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Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari

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Rockerduck87
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    Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
    Risposta #2580: Mercoledì 24 Lug 2019, 11:07:56
    Fantastico anche il Guardian infatti. Volevano Simba per i diritti degli animali.
    Certo la vita per gli sceneggiatori Disney non è facile... disegni animaletti che si abbracciano e giocano e sei un ipocrita venditore di zucchero per bambinetti e sognatori, Mufasa fa un discorso di realtà pura e praticamente è un conservatore dell'ultra destra contro i diritti degli animali. Perché il giornalista del Guardian introduce questa citazione dicendo "Yet the new Lion King boldly keeps that famous stretch of dialogo from the first film in which the hunter/meat-eater is presented as morally equivalent to the herbivore". Moralmente equivalenti, parla di morale nello stesso momento in cui parla di catena alimentare. Ma un wild dog che mangia vivo un cucciolo di cerbiatto è esattamente moralmente uguale a mamma pecora che allatta il suo agnello, purtroppo la natura non è giusta, è brutta, cattiva e violenta. E' esteticamente disgustoso il primo scenario, nonché obiettivamente tragico per la vittima, e io stesso vedendo una scena del genere mi spoglierei di tutto il realismo che posso dimostrare e correrei in soccorso del povero animale in preda all'agonia, ponendomi come soluzione anche l'abbattimento del carnivoro, ma anche qui è delirio parlare di morale, il carnivoro agisce secondo la sua natura e non ha elementi critici per modificarla. E invece di salutare positivamente un momento di rara complessità e maturità come il dialogo tra Mufasa e Simba, peraltro elegantissimo, lo consegniamo alla critica come "moralmente" non accettabile.
    Si potrà obiettare "eh, ma i personaggi di Lion King ragionano, parlano, discutono, razionalizzano in un certo senso, perché quindi lasciare la realtà solo in quel settore?". Ci sto, ma la soluzione alternativa era semplicemente non fare questo cartone. "Chissà, fovse, savebbe stato meglio"
    « Ultima modifica: Mercoledì 24 Lug 2019, 11:15:33 da Rockerduck87 »
    Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
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    tang laoya
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      Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
      Risposta #2581: Mercoledì 24 Lug 2019, 11:22:51
      Credo la tua analisi sarebbe molto più pertinente laddove gli articolisti stessero dibattendo intorno a un documentario naturalistico sulla vita della savana e non, come invece è evidente nel presente caso, di un prodotto artistico realizzato da uomini per altri uomini. Non si dimentichi che la Disney in primis indicò a suo tempo la matrice shakespeariana dell'intreccio, dando un connotato profondamente culturale (come opposto di naturale) alla vicenda. Per cui va ovviamente rispettata l'interpretazione letterale della catena alimentare, ma laddove uno spettatore critico intendesse incamminarsi per i sentieri di una lettura allegorica (gli animali protagonisti rappresentano altrettanti tipi umani, le loro istituzioni ricalcano una società di uomini), morale (le interazioni sociali rappresentate danno adito a giudizi di carattere etico/morale relativamente alle scelte fatte dalle varie componenti del gruppo) e, perchè no, persin anagogica (ruolo messianico/salvifico dell'eletto che riscatterà il gruppo tramite un processo catartico-fuoco purificatore e pioggia beatifica come nel finale della Tetralogia), ne avrebbe non solo tutto il diritto ma finanche tutte le ragioni intrinseche.
      « Ultima modifica: Mercoledì 24 Lug 2019, 11:38:10 da tang laoya »
      Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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        Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
        Risposta #2582: Mercoledì 24 Lug 2019, 12:28:49
        Rifiuto in toto questo modo di interpretare secondo canoni esclusivamente umani personaggi che di fatto sono altro, e che per la natura della storia in sé, il cerchio della vita, devono per forza di cose essere ricondotti alla loro natura primaria. Se ne sentivano già abbastanza sul libro della giungla tacciato di razzismo, con questo modo di interpretare.
