Uhm, non vorrei rovinare il gioco, ma visto che si basa tutto su questo assunto... la questione della vendetta non è poi così centrale nel personaggio.
La pietra angolare di Doppioscherzo non è nella VENDETTA, ma nell'essere un criminale trollone e sopra le righe. E' tipo NEL SUO NOME.
Tutta la backstory dell'asilo serve a giustificare -nel suo esordio- come mai uno sconosciuto raggiunga tali estremi per incastrare Topolino, ma non è un elemento essenziale.
Tant'è che è viene presto dimenticato, dopo le prime avventure (insieme, fortunatamente!, al canovaccio del tentato sputtanamento): nelle altre storie Doppioscherzo odia sì Topolino, ma più che altro se lo è trovato tra i piedi mentre compiva attività criminali da villain qualunque. Ed anche nelle prime due tenta sì di screditare Mickey, ma pure di mettersi in saccoccia bottini e ruberie.
Insomma, il focus non sta nel suo rapporto con il Topo, che è solo un pretesto e non componente di chissà quale caratterizzazione psicologica.
Anzi, l'intera backstory è così candidamente ingenua che un lettore adulto non può riconoscerla come l'ennesima marachella di Casty, che ci rifila delle Origini volutamente pretestuose per un villain pretestuoso. Il tutto, come sempre, nascosto sotto una patina bonacciona. Livelli di lettura.
Per finire, l'intero gioco viene a cadere se consideriamo il finale della Neve Spazzastoria.
Forse la "vendetta" sarebbe più conforme al *nuovo* Doppioscherzo,
che in teoria si è fatto da solo il lavaggio del cervello, assimilando come verità le sue stesse frottole di una storia dell'umanità in cui lui ed i suoi sono i buoni mentre Topolino ne rappresenta la nemesi.
Purtroppo però in merito possiamo solo campare illazioni... spero che prima o poi Casty voglia/possa riprendere il personaggio, per dare un degno seguito allo straordinario spunto.
Deduco sia una battuta.
Di più!
E' un doppios *viene subissato di pomodori marci dal pubblico*