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Il Topolino che verrà

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Gancio
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PolliceSu

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PolliceSu
    Re: Il Topolino che verrà
    Risposta #15: Venerdì 4 Ott 2013, 17:47:27
    Detto ciò volevo sapere a quanti di voi piacerebbe un ritorno delle tavole in bianco e nero, magari limitate ad una sola storia (breve?) disegnata dai migliori autori. Tavole contornate da bordi colorati per farle risaltare ancor di più oltre che per renderle riconoscibili esternamente ancor prima di aprire l'albo (un po' come accadeva per le strip stories di Scarpa nei primi '90).
    Il ritorno delle tavole in bianco e nero non mi dispiacerebbe, se limitato ad una storia di qualità...
    Voglio dire, roba tipo le storie pubblicate quà le trovo davvero molto belle e non credo che sfigurerebbero in un topo, come anche qualche esperimento tipo la storia non inchiostrata che compare sul topo 3000...
    Tritumbani fritti!

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    MiTo
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      Re: Il Topolino che verrà
      Risposta #16: Venerdì 4 Ott 2013, 20:08:15
      Ogni esperimento grafico è ben accetto, a patto che... rimanga un esperimento, limitato a poche storie.

      Mi chiedo se invece non sia il caso di investire di più sui coloristi.
      Con le tecniche moderne ogni storia ben colorata diventa un piccolo gioiello...

      LL


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      Cornelius
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        Re: Il Topolino che verrà
        Risposta #17: Martedì 26 Gen 2016, 20:49:06

        Ottobre 2013
        ________________

        Gennaio 2016

        Riprendo questo topic aperto in occasione del passaggio delle testate disneyane dalla Disney Italia alla Panini, avvenuto due anni e mezzo fa.
        Lo faccio in occasione della recente entrata di un nuovo autore piuttosto 'diverso' sia nei testi che nei disegni (questi ultimi non ancora pubblicati su Topolino ma 'doppiati' da altri autori il cui tratto è più in linea con una certa tradizione disneyana): Sio, conosciuto soprattutto da una folta schiera di lettori di fumetti 'underground' piuttosto diffusi anche nel web.

        Dopo una iniziale serie di storie brevi, la prossima settimana sarà pubblicata la sua prima storia lunga (30 tavole) uscita già in uno spillato con disegni propri mentre anche in questa occasione le illustrazioni saranno di un autore della Disney.
        Questo passaggio dalle brevi alla lunghe, incorniciato ufficialmente anche da una copertina dedicata proprio alla storia in questione (ZP e la monetona nella terra dei Talpuri), considerando i testi alternativi di una comicità e un umorismo piuttosto diversi dalla norma, potrebbe essere una accelerazione verso un futuro decisamente diverso dal presente attuale, una finestra aperta dove è possibile vedere qualcosa meno sfocato del solito sul 'Topolino che verrà'.

        « Ultima modifica: Mercoledì 27 Gen 2016, 00:05:59 da leo_63 »

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        Cornelius
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          Re: Il Topolino che verrà
          Risposta #18: Martedì 26 Gen 2016, 20:50:05

          Copio incollo alcune considerazioni fatte nel topic delle Anteprime dove si stava andando decisamente OT mentre qui sono proprio in tema:

          Non penso che i colleghi si offendano vedendo il "mitico" accostato a Sio. Non tanto perché lo ritengono tale, ma perché sanno benissimo che quello è un escamotage per invogliare possibili aquirenti.
          Del resto se avessi un amico cui piace Sio, dopo aver visto l'anteprima potrei dirgli "Nel prossimo numero c'è Sio". E pensa il passaparola dei più giovani che lo ritengono "mitico".

          Questo passaparola potrebbe, nel tempo e se Sio diverrà una presenza fissa nel Topo, far incrementare le vendite del settimanale, cosa che noi tutti abbiamo sempre auspicato.
          A che prezzo?
          Nel dover leggere sempre più storie (non solo di qualche paginetta ma di ben trenta tavole) scritte con una ironia, un umorismo e un sarcasmo che non tutti apprezzano, capiscono o digeriscono (o sono capaci di apprezzare, capire e digerire)?

          E i grandi autori che, pur con il loro talento, non sono riusciti fino ad oggi a far aumentare il venduto, vedendo gli eventuali risultati raggiunti dal libretto con Sio, dovranno 'sionizzarsi' anche loro (magari 'incoraggiati' dalla redazione) in una sorta di autentica rivoluzione linguistica e concettuale delle storie Disney?

          Sicuramente esagero in questa visione (per me) apocalittica del Topo del futuro: voglio credere che ci sarà spazio per tutti gli stili di scrittura, per quanto certe influenze non possono essere bloccate per decreto. E se qualche 'vecchio' lettore riuscirà ad apprezzare Sio, i nuovi lettori (che nel frattempo dovrebbero aver incrementato le vendite) spero riusciranno ad apprezzare gli autori 'classici' nella loro comunque variegata scrittura e sceneggiatura.