        Ci sono storie, Bianca e Bernie per esempio, dove gli animali vengono indiscutibilmente riportati alla natura umana, con vestiti e via dicendo. Ma non è il caso del Re Leone, o del libro della giungla.
         O voler parlare dello scorrere circolare  della vita e del tempo è stato errato a priori oppure si accetta il necessario realismo con cui questa tematica va affrontata. Sono d'accordo che ci siano molteplici spunti per interpretare il Re Leone, io tendo al senso di responsabilità, Simba poteva scegliere una vita di tranquillità con gli hippies Timon e Pumbaa, ma aveva un posto nel mondo, un posto usurpato da un traditore (quello si fascista... E Simba non affronta Scar per l'egoistico gioco di potere, ma per riportare equilibrio nella sua terra, inizialmente lui non vuole tornare affatto). Scar è personaggio negativo per due motivi: per la sete di potere e per l'avidità con cui esercita quel potere, potere che forza di cose deve essere esercitato con saggezza. La saggezza che vogliono gli animali non è  che l'applicazione del principio naturale che regge gli ecosistemi, cioè l'equilibrio. Gli animali non vogliono altro, vogliono un sovrano che sappia rispettare questo equilibrio complicato. Ma la realtà è che noi appunto ci fossilizzarmi sull'estetica del "Salvatore", del "oh mio Dio il più forte mangia il più debole" e dell'assenza di democrazia nel sistema monarchico. E ci dimentichiamo della cosa più semplice, che la natura animale ragiona con canoni diversi dai nostri, una volta che qualcuno ce lo ricorda ecco qua cosa succede. Diciamolo chiaro e tondo: vogliamo solo miele e zucchero, l'amara realtà non piace a nessuno, neanche quando mostrata con grande tatto e sapienza come nel Re Leone. Se si sapesse quanti ne ha mangiati di topolini in realtà l'aquila di Bianca e Bernie, forse al giorno d'oggi daremmo contro al bambino che l'ha salvata...
        « Ultima modifica: Mercoledì 24 Lug 2019, 12:36:52 da Rockerduck87 »
        Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
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          Risposta #2583: Mercoledì 24 Lug 2019, 13:04:28
          L'aspetto più curioso di questa tua ultima intemerata ("rifiuto in toto"...mbè? non possumus altri avrebbe detto) e' che intende escludere qualsiasi altra lettura che non sia quella "pretesa" naturalezza del senso animale che si trova però contornata da un "senso di responsabilità" (siamo quindi già alla lettura morale) nei confronti del recupero di una posizione occupata da un traditore (ed eccoci alla lettura allegorica). Or si vede bene quanto vi sia di soverchio rispetto alla lettura "documentaristica" che pretendevi come l'unica possibile ma da cui ti distacchi appena questa non risulti più sufficiente ad andare oltre a un poco stimolante "è la natura, bellezza". Di estrema curiosità anche quel per me incomprensibile "Diciamolo chiaro e tondo: vogliamo solo miele e zucchero" (ma sì, diciamocelo!) che non riesco a ricollegare a nessun luogo della lunga conversazione delle ultime pagine.
          Pur ammettendo di avere una prosa poco piana, non mi capacito davvero come la dovizia di spunti, fonti, analisi da me portata più sopra abbia dato adito a una simile risposta.
          E purtuttavia, state contenti, umana gente, al quia, tanto vale discorrere de Il Re Leone come di una serie di movimenti istintivi in risposta a impulsi gastrici. Fosse fra noi Calvino, ne farebbe una cosmicomica.
          Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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            Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
            Risposta #2584: Mercoledì 24 Lug 2019, 14:51:50
            Il "rifiuto in toto" pensavo fosse evidente che riguardasse solo la mia persona, e non sono io ad avere la verità in tasca, anzi... E' chiaro però che davanti a critiche come quella del WP una risposta che li riconduca alla loro giusta appartenenza, il delirio, è doverosa. E il delirio non è in sé lo spunto che può essere interessante o meno.
            Non credevo il mio commento potesse essere letto con una violenza che non gli apparteneva (al massimo un po' di provocazione), ma non vorrei suonare nuovamente "cattivo" quando ti dico che la "tua dovizia di spunti" in realtà espone cose che sono abbastanza banali e pure comprensibili da un fruitore non particolarmente sveglio, perciò cozza pure questo tuo modo ampolloso di porti, che ha comunque il pregio di citare fonti che, ammetto, una mi era oscura, seppure non il concetto. Ma è la tua prosa, mi dici, perciò nessun problema. Anzi, mi piacerebbe poter scrivere così bene.
