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Da dove viene "Topolino perfettino"?

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    Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
    Risposta #60: Mercoledì 28 Set 2016, 13:19:40
    vita piccolo borghese ai gialletti all'italiana
    Mi permetto di aggiungere anche che questi gialletti, molto più che negli anni Sessanta e Settanta, sono appannaggio degli anni Ottanta. Perdiana, negli anni Sessanta Missaglia faceva maneggiare a Topolino il mitra come ai tempi più scalcinati di Topolino aviatore. ;D

    Appoggio tutto il tuo discorso, ovviamente. :)
    « Ultima modifica: Mercoledì 28 Set 2016, 13:19:52 da A.Basettoni »

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      Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
      Risposta #61: Mercoledì 28 Set 2016, 14:06:21
      Mi permetto di aggiungere anche che questi gialletti, molto più che negli anni Sessanta e Settanta, sono appannaggio degli anni Ottanta. Perdiana, negli anni Sessanta Missaglia faceva maneggiare a Topolino il mitra come ai tempi più scalcinati di Topolino aviatore.
      State parlando della stessa cosa? La mia impressione e' che il Topolino italiano nei gialli soffra di una notevole ripetitivita' di temi e moventi gia' negli anni '60. Non mancano storie molto originali ed interessanti, ma ricordo un generale senso di noia datomi da fin troppe delle storie in raccolte come questa o quest'altra.
      Topolino che maneggia il mitra puo' essere un rinfrescante segno di serieta' dopo l'infantilismo dei primi anni 2000, ma da solo non basta a garantire una buona storia od uno spirito non "piccolo borghese". (Ma qual e' la storia che hai in mente?)
      « Ultima modifica: Mercoledì 28 Set 2016, 14:06:40 da ML-IHJCM »

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        Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
        Risposta #62: Mercoledì 28 Set 2016, 15:23:44
        Si', in parte sento anch'io la tua sensazione, e' innegabile (per fare un esempio anch'io, non mi ha detto granche' Topolino e la vernice invisibile, Martina/Chierchini), anche se spesso mi faccio coinvolgere dai dialoghi (quando sono scritti bene) che mi addolciscono la lettura. Stavo focalizzando piu' sul carattere del Topo, che negli anni Ottanta non solo risolve gialli come mestiere fisso e in maniera spesso prevedibile/poco originale (e soprattutto, troppo spesso schiacciata sul quotidiano topolinese, sui soliti ladri di gioielli che per quanto mi interessa potrebbero pure rimanere a piede libero), ma manca proprio di dinamismo in quello che fa e quello che dice. Sembra un robot, anche nei dialoghi. Ho presente la storia sulle "voci rubate" recentemente vista sui GCD (opera di un giovane Salvagnini lontano dai fasti soliti), e varie altre.
        Aggiungo fra parentesi che i disegni... "buoni" di Luciano Gatto, spesso spesi per queste storie, sono quanto di piu' sprecato ci possa essere: per me sono disegni adatti a storie ariose, fantastiche, alla Pacuvio, mentre cosi' schiacciati aumentano il senso di "normalita'" delle situazioni.

        Avevo in mente una storia con Macchia Nera (Missaglia/Bramante) ambientata in Medio Oriente, credo, recentemente pubblicata sui GCD (e non si tratta di un giallo, peraltro, ma di un'avventura esotica), ma potrei confondermi con un'altra. Aggiungo che un mitra non e' niente di particolarmente educativo ne' interessante; dicevo solo che dava moto all'azione del personaggio (cosi' come lo stesso tipo di cattiveria armata la dava a Gambadilegno, che in Missaglia ci fa sempre la sua bella figura).

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        ML-IHJCM
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          Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
          Risposta #63: Mercoledì 28 Set 2016, 15:57:21
          Topolino e la vernice invisibile, Martina/Chierchini), 
          Mi sa che hai fatto un errore (l'INDUCKS non da' nulla al riguardo).

          Citazione
          negli anni Ottanta non solo risolve gialli come mestiere fisso e in maniera spesso prevedibile/poco originale (e soprattutto, troppo spesso schiacciata sul quotidiano topolinese
          Problema che mi sembra gia' ci fosse in molte storie degli anni '60.

