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I paperi hanno ancora qualcosa da dire?

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

    Re: I paperi hanno ancora qualcosa da dire?
    Risposta #15: Martedì 28 Mar 2017, 15:00:48
    Certo, che i paperi hanno ancora qualcosa da dire, ( es. l'ultima avventura)
    Occorre trovare dei buoni sceneggiatori, che scarseggiano ultimamente..
    « Ultima modifica: Martedì 28 Mar 2017, 15:01:24 da ele684 »

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    Andy98
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      Re: I paperi hanno ancora qualcosa da dire?
      Risposta #16: Martedì 28 Mar 2017, 15:35:25
      Non hanno più nulla da dire se si guarda ai panni stereotipati in cui vengono fatti calare dalla gran parte degli autori: Paperino è diventato lo sfortunato e l'ozioso cronico per eccellenza, Paperone il tirchio e avaro, Paperoga la catastrofe ambulante, Gastone lo spocchioso fortunello, Paperina la fidanzata petulante, Rockerduck l'eterno perdente, i Bassotti dei rubagalline, Amelia la fattucchiera dai ridicoli incantesimi, Archimede il deus ex machina di turno, Qui Quo Qua i giovani so-tutto-io e così via...

      Rendiamoci conto che i paperi sono stati principalmente ideati per rappresentare le sfaccettature più paradossali o esagerate della società (sia ai tempi di Martina, sia oggi), e di conseguenza non possono essere ridotti ad uno stereotipo con tanto di finto buonismo.

      Guardate al Paperino di Barks: in una storia sta con Paperina, in un'altra casca ai piedi di un'altra, oppure in una storia accompagna Zio Paperone nei suoi viaggi e in un'altra se potesse lo lapiderebbe, eppure penso che nessuno abbia mai detto "quello non è Paperino".

      Così sono i paperi, hanno tantissime sfaccettature, eppure quando si introducono in molte storie hanno la necessità di sottolineare quel "topòs" in cui sono imprigionati. Ed ecco che Paperoga combina un disastro non appena muove un dito, che Ciccio dorme e basta, che Gastone si pavoneggia con la sua fortuna...

      Inoltre, sempre a causa di tutto questo buonismo misto ad ipocrisia (Paperopoli non potrà mai essere la proiezione di una città reale, in una storia in cui Paperino aveva trovato una banconota da 10 dollari e voleva restituirla al legittimo proprietario lì si vedevano i parassiti che militavano attorno ai paperi, altro che la folla che inveisce contro Paperone per le sue macchinazioni), si sono ridotte drasticamente le interazioni: prendiamo anche solo in esame il remake del Ventino Fatale... ma volete mettere la crudezza del litigio tra Paperino e Paperone con quella presentataci da Secchi e Guerrini? Non c'è paragone! Esattamente come l'atteggiamento di Paperina, che nell'originale esibiva un finto buonismo ("Ho trovato una nuova attività per il club"), mentre nel remake non c'è nulla di tutto questo. O ancora ai nipotini, appiattiti nelle loro intenzioni: esco da un saggio relativo alla ricerca della felicità, e credetemi, non ritengo che nelle persone ci sia tutto questo buonismo di fondo, soprattutto se piazzato dal nulla; prendiamo ancora in esame l'incipit del Ventino Fatale: Qui Quo Qua, prima di vedere le condizioni degradate del quartiere, gioivano per i loro regali, e quindi erano del tutto indifferenti alla povertà che regnava in quelle strade; quando poi la vedono, ecco che scatta l'intento di voler fare qualcosa, nel remake tutto ciò manca.

      Poi sovviene anche il problema della censura: guai a rappresentare i paperi minacciati da una pistola, o anche solo un minimo di tensione drammatica. Guai a rappresentare i parenti serpenti che se le danno di santa ragione o che si vogliono male, in fondo in famiglia "tutti si vogliono bene e si amano fraternamente"...

      I paperi hanno ancora tantissimo da dire, e i tempi per storie come quelle di Barks non sono tramontati né necessariamente figlie del proprio tempo (le avventure intorno al mondo sono ancora possibili, le sfide tra Paperone e i suoi nemici più vari si possono ancora portare avanti), però bisogna metterci veramente tanta passione: finché fa comodo scrivere storie senza osare più di tanto è facile, i veri autori sono quelli che sfidano le convenzioni e provano a mettersi in gioco, pur di piacere o non di piacere.