            Il messianismo, preferirei il termine "predestinazione", evidentemente tratto di un certo tipo di "americanità" e trae la sua origine dalla religione, non potrei certo non condividere essendo un appassionato di Star Wars, saga che si basa proprio sulla predestinazione, oltre al fatto che la società americana stessa si è nel tempo definita portatrice di "destino manifesto", considerandosi gli americani come dei nuovi israeliti alla ricerca della terra promessa. Tale messianismo, uso il tuo termine, è una critica capziosa e forzata e non tiene conto del semplice fatto evidente: Scar era malvagio, Simba buono, e (ammesso e non concesso che qualcuno Simba lo aspettasse come Salvatore o Messia) la società vessata aspettava un buon Re. Se questa necessità di trama è messianismo, allora voglio che mi si dica come crei questa storia scevra da questo tipo di accusa, semplicemente la storia non la fai, ergo, strutturi una storia diversa, che ne so, dove le gazzelle fanno la rivoluzione, oppure dove Scar è il buono che vuole portare la democrazia della savana (e magari il divieto di mangiarsi a vicenda).
            Poi. Hai posto l'accento "sull'again" di Mufasa, nel nuovo film, una delle poche modifiche confronto al cartone. Ma anche qui, costruzione abbastanza forzata, pur se non mi sento di oppormi troppo a questa visione. Per me è semplicemente un modo per caricare di pathos la scena e trovare almeno un piccola divergenza con il cartone del '94, del quale questo film pare troppo essere un copia-incolla.
            La scelta del nome Scar, pure qui, la Disney è strapiena di nomi dati semplicemente in base alle caratteristiche fisiche o in relazione al lavoro che fanno eccetera (non nei film di animazione ad esser giusto), è indubbiamente un nome che anticipa la malvagità del personaggio, forse sta più qui la predestinazione che non in altro, ma la tendenza Disney a proporre sempre un personaggio antagonista come detestabile, seppur non poco carismatico, è una tendenza che va avanti da quando la Disney esiste. Il cattivo simpatico, o moralmente comprensibile, non è retaggio della Disney, qui possiamo accusare di manicheismo o capire che per esigenza di semplicità deve essere così. Io non do giudizi, ognuno si fa il suo.
            Ultimo punto, il discorso della casse sociale, mostrato secondo la rappresentazione del rapporto carnivoro-erbivoro. Qui perdiamo ancora una volta la bussola della semplicità: sono animali. Il concetto dietro al film, lo scorrere della vita secondo cicli, non aveva altro modo per esprimere un concetto così semplice e di per sé stesso evidente. C'è un lato animale ed uno inevitabilmente umano nel Re Leone, ma a farne da padrone è il lato animale, il ragionamento umano deve gioco forza piegarsi alle dinamiche dell'istinto animale, anche laddove la nostra tendenza ad umanizzare il comportamento ci porterebbe a dire "ma questo non è giusto". Ecco che la razionalità degli animali del Re Leone è funzionale all'istinto, e mai separato.
            Io non volevo risponderti punto su punto perché ritengo arrogante voler fare il presunto correttore quasi mi arrogassi il diritto di considerare errata un'opinione, che io stesso apprezzo tra l'altro.
            In definitiva quello penso è che sia giusto analizzare un racconto, un film, una storia, ma non si può piegare questa analisi a dimostrazioni deliranti che tutta l'impalcatura del film è un grosso altare al fascismo. Questo è delirio.
            La mia prosa non è eccezionale, e forse in certi punti non sono stato molto chiaro, ma molto spesso il male è negli occhi di chi guarda e questo sport del "trova il fascismo" ha toccato i tratti del tragicomico. Soffermandoci tanto sull'estetica dando per scontato che sia anche etica, arriviamo al punto di definire il normale rapporto predatore-erbivoro come una costruzione immorale, e del perché questi poi debbano rappresentare per forza il rapporto tra signore-contadino mi è addirittura incomprensibile, tanto vale, allora, gettare l'idea stessa di questo film, tanto ogni volt che si useranno animali in quanto animali  come protagonisti sarà solo per propugnare l'idea di costruzione piramidale della società. Guardiamo Zootropolis e siamo tutti contenti.