          Citazione
          ma manca proprio di dinamismo in quello che fa e quello che dice. Sembra un robot, anche nei dialoghi.
          Qui forse la situazione era avvero peggiorata negli anni '80. Purtroppo non ricordo l'esempio che citi (probabilmente l'avevo letta, ma troppi anni fa) e non riesco a pensarne altri per conto mio.

          Citazione
          Avevo in mente una storia con Macchia Nera (Missaglia/Bramante) ambientata in Medio Oriente, credo, recentemente pubblicata sui GCD (e non si tratta di un giallo, peraltro, ma di un'avventura esotica),
          Questa?

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            Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
            Risposta #64: Mercoledì 28 Set 2016, 16:10:34
            ma da solo non basta a garantire una buona storia od uno spirito non "piccolo borghese". (Ma qual e' la storia che hai in mente?)

            Vero, ma ricordo alcune storie abbastanza "frizzanti" degli anni '70 quali "Topolino e l'isola delle scoordinate" (Fanton/Asteriti) o "Topolino e la base orbitale" (Rebuffi/Bottaro) dove, soprattutto nella seconda, si ha una buona dimensione d'avventura. Penso, personalmente che il vero declino del personaggio sia databile agli anni '80 (non che qualche storia possa rivalutare un'intera produzione, sia chiaro).

            Stavo focalizzando piu' sul carattere del Topo, che negli anni Ottanta non solo risolve gialli come mestiere fisso e in maniera spesso prevedibile/poco originale (e soprattutto, troppo spesso schiacciata sul quotidiano topolinese, sui soliti ladri di gioielli che per quanto mi interessa potrebbero pure rimanere a piede libero), ma manca proprio di dinamismo in quello che fa e quello che dice. Sembra un robot, anche nei dialoghi.


            Aggiungo fra parentesi che i disegni... "buoni" di Luciano Gatto, spesso spesi per queste storie, sono quanto di piu' sprecato ci possa essere: per me sono disegni adatti a storie ariose, fantastiche, alla Pacuvio, mentre cosi' schiacciati aumentano il senso di "normalita'" delle situazioni.

            E' quello che succede quando un personaggio va così bene da potersi permettere di fare "lavoro d'ufficio": situazioni standardizzate, dialoghi appiattiti che vengono scritti a macchinetta. Non c'è mai la sorpresa, il gusto per l'invenzione, il piacere di un rovescio o anche solo di una battuta brillante. A volte basta una vignetta a rovesciare interamente una storia altrimenti mediocre (penso, per fare un esempio, alla vignetta di Scarpa nel "Balabù", quando entrano in casa asfissiati e vi sono Paperone e l'animale con le maschere antigas, seraficamente seduti in poltrona. Chiaro che la storia non è mediocre, ma anche se lo fosse stata una simile trovata umoristica avrebbe quantomeno fermato il lettore e provocato un sorriso. A volte basta davvero poco), ma qui niente: Topolino andava bene e bisognava piazzare il prodotto.

            Tra l'altro manca qualcosa di fondamentale: per chiunque abbia letto dei gialli, dai classici della Christie a quelli -fantastici- di Dexter della serie di Morse, sa che un personaggio di una collana può reggere sul lungo periodo solo se ha una motivazione. Cosa spinge un poliziotto, un investigatore in pensione, una anziana, un detective, a fare il proprio lavoro, a sudarsi l'anima (perchè è questo che è necessario nei gialli ed è questo che tragicamente manca spesso in Topolino, dove lui capisce tutto al volo -e con lui il lettore- oppure c'è sempre l'ibranataggine di uno dei colpevoli a farli scoprire), a tornare libro dopo libro su situazioni critiche ed essere credibili? Può essere una spinta morale, qualcosa di oscuro o anche solo la voglia di dimostrarsi superiori (come il buon Wolfe). E in Topolino cos'è? Non si sa. Qualche ladro con le pezze al culo rapina una banca e lui interviene a salvare il povero banchiere (tra l'altro spesso in redingotte e cilindro, a rendersi ancora più odioso). Si sbandiera un senso di giustizia ma sarebbe più corretto dire che Topolino non serve la giustizia quanto piuttosto la legge. Chi infrange la legge, indipendentemente dai suoi motivi (che in Topolino sono spesso farseschi e autoreferenziali, con una rappresentazione del criminale quasi lombrosiana), va fermato e punito. Stop. In molte storia non ha nemmeno la soddisfazione del lavoro svolto, gli basta aver riportato l'ordine. Ora, senza scendere in quella che molte volte si legge come una specie di propaganda (la proprietà va tutelata sempre e comunque, chissenefrega se i ladri vivono in una baracca), è questo che stanca. Per anni Topolino ha sofferto di una mancanza di inventiva ma anche e soprattutto di qualcosa che lo rendesse meno vuoto, un semplice difensore dell'ordine e dello status quo senza motivazione se per il fatto che fossero stati turbati. Si è consumato da sè, si potrebbe dire.
            « Ultima modifica: Mercoledì 28 Set 2016, 16:12:02 da AzureBlue »
            Ahimè! Così finisce una grande missione di cultura e di civiltà!

