disegni degli anni '90 che forse non è stato notato (lo dico perché questo mio ultimo post forse è veramente troppo OT).
            « Ultima modifica: Lunedì 13 Apr 2015, 16:17:25 da Sam_Spade »
            Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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              Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
              Risposta #35: Lunedì 13 Apr 2015, 16:27:52
              Sembra che sia sparito il messaggio che ho inviato stamattina, per cui lo riscrivo.

              Sarei proprio curiosa di sapere chi è l'autore di questa traduzione (e soprattutto di confrontarla con le battute originali, che non conosco) che non avevo mai visto e che è decisamente più colorata di quelle che conoscevo io.
              Non so chi sia il traduttore, ma qui si possono vedere le battute originali:

              « Ultima modifica: Lunedì 13 Apr 2015, 16:34:24 da clinton_coot »

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              piccolobush
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                Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                Risposta #36: Lunedì 13 Apr 2015, 16:56:18
                Io comunque questa divinizzazione dei Maestri Barks, Gottfredson e Scarpa non l'ho mai condivisa. E' un procedimento acritico e astorico
                Nè l'uno, nè l'altro, semplicemente sono quelli che hanno tratteggiato i due universi nella maniera più completa. Paperino, topolino, zio paperone, nella loro produzione hanno una miriade di sfaccettature, sono personaggi davvero universali e soprattutto "veri".
                Paperino che si arrabatta tra mille mestieri lo sento vicino perchè, in piccolo, ho fatto anche io altrettanto. Il paperino che fa i dispetti ai nipotini e cerca di fregarli, lo sento vicino perchè con mia nipote ho fatto altrettanto e lo faccio ancora adesso che lei ha quasi 18 anni.
                Il paperino della sfortuna cosmica, ok può far ridere, ma il processo di identificazione va a farsi benedire.
                Il topolino di scarpa o gott, avventuriero e detective quasi per caso, beh, non sono nè l'uno nè l'altro, ma un pizzico di desiderio di emulazione ti viene e soprattutto ti coinvolge. Il topolino che arriva, tratta tutti a pesci in faccia e risolve enigmi senza che tu abbia capito come cavolo abbia fatto, genera solo frustrazione

                Citazione
                Se loro erano i migliori e gli unici validi in tutto e per tutto, allora leggiamo solo loro e smettiamo di leggere altri fumetti: è un controsenso pensare che non ci sarà nessuno come loro e poi continuare a comprare "Topolino"
                E' esattamente il contrario, non penso siano gli unici validi, anzi ce ne sono di molto validi e se continuo a comprare topolino è proprio per loro.
                Poi ci sta che l'effetto nostalgia o la voglia di disimpegno mi facciano piacere anche i gialli della "spiffony" o magari le storie dello g.n.a.m., che problema c'è? Non sono un integralista talebano, a differenza di altri...

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                  Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                  Risposta #37: Lunedì 13 Apr 2015, 17:03:22

