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Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!

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Gancio
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    Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
    Risposta #75: Mercoledì 22 Feb 2017, 20:39:46
    E’ seccante che la parte del mio intervento che sembra aver raccolto piu' attenzione sia quella che aveva meno importanza; e per di piu’ sembra essere stata ampiamente fraintesa.
    Perdonami, ma ciò cui non ho risposto lo condividevo  :)

    La tua domanda retorica finale mi risulta decisamente sgradevole, perche' messa in risposta al mio intervento sembra implicare che io abbia espresso qualcosa in contrario, cosa che non ho fatto.
    Anche qui, mi spiace aver dato quell'impressione; la domanda era posizionata subito dopo la parte in risposta al tuo intervento solo per ribadire che restava immutata indipedentemente dal quel punto. Peraltro hai ben esplicato che sei d'accordo.

    In parte puo' essere dovuto ad un diverso significato che io e Gancio abbiamo dato alla parola "globalizzazione": mi chiedo se per lui sia quasi soltanto un fenomeno economico.
    In buona parte si   [smiley=undecided.gif]

    Detto questo, sono d'accordo sul fatto che sia bene limitarsi nell'uso di altre lingue (onde evitare un inutile manierismo): ma questo spetta al singolo individuo, certo non si può forzare una lingua a cambiare percorso.
    Purtroppo la mia formazione non concerne l'ambito linguistico, dunque parlo da "profano" (e come tale potrei dire delle grandissime castronerie, anche se spero di no) ma, ovviamente apprezzando che alla fine del discorso tutto si riduce all'equilibrio (ed è contro i casi in cui questo manca e si esagera che io mi scaglio), in che senso tu separi il compito dell'individuo da quello della linga nel suo complesso? La lingua è viva, proprio perchè è composta dai contributi dei singoli, se i singoli seguono una via piuttosto che un'altra, l'intera lingua seguirà la stessa strada.

    Leggere frasi del genere fa davvero cascare le braccia. Si tratta di una generalizzazione ingiusta, ed è la solita trappola del considerare le nuove generazioni peggiori della propria (e anche qui studiare un po' di storia letteraria può aiutare).
    Invece non è così. Attraverso attività teatrali sono a contatto con ragazzi più piccoli di me eppure svegli, maturi ed intelligenti. Certo, se poi si basa il proprio giudizio sul mondo dei social, nessuna generazione credo ne possa uscire vincitrice. Di certo non la nostra.
    Personalmente penso che i risultati del sistema scolastico siano in costante decremento, ma mi rendo altresì conto che il discorso prenderebbe una piega ancor più fuori tema rispetto all'argomento di discussione, dunque la chiudo qui (specificando solo che l'ignoranza non c'entra nulla con l'essere "svegli, maturi ed intelligenti"; non ho detto che son cretini, ma solo che hanno una minore dimistichezza con il buon uso della lingua, in parte anche dovuto alla bassissima abitudine alla lettura, quasi del tutto sostituita dalle moderne tecnologie).
    « Ultima modifica: Mercoledì 22 Feb 2017, 20:48:22 da Angelo85 »
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    bunny777
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      Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
      Risposta #76: Giovedì 23 Feb 2017, 13:04:03
      Non mi sembra cosi' semplice. Se devi fare l'esempio di due innamorati dal destino tragico, tu prendi Piramo e Tisbe (qui, 37-39) o Romeo e Giulietta? O decidi quale coppia usare a seconda della lingua in cui ti stai esprimendo? La contaminazione culturale mi sembra evitabile soltanto con la chiusura stagna del cervello di fronte a quasi tutto cio' che incontriamo.
      Attenzione, però, Romeo e Giulietta sono una coppia della letteratura nota in tutto il mondo e difficilmente, parlando d'amore, si può fare riferimento ad un binomio più emblematico. Voglio dire che forse nella cultura italiana - e salvo gli altri esempi già fatti - non c'è un equivalente così popolare, ma magari non c'è in nessun'altra cultura.
      Il problema che pongo riguarda i casi in cui esiste l'equivalente italiano ma ci si ostini ad usare il termine o l'esempio estero, dimenticando ciò che abbiamo anche noi e forse di meglio.
      Se parliamo di tenori forse anche all'estero il primo che viene in mente è il compianto Pavarotti, ma non per questo mi sentirei di dire che chi all'estero lo nomini sia un esterofilo.
      Semplicemente è un emblema del canto lirico. Poi magari ci ricordiamo anche di tutti gli altri, così come le coppie già menzionate (che provengono da Dante, mica l'ultimo arrivato), ma Romeo e Giulietta sono scolpiti nell'immaginario collettivo.
      Quello che mi sconforta non è certo la sete di conoscenza di cultura altrui, dove, anzi, proprio la multiculturalità è la ricchezza dell'uomo, ma il subirla incondizionatamente, accantonando la propria.

