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Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..

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Gilberto 66
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    In diverse circostanze ho avuto modo di far caso al ciclico ripresentarsi di un certo tipo di considerazioni critiche sulle cosiddette storie riempitive, le storie brevi, quelle in mezzo agli albi ma soprattutto intendo riferirmi a quelle con trame oggettivamente ingenue, esili o addirittura ai limiti dell'inconsistenza.
    Ecco ho potuto notare come spesso esse siano maltrattate e denigrate soprattutto quando sono oggetto di riferimenti in polemiche accese nelle quali vengono tirate in ballo, in base alle preferenze di chi si accapiglia, ad esempio per dimostrare che: "Anche nei topolino anni 50/60/70/80 c'erano storie, soprattutto riempitive che facevano piangere"...o al contrario come chi dice che: "Oggi i Topolino sono inguardabili perchè, a parte le grandi storie importanti, in mezzo ci trovi storie banali, giammai belle come una volta" (facendo così di tutta l'erba un fascio e finendo per mischiare gli argomenti).
    Ecco, io non so voi, ma vorrei sperare (o forse sogno :-[) in una rivalutazione oserei dire etica di questo materiale sterminato nel tempo, semplice, certo anche futile in larga parte, o comunque poco impegnativo, ma che ai miei occhi (beh, prendetemi per folle potrei capirvi) ha sempre avuto un grande fascino. Fin da bambino infatti ste storie mi davano un senso di grande distensione, benessere, un piacere forse tutto mio chissà (?), un sapore di semplicità, delle cose buone della fanciullezza che chi arriva a coglierlo può gustarlo al di là dell'eventuale o contingente periodo di riferimento del Topo.
    Perciò pensavo, chissà se per una volta, abbandonando i tradizionali criteri di contrapposizione, possano essere proprio le storielline piu semplici e banali che da sempre popolano il Topo ad unire i lettori figli delle diverse scuole di pensiero e del diverso modo di approcciarsi alla lettura. Chissà se adulti o ragazzini, nostalgici o rinnovatori riescano a trovare anche solo uno spunto, un ricordo, per alcuni lontano o sbiadito nel tempo, per altri anche recente in cui (magari per chi voglia, linkando o postando qui il proprio ricordo) riescano a dire: "apperò...quella volta lì con quelle due/tre storielle la, son stato proprio bene...." ;)
    Finalmente due concorrenti degni di rispetto!  Avete notato i due Cucurbitoni di Casimiro?
    Sì...ma questa coppia di Catafurgi di Tamerlano li sovrasta!
    Ah! C'è anche un Decumbalione di Carlotta la Racchia!

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    paperparade
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      Re: Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
      Risposta #1: Domenica 19 Mar 2017, 10:07:42
      Condivido decisamente la tua opinione.
      Ecco, leggendo un qualunque fascicolo di Topolino era come se le storie brevi chiuse tra le due lunghe iniziale e finale fossero gli avvenimenti ordinari della.settimana mentre per la domenica si vivevano le bellissime e straordinarie avventure in piu' pagine. Quindi 1 Topolino = una settimana con due domeniche.
      Pertanto gli avvenimenti narrati si succedono con naturalezza senza che niente e nessuno mi faccia pensare ad uno spartiacque tra storie lunghe e corte. Infatti, se a livello di principio una storia lunga riesce  meglio perche' puo' svilupparsi maggiormente e vi si profonde piu' impegno, spesso storie brevi raggiungono risultati spettacolari benche' condensati. In questo senso anche storie troppo lunghe sono pesantissime, sto appunto rileggendo alcune ristampe delle.epopee di paperino anni.cinquanta e credete, tutto quel testo e quella.lunghezza me le ha rese - insieme ad altro - indigeste nonostante alcuni altri pregi. Inoltre non c'e'  soluzione di continuita' nel numero di pagine, quuindi e' impossibile stabilire l' appartenenza alle lunghe o alle.corte (prima.o dopo quante pagine ?).
      Il massimo.della goduria era quando un storia magari piu'che breve o semilunga - non so dalle 16 alle 22 pagine notare l arbitrarieta' delle definizioni - capitava in mezzo a topolino ed era la piu' bella - cosa vieta che qualcosa di straordinariamente bello e divertente capiti ogni tanto infrasettimanalmente ? Per finire tutte le storielle creano con la loro numerosita' e ordinarieta' una familiarita' straordinaria coi personaggi, nel caso poi dei lunghi decenni dell' odioso topolino-detective-perfettino sono le uniche che lo mostrano un po' simpatico e rilassato nelle avventurette con amici. In breve quindi le uniche che leggevo con piacere di Topolino in quel periodo.
      Che cos' ha il vecchio papero ? Sembra moribondo ! - Chi lo sa ! Vediamo dov'è diretto insieme a Paperino.

