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Quando gli autori vivevano nell'anonimato

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Zapotek
Papero del Mistero
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PolliceSu
    Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
    Risposta #15: Mercoledì 22 Ago 2012, 16:30:20
    Avendo iniziato a leggere fumetti Disney nei primi anni 80 appartengo a quella generazione di lettori che non conoscevano i nomi dei disegnatori o degli sceneggiatori. Ovviamente riconoscevo i disegni di due o tre autori dai tratti caratteristici (Asteriti, Chierchini, Gatto, Cavazzano, De Vita), mentre le storie le dividevo in belle (Cimino, Scarpa), brutte, corte, avventurose, investigative, ma non avevo la minima idea di chi si celasse dietro tutto questo.

    Anzi in tutta onestà fino a poco tempo fa non conoscevo la maggiorparte degli artisti che con i loro fumetti mi avevano intrattenuto per tanti anni. Almeno fino a quando sono arrivato su questo forum di veri appassionati Disney. Leggendo i vari post, mi sono riavvicinato al mondo dei fumetti dopo anni di pausa e ho imparato a riconoscere tanti autori, mi si è aperto un universo davanti agli occhi.

    Oggi sarebbe più difficile riconoscere un disegnatore (di quelli della "nouvelle vague")senza informazioni aggiuntive, perchè ritengo che, con le dovute eccezioni, i tratti si siano fortemente omologati e che la nuova generazione sia direttamente o indirettamente ispirata allo stile di Cavazzano, il che non è sempre un bene. Ad uno sguardo superficiale e per un lettore "casual" (come me) che non ha l'occhio lungo, forse i disegni sono migliorati rispetto al passato, a livello puramente estetico , però secondo me si sta perdendo qualcosa, manca un pizzico di inventiva e originalità, ecco perchè sono tra coloro che apprezzano i tratti  di Asteriti, Gatto, Chierchini o quelli di Casty, della Ziche, che nel bene e nel male , li distinguono da un mucchio di (bravissimi) cloni.


    Concordo però con chi dice che spesso conoscere il nome ci influenzi in qualche modo, di solito si tende a perdonare qualcosa a chi si è guadagnato la stima con tante altre storie di alto livello,  credo sia assolutamente normale.    
    « Ultima modifica: Mercoledì 22 Ago 2012, 16:40:28 da Zapotek »

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      Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
      Risposta #16: Mercoledì 22 Ago 2012, 17:22:37
      Principalmente le ricevute di pagamento ;)

      Avendo iniziato a leggere fumetti Disney nei primi anni 80 appartengo a quella generazione di lettori che non conoscevano i nomi dei disegnatori o degli sceneggiatori. Ovviamente riconoscevo i disegni di due o tre autori dai tratti caratteristici (Asteriti, Chierchini, Gatto, Cavazzano, De Vita), mentre le storie le dividevo in belle (Cimino, Scarpa), brutte, corte, avventurose, investigative, ma non avevo la minima idea di chi si celasse dietro tutto questo.

      Anzi in tutta onestà fino a poco tempo fa non conoscevo la maggiorparte degli artisti che con i loro fumetti mi avevano intrattenuto per tanti anni. Almeno fino a quando sono arrivato su questo forum di veri appassionati Disney. Leggendo i vari post, mi sono riavvicinato al mondo dei fumetti dopo anni di pausa e ho imparato a riconoscere tanti autori, mi si è aperto un universo davanti agli occhi.

      Oggi sarebbe più difficile riconoscere un disegnatore (di quelli della "nouvelle vague")senza informazioni aggiuntive, perchè ritengo che, con le dovute eccezioni, i tratti si siano fortemente omologati e che la nuova generazione sia direttamente o indirettamente ispirata allo stile di Cavazzano, il che non è sempre un bene. Ad uno sguardo superficiale e per un lettore "casual" (come me) che non ha l'occhio lungo, forse i disegni sono migliorati rispetto al passato, a livello puramente estetico , però secondo me si sta perdendo qualcosa, manca un pizzico di inventiva e originalità, ecco perchè sono tra coloro che apprezzano i tratti  di Asteriti, Gatto, Chierchini o quelli di Casty, della Ziche, che nel bene e nel male , li distinguono da un mucchio di (bravissimi) cloni.


