Il Paperino medio della produzione italiana - che è grosso modo il Paperino di Cimino, o una versione un pizzico meno poetica del Paperino di Cimino - non mi ha mai catturato, né da piccolo né da adulto. Specie da piccolo, leggevo le storie di Paperino solo perché:
1) questo passava il convento :
2) mi sforzavo di vedere il personaggio tutto sommato come un'estensione del Paperino dell'animazione, che a sua volta è uno dei personaggi di finzione che più amo (ah, quindi inutile dire che adoro alla follia ache il papero di Taliaferro).
Ma non posso fare a meno di pensare che sia anche una questione di qualità delle storie. Se da piccolo avessi incrociato qualcosa del livello dell'Unghia di Kalì con protagonista il papero vestito alla marinara mi sarei innamorato anche di lui.
Curioso! Nel mio caso vale il discorso il contrario; in parte è la qualità delle storie che mi ha reso caro il personaggio.
Le storie alla Rodolfo, quelle più spinte tipo Volo muscolare, Casco respingente, Pentola genuina, Nemico domestico, Ferro portafortuna, Pifferosauro uranifago, Sfida mancata, mi fanno semplicemente
ridere. Che poi il Paperino che vi compare mi stia simpatico è una conseguenza, avvalorata da certi tratti caratteriali e da certe battute (in genere quando si prepara a fare qualcosa di grosso e va a rinchiudersi in garage), che lo portano sulla stessa lunghezza d'onda delle storie (tratto importantissimo questo dell'allineamento dei ritmi fra carattere del personaggio e storia in cui è inserito.
Cimino passa per autore "lento", ma solo perché le storie sopra citate vengono sottovalutate a vantaggio di Reginella e dei Racconti intorno al fuoco, operazione a mio parere incomprensibile. La sfida mancata è una storia-scintilla, così come il ferro portafortuna (sfiderò a duello
tutti!
) o l'alimentazione spinta.
E poi, certo, ci sono le frasi celebri, le espressioni tipiche (daccapo: espressioni "poetiche" nel senso forte del termine, cioè ricche e nerborute) che alla mia sensibilità personale risultano particolarmente divertenti, non so ad altri.
I motivi per cui apprezzo il Paperino ciminiano e le sue storie sono inclusi in quelli per cui apprezzo il Paperino barksiano e le sue store, benché i
modi, la messa in scena, sia completamente diversa. Ma il dinamismo, in Cimino anche verbale, in Barks lo apprezzerò quando l'avrò in lingua originale, è cifra distintiva di qua e di là.
Comunque non a caso ho detto altrove che se di Paperino umano si deve parlare, a Barks si deve guardare.