                  Le cose sono incasinate in proposito ?
                  Ho uno schema in mente da tanti anni che la lettura continua delle storie rafforza sempre più.
                  Sono convinto che fino all’incirca alla prima metà degli anni sessanta … SI …. era necessaria l’introduzione di un politically correct (ma io non lo chiamo così, lo chiamo semplicemente punto di vista moderno). Infatti non solo è sgradevole e crudele, ma anche diseducativo a qualunque età vedere i nipotini che aizzano zio Paperone contro la povera balena a pois rosa (Zio Paperone e la balena a pois rosa) nonché uno zio Paperone che ancora a fine  1962 (Paperino e l’inverno ai tropici ) rifiuta di aiutare i nipotini a trarre in salvo Paperino, perché la tristezza che mi ingenera è superiore a qualsivoglia contropartita. Le storie prodotte a partire dalla metà degli anni sessanta mi sembrano molto equilibrate, la natura è rispettata (giovani marmotte), Paperino si difende bene (arriva addirittura Paperinik), la serie del Papersera riporta la ‘cattiveria’ di zio Paperone alla giusta dimensione ironica. Di fatto si utilizzano istanze di giustizia sociale sessantottine, femminismo, e tutto quanto c’e’ di politically incorrect (si direbbe oggi) in realtà per giungere ad un universo papero in cui c’e’ un grande senso di equità, vieppiù enfatizzato dalla giusta dose di ironia. Paperino randella i nipotini ? Avrà il fatto suo, mentre l’aspetto brutale più materiale è annullato dall’ironia perenne grazie alla quale Paperino stesso sopravvive dopo che gli precipita in testa una cassaforte di alcune tonnellate. I temi politici sono trattati con le dovute cautele, ma con che esplosione di effetti (Zio Paperone e la campagna elettorale).
                  Questo tipo di impostazione produce storie immaginose e molto intriganti, che personalmente (salvo rarissimi casi) vedo ben equilibrate ed adatte anche a bambini a partire direi dalla terza elementare, consapevoli, per dire, del solo lato comico del battipanni. Il troppo buonismo li fa invece vivere in un mondo ovattato, che oltre a sterilizzare qualunque sagace divertimento (di fatto svuotando di sapore ogni storia letta da chi ha dai dieci anni in su : e direi che è cosa gravissima) li vede ignari e inconsapevoli allorchè sperimentano la vera realtà.
                  Già Con queste riserve sull’odierna impostazione, mi trovo che oggi si arriva addirittura a censurare una frase in cui zio Paperone dà scherzosamente della cicciona ad una signora (zio Paperone e la magia gelatifera). A questo punto lo trovo eccessivo ed intollerabile, e non posso concludere altro che si rovinano deliberatamente le storie per il puro gusto di dimostrare che la si sa più lunga di allora, più giusta. Quando invece davvero c’era un perfetto equilibrio, un giusto dosaggio di ogni cosa. Si raggiunge cioè, all’estremo opposto, la stessa esagerazione che c’era nella crudeltà anni cinquanta.
                  'Specchio magico, specchio rotondo, sono il piu' stupido di tutto il mondo?'
                  'No Paperotto, tu sei intelligente come tanta altra gente'

                  *

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                    Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                    Risposta #38: Lunedì 13 Apr 2015, 18:01:51
                    E' "divertente" osservare che gran parte della discussione (come fin troppo facilmente accade quando si parla di argomenti cui si e' appassionati e di conseguenza su cui si hanno forti opinioni) sembra un dialogo tra sordi. L'impressione che ho nel leggere le ultime due pagine di interventi e' che molti sostengano quasi le stesse cose senza riuscire a capirsi, o con fraintendimenti semivolontari.

                    Dopo questo "saggio" (o spocchioso) esordio, mi limito ad osservare che credo sia meglio lasciar da parte la questione del "politicamente corretto", che qui mi sembri c'entri ben poco (c'entra invece, e molto, il "buonismo", che e' tutt'altra cosa: cerchiamo di mantenere qualche onesta' intellettuale.).
                     Mi sembra che il problema fondamentale sia quello di come utilizzare le personalita' dei personaggi. E imho una delle osservazioni piu' interessanti fatte in proposito e'

                    Il primo a intervenire e pesantemente è stato walsh: forse era necessario, forse non si poteva fare altro, ma è indubbio che con lui sparisce un topolino e ne arriva un altro.
                    A questo mi verrebbe da aggiungere che il Topolino in guerra col gatto Nip sembra piuttosto diverso da quello che pochi anni piu' tardi incontra l'uomo nuvola; e il Paperino che Barks spedisce a cercare l'oro del pirata non e' propriamente lo stesso delle uova quadre. Ma credo che dovrei riflettere meglio su questo tuo spunto.

                    Invece credo di doverti contestare quanto scrivi

                    Il paperino della sfortuna cosmica, ok può far ridere, ma il processo di identificazione va a farsi benedire.
                    Ne sei sicuro? Per quanto ne so, il processo di identificazione nell'arte narrativa ha sempre sfruttato protagonisti cui capitavano disgrazie incommensurabili con quelle dei comuni mortali (per citare un esempio illustre, gli spettatori di Amleto non avevano bisogno di aver avuto la famiglia massacrata come quella di Ecuba per sentirsi commossi di fronte a quell'attore). La sfortuna cosmica di Paperino e' stata utilizzata con successo in storie puramente comiche; ma anche in storie in cui e' invece del tutto naturale compartecipare alle sue disgrazie, soffrire con lui e indignarci per l'iniquita' della sorte.

