Logo PaperseraPapersera.net

×
Pagina iniziale
Edicola
Showcase
Calendario
Topolino settimanale
Hot topics
Post non letti
Post nuovi dall'ultima visita
Risposte a topic cui hai partecipato

Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!

0 Utenti e 11 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

*

Vincenzo
Cugino di Alf
PolliceSu   (3)

  • ****
  • Post: 1349
  • Esordiente
    • Offline
    • Mostra profilo
PolliceSu   (3)
    Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
    Risposta #45: Lunedì 20 Feb 2017, 18:58:37
    Sono d'accordissimo sul PS, ma anglicismi e neologismi li utilizzerei solo, e sottolineo solo, quando strettamente necessario. I termini aulici invece devono essere utilizzati a iosa, senza timori.
    If you can dream it, you can do it.

    *

    luciochef
    Cugino di Alf
    PolliceSu   (8)

    • ****
    • Post: 1372
      • Offline
      • Mostra profilo
    PolliceSu   (8)
      Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
      Risposta #46: Lunedì 20 Feb 2017, 21:40:41
      La difesa ed il rispetto per la propria lingua è uno dei valori e dei compiti principali di cui ogni cittadino dovrebbe farsi carico.
      Evitare l'impoverimento del proprio lessico e del proprio "dizionario" ufficiale equivale a salvaguardare l'arte, le tradizioni e gli usi dei propri antenati.
      Se e' pur vero che la lingua, come tanto altro, si evolve e cambia, questo non deve essere una scusante per permettere di utilizzare inutili termini quando si potrebbe fare lo stesso usando i nostri di termini.
      Scusate l'ignoranza ma le prime volte che ho sentito dire ai telegiornali "stepchild adoption" ci ho messo un pochino per capire che cacchio fosse.
      Ogni giorno passavano questo termine (a me sconosciuto) e, solo quando ho visto un approfondimento che trattava la questione, ho capito cosa potesse significare.
      Qualcuno saprà la mia leggera avversione verso i francesi ed il loro modo di porsi agli altri popoli ma, da questo punto di vista, sarebbero da elogiare ed emulare.
      Nel conservare la propria lingua sono imbattili e ne fanno, a volte, una vera e propria questione politica (con interrogazioni parlamentari e leggi imposte ai cittadini).
      Anche i termini più comuni nel mondo per loro sono avversi: il computer per loro è l'ordinateur, il mouse è il souris e tanti altri esempi.
      Ma quello che mi ha lasciato senza parole è l'hamburger. In tutto il mondo si chiama così  (anche in Papua Nuova Guinea) ma in Francia è lo steak hace'.
      Ecco questo deve essere l'obiettivo del Topolino settimanale: difendere la nostra lingua (non restando ancorati all'antichita') evitando inutili utilizzi di termini che sono futili e sostituibili con termini nostrani.
      Anche perché il progresso di un paese non si misura con il numero di termini anglofoni che esso utilizza....
      Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

      *

      Gancio
      Dittatore di Saturno
      PolliceSu   (2)

      • *****
      • Post: 3193
        • Offline
        • Mostra profilo
      PolliceSu   (2)
        Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
        Risposta #47: Lunedì 20 Feb 2017, 23:08:22
        Anche perché il progresso di un paese non si misura con il numero di termini anglofoni che esso utilizza....
        Con quella ci misuri solo l'ignoranza e la superficialità dei suoi abitanti.
        Tritumbani fritti!

          Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
          Risposta #48: Lunedì 20 Feb 2017, 23:11:28
          Sono d'accordissimo sul PS, ma anglicismi e neologismi li utilizzerei solo, e sottolineo solo, quando strettamente necessario. I termini aulici invece devono essere utilizzati a iosa, senza timori.

          Iosa sì ma martinianamente.

          Uso è una cosa, l'abuso rende solo pesante. Martina era il campione assoluto del linguaggio aulico messo in modo che ti incuriosisse e forzasse a pigliare il dizionario senza appesantire, mentre un abuso, una roba stile "Detti memorabili di Filippo Ottonieri", sortirebbe l'effetto opposto di stancare e disaffezionare il lettore.

          Come disse, credo se non ricordo male, Madame de Stahel, "Continuo a ritenere che una prosa, in cui ogni parola valga il suo peso in oro, sia quantomeno illeggibile."
          « Ultima modifica: Lunedì 20 Feb 2017, 23:12:31 da pkthebest »

          *

          MiTo
          Diabolico Vendicatore
          PolliceSu   (3)

          • ****
          • Post: 1637
          • Amante del Cavallino Rampante
            • Offline
            • Mostra profilo
          PolliceSu   (3)
            Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
            Risposta #49: Lunedì 20 Feb 2017, 23:30:44
            Quoto quanto dice l'Avvocato. Spesso oggi leggiamo parole auliche in contesti in cui non sono inserite perfettamente. Con Martina (ma anche Cimino e molti altri autori) tali termini si fondevano perfettamente, ora (a volte, intendiamoci) appaiono un po' fuori posto, quasi forzate.

              Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
              Risposta #50: Lunedì 20 Feb 2017, 23:59:56
              No, di sbagliato nulla perchè siamo nel campo delle opinioni personali (e non credo si possa giudicare sbagliato l'altrui pensiero); di opinabile direi, invece, praticamente tutto, quantomeno in relazione al mio modo di vedere le cose naturalmente.

              Capisco (ed apprezzo) l'idea della doppia pubblicazione, conservo dei volumi di Barks con questa tecnica e li trovo molto interessanti, ma il resto del tuo discorso sembra non cogliere la differenza tra un (fisiologico) arricchimento di un linguaggio con termini ad esso estranei e il suo imbarbarimento mediante la sostituzione di termini già esistenti con altri del tutto equivalenti, anzi anche meno evocativi, ma appartenenti ad un idioma differente solo perchè considerato di moda.
              La logica conclusione di questo discorso sarebbe abbandonare completamente l'italiano ed esprimersi in inglese.
              Credimi, preferirei il latino piuttosto!  :P e ancora  :P
              Hai frainteso, non ho mai detto di sostituire vocaboli o cose del genere. Mia intenzione era quello di far notare che termini provenienti da altre lingue sono ormai all'ordine del giorno e ignorare questo fatto (o almeno è quello che io ho inteso dicesse Masoberto nel suo primo messaggio) con la "scusa" di un imbarbarimento mi sembra quantomeno esagerato.
              Se invece ci si lamenta di una ricerca e abuso di termini inglesi perché "fa figo" mi trovi d'accordo, ma questo ovviamente è a discrezione e buon senso delle persone, non trovo giusto però additare gli autori e/o la redazione come se fosse questa la causa di questo (presunto) sfacelo del settimanale. Spero di essermi spiegato meglio.  ;)

              *

              Solomon Cranach
              Gran Mogol
              PolliceSu   (2)

              • ***
              • Post: 670
              • Spero che i buddisti si sbaglino.
                • Offline
                • Mostra profilo
              PolliceSu   (2)
                Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                Risposta #51: Martedì 21 Feb 2017, 00:02:14
                Ma il linguaggio dei Cimino o dei Martina non era aulico. Al più era ricco di termini tecnici (soprattutto in Cimino), desueti, o addirittura di neologismi (o quasi).
                Definire "aulico" un linguaggio significa connotarlo di sfumature nobili, se non proprio poetiche. E con tutto il rispetto per i due autori succitati, non mi pare che la loro prosa fosse "poetica".

                Occhio a non usare a sproposito l'aggettivo "aulico", che nella storia della cultura e della letteratura italiana ha un significato ben preciso.
                « Ultima modifica: Martedì 21 Feb 2017, 00:03:41 da Solomon_Cranach »
                « L'UNICA DIFFERENZA FRA LA FOTOCAMERA E NOI
                È CHE LA FOTOCAMERA, QUESTA STUPIDA, NON SBAGLIA MAI,
                MENTRE NOI SBAGLIAMO IN CONTINUAZIONE, IN OGNI DISEGNO.
                ED È QUESTO CHE CREA LA MAGIA!
                »

                J. Giraud

                *

                Dippy Dawg
                Dittatore di Saturno
                PolliceSu   (4)

                • *****
                • Post: 3716
                  • Offline
                  • Mostra profilo
                PolliceSu   (4)
                  Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                  Risposta #52: Martedì 21 Feb 2017, 10:00:23
                  Visto di cosa stiamo parlando, mi sembra giusto ricordare che proprio oggi è la Giornata della Lingua Madre! :)
                  Io son nomato Pippo e son poeta
                  Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                  Verso un'oscura e dolorosa meta

                  *

                  bunny777
                  Cugino di Alf
                  PolliceSu   (1)

                  • ****
                  • Post: 1054
                  • Strapapero
                    • Offline
                    • Mostra profilo
                  PolliceSu   (1)
                    Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                    Risposta #53: Martedì 21 Feb 2017, 10:44:49
                    Visto di cosa stiamo parlando, mi sembra giusto ricordare che proprio oggi è la Giornata della Lingua Madre! :)


                    *

                    ML-IHJCM
                    Diabolico Vendicatore
                    PolliceSu   (4)