      Forse non l'esempio piu' felice. "Adoption" al posto di "adozione" e' esecrabile; ma rendere "stepchild" con "figliastro" puo' portare indesiderate connotazioni negative (non so se "stepchild" abbia queste connotazioni in inglese, ma agli italiani puo' suonare neutro, mentre la desinenza in "-astro" ha associazioni sgradevoli).
      Basta fare una brevissima ricerca per trovare subito soluzioni più accettabili, come "adozione del figlio affine" o "adozione del configlio".
      https://it.wikipedia.org/wiki/Adozione_del_configlio
      Se vogliamo, spesso abbiamo la risposta italiana.

      Infine: non so quanti di voi se ne siano accorti, ma un effetto della globalizzazione che trovo decisamente piacevole e' che da qualche anno nelle storie su Topolino ambientate in estremo oriente i nomi dati ai personaggi suonano molto piu' credibili che in passato.
      Questo è condivisibile, trattandosi di nomi non nostrani ma provenienti da diversa cultura che in tal modo è maggiormente rispettata grazie ad una maggiore conformità con cui i nomi sono pensati.

      Non dico che sia giusto o sbagliato. Ma succede.
      Ma non per questo dobbiamo restare passivi.
      E' come se fossi sul ciglio di un baratro e qualcuno stesse per darmi lo spintone finale: siccome non c'è via d'uscita non provo neanche a difendermi.
      Il fatto che la storia sia costellata da guerre e brutture non può indurci ad un inno alla violenza piuttosto che alla pace, accettando tutto passivamente, altrimenti sconfiniamo nel cinismo e nell'arrendevolezza.
      Anche se il paragone può sembrare eccessivo, tra 'guerre' e 'difendersi', non si può negare che oggi la nostra lingua (ma non solo la nostra) sia quotidianamente sotto 'attacco', anche da parte delle stesse istituzioni, che adoperano inglesismi o comunque espressioni straniere dove si potrebbe evitarlo.
      E ne vediamo gli effetti negativi già da tempo: una volta nei titoli di testa di un TG rinomato (non ricordo se RAI o Mediaset) ho letto 'out-out' (inglese) quando intendevano dire 'aut-aut' (latino) e parliamo di svariati anni fa.
      Il mio discorso non è certo di respingere l'acquisizione di un nuovo vocabolario, purchè sia 'nuovo' ed aggiuntivo, non sostitutivo di quello che già abbiamo.

      Leggere frasi del genere fa davvero cascare le braccia. Si tratta di una generalizzazione ingiusta, ed è la solita trappola del considerare le nuove generazioni peggiori della propria (e anche qui studiare un po' di storia letteraria può aiutare).
      Del resto, neanche si può mettere la testa sotto la sabbia.
      Quello che si legge scritto su Facebook e sulla rete in generale è deprimente, soprattutto se viene avallato anche dai giornali, dove pare si sia letto 'hai' al posto di 'ai' (testimonianza non personale) oppure se sul Topo si divide 'cas-cata' in sillabe come ho appena fatto.
      Se questo non viene denunciato e viene al contrario tollerato o persino giustificato dai 'grandi', i 'piccoli' cosa devono pensare? "Lo fanno anche loro, si può fare". Se facciamo relativismo e diciamo che le regole si possono cambiare, ma senza ragione e senza sostiturvene altre che abbiano un senso maggiore (o almeno ne abbiano uno), siamo ad un passo dall'assenza di regole (che si chiama anarchia, ma lo scrivo tra parentesi per risultare meno drastico).
      Generalizzare può suonare sbagliato, perchè ci saranno pur sempre i volenterosi con un dizionario in mano, ma se le istituzioni si abbandonano a facili esterofilie, i giornali (e qualche fumetto) scrivono con superficialità, gli insegnanti alzano bandiera bianca, la nostra lingua chi la difende?
      Cioè, tra contaminazione linguistica ed ignoranza di base, i rischi li abbiamo sotto gli occhi e direi che delle misure dovrebbero essere prese. Quando il paziente è vivo può essere curato, dopo che è morto ci sono solo i funerali.