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              Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
              Risposta #65: Mercoledì 28 Set 2016, 19:53:21
              Mi sa che hai fatto un errore (l'INDUCKS non da' nulla al riguardo).

              Ehm... mi credi se ti dico che intendevo questo? (Pardon.)

              Problema che mi sembra gia' ci fosse in molte storie degli anni '60.

              In realtà, a quanto mi hanno proposto finora i GCD, così ad impressione ho in mente un quadro più variegato. Ma credo dipenda dalle letture fatte. Tu segnali ad esempio volumi tematici dei Classici, mentre io ho come fonte pressoché unica i GCD dal 2005 in poi. Entrambe le selezioni non possono essere "statisticamente perfette". :)

              Questa?

              Quella. Bada bene, non ricordo se è lì che Topolino gira armato e spara, ma era una di quelle. E in ogni caso, armato o no, era molto convincente.
              « Ultima modifica: Mercoledì 28 Set 2016, 20:00:34 da A.Basettoni »

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                Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
                Risposta #66: Venerdì 30 Set 2016, 19:33:09
                Leggo e rileggo le storie di Topolino da oltre trent’anni solo perché sono accanto a quelle di Paperino e mi sembrerebbe un peccato non farlo
                Io faccio il contrario (a parte per i trent'anni, che non ho ancora vissuto)
                Sono sempre più convinto che Paperotto sia la mia antitesi in gusti fumettistici.

                inquina l'immagine pubblica del personaggio tramite cartoni scadenti
                Giuro che non l'ho pagato per scrivere questa frase!
                « Ultima modifica: Venerdì 30 Set 2016, 19:33:41 da Anton_Rebeliot »

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                  Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
                  Risposta #67: Venerdì 30 Set 2016, 22:17:34
                  Giuro che non l'ho pagato per scrivere questa frase!

                  Sei sempre a tempo, ovviamente. :P



                  (P.S. Spero che si capisca a quali cartoni animati mi sto riferendo. Preciso per non essere citato in giudizio dagli estensori del benemerito Compendium.)
                  « Ultima modifica: Venerdì 30 Set 2016, 22:26:47 da A.Basettoni »

                    Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
                    Risposta #68: Sabato 1 Ott 2016, 19:33:39
                    Cinque pagine di discussione e ancora non avete trovato la banda del buco? Siete peggio di un giallo di Topolino degli anni 70.

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                      Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
                      Risposta #69: Sabato 1 Ott 2016, 20:07:50
                      Cinque pagine di discussione e ancora non avete trovato la banda del buco? Siete peggio di un giallo di Topolino degli anni 70.

                      Ti sbagli. Facciamo la parte dei poliziotti scemi e attendiamo l'arrivo di Topolino perfettino che risolverà il caso. Sei forse tu? ;D :P

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                        Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
                        Risposta #70: Sabato 1 Ott 2016, 21:22:32
                        No, non ti darò questa soddisfazione. Eppoi mi piace vederti fare voli pindarici per comunicare che certe storie non ti piacciono senza ammetterlo troppo apertamente.  ;D

                        Piuttosto mi interessa una questione correlata: in che momento Topolino smette, o inizia a smettere, di essere perfettino? Parlo del rattoide italico, perché come avrete notato sfogliando i vecchi mega il Topolino calzoni rossi egmontiano è abbastanza un simpaticone, e ogni tanto sfida Orazio e/o Pippo a chi è più balordo.  ;D

                        Ho avuto la fortuna di essere bambino in un periodo in cui Topolino non era più il vecchio perfettino (anche se era usato pochissimo, il Topolino era infestato di paperi). Non a caso la storia che pennella il Mickey che vorrei vedere sempre, cioè questa di Arenartibani

                        https://coa.inducks.org/s.php?c=I%20TL%202139-1

                        (ebbi già modo di elogiarla nel topic sulla golden edition), è la storia che più ho riletto da piccolo dall'allora scarna mia collezione di fumetti disney, assieme a La lunga notte del commissario voi sapete chi, L'unghia di Kalì e Il Vento del Tempo.

