Scusami, ma se ho capito bene l'articolo, quello più che il nome di una meta del tour, è il nome di una località francese. Davvero vogliamo arrivare a modificare toponimi vecchi di secoli (immagino) in nome del politicamente corretto? Ti rendi conto che questo significa praticamente mettere in atto dei processi di revisionismo storico e di damnatio memoriae? E modificare arbitrariamente la storia culturale, anche in cose come queste che possono sembrare piccolezze, è un gioco pericoloso e dalle conseguenze imprevedibili. Sarebbe molto più corretto che coloro che possano sentirsi offesi dal nome di quella località, adottassero una prospettiva storica, un po' come quando si legge una storia di Martina e bisogna inquadrarla in una diversa sensibilità e un diverso contesto storico. Ma vabbe' sono cose già ampiamente ripetute in passato in questo topic.
Premesso che, ovviamente e giustamente, saranno i francesi e, in particolare, gli abitanti del luogo in questione a dover decidere o meno su un eventuale cambiamento del nome, sono sicuro che di revisionismo storico e di damnatio memoriae, di questo genere ne siano state fatte a bizzeffe un po' dappertutto.
Dalle vie, ai nomi dei paesi e ... perfino degli stati, quante sono le zone che hanno cambiato nome nel corso dei secoli della storia?
Innumerevoli e, questi cambiamenti hanno avuto sempre delle motivazioni di vario genere: da quelle squisitamente politiche a quelle legate, molto più banalmente, ad un discorso di tipo turistico-commerciale: il paese in cui vivo ne è un esempio di tutti questi.
Penso che, in linea di massima sia una cosa lecita e, sotto tanti aspetti, perfino auspicabile che non solo non mette a repentaglio la nostra memoria storica ma la ravviva e ci induce a meditare su quello che fu e quello che è.
Per quanto invece riguarda lo specifico Disney, su cui è incentrato in verità, questo topic, senza pretendere di aver voluto leggere tutto quello che qui è stato scritto, in generale, penso che ci sarebbe da fare una grossa distinzione fra il termine censura che comporta un controllo severo di tutto ciò che può o non può essere pubblicabile e i "rimaneggiamenti vari" che possono essere apportati per rendere accettabile, secondo la sensibilità dell'oggi, determinate storie.
La censura è sempre negativa e antidemocratica, i rimaneggiamenti possono essere assai discutibili ma anche spesso, auspicabili, in una produzione che è destinata in larga parte ad un pubblico infantile, per correggere il tiro su questioni che oggi non potrebbero essere più accettabili, nell'ambito di una crescita sana dei bambini.
Non voglio dilungarmi più di tanto in questo discorso con esempi in un senso o in un altro, spero però di essere stato chiaro su quello che voglio dire.
@ Giona
Non so francamente cosa tu abbia contro le femministe - che fortunatamente anche per noi maschietti ci sono state e, seppur un po' debilitate ci sono ancora - ma, penso sinceramente, che Po di Gnocca non le dia molto fastidio in quanto, a differenza di quello francese, pur richiamando l'organo genitale femminile, non è assolutamente lesivo di una parte del mondo femminile rispetto ad un'altra.