            « Ultima modifica: Mercoledì 24 Lug 2019, 15:00:10 da Rockerduck87 »
            Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
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              Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
              Risposta #2585: Mercoledì 24 Lug 2019, 15:08:45
              tanto vale, allora, gettare l'idea stessa di questo film
              E invece sai che no, decisamente no e questa e' sicuramente la notazione più infondata del tuo lungo, e in molti tratti condivisibile, messaggio: proprio la ricchezza di spunti offerta da opere di questo livello è il fondamento stesso della necessità della loro esistenza. Poi per il resto, ringraziando per il piacevole scambio, credo abbiamo sviscerato la tematica a sufficienza e, per parte mia, mi ritiro in buon ordine.

              Piuttosto un'ulteriore notazione nei confronti di uno degli aspetti narrativi che ho spesso trovato fra i più deboli del film: non ho mai molto amato il modo tramite cui Simba apprende la verità sulla morte del padre, comunicatagli in un bisbiglio dallo zio. Avrei di gran lunga preferito un'aderenza maggiore all'Amleto, ovvero che durante la grande scena notturna in cui il protagonista si riscopre e "dialoga" con il fantasma del padre, Rafiki in qualche modo facesse emergere per interposte maschere (insetti, altri animali, incisioni in un albero, effimere tracce disegnate sull'acqua) il ruolo di Scar nella morte di Mufasa e infondesse ulteriore convincimento alla missione di Simba. Ovviamente altri aggiustamenti sarebbero stati d'uopo, tuttavia fin da piccino lo ricordo come uno stratagemma che mi sarebbe stato caro.
              Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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                Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                Risposta #2586: Mercoledì 24 Lug 2019, 15:21:22
                Certamente, anzi, magari rivedessimo film così, triste è che si debbano riscoprire in grafica diversa invece che farne di nuovi. Ma forse è un periodo d'oro che non rivedremo, almeno per il mio tipo di gusto di cinema, altri magari preferiscono i classici di oggi. Ripeto che mi spiace se qualcosa è stato inteso con toni che non mi appartengono, ma meglio una conversazione vivace piuttosto che una non conversazione.
                Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
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                  Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                  Risposta #2587: Giovedì 25 Lug 2019, 10:59:46
                  In definitiva quello penso è che sia giusto analizzare un racconto, un film, una storia, ma non si può piegare questa analisi a dimostrazioni deliranti che tutta l'impalcatura del film è un grosso altare al fascismo. Questo è delirio.
                  Ho letto con interesse il vostro scambio di opinioni, ma penso che questa sia la sostanza di tutto! :)
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                  Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
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                    Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                    Risposta #2588: Giovedì 25 Lug 2019, 11:31:36
                    In definitiva quello penso è che sia giusto analizzare un racconto, un film, una storia, ma non si può piegare questa analisi a dimostrazioni deliranti che tutta l'impalcatura del film è un grosso altare al fascismo. Questo è delirio.
                    Ho letto con interesse il vostro scambio di opinioni, ma penso che questa sia la sostanza di tutto! :)
                    Sottoscrivo, anche perché in questo modo si arriva al punto che "tutto è fascismo" e quindi "niente è fascismo".
                    "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