      EDIT
      Scusate se edito ma, tanto per confrontarci, su un articolo dell'arcinoto Sole 24 Ore al secondo rigo leggiamo "un'utente sia moroso".
      http://www.quotidianocondominio.ilsole24ore.com/art/il-condominio/2015-08-21/acqua-sospesa-colpa-un-solo-moroso-150421.php?uuid=ACWUUpk&refresh_ce=1
      « Ultima modifica: Giovedì 23 Feb 2017, 13:44:04 da bunny777 »


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      Gancio
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        Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
        Risposta #77: Giovedì 23 Feb 2017, 19:06:31
        Faccio una piccola integrazione al mio post in risposta al commento di McDuck (parte finale, quella ehm... del "problema" alle braccia  ;D)

        La mia affermazione sull'ignoranza (ribadisco, "ignoranza" nel senso di incapacità, non di stupidità!) dilagante nelle giovani generazioni (che qui ribadisco con forza) non c'entra nulla con la "solita trappola del considerare le nuove generazioni peggiori della propria", per la semplice ragione che metto anche la mia generazione tra quelle salite a forza sul carro (bestiame) dell'asineria!
        Faccio un esempio disarmante nella sua drammaticità: come forse qualcuno di voi saprà, sono laureato in legge; bene, al corso di preparazione per l'esame di abilitazione forense uno dei primi avvertimenti che venivano elargiti riguardava l'attenzione - udite udite - agli errori grammaticali all'interno degli elaborati! Questo perchè le commissioni esaminatrici, già da un bel po' di anni, si imbattono sempre più frequentemente in errori (anzi, veri orrori!) da matita blu, quali mancanza di accenti e/o apostrofi, dimenticanza (se cosi vogliamo chiamarla) della lettera H nelle forme dell'indicativo presente del verbo "avere", uso delle virgole, la solita difficoltà nella divisione in sillabe, per non parlare poi di congiuntivi e consecutio temporum! Il tutto in ragazzi/e che aspirano ad esercitare una professione dove il corretto uso del linguaggio è uno strumento indispensabile...  :P

        Premesso ciò, posso solo ipotizzare che le esperienze riportate da Mcduck siano da ascrivere più al fatto che egli, causa il suo settore di studio, si trovi a contatto con frange minoritarie della popolazione giovanile che in minor parte patiscono le dilaganti difficoltà nell'uso del linguaggio.
        Di certo la media della popolazione si trova in una situazione ben peggiore, quantomeno se si considera quanto ho scritto sopra nell'esempio: al limite potrei anche comprendere una minor dimistichezza nell'uso del linguaggio da parte di chi ha una formazione più prettamente scientifica, e magari si trova meglio con i numeri che non con le lettere, ma in soggetti dalla formazione classico-umanistica ciò è preoccupante, oltre che desolante.

        A mio modesto avviso ciò è da imputare, quantomeno in (buonissima) parte, alla scarsa abitudine alla lettura: la buona letteratura è indispensabile per esercitare le capacità personali, e se proprio non si "digeriscono" i classici (che forse neppure il sistema scolastico fa ormai approfondire più di tanto), quantomeno si potrebbe optare per opere moderne o contemporanee di qualità, meglio che niente. E invece no! Ormai si leggono solo di sfuggita le "nius" in rete, vanno fortissimi romanzi-spazzatura di infimo livello, meglio se consistenti in un adattamento di qualche pellicola di successo (per dire, una volta era il contrario!), si preferisce passare il tempo a condividere cosa si è fatto oggi...  :P
        Dunque il mio non è un attacco assoluto ed esclusivo nei confronti dei cd. "social network", che sono solo parte del problema, ma è altrettanto chiaro che un minor (ab-)uso di questi ultimi a favore del provare, ogni tanto, ad aprire un libro non farebbe certo male.

        E scusate lo sfogo!  :P
        Tritumbani fritti!