        Re: Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
        Risposta #2: Domenica 19 Mar 2017, 10:59:44
        Sviscero qui la mia opinione sulle storie brevi.
        Le storie brevi sono una costante che, nel settimanale come in altre testate, ha radici sin dagli albori del fumetto Disney.
        Non sono mai stato d'accordo con coloro che giudicano, o hanno giudicato, queste storie in base al numero di pagine o di tavole.
        Non e' possibile, e neanche giusto, paragonare queste storie con quelle lunghe poiché basano la propria costruzione su schemi differenti e non accorpabili.
         
        Per finire tutte le storielle creano con la loro numerosita' e ordinarieta' una familiarita' straordinaria coi personaggi,

        Questo passaggio di Paperparade e' davvero calzante per capire il significato e l'utilità di queste opere.
        Nei decenni le storie brevi hanno mostrato ai lettori tante sfaccettature dei personaggi minori. Personaggi che, data la loro "minore" importanza nei canovacci delle storie, a volte, venivano delineati con minore precisione.
        Nelle storie brevi invece si aveva la possibilità di conoscere e familiarizzare con questi personaggi, le loro particolarità, le loro stravaganze ed i loro problemi giornalieri.
        Si familiarizzava, inconsciamente, con Pippo e i suoi rapporti con il mondo, con Archimede e Edi che cercavano di creare qualcosa sempre di più sorprendente, con Amelia che con i suoi scagnozzi cercava un piano sempre più astuto per fregare lo zione, ecc..ecc...
        Questo negli anni ci ha fornito dei dati oggettivi per affezionarci ed amare anche tutti quei personaggi "secondari o minori" che popolavano costantemente le nostre letture.

        Fin da bambino infatti ste storie mi davano un senso di grande distensione, benessere, un piacere forse tutto mio chissà (?), un sapore di semplicità, delle cose buone della fanciullezza che chi arriva a coglierlo può gustarlo al di là dell'eventuale o contingente periodo di riferimento del Topo.

        L'argomento, aperto proprio da Gilberto 66, e' degno di nota e considerazione.
        Le storie brevi hanno, da sempre, voluto dare un intermezzo piacevole e rilassante nella lettura. Erano, e sono, storie senza troppe aspettative, ma simpatiche e coinvolgenti.
        E' ovvio che, come in tutte le cose, possano essere più o meno riuscite in base all'idea e alla bravura dell'autore.
        Ma, a mio parere, non in base alla lunghezza. La lunghezza non e' una discriminante tale da poter pesare sulla riuscita di una storia. Altrimenti non si spiegherebbe il successo della rubrica "Che aria tira a..." di Silvia Ziche che, in una sola tavola, alle volte riesce a creare dei veri capolavori di comicità. La discriminante maggiore quindi e' la capacita' di una autore/ice di comunicare in poche tavole.
        Un libro o un saggio di 30 pagine, alle volte, può essere più profondo e significativo di un tomo da 1000 pagine. L'importante e' il succo di quelle pagine.
        Per ultimo, in questa giornata particolare della festa del papa', porto la mia testimonianza a favore di questo tipo di storie.