      Concordo però con chi dice che spesso conoscere il nome ci influenzi in qualche modo, di solito si tende a perdonare qualcosa a chi si è guadagnato la stima con tante altre storie di alto livello,  credo sia assolutamente normale.    

      Dev'essere stato un lavoro filologico immane, quindi! Molto interessante!

      spesso mi chiedo se quella righina in fondo alla prima pagina non inlfluenzi troppo la mia lettura, togliendomi addirittura una parte del piacere. Mi piace pensare di no, però...

      E' sicuramente così, ma è anche vero che il lavoro degli autori andava assolutamente riconosciuto, ed in un certo senso trovo degradante il fatto che PL De Vita e Perego, quando pubblicavano storie sul Topolino, non potessero essere riconosciuti come gli effettivi autori (stesso discorso per molti sceneggiatori).

      Oggi sarebbe più difficile riconoscere un disegnatore (di quelli della "nouvelle vague")senza informazioni aggiuntive, perchè ritengo che, con le dovute eccezioni, i tratti si siano fortemente omologati e che la nuova generazione sia direttamente o indirettamente ispirata allo stile di Cavazzano, il che non è sempre un bene.

      Credo che per vedere un'effettiva evoluzione dagli autori moderni bisogna anche aspettare del tempo ;)
      Un epigono non è epigono per sempre (almeno spero)! ;D



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      piccolobush
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        Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
        Risposta #17: Mercoledì 22 Ago 2012, 18:00:44
        p.s. io sono del '60, e quei pomeriggi erano belli soprattutto perche' eravamo in tanti in cortile, e le mamme intervenivano solo in caso di catastrofe ematica di qualcuno di noi. Semplici tagli o contusioni leggere si riparavano alla sera prima di cena (o di Carosello, che era la stessa cosa)
        Io sono del '71, ma ho vissuto quasi le stesse cose: non c'era nessun bambino/ragazzino che d'estate non sfoggiasse orgoglioso le ginocchia martoriate con graffi, ferite, croste di sangue per via di cadute di tutti i tipi. Quelle ginocchia erano il segno di una vita vissuta pericolosamente ;D
        E oggi non si vedono più tanto in giro 8-)

        Tornando agli autori invece, il libro dei disney italiani riusciì a procurarmelo solo molto tempo dopo la sua uscita però fu lui a farmi venire voglia di cominciare a frequentare le varie manifestazioni per conoscere dal vivo gli autori
        « Ultima modifica: Mercoledì 22 Ago 2012, 18:03:27 da piccolobush »

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        Zapotek
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          Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
          Risposta #18: Mercoledì 22 Ago 2012, 18:25:51

          Dev'essere stato un lavoro filologico immane, quindi! Molto interessante!

          Si un lavoro ancora agli albori (ho ancora tantissimo da scoprire o approfondire) ma sicuramente interessante!


          Credo che per vedere un'effettiva evoluzione dagli autori moderni bisogna anche aspettare del tempo ;)
          Un epigono non è epigono per sempre (almeno spero)! ;D
          Lo spero anch'io! anche perchè il fumetto per me rimane una forma d'arte, e l'arte non dovrebbe omologarsi per principio.


          Io sono del '71, ma ho vissuto quasi le stesse cose: non c'era nessun bambino/ragazzino che d'estate non sfoggiasse orgoglioso le ginocchia martoriate con graffi, ferite, croste di sangue per via di cadute di tutti i tipi. Quelle ginocchia erano il segno di una vita vissuta pericolosamente ;D
          E oggi non si vedono più tanto in giro 8-)