                    • ****
                    • Post: 1903
                    • Nuovo utente
                      • Offline
                      • Mostra profilo
                    PolliceSu   (4)
                      Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                      Risposta #54: Martedì 21 Feb 2017, 10:52:00
                      quando si riflette sulla pochezza e la modestia del vocabolario della lingua "importata".
                      Fuor di metafora, trovo insopportabile il dilagante utilizzo di termini anglofoni quando il nostro idioma presenta una ricchezza e varietà di espressioni che gli anglofoni possono solo sognarsi! Noi che possiamo fregiarci della possibilità di esprimere un concetto con più vocaboli differenti preferiamo utilizzare termini stranieri che, il più delle volte, hanno più significati proprio per sopperire alla modestia del loro vocabolario... 
                      Non vedo nessuna necessita' di insultare un'altra lingua per difendere la propria. (Insulto che tra l'altro sembra basato su una percezione forse opposta alla realta': non ho dati in proposito, ma avevo sentito dire, e non ho difficolta' a credere che sia vero, che il vocabolario inglese contiene molti piu' termini di quello italiano, anche senza contare i neologismi tecnici.)
                      A meno che con anglofoni tu ti riferisca a quelli che hanno appreso l'inglese come seconda lingua e che percio' ne conoscono solo un numero di molto limitato di termini ("modestia del vocabolario importato", non "modestia del vocabolario della lingua").

                      Citazione
                      E' l'ennesimo frutto avvelenato della globalizzazione selvaggia, che impone dall'alto modelli sociali e culturali che si propongono di uniformare la società riducendone la ricchezza culturale (e linguistica, per quel che riguarda l'argomento in esame).
                      Detto cosi', suona molto come una "teoria del complotto" (e rende assai meno credibile le tue tesi). Personalmente, preferisco pensare alla cosiddetta "globalizzazione" come ad un'occasione per l'arrichimento culturale. E cercherei altrove le radici dell'impoverimento culturale nella societa' italiana (impoverimento che, purtroppo, mi sembra un fatto ben reale).

                      Un bassotto che si riferisce a Paperone apostrofandolo "arpagone" può spingere il lettore a cercare il significato o a chiedere spiegazioni ai genitori.
                      Hanno gia' fatto di meglio :) (per chi non conoscesse la storia in questione: e' una parodia de "L'avaro" il cui spunto e' il fatto che
                      Spoiler: mostra
                      Paperone, apostrofato come "arpagone" da Rockerduck, deve farsi spiegare il termine
                      ).

                      Spesso oggi leggiamo parole auliche in contesti in cui non sono inserite perfettamente. Con Martina (ma anche Cimino e molti altri autori) tali termini si fondevano perfettamente, ora (a volte, intendiamoci) appaiono un po' fuori posto, quasi forzate.
                      E' una sensazione ho spesso: parole "difficili" che sembrano inserite piu' per far sfoggio che come parte del lessico correntemente usato nel mondo in cui la storia e' ambientata, a differenza chein passato. Questa sensazione  poi e' (probabilmente) accentuata dall'uso del grassetto ad evidenziare il termine insolito. Tra gli autori con cui mi succede piu' spesso, mi saltano subito in mente Panaro e Gagnor, ma non sono gli unici, anzi. (Farei un discorso a parte per Vitaliano, in cui la ricchezza lessicale e' spesso parte del sarcasmo: non apprezzo troppo, anche perche' togliendo naturalezza all'uso di certe parole alla fine diventa comunque l'ammissione di un generale impoverimento linguistico, ma mi da' l'impressione di una sua scelta stilistica che posso rispettare, piuttosto che di una resa ad abbassarsi al "minimo comun denominatore" della cultura televisiva.)
                      Non si tratta soltanto di una questione di lessico: nel Topolino anni '60 e '70 si suppone ad esempio che tutti abbiano una discreta infarinatura di mitologia classica, letteratura italiana ed altre basi della tradizionale preparazione umanistica (mi viene subito in mente Paperino che tenta di citare Dante - e la citazione e' colta da chi lo ascolta; oppure le risate dei nipotini all'idea di "cercare l'occasione nell'orto").

                      Mi viene in mente un'altra cosa. Avete notato che da vari anni se in una storia ci deve essere qualcosa in "poesia" i versi non hanno nessuna musicalita'? Naturalmente su Topolino non pretendo un livello letterario superiore a quello di una filastrocca (genere piu' che dignitoso, si veda Gianni Rodari); ma una filastrocca per funzionare richiede un minimo di cantabilita', ci devono essere versi di lunghezza regolare, rime che funzionano, etc., qualita' che un tempo venivano generalmente rispettate, mentre in anni recenti ho spesso avuto l'impressione che gli autori si siano limitati a cercare parole con la stessa sillaba finale.