        Chissà se adulti o ragazzini, nostalgici o rinnovatori riescano a trovare anche solo uno spunto, un ricordo, per alcuni lontano o sbiadito nel tempo

        Il mio ricordo più vivido su queste storie riguarda proprio mio padre che, purtroppo, non c'e' più da diversi anni.
        Era un uomo che viveva costantemente per il suo duro lavoro di muratore. Ma non per fare carriera ed accrescere la sua posizione, a discapito del rapporto con i suoi figli, ma per dare da mangiare a 7 persone.
        Ma del tempo da dedicare a noi lo trovava sempre.
        Ci comprava tantissimi fumetti (acquistati anche a pile nei mercatini di Napoli) perché aveva il piacere di trasmetterci questa passione.
        Ed io ricordo che proprio queste storie facevano da tramite tra me e lui. Non avendo il tempo di leggere insieme quelle lunghe, leggevamo e ridevamo insieme proprio grazie alle storie brevi. Pochi minuti di allegria comune ma, ancora oggi, densi di gioia e affetto.
        Tanti auguri Papa'
        Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

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        Gilberto 66
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          Re: Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
          Risposta #3: Domenica 19 Mar 2017, 21:40:11
          Preziose competenze e accorate testimonianze ci giungono da Paperparade e Luciochef in questo topic riguardante le storie brevi che, evidentemente zitte zitte, sembrerebbe abbiano creato negli anni uno zoccolo duro direi quasi di affetto nei confronti degli utenti d'ogni età.

          Il massimo.della goduria era quando un storia magari piu'che breve o semilunga - non so dalle 16 alle 22 pagine notare l arbitrarieta' delle definizioni - capitava in mezzo a topolino ed era la piu' bella - cosa vieta che qualcosa di straordinariamente bello e divertente capiti ogni tanto infrasettimanalmente ? Per finire tutte le storielle creano con la loro numerosita' e ordinarieta' una familiarita' straordinaria coi personaggi, nel caso poi dei lunghi decenni dell' odioso topolino-detective-perfettino sono le uniche che lo mostrano un po' simpatico e rilassato nelle avventurette con amici. In breve quindi le uniche che leggevo con piacere di Topolino in quel periodo.
          La prima riflessione di Paperparade è molto acuta e ci rimanda a circostanze atipicamente memorabili in cui addirittura la storia di punta del topo, o comunque di eguale caratura alla prima e all'ultima, era inserita in mezzo (ricordo ad es. una memorabile "Minni e il segno della sfinge" in cui almeno una delle due puntate se non entrambe erano inserite in mezzo, o una poco ristampata ma meritevole "Zio Paperone e la stella delle Ande", ma ci sono esempi in tutte le epoche). Circostanze anomale certo, e storie peraltro neppure brevi ma ciò a riprova di come il materiale di mezzo della testata possa riservare spesso gradite sorprese. A me per es, tutto sommato, non m'ha mai esasperato il topolino perfettino, ma che goduria vederlo in difficoltà con Topesio o alle corde con Minni, Tip e Tap ;D.
          Sul secondo punto di Paperparade, la familiarità, direi che sia proprio il nocciolo della materia di discussione e anche qui c'è comunione di vedute con Luciochef. E' assolutamente vero come, pur nell'esilità delle trame, gli avvenimenti ordinari e quotidiani delle storie di mezzo ci consentano di conoscere e familiarizzare con personaggi che siamo invece abituati a vedere impegnati in circostanze piu importanti e avventurose.

          La lunghezza non e' una discriminante tale da poter pesare sulla riuscita di una storia. Altrimenti non si spiegherebbe il successo della rubrica "Che aria tira a..." di Silvia Ziche che, in una sola tavola, alle volte riesce a creare dei veri capolavori di comicità. La discriminante maggiore quindi e' la capacita' di una autore/ice di comunicare in poche tavole.
          Anche quest'esempio ci permette di riflettere sulla possibilità di cogliere spunti interessanti in queste storie.
          Infine ringrazio Luciochef per averci resi partecipi di alcuni ricordi personali e intimi che nobilitano ancor di più l'argomento che dibattiamo, ricordandoci ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, di come il nostro rapporto col mondo del fumetto sia legato in larga parte e per tantissimi di noi, ai ricordi della fanciullezza.
          « Ultima modifica: Domenica 19 Mar 2017, 21:45:05 da antonello_auteri »
          Finalmente due concorrenti degni di rispetto!  Avete notato i due Cucurbitoni di Casimiro?
          Sì...ma questa coppia di Catafurgi di Tamerlano li sovrasta!
          Ah! C'è anche un Decumbalione di Carlotta la Racchia!

