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Sulla lunghezza delle storie.

0 Utenti e 5 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

    Re: Sulla lunghezza delle storie.
    Risposta #15: Domenica 30 Lug 2017, 23:55:46
    Questione interessante.

    Malgrado Gancio abbia tutte le ragioni sulle inedite del mensile di Paperinik attuale (e non è nemmeno sbagliato che la-bella-storia di Paperinik sul Topo di questa settimana faccia eccezione), voglio portarvi a riflettere su un altro punto.

    E qui devo tener fede al mio nickname e ricollegarmi al Super Disney 67 da poco uscito: Paperinik Le Origini Vol. 1

    Provate a rileggere le prime 10-11 storie di Paperinik di Guido Martina, dal Diabolico Vendicatore a Paperinika contro Paperinik.

    Davvero, fatelo.

    E non solo perché siano bellissime, o perché ve lo dica io, che sono fissato con quelle storie.

    Ma davvero, perché noterete una gestione della lunghezza, della trama, dei dialoghi, che é assolutamente PERFETTA.

    E sono (quasi) tutte storie in due puntate, da 60 tavole totali.

    Lì potete veramente gustare un Guido Martina al suo meglio (ha fatto un miliardo di altre cose leggendarie, ovviamente), che sembra davvero a suo agio con quanto scriveva, come se fosse appassionato, intrigato e coinvolto lui stesso dalla sua opera.

    Ed avrete, più che in molte altre storie, la sensazione che tutto sia al proprio posto, che ogni singolo passaggio duri il tempo che debba durare, che i (deliziosi) dialoghi si prendano il proprio spazio, che i personaggi impieghino un certo tempo a fare delle cose, spostarsi da un posto all'altro, spiegare le proprie ragioni.

    Le belle storie, le storie con personaggi "veri" e non con "maschere" sono così: illustrano anche dei passaggi che potrebbero non sembrare fondamentali, ma che fanno vedere COME succedono le cose, invece che essere "tirate via" perché bisogna "andare al punto".

    Paperinik che passa due tavole a decidere come penetrare nella villa del riccastro di turno non è uno spreco di tavole che si risparmierebbe inventandosi un gadget nuovo per lui: NO, E' "LA" STORIA STESSA.

    Così come, per cambiare genere, Paperino ed i nipotini che, nella ciminiane, accorrono dallo zio Paperone che urla e si dispera con l'urlo che piega la luce dei fari, piuttosto che navigando sul fiume di lacrime, non è un passaggio che stufa, neanche visto per cento volte, e saltarlo non farebbe "risparmiare tempo", ma toglierebbe SAPORE alla storia.

    Questo per dire che un certo andazzo delle storie moderne, di accorciare tutto, non è positivo. A volte penso gli autori lo facciano per una sorta di "post-modernità": una cosa l'abbiamo già vista, la "citiamo", però la saltiamo perché altrimenti sembra che stiamo copiando, o che non abbiamo idee, e che vogliamo arrivare in fretta al punto.

    Poi, il topic era cominciato dicendo il contrario, ed in effetti ci sono, di recente sul Topo, storie a puntate che raccontano pure troppa roba, e non la risolvono bene (tipo l'ultima di Pk, mentre Casty è regolarmente un'eccezione, un autore molto "classico" in questo senso), ma si vedono anche storie a puntate che però sono corte, e nn si capisce cosa le abbiano divise a fare (Cronache del Regno dei Due Laghi, parlo di voi!).

    In generale, per una storia non prettamente umoristica, ed al netto di debite eccezioni, 30/35 pagine dovrebbero essere una durata sindacale, ed all'incirca il doppio per quelle in due parti. Ho sempre trovato un difetto più il voler "accorciare" (ma perché?) una storia dal concetto interessante, impedendole di "respirare" che non il contrario.

