Salve,
mi presento sono Antonio e sono un appassionato di Ric Roland, o Ric Hochet, come suona il suo nome originale, fin dalla prima ora, vale a dire da quando lessi una sua avventura per la prima volta nel lontano 1968 (il che dichiara che non sono più esattamente di primo pelo). S'intitolava "Ric Roland contro il Serpente". A me che nonostante la mia giovanissima età all'epoca ero già un avido lettore di gialli, piacque moltissimo e mi diedi subito da fare per rintracciare tutte le storie pubblicate prima di quella sui Classici Audacia, dopodiché non ne persi più una, e quando il personaggio scomparve dalle edicole italiane, mi diedi da fare per procurarmi tutte le sue storie in originale (per fortuna a scuola avevo studiato francese). Oggi posseggo tutti gli albi usciti in Francia. Sono in tutto 78 più alcuni speciali che però ristampano spesso brevi storie già pubblicate nella serie regolare.
In realtà, al contrario di quanto ho letto nelle risposte a questo blog, la serie non è veramente conclusa. Mi risulta che si stia ancora cercando un sostituto del povero Tibet defunto improvvisamente quattro anni fa, proprio mentre stava disegnando il 78esimo albo della serie (che infatti è uscito incompleto nel 2010), ma fino ad ora senza successo, a quanto pare.
L'uscita finalmente in italiano dopo decenni delle storie di questo personaggio non può farmi che piacere, ma non capisco però perché i responsabili della pubblicazione non abbiano rispettato la cronologia pubblicando un po' a casaccio le storie e perchè tra i 30 albi previsti (speriamo solo i primi) manchino episodi importanti come «Les compagnons du Diable» e «La Monstre de Noirville» (pubblicati per altro ai tempi del Corriere dei Piccoli), mentre ha trovato spazio una storia decisamente minore come «Il tranello del Boia». Tra l'altro poi sono stati pubblicati episodi che rimandavano ad altri che invece mancano ancora all'appello: per esempio, «La pista rossa» presenta un personaggio già apparso in Ric Roland contro il Serpente», la cui pubblicazione non è ancora prevista nella serie della Gazzetta, e in «Piege pour Ric Hochet» che da noi apparirà solo tra qualche settimana col titolo «Trappola per Ric Roland». Inoltre chi ha già letto il n.17 appena uscito avrà probabilmente fatto la conoscenza nel raccontino in appendice (Traditore suo malgrado) di un personaggio che in realtà è il colpevole di un altro episodio, il già citato «Les compagnons du Diable», rovinandosi così la sorpresa finale di quell'albo, se e quando uscirà.
Insomma i difetti non mancano (a proposito, che roba è il «santo dei santi»? In realtà si tratta del Sancta Sanctorum, vale a dire in questo caso il rifugio del capo dell'organizzazione dei diavoli), ma si possono perdonare pur di poter rileggere questi classici misconosciuti in Italia del fumetto franco-belga.
Saluti.