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            Re: Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
            Risposta #4: Lunedì 20 Mar 2017, 00:11:20
            Se un autore riesce a sviluppare una storia con una buona base, lo farà tanto con una storia da 40 tavole tanto con una da 10. Ricordate Barks e le sue celeberrime ten-pages? O perfino le sue autoconclusive che riuscivano a regalare al lettore una trama compiuta e divertente?
            Ora, è ovvio che per ogni storia "lunga" ce ne siano almeno u  paio brevi e che un autore, se può, riserva le idee migliori alle occasioni in cui gli viene concesso più sazio. Ma come veniva giustamente detto da Gilberto è bene non fare di tutta l'erba un fascio. Per ogni epoca di cui ho letto numeri, ho trovato storie brevi che veramente erano (e sono) delle perle. Il problema è che spesso capita di avere a che fare con storielle sciape, ma è inevitabile.
            Nel senso, un numero deve avere quasi un centinaio i tavole a fumetti, è ovvio che non possono essere tutte al massimo livello. Così come, probabilmente, si ricorre per esse ad autori meno esperti per fargli fare "gavetta" o, come accadeva in passato, a produzioni straniere.

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            Cornelius
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              Re: Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
              Risposta #5: Lunedì 20 Mar 2017, 14:56:20
              vorrei sperare (o forse sogno) in una rivalutazione oserei dire etica di questo materiale sterminato nel tempo, semplice, certo anche futile in larga parte, o comunque poco impegnativo, ma che ai miei occhi (beh, prendetemi per folle potrei capirvi) ha sempre avuto un grande fascino. Fin da bambino infatti ste storie mi davano un senso di grande distensione, benessere, un piacere forse tutto mio chissà (?), un sapore di semplicità, delle cose buone della fanciullezza che chi arriva a coglierlo può gustarlo al di là dell'eventuale o contingente periodo di riferimento del Topo
              Le brevi centrali dei miei anni infantili e adolescenziali (che sono più o meno i tuoi, Gilberto) erano anche per me fonte di curiosità e avevano un fascino diverso rispetto alle storie lunghe iniziali e finali. Questo perché all'epoca (tutti gli anni '70) esse erano davvero di altra natura, provenendo da autori americani, rispetto alle storie d'apertura e chiusura che erano scritte e disegnate da autori italiani.

              Si veniva a conoscenza di personaggi totalmente assenti dalle storie 'importanti': dagli animali tout court (Aristogatti, Lillo, Cip e Ciop, Malachia...), agli antropomorfi dei boschi (Ezechiele, Porcellini, Compar Orso, Fratel Coniglietto...), a personaggi 'altri' (Moby Duck, Paperotto, O1 Paperbond, Dinamite Bla...), a quelli già noti ma rivisti sotto altre luci (il Papersera, il castello di Amelia e Magò con la Nonna, il campo delle GM, i rapporti dei 'noti' con altri interlocutori: Prospero Chiacchiera, Bella Quack, i Bassottini...)

              Oggi le brevi centrali, al di là della loro variegata qualità (alcune non sono male), sono, per certi versi, molto più simili alle storie lunghe perché sono diventate italiane anche loro: fatte dagli stessi autori delle lunghe o da altri più specifici in questo campo ma, di base, il tipo di umorismo e di situazioni è quello. Non abbiamo più quella differenza che all'epoca si sentiva (e si vedeva) tanto da farcele apprezzare anche solo per la loro 'diversità' (a prescindere dalla qualità che anche allora non è che fosse sempre alta).

              Considerando che si inserivano settimanalmente fra indimenticabili storie italiane di eccellenti autori (i Grandi Maestri), ecco che quelle qualità e diversità hanno permesso di farcele ricordare ancor oggi con amore e nostalgia. Negli Almanacchi, al contrario, le brevi americane si amalgamavamo forse meglio con le storie di apertura e chiusura perché queste, pur essendo dei migliori autori italiani, erano spesso adattamenti dei soggetti dello Studio Program americano per l'Europa e, dunque, per certi versi, più simili alle brevi.