          Questo sarebbe il mio quadro ideale per il futuro:

          1) vendite aumentate, inizialmente grazie a Sio e successivamente grazie ai nuovi lettori che hanno scoperto, attraverso il 'loro' Sio, altri autori da apprezzare e leggere con entusiasmo e passione;
          2) una 'maturazione disneyana' del nuovo autore che 'normalizzerà' i suoi soggetti che resteranno comunque alternativi anche se leggibili da una utenza più ampia;
          3) una leggera 'sionizzazione' di alcuni autori 'classici' ma più 'sensibili' a certe influenze underground (tipo Faccini) che estremizzeranno i loro soggetti senza però snaturarli.
          4) una relativa impermeabilità (rispetto al 'fenomeno Sio') di altri grandi autori 'classici' che manterranno fondamentalmente il loro stile che, se cambierà, lo sarà più che altro per normali influenze esterne dovute alle loro letture, ai loro interessi, al tempo che passa e alla società che cambia;
          5) la sparizione di soggettini brevi noiosi e ripetitivi nella loro banalità; se Sio o gli shorts di Mickey presi dall'animazione serviranno anche a questo, saranno ancor più benvenuti. 



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          Cornelius
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            Re: Il Topolino che verrà
            Risposta #19: Martedì 26 Gen 2016, 20:53:01

            Arrivato Casty si sarebbero dovuti tutti "castizzare" secondo questo ragionamento.
            Ogni autore ha il suo stile e il suo pubblico ed è giusto che un medium come Topolino sappia accontentare un po' tutti i gusti.
            Per dire a me Fausto Vitaliano piace poco, così come il Bum Bum Ghigno di Mastantuono. Ma non è per quelle storie che eviterei di comprare Topolino.

            Semplicemente se ben supportato da altri validi autori un lettore che comprerebbe Topolino per Sio potrebbe vedere altre idee e trovare comunque interessanti e decide di comprare Topolino per vedere come sono le storie degli altri autori.
            Per dire l'ultima storia breve di Sio con Paperoga disegnata da Faccini era perfetta. Breve, comica e no-sense al punto giusto senza storpiature e battute che esulassero dal personaggio. Questo perché, credo, per lo stile dell'autore Paperoga gli sia decisamente più congeniale.
            E con un po' di esperienza credo potrebbe arrivare a limare il suo stile e adattarlo alle esigenze del medium.

            Per dire la prima storia del nostro Vito Stabile l'avevo trovato sì gradevole ma nulla di eccelso. Poi ha ingranato e ha ingranato davvero bene.

            Premesso che ho estremizzato certi possibili scenari futuri (come scritto nel post precedente), l'esordio boom di Casty è arrivato in tempi di vacche non dico grasse ma neanche così magre come quelle di oggi.
            Non so se agli inizi degli anni 2000 ci fu un aumento del venduto in corrispondenza dell'uscita delle storie castyane: la differenza con oggi è che un eventuale aumento delle vendite dovuto a Sio sarebbe in proporzione molto più evidente rispetto al Casty d'epoca proprio per via delle cifre attualmente più basse rispetto a quelle di più di un decennio fa.

            E ciò potrebbe indurre la Panini e la stessa redazione del Topo ad insistere con Sio, considerandolo un 'salvatore della patria': one page, storie brevi, storie lunghe (pure l'oroscopo è uscito di recente)... qualsiasi cosa per far crescere e, soprattutto, mantenere l'eventuale aumento delle vendite. Creando un nuovo 'zoccolo duro' di giovani lettori che però esigerebbero (giustamente, dal loro punto di vista) sempre più storie del loro autore preferito o, comunque, storie di quel tipo, di quel genere.
            Ecco il rischio, al momento teorico ma da non escludere del tutto, con il quale si dovrà fare i conti nel prossimo futuro: una deriva del 'demenziale' (già abbastanza presente negli ultimi decenni) a scapito delle storie 'serie', nel senso di umoristiche ma in un contesto 'reale' e credibile. Sempre che non ci siano quegli 'aggiustamenti', quei 'naturali equilibri' di cui accennavo nel post precedente, che renderebbero il libretto, oltre che più venduto, comunque leggibile per tutti i lettori vecchi e nuovi.

            « Ultima modifica: Martedì 26 Gen 2016, 20:53:32 da leo_63 »

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            Ser Soldano
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              Re: Il Topolino che verrà
              Risposta #20: Mercoledì 27 Gen 2016, 00:02:04
              Interessante, davvero.
              Quel che mi chiedo è semplicemente: perché mai dobbiamo ritenere che Sio (del quale nemmeno sapevo - e molti come me - l'esistenza fino a qualche numero fa) dovrebbe essere questa sorta di deus ex machina salvatore della patria?
              Suvvia, siamo seri. Sarà bravino, non dico di no (per quanto non è che le sue prove mi abbiano provocato 'sto gran entusiasmo), ma autori come lui (se non migliori) ce ne saranno decine.

               

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