    Ah, e poi, tanto per dire quanto tutto sia relativo, anch'io penso che La Dimensione Delta sia un 15/20 pagine troppo lunga, ma questo non mi impedisce di rileggermela spesso e volentieri. ;D

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      Re: Sulla lunghezza delle storie.
      Risposta #16: Lunedì 31 Lug 2017, 09:14:53
      @ DonaldPaperinik Mi trovi perfettamente d'accordo. Ma aggiungo anche che, come dicevo nel mio precedente intervento, ci son autori e generi che riescono meglio in 10 pagine ed altri che devono avere molte più pagine.
      Se leggo Paper Bat o Dinamite Bla o Josè Carioca è entro le 20 tavole che vedo funzionano bene. Altrimenti il personaggio perde mordente, di norma. Paperinik deve avere almeno 30 tavole (se parliamo di tavole su 3 strisce) od addirittura essere diviso in due o tre puntate.
      Funziona benissimo una Zio Paperone e il compleanno della contessa (https://inducks.org/story.php?c=D++5522) su 8 tavole perché è storia umoristica, dalle gag fulminee e comiche. Così come funziona bene Topolino e il garage del faraone (https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1844-BP) su 71 pagine (e 3 puntate), perché la trama è stata sviluppata benissimo, riuscendo a non creare tempi morti o momenti di raccordo tra una situazione e l'altra.



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        Re: Sulla lunghezza delle storie.
        Risposta #17: Lunedì 31 Lug 2017, 19:18:12
        Paperino ed i nipotini che, nella ciminiane, accorrono dallo zio Paperone che urla e si dispera con l'urlo che piega la luce dei fari, piuttosto che navigando sul fiume di lacrime
        Ecco, questo secondo me è una situazione abbastanza ripetitiva di cui si è abusato

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          Re: Sulla lunghezza delle storie.
          Risposta #18: Venerdì 4 Ago 2017, 22:15:05
          Non vedo cosa c'entri questo.
          Quando si parla di storie lunghe si intende la quantità di pagine che occupano, non il tempo della narrazione.
          Per fare un esempio, una vicenda può durare poche ore (per i personaggi) e contemporaneamente essere lunga 200 tavole.

          Ho scritto male.

          Non mi riferivo al tempo di narrazione, che può essere alla moviola, ftp://normale o accelerato.

          Volevo semplicemente dire che i nostri simpaticissimi personaggi disneyani vivono costantemente nella "bella stagione"

          Mentre nella vita reale un anno è fatto di quattro stagioni, dopo l'autunno, viene l'inverno, per poi tornare la primavera.

          Ora si può creare una storia lunga 200 pagine con tali soggetti senza renderla smielata all'inverosimile.


          Era una metafora.
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          Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

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            Re: Sulla lunghezza delle storie.
            Risposta #19: Sabato 5 Ago 2017, 12:59:39
            Dico una banalità: dipende da cosa c'è da dire.

            Sta a Redazione ed autore trovare l'equilibrio. Ci sono necessità di foliazione che devono essere rispettate e che possono servire per scorciare punti morti o non decisivi.

            Basta non esagerare. Perché essere sintetici non vuol dire fare storie brevi, ma raccontare tutto e solo quel che va raccontato. Si può essere compatti in cento pagine e sbrodoloni in venti: basta rendersene conto ed agire di conseguenza, sia dsl lato redazionale che da quello dell'autore.

            Poi, oh, se mi si dice che oltre le tot pagine, indipendentemente da quel che si dice, cala l'attenzione del lettore, mi ricorda tanto gli autori di "Peppa Pig" che fanno gli episodi brevi per non superare la soglia d'attenzione dei bambini. Però a tre anni io seguivo "Goldrake" senza difficoltà.

              Re: Sulla lunghezza delle storie.
              Risposta #20: Sabato 5 Ago 2017, 13:04:45
              Una volta le strisce domenicali di Gottfredson potevano costituire un'unica grande storia suddivisa in decine e decine di situazioni, eppure non mi sembra che, malgrado la loro grandezza/lunghezza, quelle opere uniche al mondo fossero banali...