                        Ma prima di Artibani, Faraci e Ziche? Loro sono stati quelli che hanno ridato smalto umoristico al rattoide. Ma non sono i primi a deperfettinizzarlo. Si prenda L'insolito remake di Cavaz, Aiotto Aiotto di Mezzavilla, quella di Marconi in cui Topolino sposa la bionda. Sono storie poco divertenti, ma con un topo meravigliosamente umano.
                        Chi prima di questi autori ha scritto bene Topolino negli anni 80? Pezzin? Sisti ci ha lavorato? De Vita? 


                        Aspetta, ho detto una scemenza: Paperino e l'Insolito Remake è DIVERTENTISSIMA. Solo che non è Topolino ha fare la parte del leone umoristicamente.
                        « Ultima modifica: Sabato 1 Ott 2016, 21:28:02 da Monkey_Feyerabend »

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                          Risposta #71: Sabato 1 Ott 2016, 23:02:51
                          Provo a rispondere, se ti fidi. :)

                          Anzitutto, momento di raccoglimento, occhi al cielo e ossequiamo tutti Miseria e nobiltà. Lì Topolino fa ridere in una maniera che non è la solita, perché si insinua in un personaggio che era stato di Totò. Per me è un esperimento ottimo (è una storia che ho letto e riletto), e rappresenta una deviazione salutare da "Topolino divertente=Topolino regazzino ammeregano". Monkey, se non la conosci te la consiglio, sono sicuro che ti piacerà.


                          Poi, sul prima (...). Ho detto più volte (ma forse prima del tuo arrivo) che se Topolino divertente italico vogliamo, il nome è Barosso. Topolino tecnico tenace, Topolino e i guai dei buongustai, l'Alano dal potere strano che citava l'Avvocato, tutte storie esclusivamente comiche, in cui a Topolino cascano armadi addosso, prende la scossa, si schianta con la macchina e fa ridere come il peggior (in senso buono) Ollio. E Ollio non era perfettino. Anzi, Ollio voleva esserlo, mentre Topolino qui vorrebbe solo "restar vivo" (cit. Scarpa).
                          Pure qui è un Topolino diverso dal canone del Topolino divertente. Principalmente perché non ha iniziativa personale (fatto che mi riempie di meraviglia, viene giù il mondo ma non è sostanzialmente colpa di nessuno), non ha quell'allegria attiva fischiettante; e ciononostante fa ridere.
                          Assente qualunque introspezione di sorta, con buona pace dei più.

                          Pezzin. Pezzin ha avuto più fasi, diciamo due principali: una (tardi '60-'80) dannatamente comica e inventiva, servito perlopiù da Cavazzano e De Vita (jr), che per quanto riguarda Topolino sostanzialmente lo invischiava in situazioni avventurose e/o gialle (però spesso con un bel respiro anche spaziale) in cui la soluzione del nodo narrativo veniva un po' da sé (quindi poca enfasi sulle capacità del Nostro, al netto di alcune storie che non a caso sono dei gialli notevoli - Topolino e il misterioso Organizzatore) e il resto era comicità, arditezze graficamente improbabili, botte e spari. E una seconda ('90-2000) in cui i ritmi cambiano, si fanno meno trascinanti, forse un po' mainstream (ma è sempre Pezzin), però la scrittura appare curatissima, più di prima anche. Ed è così che un episodio de "La storia vista da Topolino" si conclude con i testoni del Topo e di Minni innanzi al tramonto (impensabile vent'anni prima), e Le cronache della Galassia mette in campo rapporti fra i personaggi decisamente particolari. E lo stesso nei gialli: si fanno più densi, anche più realistici (v. F.o.l.p.o., e Fantomat per Paperinik). Insomma non è più il Pezzin principalmente divertente; e certo la trama dell'episodio cretese della Storia vista da Topolino non regge il confronto con quelle dei vecchi tempi.
                          Non parlerei quindi di una deperfettinizzazione particolarmente impegnata da parte di Pezzin. Verrebbe da dire che non si è mai posto il problema.

