Durante l'edizione di oggi di Studio Sport (giuro che odio che provo quando guardo anche un solo fotogramma di questo programma sportivo) hanno trasmesso il solito servizio dei calciatori più ricchi che se la spassano ai tropici, definendo mi pare Pellè il Paperone italiano. Allora, al di là di quanto guadagnano i calciatori, i giornalisti hanno la più pallida idea di cosa significhi effettivamente "Paperone"?
Come sappiamo tutti, Paperon de' Paperoni viene (è) definito il papero più ricco del mondo, e fin qui ci siamo. Come ha guadagnato la sua fortuna? Le varie storie raccontano che ha lavorato sodo, un po' di qua un po' di là, dall'Australia al Klondike, per mari, monti e pianeti, per arrivare dove lo vediamo oggi: a comandare un impero vastissimo da un deposito pieno di monete, cimeli, mappe del tesoro, ecc.
Non dico che pure i calciatori debbano arrivare a questo livello, con deposito e mappe del tesoro, ci mancherebbe (al massimo riconoscimenti e coppe), ma c'è una caratteristica ben precisa che rende Paperone unico nel suo genere: la taccagneria. Cioè, è talmente avaro che raramente permette a Paperino, piume delle sue piume, di concedere qualche prestito, se non si dimentica di scriverlo nella famigeratissima lista dei debiti. Ovviamente ci sono stati casi eccezionali in cui ha sborsato "volentieri" a suo carico dei fantastiliardi, ma in genere se investe in qualcosa è perché poi vuole vedere dei risultati.
Ancora, se va in vacanza è per andare a scoprire tesori nascosti, non per andare effettivamente in vacanza, eh.
In breve, Paperone guadagna ma tenta di non spendere denaro in futili sciocchezze. E non mi piace vederlo associato a quei scialacquoni dei calciatori (al massimo CR7, ma in alcuni casi nemmeno).