                    Per concludere:

                    oggi si arriva addirittura a censurare una frase in cui zio Paperone dà scherzosamente della cicciona ad una signora (zio Paperone e la magia gelatifera).
                    Sei sicuro che sia oggi? Non ho controllato la ristampa cui ti riferisci, ma potrebbe essere uno di quei famigerati episodi della fine anni '80, quando un membro della redazione usci' di senno e prese a macellare una serie di ristampe prima che chi poteva impedirlo si accorgesse dello scempio. (Tra l'altro, faccio notare che questo noto "evento storico" andrebbe sempre preso in considerazione quando si vogliono confrontare storie di periodi diversi: da un lato, una ristampa contemporanea puo' apparire snaturata per censure avvenute lustri addietro; dall'altro, lettori formatisi su queste ristampe sdolcinate possono per questo motivo avere difficolta' a capire le lamentele di appassionati piu' anziani.)

                    *

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                      Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                      Risposta #39: Lunedì 13 Apr 2015, 18:14:29
                      Il discorso iniziale fatto da famedoro
                      Inoltre trovo piuttosto improbabile che una testata intera possa peggiorare dal punto di vista dei disegni, è raro che ci sia un'involuzione,  piuttosto il contrario. Io infatti ritengo personalmente che la qualitá grafica sia anzi aumentata rispetto a un tempo, ma anche questo è un discorso puramente soggettivo. Io ho iniziato a leggere il topo intorno al 2007 e quindi sono abituata da sempre a uno stile grafico più moderno, impreziosito dall'uso del computer, specie per quanto riguarda la colorazione digitale. Mi è costata quasi fatica, inizialmente,  recuperare Barks e il primo Romano Scarpa, in quanto il loro stile non dico che mi fosse indigesto, ma mi appariva molto più "vecchio" rispetto a quello cui ero abituata.




                      Guarda,sono consapevole di faticare a esprimermi correttamente in questo contesto e a volte faccio confusione e risulto difficile da interpretare,ma, senza voler generalizzare (son d'accordo con te che lavorano vari disegnatori e generalizzare è sbagliato a prescindere)

                      sul lato puramente "grafico" del disegno ho scritto quello che hai scritto tu...a me i disegni paiono migliorati rispetto alle storie che leggevo io. colori più vivaci,ambienti più complessi,maggiore dettaglio. la qualità grafica ,confermo,è aumentata.

                      Diminuita mi sembra l'espressività dei personaggi e le loro espressioni,anche puramente  a livello numerico. vedo troppo spesso le stesse espressioni usate per più di una emozione. Ci sono storie in cui sembra che il personaggio venga disegnato sempre con la stessa "faccia",sia che sia arrabbiato,preoccupato,in affanno o triste.

                      In generale mi sembra che non si riesca più a farli muovere nel contesto dove operano come si faceva un tempo e non si riesca a renderli allo stesso modo espressivi. Inoltre,seppur l'ambiente i colori e la grafica sono più accattivanti personalmente secondo me i paperi erano fatti meglio prima (ma qui è una pura questione di gusti)

                        Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                        Risposta #40: Lunedì 13 Apr 2015, 18:18:08
                        Credo di sapere cosa vuole anche dire l'autore del topic. Un tempo su Topolino si vedevano quasi solo vignette più pacate e riflessive, come queste:

                        http://oi57.tinypic.com/10gd6ro.jpg 

                        Oggi invece su Topolino c'è un'"invasione" di personaggi strambi e che si deformano per tutta la vignetta, dando un effetto straniante e alterando la fluidità della fruizione:

                        http://oi58.tinypic.com/2e3wpk9.jpg


                        Ecco,a questo non ci avevo pensato (e non ci sarei mai arrivato ) e visto che non ho capito perfettamente cosa intendi,vorrei chiederti qualcosa di più, dato che secondo me potresti aver c'entrato in pieno il punto (o uno dei punti)  :)
                        « Ultima modifica: Lunedì 13 Apr 2015, 18:21:42 da Paperinika »

