Papersera.net

Comunque la grafica della copertina è da 30 e lode, mafia a parte.
Magari qualcuno qua potesse trarne ispirazione (dalla grafica, eh!)...

Ma in Olanda hanno il permesso di fare di tutto??
Da noi Reginella è diventata una 'buona amica' di Paperino e loro possono parlare di 'mafia' in maniera palese e tranquilla?
Vabbè...

difatti c'è stato un """""leggero"""" disappunto dei disneyani nostrani su facebook, giustamente oserei dire

Questo lo sfogo di Andrea Freccero riguardo la cover olandese nella sua pagina fb

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=481251335628750&set=a.191217124632174.1073741830.100012316629605&type=3&theater

Al di là di questa copertina specifica, se Freccero scrive che si è visto silurare alcuni suoi lavori per molto, molto meno mi chiedo quante differenze ci siano nel politically correct disneyano tra una nazione e l'altra. E se l'Italia non sia all'opposto dell'Olanda nella classifica della così detta 'correttezza' (o censura, che dir si voglia).

Nel condannare questa specifica copertina, mi pare che lo sfogo di Freccero sia dovuto anche ad una certa rabbia per paletti nostrani sicuramente molto più alti di quelli olandesi (nel bene e nel male). Questi paperi mafiosi, censurabili e criticabili, rappresentano, in ogni caso (negativamente, nello specifico) una oggettiva maggior libertà creativa degli autori olandesi (e non solo) rispetto agli italiani.

Comunque la grafica della copertina è da 30 e lode, mafia a parte.
Magari qualcuno qua potesse trarne ispirazione (dalla grafica, eh!)...

Che intendi per grafica della copertina?

No, perchè se ti riferisci al disegno in sè, è brutto e sproporzionato come se ne vedono ben pochi, e fortunatamente aggiungerei!

L'unico aspetto positivo della diffusione di questa indecente copertina è l'aver dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che la grottesca censura cui sono sottoposti i fumetti italiani (Manetta senza sigaro, coltelli trasformati in patate, cattivi senza pistole) è appunto italiana, non americana.

L'unico aspetto positivo della diffusione di questa indecente copertina è l'aver dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che la grottesca censura cui sono sottoposti i fumetti italiani (Manetta senza sigaro, coltelli trasformati in patate, cattivi senza pistole) è appunto italiana, non americana.

E ti sbagli, la casa madre è sempre quella, penso piuttosto sia una cosa fatta senza permessi o aggirando le regole, almeno a leggere i commenti su Facebook dei vari autori che stanno discutendo della faccenda.

Guido van Martineen.

Non vi preoccupate, allarme rientrato: è bastato far cancellare ai NOSTRI autori i post incriminanti da facebook. 

Comunque la grafica della copertina è da 30 e lode

Molto donrosiana, secondo me

avevo la pagina aperta mentre Freccero rimuoveva il post, per cui ho potuto leggere il commento di Zironi che forse più di tutti ha centrato il punto

Giuseppe Zironi Andrea, ti dirò, a me non provoca tanto orrore, forse è discutibile ma non scandalosa.
Il disegno non è il massimo, ma al nord è quello, che piaccia o no.
I riferimenti agli italiani nemmeno mi sfiorano, è una storiella di fantasia e io sono per l'uso di ogni tipo di stereotipo che non sia direttamente offensivo.
Danesi e olandesi pescano dritti dagli anni '50, dunque ci sta che ricorrano in modo spensierato agli stessi cliché di allora. Rientra nella concezione di "stile".
Se dovessi chiedermi perché al nord Manetta mastica il sigaro e in Italia no la mia risposta sarebbe questa: le storie nordiche sono piatte per indole e intenti, non hanno bisogno di essere normalizzate e quindi non è necessario intervenire su alcuni aspetti esteriori che in quanto tali sono del tutto insignificanti (le armi, i sigari, etc).
Le storie italiane possono essere e sono state molto più pericolose e destabilizzanti, quindi sono sottoposte a una generale attenuazione che NON può ignorare i piccoli dettagli, per timore che ogni crepa si trasformi in breccia.
Detto in altre parole, noi italiani siamo considerati eversivi, i danesi per niente. Capito il motivo della disparità, gli autori Italiani dovrebbero ignorare le infantili esagerazioni degli olandesi e preoccuparsi per l'effettiva limitazione della loro libertà creativa, che per tradizione centenaria è sempre stata esercitata attraverso l'uso di personaggi altrui. Una volta si poteva, adesso quasi no, evidentemente abbiamo perso qualcosa.

