Io mi considero uno dei fortunati che hanno avuto la possibilità di crescere ancora con Mazinga, l'Uomo Tigre e Kenshiro, piuttosto che con Pokemon, Digimon e minchiatelle varie. Per questo sono un appassionato di manga di lunga data, anzi per un certo periodo, tra i 12 e 15 anni, ho toccato livelli piuttosto patologici (mi sono fatto persino regalare un corso di grammatica giapponese). Questo perchè quel periodo, dal 1997 in poi, ha coinciso col periodo d'oro dei manga in Italia, periodo in cui venivano pubblicati contemporaneamente tutti i più grandi capolavori classici del fumetto giapponese: Ken il Guerriero, City Hunter, Dragon Ball, Ranma, ecc...
Poi nel giro di qualche anno, queste serie sono terminate, lasciando il posto a serie sempre più moderne, anonime, ripetitive e povere di idee. Così la mia passione per i manga man mano è scemata e al momento compro davvero poco, giusto qualche alcuni sequel di questi classici che ultimamente si stanno spuntando come funghi.
Ad ogni modo, per quanto riguarda i miei manga preferiti, ecco la mia personale classifica:
1 - City Hunter: A mio avviso il più grande fumetto di sempre. Un manga perfetto sotto ogni punto di vista: ambientazione, storie, personaggi, ecc... Un misto di azione e umorismo mai eguagliato, roba che ancora adesso quando ho voglia di farmi quattro risate mi rileggo qualche vecchio numero e ancora mi sganascio come fosse la prima volta. I disegni di Hojo sono qualcosa di eccezionale (anche se sono andati evolvendosi nell'arco della serie) e persino la ripetitività di alcune storie, invece di essere un elemento negativo, qui diventa un fattore positivo nel senso che ti fa affezionare maggiormente a queste situazioni, rendendole immediatamente riconoscibili. Un vero e proprio gioiello che consiglio a tutti gli appassionati di fumetto, giapponese e non.
2 - Ken il guerriero: "Ho premuto il tuo punto segreto di pressione, tra cinque secondi morirai". Ragà, questa è storia! Tutti quelli che sono cresciuti con questa serie non la dimenticheranno mai. E d'altra parte come si fa a dimenticare le atmosfere apocalittiche e soprattutto l'incredibile carisma dei personaggi, buoni e cattivi, che popolavano questo fumetto? Raoul, Rei, Toki, Shu, Souther... Vere e proprie icone in cui ci piaceva rispecchiarci. E poi il senso del gore... Teste che esplodono, nemici tagliati in due, combattimenti all'ultimo sangue... Una pietra miliare!
3 - Ranma 1/2: La storia del ragazzo che si trasformava in ragazza e viceversa a seconda che si bagnasse con acqua calda o fredda. Datato 1994, considero questo fumetto l'ultimo grande classico prima del grande vuoto. E' proprio grazie a questo fumetto che mi sono appassionato alla cultura giapponese, grazie all'ambientazione tipicamente orientale ambientata nei quartieri più tipici di Tokyo e intrisa dall'inizio alla fine di riferimenti alla tradizione nipponica. Il tutto condito da una forte dose di umorismo spesso demenziale che non fa mai male
Se questo è il podio, poi ci sarebbero almeno altri due manga che meriterebbero una citazione:
Dragon Ball: Strana storia quella di Dragon Ball. Quando scoprii il fumetto nel 1997, forse in Italia lo conoscevamo io e altre 20 persone e lo amavo. Anni dopo purtroppo arrivò Merdaset, e come sempre ha rovinato tutto trasformando quest'opera in un fenomeno mediatico per bambocci, farcendo il tutto con le solite censure, cambi di nome e altre porcate varie. E così in poco tempo mi sono ritrovato nel vedere i personaggi di DB ovunque. Figurine di DB, caramelle di DB, astucci di DB, magliette di DB, ecc... Una sovraesposizione che ha finito per farmi odiare la serie, soprattutto ascoltando i suddetti bambocci che proclamavano Dragon Ball il miglior cartone in assoluto, senza sapere nulla dei veri classici come quelli che ho indicato prima. In pratica ben presto per me DB è diventato il tipico cartone da bambocci allo stesso modo di Pokemon, ecc... Ad ogni modo Dragon Ball rimane l'iniziatore di un genere, un fumetto che in seguito ha avuto tentativi innumerevoli di imitazioni senza che mai si raggiungesse la qualità dell'originale.
Le bizzarre avventure di Jojo: Forse per molti di voi questo fumetto sarà sconosciuto, ma si tratta della più lunga serie di manga esistente, in Giappone va avanti da quasi 20 anni (articolato finora in 7 serie, una delle quali ambientata totalmente in Italia). Tuttavia la qualità di questo manga ha avuto un percorso "a parabola". Per le prime tre serie infatti non ha fatto altro che migliorarsi, toccando l'apice a metà della terza (che presa singolarmente potrei tranquillamente sistemare anch'essa sul podio) e mantenendosi su questi livelli anche per parte della quarta. Poi però ha cominciato a peggiorarsi, una vera e propria degenerazione del termine "bizzarro" che ha sempre caratterizzato la serie. Se all'inizio infatti questo termine indicava le avventure strane e curiose in cui erano impegnati i vari personaggi, successivamente è diventato sempre più sinonimo di cervellotico e inutilmente complicto, spesso al punto che non capivo minimamente quello che stavo leggendo. E lo stesso discorso si può fare anche per quanto riguarda l'aspetto grafico.
Vabbè va, ho finito... Spero di non avervi annoiato con tutte ste chiacchiere, ma ho voluto fare un tuffo nella nostalgia, quando ancora ero un giovine rospetto
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