                          Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                          Risposta #41: Lunedì 13 Apr 2015, 19:08:25
                          A questo mi verrebbe da aggiungere che il Topolino in guerra col gatto Nip sembra piuttosto diverso da quello che pochi anni piu' tardi incontra l'uomo nuvola;
                          Certo che è diverso ma in quel caso si tratta di una naturale evoluzione dell'autore, si passa dal monello di periferia ad un personaggio maggiormente definito, sicuramente più completo, con tematiche diverse, anche se lo "spirito" resta lo stesso.
                          Con walsh, se ci fai caso, cambia proprio il ruolo di topolino: diventa meno centrale, sempre più al servizio dei comprimari, fissi (come pippo o eta) o occasionali
                          Citazione
                          e il Paperino che Barks spedisce a cercare l'oro del pirata non e' propriamente lo stesso delle uova quadre. Ma credo che dovrei riflettere meglio su questo tuo spunto.
                          Stesso discorso del topolino di gottfredson, è l'autore che man mano prende le misure al personaggio, lo fa suo pian piano e lo definisce un po' alla volta. Come successo, in maniera molto più rapida dato che non era previsto fosse una presenza fissa, con paperone

                          Citazione
                          Invece credo di doverti contestare quanto scrivi

                          Ne sei sicuro? Per quanto ne so, il processo di identificazione nell'arte narrativa ha sempre sfruttato protagonisti cui capitavano disgrazie incommensurabili con quelle dei comuni mortali (per citare un esempio illustre, gli spettatori di Amleto non avevano bisogno di aver avuto la famiglia massacrata come quella di Ecuba per sentirsi commossi di fronte a quell'attore). La sfortuna cosmica di Paperino e' stata utilizzata con successo in storie puramente comiche; ma anche in storie in cui e' invece del tutto naturale compartecipare alle sue disgrazie, soffrire con lui e indignarci per l'iniquita' della sorte.
                          Ma io non parlo di sfortune realistiche, per quanto grandi, dove effettivamente non si può non empatizzare con lo sfortunato protagonista. Parlo di quelle storie in cui si calca sulla sfortuna in maniera iperbolica fino a perdere qualsiasi connotato di verosimiglianza, tipo Dal diario di paperina: il pepe nero e altre anche peggiori
                          « Ultima modifica: Martedì 14 Apr 2015, 09:17:50 da piccolobush »

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                            Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                            Risposta #42: Lunedì 13 Apr 2015, 19:15:16
                            C'è una cosa che non capisco: perchè tutti (o quasi tutti) parlate di lotta agli stereotipi e poi vagheggiate il ritorno di paperino col battipanni, rockerduck che si mangia il cappello, etc... che a loro volta sono stereotipi e tra l'altro ormai anacronistici?
                            Pensatela come volete, ma vedere oggi una storia con paperino che insegue i nipotini col battipanni sarebbe davvero ridicolo.
                            Non può essere un battipanni o un insulto a salvare una storia. Ma ci deve essere altro: martina, è vero, usava battipanni e linguaggio colorito, ma quella era la sua cifra stilistica per di più inserita in un contesto che riconosceva le punizioni corporali come strumento educativo sia a scuola che in famiglia. Cosa che oggi, almeno in italia, non è più permessa. Martina non faceva altro che parodizzare una cosa che molti lettori probabilmente avevano sperimentato in prima persona. Che senso avrebbe oggi?

                            A questo proposito però, mi chiedo se effettivamente per un fumetto come Topolino abbia senso la definizione di "anacronistico".

                            Ma davvero necessita di essere aggiornato? E' fondamentale che sia, come si suol dire, al passo coi tempi?

                            E' Topolino che deve adattarsi alla società di oggi, o piuttosto il contrario, cioè sono le particolarità odierne a dover essere plasmate su quelli che sono personaggi nati decenni fa e già ben definiti?

                            Io sono cresciuto in un'epoca in cui le punizioni corporali non esistevano già più, ma quando da piccolo lessi le prime meravigliose storie di Paperinik, non ho trovato nulla di strano nel vedere Paperino inseguire gli odiosi anatroccoli col battipanni, lo trovavo in linea col suo carattere rissoso, era anche divertente.