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        Solomon Cranach
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          Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
          Risposta #78: Giovedì 23 Feb 2017, 21:47:17
          Quello che si legge scritto su Facebook e sulla rete in generale è deprimente, soprattutto se viene avallato anche dai giornali, dove pare si sia letto 'hai' al posto di 'ai' (testimonianza non personale) oppure se sul Topo si divide 'cas-cata' in sillabe come ho appena fatto.
          Scusate se edito ma, tanto per confrontarci, su un articolo dell'arcinoto Sole 24 Ore al secondo rigo leggiamo "un'utente sia moroso".
          Esistono anche cose chiamate "errori di battitura", eh :P Per quanto il revisore possa essere bravo, sfido io ad avere ogni settimana un Topolino perfettamente perfetto.
          E microscopici errori ortografici (che poi non sono neanche errori ortografici, ma solo refusi) ne ho trovati anche leggendo vecchi numeri ("I bei tempi!").

          Parlassimo di frasi completamente senza senso, sarei d'accordo.
          Parlassimo di errori che si ripetono pagina dopo pagina, settimana dopo settimana, mese dopo mese, sarei d'accordo.
          Ma qui sul forum spesso ci si scandalizza o si indicono crociate per un errore, presente in un Topolino su trenta (se non di meno), che potrebbe benissimo sfuggire a chiunque, anche dopo mille letture.

          Non è una giustificazione, ma semplicemente la constatazione che sì, cose del genere possono capitare.
          Non mi piace usare frasi fatte, ma quando ci vuole, ci vuole: errare è umano. Cazzarola se lo è (scusate il francesismo).
          « Ultima modifica: Giovedì 23 Feb 2017, 21:56:18 da Solomon_Cranach »
          « L'UNICA DIFFERENZA FRA LA FOTOCAMERA E NOI
          È CHE LA FOTOCAMERA, QUESTA STUPIDA, NON SBAGLIA MAI,
          MENTRE NOI SBAGLIAMO IN CONTINUAZIONE, IN OGNI DISEGNO.
          ED È QUESTO CHE CREA LA MAGIA!
          »

          J. Giraud

            Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
            Risposta #79: Giovedì 23 Feb 2017, 22:19:02
            Errare è umano.

            Ma chiediamoci se anni di professoroni, soloni e parrucconi, per i quali la grammatica era diventata una gabbia limitante nella scuola, non abbiano fatto disastri.

            Chiediamocelo. Poi chiediamoci se questa cosa non si sia ripercossa sugli allievi, sui loro gusti e quindi su un modo di gradire il lessico topolinesco.

            Così, è una provocazione che parte dall'infinitamente grande e meritevole e finisce per arrivare ad un giornaletto di paperi e topi.

            Però pensiamoci, non si sa mai.

            *

            Dippy Dawg
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              Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
              Risposta #80: Venerdì 24 Feb 2017, 10:54:36
              E scusate lo sfogo!  :P
              Ci mancherebbe!
              Il problema è che ormai siamo completamente fuori tema, ma visto che la discussione è interessante continuo anch'io! :P

              A mio modesto avviso ciò è da imputare, quantomeno in (buonissima) parte, alla scarsa abitudine alla lettura: la buona letteratura è indispensabile per esercitare le capacità personali, e se proprio non si "digeriscono" i classici (che forse neppure il sistema scolastico fa ormai approfondire più di tanto), quantomeno si potrebbe optare per opere moderne o contemporanee di qualità, meglio che niente. E invece no! Ormai si leggono solo di sfuggita le "nius" in rete, vanno fortissimi romanzi-spazzatura di infimo livello, meglio se consistenti in un adattamento di qualche pellicola di successo (per dire, una volta era il contrario!), si preferisce passare il tempo a condividere cosa si è fatto oggi...  :P
              Dunque il mio non è un attacco assoluto ed esclusivo nei confronti dei cd. "social network", che sono solo parte del problema, ma è altrettanto chiaro che un minor (ab-)uso di questi ultimi a favore del provare, ogni tanto, ad aprire un libro non farebbe certo male.
              Non sono del tutto d'accordo...
              Sì, la lettura è importante, ma, come si dice, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare: tra leggere e scrivere c'è un'enorme differenza!
              Questo vale in tutti i campi: posso leggere sul manuale un'istruzione in C#, ma finché non la scrivo non la imparo, e finché non l'avrò scritta almeno dieci volte, avrò sempre bisogno di guardare il manuale!
              Allo stesso modo, uno può leggere quanto vuole, ma se non si abitua a scrivere di suo pugno secondo le regole, non imparerà mai!