                      Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                      Risposta #2589: Giovedì 25 Lug 2019, 11:40:17
                      Concordo anche io con Rockerduck 87. Voglio sottolineare una cosa soltanto: ne Il Re Leone un riferimento esplicito al fascismo c'è. E' la marcia delle jene "a passo romano" durante la canzone Sarò Re, con Scar che dalla rupe guarda la sue truppe identificandosi con una classica figura di dittatore. E in effetti, lo scontro Mufasa/Scar ha questo retroterra anche "ideologico": Mufasa è il garante dell' equilibrio. Per lui essere re è un impegno, una responsabilità, un servizio, ed è per questo che la sua "regalità" si basa sostanzialmente sul rispetto che tutti gli animali hanno di lui, riconoscendolo come il proprio capo spontaneamente. Ovviamente, nel regno animale non ci sono le elezioni con le urne e le schede, ma Mufasa appare come un governante sostanzialmente "democratico". La "regalità" di Scar si basa sull'imposizione violenta: per lui la savana non è qualcosa da custodire, ma è la sua proprietà, e non si sente in nessun modo tenuto a conservarne l'equilibrio. Per questo si allea con le jene, il cui intento è solo divorare, e che con Mufasa sono tenute ai margini proprio per il pericolo che rappresenta la loro voracità. In questo senso, il giudizio del Washington Post si può anche ribaltare nel suo contrario.

                        Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                        Risposta #2590: Giovedì 25 Lug 2019, 13:53:45
                        Aggiungo un altro riferimento al fascismo; il doppiatore italiano di Scar nel remake, Massimo Popolizio, ha interpretato Mussolini nel film Sono tornato. :P

                        Battute a parte, ho seguito anche io l'interessante scambio di vedute di Rockerduck e Tang, entrambi hanno trattato temi interessanti con ottime argomentazioni, e questo è sempre apprezzabile, anche quando non si è d'accordo col pensiero dell'altro, ma in fine dei conti concordo con la frase di Rockerduck citata da Dippy Dawg.

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                          Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                          Risposta #2591: Venerdì 22 Nov 2019, 12:24:12
                          Io proporrei di non festeggiare più il 25 aprile, che ci ricorda un passato troppo scomodo

                          Scusatemi se intervengo in ritardo, ma ho dovuto riflettere molto, prima di scrivere, e mi scuso anticipatamente se qualche tono mi dovesse sfuggire accorato.

                          Ma, vedi, pur comprendendo questa tua posizione, per noi ben oltre gli -anta è difficile accettare una cancellazione del 25 Aprile. Vedi, il 25 Aprile festeggia sì la fine di un'era, ma soprattutto io ho sempre trovato che simboleggiasse, o meglio volesse e dovesse simboleggiare, l'inzio di una nuova era, dove gli errori, gli eccidi, l'illiberalismo fascista non avrebbero più trovato luogo.

                          Però, lascia che ti faccia una premessa ovvia, che credo tuttavia utile: il Fascismo è una specie del genere illiberalismo. Ma l'illiberalismo in quanto genere comprende il Fascismo e non solo il fascismo.

                          Ecco, la speranza sempre vissuta è che, con la caduta del Fascismo perché dittatura, perché illiberale, perché liberticida, l'Italia non fosse più soggetta a cadere non solo nel Fascismo, ma anche sotto altre forme di illiberalismo, di privazione della libertà.

                          Perché vedete, e scusate la frase da barbogio, essere antifascisti vuol dire sì essere contro il Fascismo, ma non vuol dire necessariamente essere liberali e libertari. Si può essere antifascisti ed essere illiberali allo stesso modo, subdolamente, facendo credere che, siccome si è contro quel modello di illiberalismo che è il Fascismo, tutto ciò che è contro di lui sia simbolo di libertà. Ma non è detto che sia così, se non si vogliono vedere le cose solo ed esclusivamente attraverso le ideologie.