                            Anche le storie di Barks e Gottfredson già citate, pur essendo narrativamente grandiose e leggibili anche oggi, risentono comunque dell'epoca, eppure non vedo problemi nel riproporre quegli schemi. Così come un battipanni.

                            I personaggi sicuramente si evolvono, ma dovrebbe essere un'evoluzione legata a possibilità di variare il carattere ma sempre rimanendo nel solco dato originariamente, quindi comunque per ragioni di idee per nuove storie, non per assecondare un presunto cambiamento della società. Sennò non è più un fumetto con una sua identità, ma una rivista qualunque, di qualunque argomento, che si adegua per vendere.

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                              Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                              Risposta #43: Lunedì 13 Apr 2015, 19:34:22

                              A questo proposito però, mi chiedo se effettivamente per un fumetto come Topolino abbia senso la definizione di "anacronistico".

                              Ma davvero necessita di essere aggiornato? E' fondamentale che sia, come si suol dire, al passo coi tempi?

                              E' Topolino che deve adattarsi alla società di oggi, o piuttosto il contrario, cioè sono le particolarità odierne a dover essere plasmate su quelli che sono personaggi nati decenni fa e già ben definiti?

                              Io sono cresciuto in un'epoca in cui le punizioni corporali non esistevano già più, ma quando da piccolo lessi le prime meravigliose storie di Paperinik, non ho trovato nulla di strano nel vedere Paperino inseguire gli odiosi anatroccoli col battipanni, lo trovavo in linea col suo carattere rissoso, era anche divertente.

                              Anche le storie di Barks e Gottfredson già citate, pur essendo narrativamente grandiose e leggibili anche oggi, risentono comunque dell'epoca, eppure non vedo problemi nel riproporre quegli schemi. Così come un battipanni.

                              I personaggi sicuramente si evolvono, ma dovrebbe essere un'evoluzione legata a possibilità di variare il carattere ma sempre rimanendo nel solco dato originariamente, quindi comunque per ragioni di idee per nuove storie, non per assecondare un presunto cambiamento della società. Sennò non è più un fumetto con una sua identità, ma una rivista qualunque, di qualunque argomento, che si adegua per vendere.
                              Nono so definire bene perchè, ma nel leggere quanto dici mi viene da pensare ai cartoni di Tom & Jerry. Bellissimi, per carità, ma il succo è al 99% sempre lo stesso: Jerry stuzzica e Tom subisce, senza possibilità di scappare.

                              Perchè mai i fumetti (mi riferisco a quelli Disney, chiaramente) dovrebbero fossilizzarsi su dei comportamenti che, per quanto utilizzati per decenni, ormai hanno fatto il loro tempo nella società moderna?
                              Proprio perchè nati come specchio della società "contemporanea" (nel senso che sono ambientati verosimilmente nella stessa epoca in cui vengono scritti) l'evoluzione di comportamenti e atteggiamenti dovrebbe essere un plus, non un difetto.