              Io posso affermare di aver letto il mio primo libro (un giallo di Agatha Christie) a 18 anni, qualche mese dopo aver finito la scuola (ovviamente, avevo letto qualcosa anche prima, ma era sempre roba "imposta dall'alto", mentre quel "primo" libro ero andato io a prenderlo, senza che nessuno mi dicesse niente)! Eppure, credo di aver sempre scritto relativamente bene (ho sempre avuto grossissimi problemi a sapere cosa scrivere, ma questo è un altro discorso...): perché? Perché ho avuto dei buoni maestri alle elementari, che ci facevano scrivere moltissimo; soprattutto, ricordo che si facevano fare un sacco di dettati, che, da questo punto di vista, sono perfetti!

              E, da questo punto di vista, i social network, e le chat sul telefonino, sono il male assoluto! Se uno si abitua a scrivere nel gergo di questi mezzi di comunicazione, semplicemente, si dimentica come si scrive correttamente (allo stesso modo, io ho dimenticato come si scrive a mano in corsivo, visto che da quasi trent'anni uso solo una tastiera!)...

              Che poi, ogni giorno, c'è una notizia che cade a fagiolo... :-X
              « Ultima modifica: Venerdì 24 Feb 2017, 12:36:45 da Dippy_Dawg »
              Io son nomato Pippo e son poeta
              Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
              Verso un'oscura e dolorosa meta

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              Luxor
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                Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                Risposta #81: Venerdì 24 Feb 2017, 13:12:54
                Ho letto la notizia postata da Dippy, ci si dovrebbe stupire ed indignare ma ormai subentra più un senso di rassegnazione, dovuto al fatto che ormai saper parlare e scrivere in maniera corretta sembra essere diventato un merito di vanto piuttosto che una cosa comune e normale come dovrebbe essere...

                Anche per questo motivo mi spiace sempre vedere errori e strafalcioni gravi su Topolino o su altre testate Disney, ne faccio quasi una questione personale perchè leggo fumetti dall'età di 6 anni e mi hanno sempre aiutato tantissimo nella comprensione delle regole grammaticali e nella formazione di un ampio parco di termini e parole, dalle più comuni alle più desuete, che puntualmente andavo a cercare nel dizionario così da imprimerne subito il significato in testa, e mi auguro che sotto questo punto di vista si torni presto ai fasti di un tempo :)
                The Rabbit Hunter! (Copyright by Gancio 08.II.16)


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                  Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                  Risposta #82: Sabato 25 Feb 2017, 13:54:58
                  EDIT
                  Scusate se edito ma, tanto per confrontarci, su un articolo dell'arcinoto Sole 24 Ore al secondo rigo leggiamo "un'utente sia moroso". 
                  Sembrerebbe che tu abbia usato il verbo inglese "to edit" (= "rivedere, modificare, correggere"; oltreche' "curare", nel senso dei curatori di un libro) piuttosto che un equivalente italiano. Errori come purtroppo tendono a fare molti (incluso certamente il sottoscritto), ma in questa discussione e' abbastanza buffo ;). Soprattutto dopo il tuo

                  Citazione
                  Basta fare una brevissima ricerca per trovare subito soluzioni più accettabili, come "adozione del figlio affine" o "adozione del configlio".
                  (che, senza alcuna ironia, ho molto apprezzato: una brillante soluzione al problema che avevo posto).

                  Citazione
                  se sul Topo si divide 'cas-cata' in sillabe come ho appena fatto.
                  Purtroppo la diffusione dei correttori automatici ha reso certi erroracci piu' comuni. Ma davvero non si riesce ad insegnare a un computer la corretta sillabazione italiana?

                  Ma chiediamoci se anni di professoroni, soloni e parrucconi, per i quali la grammatica era diventata una gabbia limitante nella scuola, non abbiano fatto disastri.
                  E' decisamente curioso che, sebbene io stesso sia convinto che le riforme della scuola vadano annoverate tra le cause prime della decadenza linguistica, non riesca a non percepire una frase del genere come un'espressione piu' o meno qualunquistica e tipicamente diffusa sulle labbra dei veri responsabili del disastro.

                  L'ho anche detto in modo alquanto forbito, fornendo cosi' un esempio di come un linguaggio grammaticalmente corretto possa essere un pessimo italiano, se il primo scopo della lingua e' la comunicazione. Incidente semi-involontario (la frase si e' formata quasi da se', ma poi rileggendola ho deciso di non modificarla), sulla cui ironia potrebbe perfino valer la pena di riflettere.

