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Quoto quello che hai detto. Non parlo da ultraventenne ma da chi è stato anche lui, in fondo nemmeno tanto tempo fa, bambino in pieno target.
C'erano, nonostante mi sia avvicinato al Topolino in epoca Muci, storie comunque complicate, complesse. Molte le apprezzavo, così come apprezzavo quelle semplici e lineari che magari oggi non mi entusiasmerebbero più di tanto. Poi c'erano alcune storie più complesse che, semplicemente, non capivo, non al 100%. Eppure era bello anche quel senso di incompletezza che riesce a farti adoperare l'immaginazione. Magari non capivo bene il senso della storia, ne travisavo alcuni passaggi, ma è stato anche così che ho imparato ad amare follemente questo giornalino al punto da leggerlo ininterrottamente da più di un decennio.
Poi qualche anno fa ho provato a fr avvicinare i miei cugini al Topo. Non ci sono riuscito, mea culpa. Ma gli ho comunque fatto apprezzare un po' di storie. Generalmente, però, avendo avuto a che fare con loro che sono in pieno target, ho notato che semplicemente Topolino non gli interessa. Tendenzialmente i bambini di oggi crescono velocemente, vogliono stimoli diversi, e non amano ciò che è smaccatamente per bambini. Fate caso, per esempio, alla musica. Non c'entra nulla, ma oggi a quale bambino piace la musica da zecchino d'oro o le sigle dei cartoni animati? Nessuno, o quasi. Loro ascoltano cantanti e generi che sono "per adulti, nel senso che non sono destinati a un pubblico di età prefissata.
Pare strano da dire, ma ai bambini non piacciono più di tanto le cose per bambini. Un po' per una questione di immagine. Se in prima media ti presenti con un Topolino in cartella hai il rischio che ti massacrino vita natural durante. È assurdo, ma vale per tantissime cose. Paradossalmente i bambini smettono di essere tali prestissimo e finiscono per stigmatizzare ciò che - ai loro occhi - è per bambini. Io ho ricominciato a leggere serenamente Paperinik nei corridoi dell'università tra una lezione e l'altra, per dire.
Poi, in secondo luogo, i pargoli d'oggi sono più alla ricerca di cose che sembrino "adulte". Ma in fondo valeva anche per noi. È molto più probabile che un bambino ti chieda di andare a vedere, per dire, l'ultimo Star Wars piuttosto che il nuovo cartone della Disney.
Tutta questa filippica per dire cosa? Che da fuori è difficile dire cosa piaccia veramente ai bambini. Bisognerebbe assumere il loro punto di vista per cercare di capire come pensano e cosa piace loro. Ovviamente parlo per le mie esperienze dirette, sicuramente se scelte della redazioni saranno suffragate da accurati studi di settori rivolti al target. Almeno spero.
PS Con Topolino sono cresciuto, e, credo, sia stato anche lui a farmi crescere bene. Tante delle cose che so le so grazie a questo "giornalismo", così come mi sono avvicinato a tante problematiche e generi narrativi con storie di topi e paperi. Anche problematiche piuttosto spinose come bullismo, povertà, violenza familiare e disabilità. Non sono rimasto traumatizzato, anzi. Ma ho capito molte cose su quei temi. Cosa intendo? Che non serve creare nessuna campana di vetro per proteggere i virgulti dal mondo esterno, bensì aiutarli nel percorso dal mondo ideale a quello reale in maniera garbata, simpatica e piacevole come Topolino ha sempre fatto. È un compito durissimo, ma Topolino l'ha sempre fatto, ed è un grande merito che gli va riconosciuto. Per questo temo sempre che si perdano queste peculiarità intrinseche del Topo quando si parla di abbassamento di target e annessi e connessi.