      Sarebbe necessaria una nuova serie di storie, magari portata avanti da un unico sceneggiatore e illustrata da un disegnatore un po' "avanguardista" (il primo a cui penso è Sciarrone) in cui si intrecciano più vicende dei vari abitanti di Paperopoli, con magari un tono un po' più serio condito da un'amara ironia che vuole essere critica (meno impossibile di come la sto descrivendo).
      Il vantaggio sarebbe, almeno per una volta, di non dover condensare tutto in 20/30 tavole sacrificando spesso l'azione per un'eccessiva prolissità nelle spiegazioni e descrizioni. Servono più regia e più fatti, insomma.
      Basta veramente con questo buonismo, ha stancato.
      Quando mai nella vita reale esistono tutte ammassate delle persone così blande e gentili col prossimo? Non ci credo e non ci voglio nemmeno credere. Non pretendo che regni l'anarchia a Paperopoli, ma le emozioni e gli atteggiamenti più negativi non possono essere recisi a favore di un'utopia talmente irreale da risultare aliena a noi stessi...

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        • Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney
      PolliceSu   (1)
        Re: I paperi hanno ancora qualcosa da dire?
        Risposta #17: Martedì 28 Mar 2017, 16:43:52
        Condivido quanto dice Andy98 e aggiungo che mi piace rileggere le vecchie storie a fumetti Disney perché i personaggi ti potevano stuzzicare e generare anche sentimenti contrastanti... insomma, ti risultavano simpatici proprio perché non dovevano esser per forza simpatici: Paperone in alcune scene proprio del Ventino era da pigliare a calci (ma col sorriso sulle labbra); Paperino in storie americane e anche italiane (Martina in primis) era pure lui da prendere a ceffoni per le sue scelte errate; Zio Paperone era vergognoso nella ciminiana Zio Paperone e le lenti specializzate perché mandava in giro i suoi scagnozzi per convincere i negozianti a vendere. Quando vi è conflitto, tutto appare più interessante: è per questo che le storie di Scarpa mi hanno sempre trasmesso dei difettucci (il finale dello Scozzese Volante non è certo analogo a quello della Stella del Polo come hanno sempre detto gli articolisti: lì Barks giocava sulle aspettative dei lettori riguardo la personalità di Paperone che tutto sommato è quella lì ma nasconde delle sorprese, mentre Scarpa non mette mai in dubbio i caratteri della psicologia di Paperone e li sbandiera anche quando gioca a celarli: La fondazione De' Paperoni), ma Scarpa per potenza della narrazione e della sua fantasia ha comunque fatto anche lui un capolavoro dopo l'altro... anche se preferisco leggere le storie di Topolino; delle sue storie dei Paperi apprezzo molto l'humour e le battute.
        « Ultima modifica: Martedì 28 Mar 2017, 16:46:08 da Sam_Spade »
        Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


          Re: I paperi hanno ancora qualcosa da dire?
          Risposta #18: Martedì 28 Mar 2017, 17:46:24
          Occorre trovare dei buoni sceneggiatori, che scarseggiano ultimamente..

          Secondo me non proprio.

          Scarseggiano le idee, e una concezione più ardita e artisticamente densa del fumetto Disney, fra chi è chiamato a scrivere storie sotto le 35-40 pagine. E scarseggia, secondo me, la cura dei dialoghi (questo un po' ovunque, a meno di floride eccezioni, Vitaliano in primis).
          Ma la capacità sceneggiatoria, sui versanti rimanenti, c'è, così come -non ho il minimo dubbio- l'entusiasmo.

          E in fondo i Grandi sceneggiatori sappiamo benissimo che ci sono, ma per il tipo di storie che scrivono ne scrivono poche. Ecco perché ci sarebbe bisogno di una fascia "di supporto" di sceneggiatori, che non c'è (e che vogliamo farci?).
          Artibani, Casty e Silvia Ziche scrivono pochissimo, e sono dei Grandi. Ultimamente anche Faccini (l'uomo con le migliori carte per definirsi l'erede di Carl Barks, me lo si lasci dire) lo vedo pochino.
          Noto con piacere invece come Enna e Vitaliano (abilissimi anch'essi), proprio negli ultimi mesi, arrivino tutto sommato a comparire una volta al mese circa… Certo, Amazing Files non è Dracula, ma non ci vedrei una connessione.