                          Sisti... storie con Topolino ne ha scritte, ma non direi che abbia lavorato sul personaggio. Pinacotreno, Ferroviere d'assalto... ha preso il personaggio che ha trovato (quindi all'apice della perfettinità, anni Ottanta, quando già i Bross non scrivevano più) e l'ha portato avanti. Preciso che sui suoi anni Novanta ho un po' un buco, quindi potrei essere troppo severo nel giudizio.

                          Questo, più o meno, è il quadro, direi. Chendi ci ha lavorato pochino. De Vita l'ha portato avanti bene, per il pochissimo che ha scritto (ma il cugino di Alf è sempre Pippo). Sarda l'ha messo al seguito di Indiana e, dopo alcuni tentativi felici, ha scritto molte volte la stessa sinfonia (poi parlatemi di Bruckner). Ricordo en passant il Topolino spagnolo di Scarpa, in calzoncini corti fra scioperi e salmoni. L'ho letto una sola volta, ma lo approfondirei volentieri; mi aveva fatto un'impressione un po' straniata.
                          Concina aveva preso un piglio eccezionale, ma poi secondo me si è un po' rotta la magia: è una figura enigmatica e anche triste, quella del buon Bruno, che ha avuto dei momenti di altissimo livello.
                          Salvagnini ne ha fatto il rassegnato ascoltatore dei Mercoledì di Pippo, e devo dire che gli è venuto benissimo il tutto.
                          Per il resto, quel protagonismo che il Topo aveva in Martina e Missaglia (che nel Martina '50 annegava senza appello nelle capacità magiche e ultracomiche di Pippo - poi spesso stemperate - e nel Missaglia più riuscito si faceva non raramente sorvolare dalla materia prima avventurosa), ha forgiato più che mai l'immagine del personaggio nel momento in cui tutto quello che faceva da contraltare, ostacolo, movimento è sparito. E sono rimasti la chiamata di Basettoni, il caso, i gioielli, Pippo che non capisce quello che gli dicono, e la soluzione per grazia ricevuta. E contro questo Tito Faraci si è scagliato più volte, anche nelle interviste, con una forza liberatoria.


                          (P.S. Senza pindarismi, ti dirò che "Oro" non mi era poi piaciuta più di tutte le altre Arena/Artibani e anche delle altre che hai citato. ;D)
                          « Ultima modifica: Domenica 2 Ott 2016, 08:26:53 da A.Basettoni »

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                          Monkey_Feyerabend
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                          PolliceSu   (1)

                          PolliceSu   (1)
                            Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
                            Risposta #72: Domenica 2 Ott 2016, 12:54:36
                            Wow, grazie mille del commentone! Gusti personali a parte, il modo in cui nel tempo e nello spazio il personaggio di Topolino (per non parlare di Paperino!) è stato interpretato, modificato, reinventato è un fenomeno misterioso e  affascinante. Di quale altre personaggio di finzione si può dire altrettanto?


                            Il misterioso organizzatore l'ho recentemente letta dalla evergreen edition, ma tutto il resto che mi consigli non lo conosco.


                            Citazione
                            (P.S. Senza pindarismi, ti dirò che "Oro" non mi era poi piaciuta più di tutte le altre Arena/Artibani e anche delle altre che hai citato. Grin)

                            Oro era una storia che mi piaceva molto da piccolo, e che mi piace ancora, ma oggi non la metterei certo a livello della Lunga Notte o di Kalì, ovvio. Però resta una storia sottovalutatissima. Ha tempi micidiali, che è quello di cui di solito il fumetto Disney difetta assai assai assai. Comunque la prendevo a modello del tipo di Topolino, un po' cazzone diciamo, che mi piacerebbe vedere più spesso (l'unica altra di Artibani e Arena che io conosca è l'Esploratore Millenario, anche in quella Topolino brilla per simpatia!). 
                            « Ultima modifica: Domenica 2 Ott 2016, 13:16:07 da Monkey_Feyerabend »