secondo me il disegno (inteso come tratto) è l'unica nota positiva di quell'immagine

secondo me il disegno (inteso come tratto) è l'unica nota positiva di quell'immagine

E il rispetto delle proporzioni, dove lo mettiamo (in riferimento in particolare al tipo a destra affacciato alla finestra)?

avevo la pagina aperta mentre Freccero rimuoveva il post, per cui ho potuto leggere il commento di Zironi che forse più di tutti ha centrato il punto

Citazione

Giuseppe Zironi Andrea, ti dirò, a me non provoca tanto orrore, forse è discutibile ma non scandalosa.
Il disegno non è il massimo, ma al nord è quello, che piaccia o no.
I riferimenti agli italiani nemmeno mi sfiorano, è una storiella di fantasia e io sono per l'uso di ogni tipo di stereotipo che non sia direttamente offensivo.
Danesi e olandesi pescano dritti dagli anni '50, dunque ci sta che ricorrano in modo spensierato agli stessi cliché di allora. Rientra nella concezione di "stile".
Se dovessi chiedermi perché al nord Manetta mastica il sigaro e in Italia no la mia risposta sarebbe questa: le storie nordiche sono piatte per indole e intenti, non hanno bisogno di essere normalizzate e quindi non è necessario intervenire su alcuni aspetti esteriori che in quanto tali sono del tutto insignificanti (le armi, i sigari, etc).
Le storie italiane possono essere e sono state molto più pericolose e destabilizzanti, quindi sono sottoposte a una generale attenuazione che NON può ignorare i piccoli dettagli, per timore che ogni crepa si trasformi in breccia.
Detto in altre parole, noi italiani siamo considerati eversivi, i danesi per niente. Capito il motivo della disparità, gli autori Italiani dovrebbero ignorare le infantili esagerazioni degli olandesi e preoccuparsi per l'effettiva limitazione della loro libertà creativa, che per tradizione centenaria è sempre stata esercitata attraverso l'uso di personaggi altrui. Una volta si poteva, adesso quasi no, evidentemente abbiamo perso qualcosa.

Direi che Zironi ha colto l'essenza del problema. Sono infatti le limitazioni imposte agli autori italiani, più che il ricorso allo stereotipo che lascia il tempo che trova, la questione più grave (e direi anche urgente, a un certo punto).

Mi sorprende quante reazioni negative abbia ricevuto quella copertina olandese. Vedendola, la mia prima reazione e' che vorrei davvero leggere quella storia: non ho idea di come l'abbiano realizzata, ma almeno ha il pregio di apparire diversa da quelle che trovo generalmente in Italia, con un uso potenzialmente fresco ed interessante dei paperi. Naturalmente dipende tutto dalla bravura degli autori nel trattare il loro materiale: puo' essere riuscita una schifezza come un capolavoro, o (piu' probabilmente) una delle tante vie di mezzo, dal mediocre al buono.

Sono pienamente d'accordo con Zironi e Manuel Crispo sul fatto che cio' che ci dovrebbe piu' colpire sia la potenziale limitazione delle liberta' creative dei nostri autori. Non posso esserne certo al 100% senza leggere la storia, ma immagino che tratti di di gangster o mafia mantenendosi nei confini disneyani. Zironi suppone che ricorra a cliche' da anni '50: forse ha ragione, ma se lo fa con spirito sufficentemente fresco e vitale (vale a dire, in modo che si tratti non di cliche', ma di spirito) non e' un difetto, anzi. Spesso ho l'impressione che i paperi abbiano perso troppo mordente nelle storie italiane degli ultimi vent'anni.

Infine: ho piu' volte avuto l'impressione di essere in minoranza sul Papersera nel non considerare il "politicamente corretto" come una delle incarnazioni del male. E non mi sento affatto incoerente nel pensare che mi piacerebbe leggere delle storie con paperi gangster o affini (storie ben fatte, inteso, e sono cosciente del problema che il concetto di "ben fatto" e' molto soggettivo). Spero che tra coloro che hanno condannato senza mezzi termini quella copertina (senza aver letto la storia su cui si basa) non ci siano critici aprioristici del "politicamente corretto".

Poiliticamente corretto o S-corretto?
Forse non ho capito come li definisci.

PS- che poi dopo la riproposizione del mio commento con tanto di parti in grassetto mi sento come se un'immensa disgrazia dovesse piombare su di me e sulle 7 generazioni successive