                  Piu' seriamente: non voglio certo accusare l'Avvocato (di cui ho piu' volte apprezzato l'amore per la nostra lingua e l'impegno ad usarla nel migliore dei modi) di essere corresponsabile del disastro. Ma ho troppo spesso letto simili espressioni in testi di gente la cui buona fede, nel voler che la scuola veicoli cultura, mi pare molto piu' dubbia di quella dei professoroni, soloni e parrucconi che attaccano.

                  Immagino che una delle motivazioni per il mio dubbio sia il fatto che "professoroni, soloni e parrucconi" e' una frase fatta. Vale a dire, una di quelle espressioni che si usano per rinunciare a pensare (ed invitare il proprio pubblico a fare lo stesso).
                  [Dato che di solito se predico bene poi razzolo male, mi trovo io stesso ad utilizzare spesso e volentieri frasi fatte - come, appunto, quella sul predicare e razzolare.]

                  Per tornare vagamente in tema: recentemente mi son letto questa. Invito tutti a controllare l'ortografia dell'ultima vignetta. Certi errori un tempo erano forse meno comuni, ma purtroppo non del tutto assenti. Come saggiamente osservato sopra,
                  E microscopici errori ortografici (che poi non sono neanche errori ortografici, ma solo refusi) ne ho trovati anche leggendo vecchi numeri ("I bei tempi!").[...] Non è una giustificazione, ma semplicemente la constatazione che sì, cose del genere possono capitare.

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                    Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                    Risposta #83: Sabato 25 Feb 2017, 17:41:02
                    Dove l'hai visto l'errore, scusa? "Leggiera" è un semplice arcaismo.
                    If you can dream it, you can do it.

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                      Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                      Risposta #84: Domenica 26 Feb 2017, 14:31:48
                      Ammetto che non lo sapevo. Comunque il vocabolario ti da' ragione: a questo punto mi chiedo quando la grafia "leggiero" sia entrata in disuso e se la i che ho segnalato sia stata intenzionale o meno. Considerando che la maggior parte delle parole ho imparato a scriverle da Topolino in anni appena posteriori, mi aspetterei che la forma normalmente usata sulla rivista fosse "leggero".

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                        Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                        Risposta #85: Domenica 26 Feb 2017, 17:09:04
                        E microscopici errori ortografici (che poi non sono neanche errori ortografici, ma solo refusi) ne ho trovati anche leggendo vecchi numeri ("I bei tempi!").
                        Magari a noi gli svarioni ci sembrano oggi più comuni, ma non dimentichiamoci che una volta non c'era internet e quando un lettore si accorgeva di un errore non poteva sbandierarlo sul forum e renderlo noto a tutti.

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                          Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                          Risposta #86: Lunedì 27 Feb 2017, 14:44:45
                          Esistono anche cose chiamate "errori di battitura", eh Per quanto il revisore possa essere bravo, sfido io ad avere ogni settimana un Topolino perfettamente perfetto.
                          Il problema è il contesto generale in cui tali errori si propongono, dove la Panini scrive 'Anniverario' al posto di 'AnniverSario' e proprio in occasione di un albo celebrativo del ventennale del personaggio, così come ribattezza come evroniana Xadhoom, e così via. E ci ride anche sopra, senza scusarsi con i lettori. Intendo dire che oggi viviamo in un regime di sfacciataggine e di assoluta tolleranza dove tutto è ritenuto perdonabile e, ciò che è più grave, lo si fa credere ai ragazzi. Non ci si deve stracciare le vesti per un errore, ma per la superficialità con cui lo si accetta, implicitamente accettandone anche la ripetizione. Cioè, non è ritenuto riprovevole, ecco il dramma di oggi a mio parere.
                          E parlo di dramma quando leggo quanto segnalato da Dippy Dawg:
                          Che poi, ogni giorno, c'è una notizia che cade a fagiolo..
                          Purtroppo è proprio questo il contesto in cui errori del genere si calano, in cui mi domando se l'errore è una semplice svista o dipende dalla mancanza di mezzi di chi scrive o revisiona il testo.
                          Un simile dubbio inevitabimente acuisce il problema.