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                              Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
                              Risposta #73: Lunedì 3 Ott 2016, 00:46:28


                              Per il resto, quel protagonismo che il Topo aveva in Martina e Missaglia (che nel Martina '50 annegava senza appello nelle capacità magiche e ultracomiche di Pippo - poi spesso stemperate - e nel Missaglia più riuscito si faceva non raramente sorvolare dalla materia prima avventurosa), ha forgiato più che mai l'immagine del personaggio nel momento in cui tutto quello che faceva da contraltare, ostacolo, movimento è sparito. E sono rimasti la chiamata di Basettoni, il caso, i gioielli, Pippo che non capisce quello che gli dicono, e la soluzione per grazia ricevuta.

                              Ma non si può dire che sia stato uno svuotamento progressivo? Mi spiego: hai accennato ad una lista di ottimi autori che hanno firmato alcuni lavori eccezionali, ma hanno sbattuto Topolino di qua e di la come volevano loro. Missaglia, Martina, Barosso hanno costruito un personaggio eccezionale (poi rifinito da Scarpa per certi versi), evolvendolo in un contesto diverso da quello in cui era nato e in cui si era trasformato: il Topo del professore nulla aveva a che fare con il middle class mouse dell'ultimo Gottfredson. Questo personaggio è stato piantato in ogni dove, proprio per la sua natura squisitamente positiva: può stare al fianco di Minnie, così come di Pippo (come spalla o coprotagonista: eccezionali i Mercoledì), oppure lanciarsi nel vuoto di un'avventura. E' un personaggio che non ha mai dubbi o incertezze e quindi sta dovunque, ma per fare questo è necessario svuotarlo di ogni possibile inquietudine o incrinatura. Il Topolino di Gottfredson era un personaggio che viveva evoluzioni diverse ma vi arrivava dopo un percorso completo, da noi lo si è invece trasformato in mille modi, e si è giunti quindi alla macchina risolvi-tutto che ha dovuto essere smontata dalla nuova generazione di scrittori, che proprio di questa plasticità si è fatta gioco. Insomma, per poterlo avere dovunque lo si è dovuto svuotare del tutto. Cosa che non sarebbe stata possibile con Paperino, per esempio. Quindi la domanda è, a parer mio: quando è iniziato l'uso seriale e anonimo di Topolino, da personaggio unico (pur nelle sfumature autoriali di cui tutti i personaggi sono destinatari) a personaggio "unicizzante"?

                              C'è anche da dire che di autori ce ne sono tanti ma di buoni scrittori assai meno, per cui il ricorso alla formula standard è inevitabile per un prodotto che richiede una scadenza fissa e frequente.
                              PS: temo che l'accusa di pindarismi dipenda anche da me che ho tentato di spiegare la psicologia sociale dell'indagatore  ;D
                              Ahimè! Così finisce una grande missione di cultura e di civiltà!

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                                Re: Da dove viene "Topolino perfettino"?
                                Risposta #74: Lunedì 3 Ott 2016, 10:25:13
                                Citazione
                                Insomma, per poterlo avere dovunque lo si è dovuto svuotare del tutto.

                                Fa sempre piacere sentire pareri affini:

                                http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1364337936/266#266

                                Sul quando... Mah, secondo me anni Ottanta di sicuro, e forse un po' prima. Ma in maniera "industriale" gli anni Ottanta. Oh, ma c'è qualcosa di buono che gli anni Ottanta abbiano prodotto? ;D

                                Wow, grazie mille del commentone!

                                Come diceva una squallida traduzione sui GCD... "benvenuto!". (You're welcome)

                                Beninteso, nella lista mancano parecchi autori, a partire da Carlo Panaro (cui fra l'altro è possibile rivolgere domande proprio qui sul forum), il quale per quel che ho letto ha lavorato più sui "cattivi" (Macchia nell'Operazione caos, il celebre "Cancellatore", etc.) e sui "comprimari occasionali" che non su Topolino. Anche se "Topolino solo contro tutti", di cui si parlava tempo fa, è una sostanziosa eccezione essendo in realtà un esperimento di isolamento del Topo stesso.
                                « Ultima modifica: Lunedì 3 Ott 2016, 10:25:35 da A.Basettoni »

                                 

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