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                                Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                                Risposta #44: Lunedì 13 Apr 2015, 20:15:32
                                I fumetti Disney "specchio della società contemporanea" oramai è una tiritera che ha assunto la forma della favoletta, a cui non credo più e a cui forse non ho mai creduto. I fumetti Disney non sono "completi" in sé, ci sono parecchie cose che non possono affrontare.
                                Riguardo Barks, vabbe' che ha reso "universali bla bla dei paperi parlanti", ma lo si dice sempre come se sia stato l'unico a fare ciò nel mondo dei fumetti. Si è poi ripetuto sempre che i caratteri codificati da lui sono quelli "base" che fungerebbero da esempio per tutti, ma si è perso di vista nei decenni che la sua è solo un'interpretazione - legittima - del personaggio Paperino, dato che Paperino era stato creato prima. Walt Disney, che lo aveva creato, forse non ha mai letto una storia di Barks.
                                Riguardo Martina, a Martina non importava giustamente un piffero del Topolino ottimista di Gottfredson (che non si poteva più riproporre senza cadere nel ridicolo) e di quello inquieto di Walsh. Negli anni '70 la maggioranza silenziosa voleva una maggior efficacia nella lotta alla criminalità, ed è per questo che nascono personaggi come il commissario Betti e il commissario Tanzi (entrambi interpretati da Maurizio Merli), che danno voce a questa maggioranza riempiendo di sberle ragazzi, uomini e vecchi che hanno connivenze con la mala. Ovviamente quei sonori sganassoni facevano tirare un sospiro di sollievo ma avevano anche la funzione di far riflettere su dove finisse il diritto della legge e dove cominciasse quello del delinquente.
                                Ecco, il Topolino di Martina è un vero duro come quei personaggi lì, ancora più sicuro di sé del Topolino di Scarpa (e perché questo sarebbe un male?), tanto addirittura da essere tirato in ballo da Gambadilegno come unica risorsa quando questi si trova prigioniero di un folle scienziato ("Ho pensato che esiste una sola persona al mondo capace di un'evasione scientifica!", esclama ridendo Pietro in Topolino e i misteri del monte Acchiappanuvole). Topolino pesta i piedi a tutti intorno a sé perché deve fare tabula rasa e ne ha ben donde. Ecco come Topolino fosse veramente calato nella realtà dell'epoca più di quello di oggi, che non vuole offendere nessuno e mira a creare spesso solo storie innocue. Il binomio classico di Martina - tipico delle farse - è quello della coppia di amici, uno dei due intelligente e l'altro tonto, e i suoi rimproveri a Pippo - non comprendo come non si possa mai essere capito ciò - hanno la funzione di divertire il pubblico, come sempre ci si dovrebbe divertire, vedendo una farsa, quando un amico intelligente si indispettisce di fronte alle stramberie dell'amico tonto e si sforza di fargli capire le cose. Il pensiero di Pippo è poi più laterale in Martina di quanto lo stia stato in qualsiasi altro autore ("Riesco a capire il linguaggio degli uccelli. Chissà che non sia anch'io un uccello migratore venuto dal Sud", "I fantasmi non esistono, ma neanche io esisto, quindi io sono un fantasma"), tanto da assumere sovente poteri metafisici sulla realtà circostante.
                                Capisco che non si possano apprezzare le storie gialle di Topolino, però il procedimento deduttivo non è campato in aria ma è chiaro; io per esempio, personalmente, mal digerisco le storie di Scarpa post-'60, specie dei paperi, dato che alla fine volevano sempre andare a parare sull'integrità morale dei personaggi (ho sempre preferito storie più conflittuali, come quelle di Cimino, in cui la robusta morale finale non è da "volémose bene", ma accompagna la perdita di qualcosa da parte di uno dei personaggi, in primis Zio Paperone come nelle storie di Cimino).
                                Sulla storia del battipanni, ripeto, non è forse il battipanni in sé il problema, ma il fatto che non si possa più tornare a quel tipo di umorismo. Checché se ne dica, io so che le punizioni corporali non sono stato affatto abbandonate nel mondo reale, semmai la differenza è che prima potevano suscitare il riso, oggi suscitano indignazione quindi sono ritenute improponibili. Quasi come per il problema della caccia: non vengono più presentati personaggi Disney cacciatori perché sennò significherebbe schierarsi a favore della caccia.
                                Riguardo i Looney Tunes: la gente ha sempre trovato di che identificarsi anche in farse, fiabe e racconti popolari standardizzati con minime varianti, non credo che sia necessario abbandonare tutti gli "stereotipi" per fare in modo che ci si possa identificare nei personaggi. I personaggi Disney sono un po' più ricchi dei Looney Tunes, ma non tiriamo fuori la faccenda dell'"umanità" perché anche i personaggi Disney sono dei tipi fissi, ed è giusto che sia così.
                                Noi appassionati Disney siamo una "minoranza" che ci sentiamo "a casa" quando leggiamo storie Disney proprio perché i personaggi ci appassionano continuamente nelle loro azioni ripetitive, proprio come il nucleo di un piccolo centro abitato si appassiona alle storie tradizionali del proprio luogo di appartenenza e solo a quelle - simili e con gli stessi personaggi - recitate di fronte al fuoco del caminetto.
                                « Ultima modifica: Lunedì 13 Apr 2015, 20:32:15 da Sam_Spade »
                                Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


                                 

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