                   Se oggi l'appeal delle brevi è cambiato (nostalgia a parte) secondo me dipende da due fattori principali (che avevo già detto in altri topic):
              1) gli autori italiani, Maestri Disney riconosciuti in tutto il mondo, non sono tagliati (in generale) per le storie brevi, per le sit-com, per le ten page, per un umorismo e un sarcasmo veloci e taglienti;
              2) andati via gli americani e i brasiliani, le storielle brevi scritte dagli italiani non hanno creato altri personaggi, altre situazioni, altri luoghi: si gioca con i soliti noti sul tempo, la storia, l'arte, la cucina, l'ecologia, le mode attuali... ma non si creano nuovi microcosmi veri e propri che diventino standard, come accadeva negli anni '60 e '70 nella produzione americana destinata, in gran parte, ai mercati europei.
              « Ultima modifica: Lunedì 23 Lug 2018, 00:19:10 da Cornelius Coot »

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              paperparade
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                Re: Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
                Risposta #6: Lunedì 20 Mar 2017, 18:36:30
                Ma io ricordo perfettamente che molte brevi erano disegnate e scritte da italiani, anche da coloro chiamati ora maestri. Forse allora tra di loro non c' era una gerarchia cosi' netta come oggi piace fare, e tutti potevano disegnare storie di poche pagine senza sentirsi umiliati.
                Quindi torno a quanto dicevo prima e non vedo una linea di separazione cosi netta , la quale fatalmente crea storie di serie a e b.
                Inoltre a che numero di pagine esatto la si vorrebbe porre ?

                « Ultima modifica: Lunedì 20 Mar 2017, 18:54:36 da Paperparade »
                Che cos' ha il vecchio papero ? Sembra moribondo ! - Chi lo sa ! Vediamo dov'è diretto insieme a Paperino.

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                  Risposta #7: Lunedì 20 Mar 2017, 22:08:04
                  Ricordate Barks e le sue celeberrime ten-pages? O perfino le sue autoconclusive che riuscivano a regalare al lettore una trama compiuta e divertente?

                  Si veniva a conoscenza di personaggi totalmente assenti dalle storie 'importanti': dagli animali tout court (Aristogatti, Lillo, Cip e Ciop, Malachia...), agli antropomorfi dei boschi (Ezechiele, Porcellini, Compar Orso, Fratel Coniglietto...), a personaggi 'altri' (Moby Duck, Paperotto, O1 Paperbond, Dinamite Bla...), a quelli già noti ma rivisti sotto altre luci (quelle del Papersera, del castello di Amelia e Magò con la Nonna, del campo delle GM, dei rapporti con altri interlocutori: Prospero Chiacchiera, Bella Quack, i Bassottini...)

                  Oggi le brevi centrali, al di là della loro variegata qualità (alcune non sono male), sono, per certi versi, molto più simili alle storie lunghe perché sono diventate italiane anche loro: fatte dagli stessi autori delle lunghe o da altri più specifici in questo campo ma, di base, il tipo di umorismo e di situazioni è quello. Non abbiamo più quella differenza che all'epoca si sentiva (e si vedeva) tanto da farcele apprezzare anche solo per la loro 'diversità' (a prescindere dalla qualità che anche allora non è che fosse sempre alta).

                  Considerando che si inserivano settimanalmente fra indimenticabili storie italiane di eccellenti autori (i Grandi Maestri), ecco che quelle qualità e diversità gli hanno permesso di farcele ricordare ancor oggi con amore e nostalgia.

                  ) andati via gli americani e i brasiliani, le storielle brevi scritte dagli italiani non hanno creato altri personaggi, altre situazioni, altri luoghi: si gioca con i soliti noti sul tempo, la storia, l'arte, la cucina, l'ecologia, le mode attuali... ma non si creano nuovi microcosmi veri e propri che diventino standard

                  Ma io ricordo perfettamente che molte brevi erano disegnate e scritte da italiani, anche da coloro chiamati ora maestri. Forse allora tra di loro non c' era una gerarchia cosi' netta come oggi piace fare, e tutti potevano disegnare storie di poche pagine senza sentirsi umiliati.

