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Stranamente sul forum non ho trovato un argomento del genere che trattasse questo tema, da un po' di tempo si rivedono storie a fumetti o spin-off di volumi che trovano dimora tra le pagine dei quotidiani o sulle riviste grazie soprattutto all'effetto Zerocalcare e i suoi reportage molto interessanti e toccanti pubblicati su La Repubblica.
Non solo lui però, su Internazionale di dicembre è stata pubblicata una parte inedita de "La Cicatrice" di Andrea Ferraris, poche pagine che non hanno trovato spazio sul volume ma che approfondiscono la situazione del confine tra Messico e Stati Uniti.

La mia domanda sorge spontanea, come mai se soprattutto i quotidiani vendono sempre di meno il fumetto proprio ora trova molto più spazio (anche in termini di notizie) rispetto a prima?

Vuoi vedere che il fumetto vende più di un quotidiano?


A voi le risposte 

Per quanto riguarda il fumetto Disney, il caso più celebre è senz'altro La Voce di Montanelli, che a quanto mi risulta ne pubblicava regolarmente. Ebbe però vita effimera...

Diciamo che le tirature dei quotidiani più diffusi (Corriere della Sera, Repubblica, ecc.) sono scese vertiginosamente negli ultimi 10 anni e pertanto sono oggi meno lontane di un tempo rispetto a quelle dei fumetti più venduti, Tex (che però è mensile) e Topolino (che però è settimanale). In realtà anche i fumetti vendevano molto di più, ma in termini percentuali, anche senza abbondanza di dati, mi sento di poter azzardare che il calo sia stato minore rispetto ai quotidiani.
Non si deve comunque pensare che in passato siano mancati gli articoli e gli assaggi di fumetti su quotidiani e riviste, basta pensare agli anni '90 per rendersene conto. È una promozione reciproca, resa ancor più proficua dalle collane allegate ai quotidiani stessi, le quali sono ormai un must tipico del nostro Paese (la prima, se non sbaglio, risale al 2003, e fu subito un successo): sono convenienti per gli editori anche grazie alla quasi totale mancanza di rese e sono capitate a fagiolo proprio in corrispondenza della crisi del settore.

Diciamo che le tirature dei quotidiani più diffusi (Corriere della Sera, Repubblica, ecc.) sono scese vertiginosamente negli ultimi 10 anni e pertanto sono oggi meno lontane di un tempo rispetto a quelle dei fumetti più venduti

Giusto stamattina l'edicolante ha detto a un mio collega (quasi cinquantenne) che acquistava La Stampa: "Tra gli acquirenti di quotidiani, sei uno dei più giovani"...

Stranamente sul forum non ho trovato un argomento del genere che trattasse questo tema, da un po' di tempo si rivedono storie a fumetti o spin-off di volumi che trovano dimora tra le pagine dei quotidiani o sulle riviste grazie soprattutto all'effetto Zerocalcare e i suoi reportage molto interessanti e toccanti pubblicati su La Repubblica.
Non solo lui però, su Internazionale di dicembre è stata pubblicata una parte inedita de "La Cicatrice" di Andrea Ferraris, poche pagine che non hanno trovato spazio sul volume ma che approfondiscono la situazione del confine tra Messico e Stati Uniti.

La mia domanda sorge spontanea, come mai se soprattutto i quotidiani vendono sempre di meno il fumetto proprio ora trova molto più spazio (anche in termini di notizie) rispetto a prima?

Vuoi vedere che il fumetto vende più di un quotidiano?


A voi le risposte 

Non penso proprio che la presenza di un fumettista su un giornale faccia vendere chissà quante copie in più. Ma qualcuna in più senz'altro. E in un periodo - come dici giustamente tu - critico per la sopravvivenza dei giornali così come li conosciamo... beh, io penso che anche soltanto qualche copia in più sia utile per tirare avanti.
Va considerato poi che i fumetti sono solo una delle tante attività collaterali che contribuiscono alla sussistenza dei quotidiani (allegati, libri, CD, ecc...), i cui effetti sul venduto diventano tangibili quando sommati tutti assieme.

Internazionale merita forse un discorso a parte, visto che i fumetti sulle sue pagine sono presenti da anni, ogni settimana, e non sono l'"evento" (come, chessò, Zerocalcare sull'Espresso un paio di settimane fa).

Il mio messaggio era più provocatorio verso la pubblicità che viene fatta in determinate occasioni, vedi Zerocalcare, senza nulla togliere alla sua bravura ma è l'unico di cui si parla a gran voce con tanto di spot ecc.
Eppure da quel che scrivete inserti a fumetti ce ne sono sempre stati..
Non possiamo negare che la sua presenza all'interno del quotidiano susciti l'interesse dei giovani e condurli all'acquisto (io in primis non comprando mai La Repubblica), però la mia ipotesi sembrerebbe trovare incongruenze nelle vendite in calo dei fumetti.
Cerchiamo di non confondere gli allegati a fumetti con un vero e proprio inserto, la discussione dovremmo focalizzarla su quest'ultimo in quanto "inedito".

Da quel che so Topolino vende circa un decimo rispetto a 25 anni fa...

Da quel che so Topolino vende circa un decimo rispetto a 25 anni fa...

Non esageriamo, la tiratura e le vendite sono circa un quinto rispetto ad allora, non un decimo. Il picco di vendite regolari si è avuto a metà anni '70 (il record di 1 milione di copie nei primi anni '90 non fa testo, perché era legato a un gadget estivo.

Come oggi il picco lo si ha quando c'è PK, del resto

Ehm vorrei evitare che si andasse fuori argomento per cortesia, non mi interessa parlare della tiratura del Topolino ed esiste un topic a riguardo nell'apposita sezione.
Qui si discute dei fumetti (in generale) che i quotidiani ospitano tra le proprie pagine, spero sia chiaro