                          Sembrerebbe che tu abbia usato il verbo inglese "to edit" (= "rivedere, modificare, correggere"; oltreche' "curare", nel senso dei curatori di un libro) piuttosto che un equivalente italiano.
                          Tuttavia, l'espressione 'editare un post' è nativa di internet, cioè nasce con la diffusione delle bacheche virtuali.
                          Avrei anche potuto scrivere 'modifico', ma mi sarei allontanato da un gergo tipico del luogo in cui mi trovo.
                          D'altro canto faccio attenzione ad esportare alcuni modi dire al di fuori del loro contesto naturale. Non penserei mai di dire ad un bambino 'ti edito l'errore' anzichè 'ti correggo l'errore'.
                          Conosco il posto in cui mi trovo e ne accetto ed assimilo il linguaggio, ma non lo uso indiscriminatamente.
                          Non credo sia da respingere l'uso del gergo in sè, ma un uso distorto che dilaghi e rischi di rimpiazzare modi di dire originari.
                          Come si è fatto notare, è vero che oggi si dice 'computer' e non si potrebbe mai dire 'elaboratore elettronico' senza passare per datati; questo in effetti dipende da un termine ormai acquisito ed immodificabile. E allora amen. Il mio discorso mira ad evitare che ci siano altre acquisizioni che possano impoverire il nostro lessico originale.


                            Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                            Risposta #87: Lunedì 27 Feb 2017, 18:34:40
                            @ Dippy Dawg, alla fine non mi sembra di scorgere chissà quante differenze con il tuo discorso.
                            Io sottolineavo l'importanza della lettura perchè è il solo (o comunque il più importante) mezzo che, a mio avviso, ti aiuta ad ampliare il vocabolario, facendoti apprendere nuovi termini ed espressioni e, in definitiva, ti permette di scegliere il termine più idoneo senza dover andare a prendere in prestito un vocabolo straniero.
                            Naturalmente tutto questo discorso sottintende e presuppone la correttezza formale dell'espressione, e questo è chiaramente compito del sistema educativo, non certo delle letture personali di ciascuno.
                            I due aspetti sono chiaramente complementari!

                            Che poi, ogni giorno, c'è una notizia che cade a fagiolo...
                            Ecco, questo conferma e rende credibile il mio esempio sugli strafalcioni dei candidati all'esame di abilitazione forense.  :P

                            @ bunny777, ma pure tu... usare un orrido inglesismo!  ;D
                            (naturalmente sto scherzando, tuttavia in questo caso io avrei preferito declinare il verbo "modificare")

                            « Ultima modifica: Martedì 28 Feb 2017, 12:22:34 da Angelo85 »
                            Tritumbani fritti!

                              Re: Basta effetti speciali! Vogliamo storie classiche!
                              Risposta #88: Martedì 28 Feb 2017, 09:42:20
                              @ Dippy Dawg, alla fine non mi sembra di scorgere chissà quante differenze con il tuo discorso.
                              Io sottolineavo l'importanza della lettura perchè è il solo (o comunque il più importante) mezzo che, a mio avviso, ti aiuta ad ampliare il vocabolario, facendoti apprendere nuovi termini ed espressioni e, in definitiva, ti permette di scegliere il termine più idoneo senza dover andare a prendere in prestito un vocabolo straniero.
                              Naturalmente tutto questo discorso sottintende e presuppone la correttezza formale dell'espressione, e questo è chiaramente compito del sistema educativo, non certo delle letture personali di ciascuno.
                              I due aspetti sono chiaramente complementari!
                              Tutto giustissimo! [smiley=thumbsup.gif]

                              In effetti, ho sbagliato a dire "non sono d'accordo", perché abbiamo solo messo l'accento su due facce diverse della stessa medaglia: tu sulla lettura, che fornisce le basi, e io sulla scrittura, che le mette in pratica! ;)
                              Io son nomato Pippo e son poeta
                              Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                              Verso un'oscura e dolorosa meta

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                                Risposta #89: Martedì 28 Feb 2017, 11:54:17
                                Tuttavia, l'espressione 'editare un post' è nativa di internet, cioè nasce con la diffusione delle bacheche virtuali.
                                Avrei anche potuto scrivere 'modifico', ma mi sarei allontanato da un gergo tipico del luogo in cui mi trovo.
                                Suona molto come il motivo per cui il termine “selfie”, di per se' detestabile, non mi disturba cosi' tanto: una parola cui non riconosco nessuna dignita’ linguistica viene utilizzata per indicare un’azione sufficientemente stupida da risultare indegna di avere un nome.

                                Piu' seriamente: la tua considerazione e' piu' che ragionevole. Pero' una simile giustificazione puo' essere addotta anche da un addetto ai lavori che parli di Topolino come di un "magazine" perche' vuole esprimersi nel gergo tipico del "business dell'editoria".

                                 

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