                  Che bel dibattito che ne è venuto fuori!
                  MiTo vola davvero alto e cita Barks e le sue ten-pages nonchè di rigore le autoconclusive,
                  Cornelius mette l'accento sulla vastità di interlocutori succedutisi nel periodo dei '70 e giù/sù di li quando si veniva a conoscenza di tanti personaggi o in certi casi altri conosciuti si vedevano sotto luci diverse. Rimpiange altresì questo variegato microcosmo non più riproposto a scapito forse di tematiche più "tranquille".
                  Paperparade infine, ricordandoci quanto possa essere discutibile il confine fra brevità e lunghezza in una storia, apre un fronte nuovo che...a ben pensare potrebbe pure ben invogliarci a una intrigante ricerca. Egli dice:ma...non erano anche gli italiani a scrivere e disegnare le brevi? E in alcuni casi fra essi si annoveravano anche le "grandi" firme?
                  Da quanto si può vedere c'è tema per discutere e chissà se proprio quest'ultimo interrogativo di Paperparade possa far emergere qualche "nobile" quanto insospettabile esempio di storiellina breve disegnata ma direi soprattutto scritta in quegli anni da autori famosi.
                  Finalmente due concorrenti degni di rispetto!  Avete notato i due Cucurbitoni di Casimiro?
                  Sì...ma questa coppia di Catafurgi di Tamerlano li sovrasta!
                  Ah! C'è anche un Decumbalione di Carlotta la Racchia!

                    Re: Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
                    Risposta #8: Lunedì 20 Mar 2017, 22:37:23
                    In generale questo tipo di storie non mi piacciono..  ma ci sono come sempre le eccezioni:
                    https://coa.inducks.org/story.php?c=B+820205 (ricordi di infanzia)
                    https://coa.inducks.org/story.php?c=B+870143&search=paper%20kid%20e%20il%20duello%20senza%20fine
                    oppure questa che è comica ai livelli massimi!

                    F
                    Fare il cap è facil, fare il buon cap è difficilissim!

                    *

                    Maximilian
                    Dittatore di Saturno
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                      Re: Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
                      Risposta #9: Sabato 6 Mag 2017, 18:15:32
                      Io non contrario alle storie brevi, ma alle storie brutte.

                      Che tra le vicende insignificanti ci siano più brevi che lunghe non è un assioma, ma una semplice considerazione statistica.

                      Tuttavia, una lunga brutta è peggio che una breve brutta, perchè nel primo caso la pochezza di contenuti si spalma su più pagine (e nel secondo il "supplizio" almeno dura poco).

                      Se devo pensare alle storie che mi sono piaciute di meno in assoluto, mi vengono in mente storie medio/lunghe. Date un'occhiata a questa discussione: i fumetti ivi citati occupano un certo numero di pagine

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                        Re: Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
                        Risposta #10: Sabato 6 Mag 2017, 20:22:41
                        Ho letto con molto interesse e curiosità`gli interventi di molti utenti. I grandi maestri ci hanno insegnato che anche in dieci pagine si possono concentrare delle storie interessanti, veramente divertenti, con una propria struttura, snella e ridotta all`essenziale, ma con una certa progressione. Cioe` storia breve non e`sinonimo di storia banale o necessariamente sciocchina. Non credo che il problema sia dunque nella natura stessa delle riempitive, bensì`nella capacita`degli autori di adattarsi a questa struttura. Evidentemente in molti, seppur bravi, non riescono a calarsi in questo ruolo, finendo col ricorrere alla solita formuletta facile ma collaudata della gag stereotipata o dell`espediente abusato.Non tutti gli autori di romanzi sono capaci di scrivere short stories efficaci.

                        Da ignorante in materia editoriale poi mi chiedo se la qualità`di molte riempitive sia da imputare anche al tempo richiesto per realizzarle. Oggi gli autori sono impegnati in mille progetti contemporaneamente per sbarcare il lunario e forse scrivere in poco tempo una storiella da dieci pagine che abbia anche carattere o un tratto distintivo non deve essere neanche facile. Al di la`della innegabile bravura narrativa di Barks di saper concentrare le storie, nelle sue ten pages c`era  dietro tutta una filosofia sul fumetto e sulla satira sociale che aveva avuto tempo di sviluppare per anni all`ìnizio della sua carriera, sin dai suoi progetti iniziali pre-Disney.
                        « Ultima modifica: Sabato 6 Mag 2017, 20:27:02 da Zapotek »

