C'è poco da fare ironia, con salotti scassati, detti, non detti e quant'altro. Nel mondo del fumetto ci sono dietrologie da sega mentale, mezze verità buttate in piazza per amore di polemica e poi ci sono cose che semplicemente si leggono su Topolino. E quel che leggo io, magari sbagliando, su Topolino è questo: Casty in morente epoca Muci se ne esce con una storia ogni due settimane di media, e improvvisamente adesso quando va bene se ne vede una ogni dieci mesi. E leggere interviste nelle quali si afferma "eh Casty è anche il nostro preferito, ma lo centelliniamo perché è troppo bravo", non è che aiuti a non farsi idee.
Per come la vedo io quell'autore lì è uno dei pochi in forza su Topolino al momento che veramente sa costruire una trama, con colpi di scena, avventura, e genuino storytelling, senza ricorrere a scorciatoie umoristiche, ma anzi integrando l'umorismo nella sua narrazione. E in un Topo in cui si privilegia la storia di qualità, ritrovarsi privi di un autore di tale calibro e di tutti i personaggi che aveva creato, lo considero un discreto autogol, anche se poi si fa politica di riavvicinamento con altri big. E veder spadroneggiare nel vero senso della parola al suo posto la politica fumettistica del consulente editoriale Stefano Ambrosio, non aiuta ad attenuare questo senso di stridìo tra le due anime del Topo De Poli.