Sulla massoneria comunque ci sono molti luoghi comuni. Logge deviate a parte (P2 e criminalità varia), le organizzazioni massoniche sono sempre state e sono tutt'ora ovunque in Europa tranquillissimi circoli (le cui porte a priori non sono chiuse a nessuno) frequentati da gente abbastanza comune, che praticamente si riunisce per discussioni intellettualoidi.
Disney non ce lo vedo, mi sembra un tipo troppo pragmatico per andare a discutere di ontologia e politica economica con, chessò, anonimi ragionieri o imprenditori vinicoli.
Sul maccartismo la storia è nota, Disney testimoniò nel 1941, e nel seguente link trovate la trascrizione della sua deposizione (sta dopo quella del futuro presidente degli Stati Uniti :
):
http://historymatters.gmu.edu/d/6458/ Niente di eccezionale, se ne evince che il buon Walt considerasse il comunismo come attitudine anti-americana e che qualificasse come
sicuri comunisti due o tre ex-impiegati della Disney, a suo avviso le menti dietro il famoso sciopero avvenuto durante la lavorazione di Dumbo. Moralmente condannabile il suo farne i nomi, non ci piove, ma insomma niente di eclatante.
Che Barks se ne possa essere andato per questo motivo è un'ipotesi affascinante che non avevo mai letto da nessuna parte. Non mi stupirebbe, la troverei in linea con la caratura del personaggio. Barks era uomo di forte integrità morale, un conservatore repubblicano vecchio stampo, figlio di tempi in cui negli US si poteva essere repubblicani senza disprezzare gli ultimi, i deboli e l'ambiente (quei repubblicani che sembrano essere estinti più o meno con l'ascesa al potere di Reagan, ecco così chiudiamo il cerchio
).
Però alla fin fine in svolte professionali così radicali (passare dal fare lo sceneggiatore stipendiato a fare il disegnatore di fumetti freelance il salto è enorme, un cambio di vita) giocano innumerevoli ragioni, non se ne può individuare una sola.