                          Re: Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
                          Risposta #11: Sabato 6 Mag 2017, 21:25:33
                          In passato le storie brevi erano per lo più straniere poi sono state sostituite da quelle italiane, ma la sostanza non è cambiata.
                          Tuttavia, bisogna distinguere tra storie brevi e riempitive, perché una storia breve può essere anche buona mentre una riempitiva è per definizione mediocre
                          Purtroppo, devono esserci pure questo tipo di storie perché altrimenti il giornale non potrebbe uscire tutte le settimane
                          Quindi dobbiamo beccarcele, volenti o nolenti :P
                          « Ultima modifica: Sabato 6 Mag 2017, 21:28:22 da ele684 »

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                            Re: Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
                            Risposta #12: Domenica 7 Mag 2017, 09:15:52
                            In passato le storie brevi erano per lo più straniere poi sono state sostituite da quelle italiane, ma la sostanza non è cambiata.
                            Tuttavia, bisogna distinguere tra storie brevi e riempitive, perché una storia breve può essere anche buona mentre una riempitiva è per definizione mediocre
                            Purtroppo, devono esserci pure questo tipo di storie perché altrimenti il giornale non potrebbe uscire tutte le settimane
                            Quindi dobbiamo beccarcele, volenti o nolenti :P

                            Dunque, si può concordare salvo che non mi sentirei di dire che "tutte" le riempitive sono mediocri perchè di fatto ci sono tantissime riempitive mediocri ma altre che sono passabili o addirittura, opinione personale, possono essere ritenute quasi dei gioiellini e penso ad es. a certe storie americane come indicato da Cornelius, intendo tipo quelle con Peter Pan o altri (https://coa.inducks.org/story.php?c=YC+6801 - eccone una come esempio, su Inducks viene data in 26 pagine probabilmente formato originale ma su quel Topolino è di 13 pag.).
                            In buona sostanza io credo che valga come indicativo di rotta il discorso emerso nei primi quattro post scritti su questo topic dopo l'avvio, intendo in ordine quelli di Paperparade, Luciochef, MiTo e Cornelius Coot. Il cardine di argomento originario che ha dato lo spunto al topic sta proprio nella mediocrità di alcune riempitive che tuttavia ti restano in mente ad anni di distanza. La sfida sta proprio li e, beh appena possibile farò una miglior ricerca per provare a rendere maggiormente l'idea. Nel frattempo ringrazio Tregua78, Eli, Zapotek e Ofelia Usagi per aver ridato linfa a questa strampalata ;Ddiscussione ;)
                            « Ultima modifica: Domenica 7 Mag 2017, 09:18:22 da antonello_auteri »
                            Finalmente due concorrenti degni di rispetto!  Avete notato i due Cucurbitoni di Casimiro?
                            Sì...ma questa coppia di Catafurgi di Tamerlano li sovrasta!
                            Ah! C'è anche un Decumbalione di Carlotta la Racchia!

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                              Re:Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
                              Risposta #13: Sabato 27 Gen 2018, 20:37:44
                              Fermi tutti.
                              Ho da poco letto una breve di una straordinarietà più unica che rara. Una storia che, da sola, eleva tutta la categoria.

                              https://inducks.org/story.php?c=YM+056

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                                Re:Storie riempitive, storielle, storielline, scacciapensieri..
                                Risposta #14: Sabato 27 Gen 2018, 20:55:50
                                Fermi tutti.
                                Ho da poco letto una breve di una straordinarietà più unica che rara. Una storia che, da sola, eleva tutta la categoria.

                                https://inducks.org/story.php?c=YM+056

                                Be’... stiamo parlando di Gottfredson, mica pizza e fichi. 
                                Lo stesso discorso vale per le ten-pages di Barks (su tutte la filosofia flippista). Brevi, ma perle.

                                EDIT: Anche le storie brevi citate da Cornelius sono molto belle. E il tratto di quel Cavazzano... è da urlo! :)
                                « Ultima modifica: Sabato 27 Gen 2018, 21:16:53 da Tapirlongo fiutatore »
                                Sérait-t-il impossible de vivre debout?

                                 

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