Io confermo la prima impressione, anche alla luce dell'intervista a tema, rilasciata da Faraci nell'Annuario del Fumetto:
Questo NON è Diabolik.
Ma allora perchè fare un personaggio con la calzamaglia nera, ladro, spericolato, con la Jaguar, con Ginko (che però non è Ginko), con Eva Kant (che però non è Eva Kant)???
In certe scene mi sembrava Deathstroke della Marvel, in altre mi sembrava James Bond, in altre, invece pareva una storia di Lupin III (e ancora rosico per l'abortito progetto di Cross-over con Monkey Punch, alla luce di questo DK, ancora di più
)
Tra l'altro ho faticato ad arrivare in fondo, cosa che non mi è mai successa.
Sarà anche che trovo Palumbo uno dei disegnatori meno abili, meno gradevoli e più sopravvalutati dell'attuale panorama fumettistico, ma disegni a parte, è proprio il concetto alla base della storia che non mi ha convinto.
Secondo me, hanno preso eccessivamente le distanze dal personaggio; se invece che partire dall'idea "
come sarebbe stato Diabolik se le Giussani lo avessero creato nel 2012 invece che nel 1962", avessero pensato "
come sarebbe evoluto Diabolik se le Giussani non avessero avuto le limitazioni sociali, morali e storiche del 1962" sarebbe stato, IMHO, molto meglio.
Nel primo caso, il personaggio si rivela completamente out-of-character, nel secondo, avrebbero potuto creare una ucronìa partendo dal n.4, non facendo incontrare Eva a Diabolik, cosa che lo ha reso più "sdolcinato" da lì in avanti, e mantenerlo folle e spietato come un Hannibal Lecter.
Ecco, tenere per buono l'esordio coi suoi capisaldi, e solo POI deviare dal canone, avrebbe reso DK una variante di Diabolik, come è stato fatto, invece DK è assolutamente un altro personaggio, che usa lo stesso costume senza motivo apparente.
Mi sembra quasi il plagio grafico di un autore di fan-fic che non sa creare un proprio personaggio e ne usa uno pre-esistente altrui.
Se nei prossimi numeri non aggiusteranno il tiro, considererò questa avventura chiusa col primo numero. :(