          Come non quotare, si tornava a casa solo in caso di ferite gravi. C'era un pomeriggio di giochi da affrontare non si poteva perder tempo con le quisquilie, per le innumerevoli sbucciature e i graffi, le croste che si aprivano, si metteva un po' di saliva e via verso nuove avventure ;D  Oggi vedo sempre più mammine iperansiose e bacteriofobiche che corrono dietro ai propri figli per ogni sciocchezza armate di Amuchina gel.  ;)

          « Ultima modifica: Mercoledì 22 Ago 2012, 18:27:00 da Zapotek »

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            Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
            Risposta #19: Mercoledì 22 Ago 2012, 18:52:25

            Carl Barks si beava e soffriva al tempo stesso del suo anonimato. Sapeva che le sue storie piacevano e facevano vendere molto bene gli albi nei quali erano pubblicate, però non aveva mai avuto prove tangibili e dirette del suo successo (almeno fino ai primi anni 60, quando cominciò a ricevere le prime lettere dai suoi ammiratori che l'avevano 'scovato'). Così, in una intervista, raccontò che un giorno (ma forse la cosa accadde più volte) volle appostarsi per qualche minuto all'edicola in cui solitamente prendeva i giornali sperando che qualche ragazzino acquistasse Uncle Scrooge o WD Comics & Stories per sentire commenti al proposito, ma niente: tutti prendevano altri fumetti e delle sue storie nessuno sembrava interessarsi (strano perchè i due albi citati all'epoca vendevano moltissimo), tanto che decise di non ripetere più quell'esperienza.
            Ma il grande autore disse pure che i lunghi anni di anonimato favorirono la concentrazione e l'impegno (oltre che il tempo) per scrivere e disegnare storie che altrimenti, con migliaia di lettere di fans a cui rispondere o inviti a destra e a manca, non avrebbe avuto.
            « Ultima modifica: Mercoledì 22 Ago 2012, 18:57:17 da leo_63 »

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            Gingerin_Rogers
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              Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
              Risposta #20: Mercoledì 22 Ago 2012, 19:56:50
              Quoto Franka, quoto Mr. Bunz, quoto tutta la "vecchia guardia" su tutti gli argomenti! Ancora adesso per me il vero Topolino è quello di Asteriti, e se vedo dei disegni psichedelici so ormai che sono di Guido Scala ma mi inquietano lo stesso, e le storie di "quello bravo" sono quelle del duo Pezzin/Cavazzano.... all'epoca non lo sapevo, ma neanche importava granchè....

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              Paolo
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                Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
                Risposta #21: Mercoledì 22 Ago 2012, 21:39:18
                all'epoca non lo sapevo, ma neanche importava granchè....

                Quoto e pollicio!
                Anzi, mo' lo aggiungo alla mia firma!

                  - Paolo

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                  Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
                  Risposta #22: Giovedì 23 Ago 2012, 20:41:06
                  Oddio, che emozione!!!!! :-[

                    Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
                    Risposta #23: Giovedì 23 Ago 2012, 20:48:56
                    E' vero che dal 1969 i nomi degli autori erano stampati in seconda di copertina, uno dietro l'altro, ma credo che quelli fossero i disegnatori "di redazione" ovvero gente a stipendio della Mondadori mentre le storie come sappiamo le facevano altri. Io credevo naturalmente che fossero loro a disegnare tutto (da ragazzo, da bambino pensavo facesse tutto Walt Disney!!!)

                    *

                    Brigitta MacBridge
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                      Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
                      Risposta #24: Lunedì 27 Ago 2012, 23:51:38
                      Quoto Franka, quoto Mr. Bunz, quoto tutta la "vecchia guardia" su tutti gli argomenti!

