Papersera.net

Da qualche tempo mi è capitato di notare una tipica postura dei paperi nelle storie di Cimino dell'epoca d'oro.
Mentre discutono tra loro e riflettono pensosi, capita piuttosto spesso che tengano le mani dietro la schiena un po' come nella posizione di "riposo" della tradizione militare.

Se non rammentate, prendete la storia "Paperino vicerè sottomarino", parecchio citata in questi giorni di sondaggi, e andate alla decima tavola (pag. 139 nel topo originale): nella prima vignetta Paperino assume quella postura osservando l'elmo, mentre un paio di vignette dopo è uno dei nipotini a tenere le braccia dietro.
Addirittura nella penultima vignetta della pagina precedente un nipotino tiene un solo braccio in tale posizione mentre con l'altro è impegnato ad indicare l'elmo.

Non ricordo storie di altri autori con i paperi messi in quella posizione per cui credo, anzi sono convinto, che l'indicazione di disegnare i paperi in quel modo provenisse dallo stesso Cimino e non dall'estro del disegnatore.

Continuando nella riflessione, mi ricordo che mio nonno si metteva spesso con le mani dietro la schiena mentre ascoltava e così anche altri anziani di quel periodo.

Oggi invece sembra un'abitudine completamente perduta...forse era mutuata dall'ambiente militare i cui modi, nel ventennio fascista e oltre, erano reiterati anche nelle scuole tra i bambini.
Basti pensare che all'inizio degli anni '70 ancora ci facevano marciare col "passo" come tanti piccoli soldati.

Avete mai fatto caso a ciò?
Non mi sbaglio se dico che si verificava solo nelle storie di Cimino?

Oggi invece sembra un'abitudine completamente perduta...

Io lo faccio spessissimo!

Hai ragione, è molto ciminiana. Dovrei dare anche un'occhiata a Chendi/Bottaro, però (i "pensosi" per eccellenza). Ad esempio ricordo un Paperino pensieroso che viene giù dalla strada del Deposito con le mani dietro la schiena, disegnato da Bottaro (ma se non vado errato la storia è dalmassiana).

Accidempoli Mario, un topic da vera e propria caccia al tesoro ...a parte le riflessioni sulle abitudini e i costumi cambiati nel tempo viene proprio voglia di andare a sbirciare qualche vignetta se non qualche intera storia.
Allora (restando non oltre gli anni analizzati al momento nel sondaggio); Zio Paperone e i bracciali dei Mac Paper 1968: in sesta pagina nel primo riquadro lo zione nella posa che ci interessa risponde ai nipotini mentre nella torre parlano dei bracciali.
Zio Paperone e gli uomini condor 1968: addirittura in seconda pagina Paperino con un solo braccio dietro la schiena (posa ancor piu ieratico/marziale) parla con uno dei nipotini.
Zio Paperone e il mistero di Persecutor 1967: a pag 34 del Topolino n.605, o se volete nella 32.ma pagina, Paperino ascolta attentamente in posa da due nipotini che gli consigliano di sorvegliare lo Zione.
...ma, penso si possa andare avanti così in tante circostanze, o quasi.

Ciao Gilberto, no, non volevo lanciare una caccia al tesoro, semplicemente volevo condividere con voi la mia osservazione sulla postura che i paperi spesso assumevano nelle storie di Cimino (ma anche di altri autori sembra) peraltro più placida che marziale.
Infatti mi da un senso di serenità, quello della pacata riflessione.

Da qualche tempo mi è capitato di notare una tipica postura dei paperi nelle storie di Cimino dell'epoca d'oro.
Mentre discutono tra loro e riflettono pensosi, capita piuttosto spesso che tengano le mani dietro la schiena un po' come nella posizione di "riposo" della tradizione militare.

Se non rammentate, prendete la storia "Paperino vicerè sottomarino", parecchio citata in questi giorni di sondaggi, e andate alla decima tavola (pag. 139 nel topo originale): nella prima vignetta Paperino assume quella postura osservando l'elmo, mentre un paio di vignette dopo è uno dei nipotini a tenere le braccia dietro.
Addirittura nella penultima vignetta della pagina precedente un nipotino tiene un solo braccio in tale posizione mentre con l'altro è impegnato ad indicare l'elmo.

Non ricordo storie di altri autori con i paperi messi in quella posizione per cui credo, anzi sono convinto, che l'indicazione di disegnare i paperi in quel modo provenisse dallo stesso Cimino e non dall'estro del disegnatore.

Continuando nella riflessione, mi ricordo che mio nonno si metteva spesso con le mani dietro la schiena mentre ascoltava e così anche altri anziani di quel periodo.

Oggi invece sembra un'abitudine completamente perduta...forse era mutuata dall'ambiente militare i cui modi, nel ventennio fascista e oltre, erano reiterati anche nelle scuole tra i bambini.
Basti pensare che all'inizio degli anni '70 ancora ci facevano marciare col "passo" come tanti piccoli soldati.

Avete mai fatto caso a ciò?
Non mi sbaglio se dico che si verificava solo nelle storie di Cimino?

Hai fatto caso che, tenendo le mani dietro la schiena, i personaggi ciminiani spesso intraprendono pure il "passo", girando per la stanza in circolo pensierosi? E questo fa assumere ancor più il carattere "militare" alla cosa. Già il marciare pensierosi, con le mani dietro la schiena, era in Barks. E' un'azione che mi ha fatto sempre piacere nelle storie ciminiane e lo avevo sottolineato per il mio riassunto di Paperino e la "pesca" del tacchino. I personaggi di Cimino vogliono spremere il proprio intelletto e si raccolgono in una nervosa meditazione, in cui non vogliono essere disturbati. Come se stessero preparando un piano d'azione sotto le armi.