                      Ma il linguaggio dei Cimino o dei Martina non era aulico.
                      Definire "aulico" un linguaggio significa connotarlo di sfumature nobili, se non proprio poetiche.
                      Precisazione apprezzabile. Anche se

                      "Spiriti dei trapassati vichinghi! Paperino eguagliera' le vostre leggendarie gesta!" mi sembra decisamente aulico. Come grossomodo tutta quella traduzione (a cominciare dal titolo: si noti la scelta di rendere "helmet" con "cimiero").
                      E credo non sia troppo difficile trovare altri esempi dove l'aggettivo aulico e' appropriato (incluse casi in cui questo genere di linguaggio e' usato per essere preso in giro, tipo "O quale iniqua mano recise si' trepide corolle che allietavan silenti di profumata grazia i variopinti giardini!").
                      « Ultima modifica: Martedì 21 Feb 2017, 10:53:53 da ML-IHJCM »

                      *

                      Gancio
                      Dittatore di Saturno
                      PolliceSu   (6)

                      • *****
                      • Post: 3193
                        • Offline
                        • Mostra profilo
                      PolliceSu   (6)
                        Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                        Risposta #55: Martedì 21 Feb 2017, 13:05:10
                        Non vedo nessuna necessita' di insultare un'altra lingua per difendere la propria. (Insulto che tra l'altro sembra basato su una percezione forse opposta alla realta': non ho dati in proposito, ma avevo sentito dire, e non ho difficolta' a credere che sia vero, che il vocabolario inglese contiene molti piu' termini di quello italiano, anche senza contare i neologismi tecnici.)
                        Non ho detto che l'inglese non abbia dignità, ho solo scritto che, a quanto ne so, ha un vocabolario molto modesto, quantomeno di termini propri; buonissima parte del suo vocabolario include una anglicizzazione di termini stranieri importati a loro volta a causa della grande espansione coloniale e commerciale di quel popolo.
                        Ma anche ammettendo di aver torto (per carità, non mi arrogo alcuna competenza specifica in materia), il mio discorso non perde di significato: finchè esiste una parola italiana idonea e corretta per esprimere un concetto, mi spieghi per quale valida ragione dovrei adoperarne una straniera? (per me il quesito è chiaramente pleonastico)

                        Personalmente, preferisco pensare alla cosiddetta "globalizzazione" come ad un'occasione per l'arrichimento culturale.
                        Qui partiamo proprio da convincimenti radicalmente opposti: per me è uno dei grandi mali della nostra epoca, qualcosa che sta distruggendo identità culturali e tradizioni! Non si tratta, quindi, di essere "complottista", non parto dal presupposto che esistano chissà quali piani oscuri portati avanti da soggetti più o meno celati, semplicemente riporto tutto ad interessi meramente e volgarmente economici che vogliono imporre una uniformazione culturale sul modello consumistico occidentale (ed americano in particolare). E non mi sta bene.

                        Per quanto riguarda la questione dei termini aulici/desueti/forbiti (chiamateli come vi pare, stare a dibattere sulla esatta ampiezza del concetto di "aulico" per me è assolutamente secondario, se non questione di lana caprina), sono d'accordo con chi dice che in Martina e Cimino non si avvertiva la loro alienità (rectius: estreità) al tono generale del discorso (cioè della storia), a differenza di quanto può a volte avvenire oggi, tuttavia preferisco sempre che tali termini continuino ad essere usati, anche a costo di dare un'impressione di inserimento posticcio, perchè comunque ottengono un effetto di diffusione e (si spera) apprendimento nel lettore.
                        « Ultima modifica: Martedì 21 Feb 2017, 13:07:04 da Angelo85 »
                        Tritumbani fritti!

                        *

                        camminatadisney
                        Evroniano
                        PolliceSu   (2)

                        • **
                        • Post: 107
                        • Muori, malnato! Muori! Muori!
                          • Offline
                          • Mostra profilo
                        PolliceSu   (2)
                          Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                          Risposta #56: Martedì 21 Feb 2017, 14:14:25
                          Ma il linguaggio dei Cimino o dei Martina non era aulico. Al più era ricco di termini tecnici (soprattutto in Cimino), desueti, o addirittura di neologismi (o quasi).

                          Occhio a non usare a sproposito l'aggettivo "aulico", che nella storia della cultura e della letteratura italiana ha un significato ben preciso.


                           [smiley=aiMieiTempi.gif]


                          Condivido in toto e quoto.