          Fine OT, scusate: cerco di sfatare il mito "paperseriano nostalgico, sbava davanti a Cimino e crede che oggi faccia tutto schifo", in cui so bene che tu Ofelia non rientri lontanamente ma che mi riferiscono circolare.
          « Ultima modifica: Mercoledì 29 Mar 2017, 20:53:10 da A.Basettoni »

            Re: I paperi hanno ancora qualcosa da dire?
            Risposta #19: Martedì 28 Mar 2017, 23:00:30
            Avevo anticipato che il titolo era provocatorio: anch'io sono convinto che i paperi abbiano ancora molto da dire (e sono tuttavia molto contento che lo abbia ribadito Vito, che è uno degli sceneggiatori che oggi scrive le loro migliori storie, secondo me  :D).

            Sono d'accordo con quanti hanno detto che serve spremerli bene, tirarli fuori dai lor stereotipi e osare un po' di più.
            Mi rendo conto che i tempi siano cambiati, e che non sia più possibile vedere un Bomba Serpenero che spara addosso a Paperino, ma le possibilità di creare una trama avvincente che vada oltre all'invenzione di Archimede o al lavoro che va male di Paperino ci sono. E ci sono anche gli sceneggiatori in grado di tirarle fuori.

            Quello che noto - magari sbagliando - è però che mentre sui Topi qualcosa esce, per quanto riguarda i Paperi le storie "da copertina" sono sempre più saghe e parodie. Da qui la provocazione e la voglia di rivedere un capolavoro a Paperopoli!  :)

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            OkQuack
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            PolliceSu
              Re: I paperi hanno ancora qualcosa da dire?
              Risposta #20: Mercoledì 29 Mar 2017, 13:40:09
              E poi attendiamo il ritorno di Ok Quack,di Reginella e chissà di quanti altri (si spera!)

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              Gancio
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                Re: I paperi hanno ancora qualcosa da dire?
                Risposta #21: Mercoledì 29 Mar 2017, 18:52:52
                @ Andy98, post ineccepibile  [smiley=other_bow.gif]

                Praticamente lo condivido parola per parola, dai panni stereotipiati dei personaggi all'ipocrisia buonista, passando per l'odioso politically correct che impone perfino che mangino vegetariano (figuriamoci pistole fumanti).

                Tritumbani fritti!

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                PolliceSu
                  Re: I paperi hanno ancora qualcosa da dire?
                  Risposta #22: Mercoledì 29 Mar 2017, 19:44:48
                  Quello che noto - magari sbagliando - è però che mentre sui Topi qualcosa esce, per quanto riguarda i Paperi le storie "da copertina" sono sempre più saghe e parodie. Da qui la provocazione e la voglia di rivedere un capolavoro a Paperopoli! 
                  No, non sbagli. A Paperopoli succedono sempre le stesse cose, a Topolinia no... sono anni che lo vado dicendo.
                  Con l'eccezione di Don Rosa, ovviamente. Ma visto che anche lui ha appeso la matita al chiodo, bisognerà pur che qualcun altro si dia da fare, no?

                  l'odioso politically correct che impone perfino che mangino vegetariano
                  Beh, magari qualcuno si sarà posto lo stesso problema che mi posi io da bambino, vedendo Paperino che pasteggiava ad anatra arrosto e a patè di fegato d'oca... sarà mica cannibale?
                  « Ultima modifica: Mercoledì 29 Mar 2017, 19:46:59 da Michelangelo »

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                  Aoimoku
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                    Re: I paperi hanno ancora qualcosa da dire?
                    Risposta #23: Mercoledì 5 Apr 2017, 15:43:38
                    @ Andy98, post ineccepibile  [smiley=other_bow.gif]

                    Praticamente lo condivido parola per parola, dai panni stereotipiati dei personaggi all'ipocrisia buonista, passando per l'odioso politically correct che impone perfino che mangino vegetariano (figuriamoci pistole fumanti).

                    Sinceramente sarebbe anche ora di finirla con questa storia, forse valeva per l'era Muci, ma ormai sono anni che pistole, fucili e minacce a mano armata sono presenti tra le pagine del Topo. La dieta vegetariana alla fine ci può stare per dei paperi e non è un canone fisso, c'è solo qualche caduta di stile (Nonna Papera che "condivide" la frutta col paese anziché venderla  ;D ) ma non mi pare ci sia una cappa di oscuro politicamente corretto a smorzare le storie

                     

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