Da Topolino e il serpente di mare di Pavese e De Vita



Da Paperinik il diabolico vendicatore di Martina e Carpi



Sembra una postura comune

Ma non credo adottata in tempi recenti...

Questa postura la uso spesso anche io. Una postura simile la si può notare a pag.82 del Topo 3202 seconda vignetta

Ciao Gilberto, no, non volevo lanciare una caccia al tesoro, semplicemente volevo condividere con voi la mia osservazione sulla postura che i paperi spesso assumevano nelle storie di Cimino (ma anche di altri autori sembra) peraltro più placida che marziale.
Infatti mi da un senso di serenità, quello della pacata riflessione.

Si, ma infatti per quello penso siamo un po tutti d'accordo. E' una postura ...di pasta antica per dire così, che dà proprio un senso di maturità riflessiva. Semmai era sulle origini (forse?) marziali che si discuteva, tant'è vero che anche tu nel post iniziale facevi un accenno in tal senso. Abbiamo visto comunque che anche qualche altro autore/disegnatore l'ha usata.

Questa postura più che a Cimino la ricollego a Chierchini. Così, d'istinto, mi vengono in mente soprattutto i suoi paperi con le mani dietro la schiena, al di là dell'autore dei soggetti. Anche nelle storie di Martina illustrate da Chierchini (il massimo dell'isteria e della rabbia espresse) i paperi assumono questa postura, magari con uno sguardo torvo e accigliato.

Poi sarà stata utilizzata anche da altri autori e disegnatori dell'epoca ma credo in misura minore rispetto all'artista ligure.
Oggi si è persa questa consuetudine? Forse si ma non saprei dire se del tutto o se ancora alcuni disegnatori tratteggino i pareri in  questo modo.

Una posa tipica di Chierchini, cosa che ho visto molto con i paperi, è la mano davanti al becco chiuso

Una posa tipica di Chierchini, cosa che ho visto molto con i paperi, è la mano davanti al becco chiuso

Anche Paul Murry (non nei paperi ovviamente) utilizzava molto la postura che dici.

Ma non credo adottata in tempi recenti...

No, e non a caso.
Come segnalavo tempo fa su un topic Iracondia dei Paperi, i Paperi negli ultimi trent'anni di Topolino hanno perso movenze "teatrali" per acquisirne di "cartoonesche" (e niente di male in ciò; però spesso cartoonesche in senso direi quasi deteriore, quindi non particolarmente comiche o artistiche bensì più che altro convenzionali: braccia allargate, movenze brevi e nervose… guardate gli autori ad oggi più prolifici, Alessandro Perina, Marco Mazzarello, gente che certo sa il proprio mestiere e ben rappresenta la tendenza attuale).
Pacifico quindi che pose più ponderate si assentino a vantaggio di aggettivi come "spiumeggiante", "simpaticamente incasinato" e "squack!".
No offence meant, ovviamente.

No, e non a caso.
Come segnalavo tempo fa su un topic Iracondia dei Paperi, i Paperi negli ultimi trent'anni di Topolino hanno perso movenze "teatrali" per acquisirne di "cartoonesche" (e niente di male in ciò; però spesso cartoonesche in senso direi quasi deteriore, quindi non particolarmente comiche o artistiche bensì più che altro convenzionali: braccia allargate, movenze brevi e nervose… guardate gli autori ad oggi più prolifici, Alessandro Perina, Marco Mazzarello, gente che certo sa il proprio mestiere e ben rappresenta la tendenza attuale).
Pacifico quindi che pose più ponderate si assentino a vantaggio di aggettivi come "spiumeggiante", "simpaticamente incasinato" e "squack!".
No offence meant, ovviamente.

Beh, non sarà un offesa, ma quanto dici esprime chiaramente la maggior qualità delle storie di 50 anni fa rispetto alle sciocchezzuole odierne.

Nel fumetto Disney di quegli anni potevi trovare tematiche e stati d'animo importanti, oggi solo storielle da ombrellone...e spesso neppure buone per tal guisa.

No offence meant! 

Sì sì,  hai assolutamente ragione. Siamo proprio nella ***, certo. Tutta spazzatura.

i Paperi negli ultimi trent'anni di Topolino hanno perso movenze "teatrali" per acquisirne di "cartoonesche" ... braccia allargate...

Quelle braccia troppo spesso allargate con le quattro dita aperte e il sorriso stampato non le sopporto quando sono in numero spropositato. Mi sembrano ridicole anche in un fumetto comico. Sono all'estremo opposto della antica postura analizzata in questo topic.

Se si volesse illustrare in una singola postura il passare del tempo nel fumetto disneyano, potremmo mettere fianco a fianco un 'papero' con mani dietro la schiena, becco chiuso e sguardo corrucciato e un altro col sorriso larghissimo (e la lingua di fuori), braccia aperte e dita ben distanziate.

Nell'atto di sghignazzare come un povero idiota...già.

E' una cosa che credo di aver criticato in altri topic. Nelle cover oriderne sorridono tutti con 34 denti (se li avessero) e sono pronti ad accoglierti tra le loro braccia con quelle dita che sembrano salsicciotti.
MarioCX si ricorderà certo le cover di una volta, che non lesinavano situazioni addirittura "pericolose" (come i Nipotini su una falciatrice che stanno quasi per falciare Paperino).

Me le ricordo eccome.
Poi io sono di gusti minimalisti e, al di la della tematica, non mi piacciono le copertine di oggi, confuse e piene di scritte.
Ne avevo scritto da qualche parte...

Una posa che ricordo tipica delle storie chierchiniane vede i paperi con i gomiti piegati e le mani strette a pugno.