                          Il Topolino libretto della miglior tradizione ha saputo piegare un linguaggio parlato -e accessibile alle masse- alle esigenze di contenuti talvolta alti, talvolta terra terra. Con l' introduzione di neologismi o arcaismi, con citazioni e modi di dire, con didascalie ridondanti o onomatopee altamente innovative.
                          In due parole, il cosiddetto fantastico quotidiano del Topolino italiano, grazie alla creazione di un originale codice linguistico accessibile ai soli introdotti (i lettori del libretto) che ha reso possibile la fruizione, di volta in volta, di generi totalmente diversi tra loro.
                          Dal noir martiniano alla commedia all' italiana. Dalla parodia alta dell' 'Inferno di Topolino' al nuovo genere ancora da definire del recente 'Metopolis'. E via snocciolando.

                          Raccomando a tal proposito l' esaustivo volume 'Parola di papero: storia e tecniche della lingua dei fumetti Disney', di Daniela Pietrini. 

                          Una piccola nota circa i francesi e la loro strenua ortodossia linguistica.. Per poter pronunciare nel proprio idioma termini universalmente noti prelevati da altre lingue, li creano ex novo: ad esempio 'pic nic' viene trasformato in 'pique nique'.
                          Lascio sospeso ogni giudizio. 



                          Muori, malnato! Muori! Muori!

                          *

                          bunny777
                          Cugino di Alf
                          PolliceSu   (2)

                          • ****
                          • Post: 1054
                          • Strapapero
                            • Offline
                            • Mostra profilo
                          PolliceSu   (2)
                            Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                            Risposta #57: Martedì 21 Feb 2017, 15:04:41
                            Qui partiamo proprio da convincimenti radicalmente opposti: per me è uno dei grandi mali della nostra epoca, qualcosa che sta distruggendo identità culturali e tradizioni!
                            Sono d'accordo. Non c'è bisogno di contaminare lingue e culture per conoscerle. Posso imparare l'inglese e leggere Shakespeare senza doverli per forza mescolare alla mia identità nativa.
                            Anzi, il bello della diversità è questo. Se al contrario ci uniformiamo ne perdiamo in ricchezza e varietà e diventiamo tutti uguali. Sai che noia: parto e vado in Giappone e trovo gente che mangia al McDonald e guarda Il Grande Fratello.

                            ad esempio 'pic nic' viene trasformato in 'pique nique'.
                            Be', questa è esterofobia, ma siamo agli opposti.
                            « Ultima modifica: Martedì 21 Feb 2017, 15:07:15 da bunny777 »


                              Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                              Risposta #58: Martedì 21 Feb 2017, 15:08:53
                               
                              Sono d'accordo. Non c'è bisogno di contaminare lingue e culture per conoscerle. Posso imparare l'inglese e leggere Shakespeare senza doverli per forza mescolare alla mia identità nativa.
                              Anzi, il bello della diversità è questo. Se al contrario ci uniformiamo ne perdiamo in ricchezza e varietà e diventiamo tutti uguali. Sai che noia: parto e vado in Giappone e trovo gente che mangia al McDonald e guarda Il Grande Fratello.
                              Stima infinita...  [smiley=other_worship.gif] [smiley=other_worship.gif] [smiley=other_worship.gif] [smiley=other_worship.gif] [smiley=other_worship.gif]
                              Tritumbani fritti!

                                Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                                Risposta #59: Martedì 21 Feb 2017, 15:33:05

                                Stima infinita...  [smiley=other_worship.gif] [smiley=other_worship.gif] [smiley=other_worship.gif] [smiley=other_worship.gif] [smiley=other_worship.gif]
                                Ricambio con un 'balletto' egiziano. (vedi che si fa con la pluralità di culture? ::))
                                « Ultima modifica: Martedì 21 Feb 2017, 15:34:40 da bunny777 »


                                 

                                Dati personali, cookies e GDPR

                                Questo sito per poter funzionare correttamente utilizza dati classificati come "personali" insieme ai cosiddetti cookie tecnici.
                                In particolare per quanto riguarda i "dati personali", memorizziamo il tuo indirizzo IP per la gestione tecnica della navigazione sul forum, e - se sei iscritto al forum - il tuo indirizzo email per motivi di sicurezza oltre che tecnici, inoltre se vuoi puoi inserire la tua data di nascita allo scopo di apparire nella lista dei compleanni.
                                Il dettaglio sul trattamento dei dati personali è descritto nella nostra pagina delle politiche sulla privacy, dove potrai trovare il dettaglio di quanto riassunto in queste righe.

                                Per continuare con la navigazione sul sito è necessario accettare cliccando qui, altrimenti... amici come prima! :-)