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                Re: Sulla lunghezza delle storie.
                Risposta #21: Sabato 5 Ago 2017, 13:15:18
                Una volta le strisce domenicali di Gottfredson potevano costituire un'unica grande storia suddivisa in decine e decine di situazioni, eppure non mi sembra che, malgrado la loro grandezza/lunghezza, quelle opere uniche al mondo fossero banali...

                Topolino08
                Neanche per me sembrano banali.Prendiamo ad esempio Topolino e la banda dei piombatori

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                  Re: Sulla lunghezza delle storie.
                  Risposta #22: Sabato 5 Ago 2017, 16:58:45
                  No, però non citate le strisce domenicali dei maggiori quotidiani degli anni 20 e 30 del secolo scorso, ...Perche non erano banali neanche con tre vignette.

                  Si pubblicavano anche romanzi a puntate.
                  Ed erano destinati ai cosiddetti adulti.

                  Non mi pare che i birbanti acquistassero il NY Time appositamente per leggere due strisce.

                  Magari li ritagliavano dopo che il babbo aveva passato tutte le notizie degli affari esteri, della borsa e del ministro della guerra ecc. ec. Erano divertenti quelle strisce perchè prendevano per i fondelli, il sistema inflazionario americano.

                  Ma non c'erano solo i Disney, venivano pubblicate tantissime strisce di moltissimi altri autori. (Ora qualcuno dovrebbe chiedersi, o aprire un altra discussione, su come mai I Topi di Walt abbiano raggiunto il brand mondiale che hanno oggi, oscurando tutti gli altri, che almeno come testi, ironia e cattiveria non avevano niente da invidiare ai personaggi disneyani).

                  Io parlo di quelli di oggi.

                  Non solo i disney, ma la demenzialità e la banalità contagia anche i cosiddetti fumetti "seri".
                  Quel genio di Guido Nolitta, (Sergio Bonelli) creo il personaggio di Fracisco Felipe Cayetano Lopez Gonzalez eccetera eccetera.
                  Conosciuto come Cico la spalla di Zagor.
                  Ora papà G.L. Bonelli, padre anche di Tex non lo sopportava e lo ficcava sempre in galera, perche diceva spezzava il ritmo dell'avventura.
                  Mentre il figlio Sergio riusciva in quell'alchimia perfetta tra comicità fuori luogo, suspance, avventura e terrore, che era il Fumetto Zagor fino al numero 181.
                  Dopo di lui nessuno ci è riuscito cosi bene.

                  Infatti oggi l'avventura e la comicità sono separate.
                  Zagor continua ad uscire regolarmente, mentre la sua "scomodissima spalla"ha una miniserie tutta sua.

                  Hanno separato comicità ed avventura perchè non si riusciva a mixare bene le cose. Come i grandi del passato.

                  Ora cosa c'entra questo ?
                  C'entra, C'entra... perche la miniserie estiva di Cico (Senza Zagor) è sceneggiata da Faraci, con vignette finali in omaggio al personaggio con dei disegnatori special guest.
                  Nel primo numero c'era Sio.
                  Nel secondo Ortolani.
                  Nel terzo la Silvia Zichè.

                  Un Disney praticamente.
                  circa 380 pagine in sei volumetti autoconclusivi, ma collegati.

                  Se al posto di Francisco Felipe Gayetano Lopez Martinez y Gonzalez, veniva posto Ciccio di Nonna Papera, era la stessa cosa.

                  Ai figli dei vetusti Zagoriani è piaciuto...
                  Ma, i grandi... Insomma.






                  Quanto al @Avv. Photomas che a 3 anni seguiva Goldrake non ci credo. Forse avevi 3 anni 11 mesi e 18 giorni.
                  La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

                  Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

                   

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