                      E io quoto te, e faccio prima! Quoto in particolare Franka e Paolo, quest'ultimo per il fatto che pure io ho tardato a capire che disegnatore e sceneggiatore potevano non essere la stessa persona! Comunque per l'epoca in cui la Disney si decise a inserire i credits a piè di pagina avevo identificato almeno una decina di disegnatori, e non sbagliavo quasi mai una attribuzione. Solo che invece di nome e cognome li chiamavo "quello bravo", "quello delle sopracciglia spigolose", "quello dai ricci esagerati", "quello dai paperi che sudano"...
                      I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                      "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

                        Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
                        Risposta #25: Martedì 28 Ago 2012, 17:37:25
                        Quoto tutti! ;D

                        Per Walt Disney che faceva tutto lui, per la fantomatica divisione tra disegnatore e sceneggiatore, per "quello bravo" (Gottfredson e Scarpa, che pensavo fossero la stessa persona... anzi, Walt Disney stesso!), perché non importava granché e per le ginocchia sbucciate! :D
                        Io son nomato Pippo e son poeta
                        Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                        Verso un'oscura e dolorosa meta

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                        Maximilian
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                          Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
                          Risposta #26: Domenica 3 Mag 2015, 15:36:03
                          Anche se ai miei tempi gli autori erano accreditati, ci tengo lo stesso a riportare la mia esperienza.
                          Fin da bambino avevo notato che in fondo alla prima pagina di ogni storia c'erano delle scritte, ma non mi ci soffermavo mai, non mi interessavano (oggi è la prima cosa che faccio). Ho iniziato a guardare i nomi degli autori molto dopo, ma questa è un'altra storia.
                          Non sapevo chi scrivesse o disegnasse le storie, se fosse italiano o americano, che ci fosse la divisione sceneggiatore - disegnatore e non me ne interessavo. Sicuramente però non ho mai creduto che a fare tutto fosse Walt Disney, perchè ho sempre pensato a disney come a un'azienda, non a una persona. Che poi fosse esistito qualcuno con quel cognome l'ho scoperto molto più tardi.
                          Per quanto mi riguardava le sceneggiature poteva anche scriverle tutte uno solo, ma a fare i disegni no: gli stili erano veramente troppo diversi l'uno dall'altro per sostenere quest'ipotesi.

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                          M.I.B.86
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                            Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
                            Risposta #27: Domenica 3 Mag 2015, 19:07:23
                            Io sono un lettore degli anni 90 ma nei lunghi anni di abbonato a Topolino non ho mai  dato peso ai nomi degli autori delle storie, per quello c'è stato bisogno dell'arrivo di PK e MM,non so quando ma  a un certo punto mi accorsi che tutte le mie storie preferite erano scritte dallo stesso autore tale Tito Faraci,fanatico dei nanetti di gesso :D

                            Da allora ho iniziato a cercare le sue storie numero dopo numero e col tempo ho iniziato a riconoscere anche gli altri autori.
                            Con gli anni i miei gusti sono un po cambiati rispetto a  quand'ero ragazzino (il lettore contemporaneo ama  ancora Faraci ma impazzisce per le storie di Enna) ma è con lui che è cominciato tutto ;)


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                            alec
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                              Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
                              Risposta #28: Domenica 3 Mag 2015, 23:49:28
                              Io sono capitato in un periodo fortunato del fumetto, essendo del 1964. Eh già, tra i tardi 60 ed i primi 70 (epoca in cui imparavo a leggere )  spuntarono gli Oscar Fumetto della Mondadori, e conobbi Barks molto presto.   "Il Topolino D'Oro" fu forse il primissimo albo Disney  con credits e commenti sulla storia. Gli Autori italiani non erano notissimi, ma Scarpa e Carpi li riconoscevi al volo: la prima serie che amai fu proprio "Storia e Gloria". Magari il loro nome l'ho imparato qualche anno più tardi, non ricordo. Intanto andavano in onda le repliche del Club di Topolino ( che in realtà era il DWWOC, ma ancora non lo sapevo ) e appresi che Walt era morto da pochi anni
                              « Ultima modifica: Domenica 3 Mag 2015, 23:50:10 da alec »

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                                Re: Quando gli autori vivevano nell'anonimato
                                Risposta #29: Martedì 12 Mag 2015, 08:48:53
                                Domandona che mi facevo anche io... E finalmente adesso forse saprò il perché... Comunque anche io leggevo le storie dove i tratti mi attiravano di più.
                                L'amore più grande è proprio quello che sacrifica se stesso.

                                 

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