                          Passatemi un esempio. Giusto a giugno o luglio, stavo guardando un canale per anziani, TV2000, roba che probabilmente trovate solo calpestando per errore il telecomando, ma fidatevi che esiste. E fa buoni programmi informativi. Bene, in uno di questi era presente l'allora vice direttore del Corriere della Sera, il quale (siamo dopo le ultime elezioni europee, badate) aveva candidamente ammesso di avere uno scoop per le mani, ma di non averlo ancora pubblicato. Ne avete sentito forse parlare? Costui, vice direttore del Corriere, in diretta TV di fronte a quattro gatti (io, tre miei familiari e forse qualche sparuto qui e lì nella penisola) diceva di avere in mano prove certe che in Grecia, dall'intervento dell'Unione Europea, del FMI e di chi altro fosse per risolvere la crisi economica del paese, sarebbero morti, in conseguenza dei provvedimenti presi, più di settecento bambini. Però lo scoop, in sua mano, non era stato volontariamente pubblicato, e sapete perché, detto da lui esplicitamente? Non perché insicuro dei dati, dei ricalcoli, della statistica ecc ecc, ma perché ciò avrebbe influenzato le votazioni alle incombenti elezioni europee!

                          Fatemi capire, perché io non capisco. Il Corriere della Sera, giornale italiano di prestigio, dovrebbe campare grazie alle copie vendute. O almeno, così credo io: un giornale dovrebbe anzitutto vendere per vivere. Però, rinuncia ad uno scoop, che suppongo avrebbe fatto vendere o seguire di più nell'edizione online con ricavo pubblicitario maggiore, perché il suo vicedirettore non vuole influenzare le elezioni europee, tacendo che l'Unione Europea avrebbe determinato la morte, parole sue, di più di settecento bambini greci, cittadini europei. Ho frainteso qualcosa, laddove qualcuno avesse seguito la vicenda? Non credo.

                          Ecco, diciamo una cosa: io Italiano, che vengo da una storia infame fino al 1944 circa, non ho il diritto di sapere che l'Europa, strombazzata come baluardo di giustizia, di libertà, di tolleranza, di civiltà, di progresso, ecc ecc è responsabile della morte di settecento suoi innocenti cittadini, notizia certa secondo non me, ma secondo il vicedirettore del Corriere della Sera? Costui ha appena detto che, per salvaguardare un'istituzione, è stato giusto mettere sull'altare dell'ignoto il sacrificio di settecento bambini, sacrificio del quale proprio tale istituzione da salvaguardare sarebbe responsabile. E questo non è un comportamento illiberale volto a far credere che l'Europa sia un patrimonio di salvaguardia delle libertà? Una salvaguardia che costa settecento vite è davvero salvaguardia di libertà? Perché poi mi verrebbe da chiedere a questo tizio cosa avrebbe fatto se lo scoop fosse stato alla rovescia, ossia se avesse dimostrato per certo che le politiche sovraniste hanno comportato la morte di settecento bambini cittadini dell'Unione: si sarebbe fatto scrupoli a pubblicarlo per non influenzare le elezioni europee lo stesso, o avrebbe strombazzato la cosa al chiaro fine di salvare l'Europa?

                          Adesso ditemi: cambia qualcosa tra l'avere taciuto questo scheletro nell'armadio dell'Europa, e la propaganda fascista che faceva mettere nei cinema i filmati montati ad arte per far credere che tutto andasse bene e che lo Stato fascista fosse er mejo sulla piazza? Ditemi, perché io lo trovo assurdo, illiberale, liberticida alla stessa maniera: sto facendo credere che l'Europa sia perfetta e che non sia responsabile di nulla, quando so per certo che ha delle colpe. Ma, sapendo che l'Europa è costata la vita a settecento bambini, non lo dico per salvarla: ma perché devo salvarla a qualsiasi costo? Non dovrei io stesso giornalista del Corriere inorridire e farmi delle domande su quanto valga la pena salvare questa istituzione? Perché la voglio salvare a tutti i costi? Io non ho capito il comportamento di costui: mi posso solo augurare che abbia però preso una cantonata, e che non sia vero questo suo scoop! Ma quanta illiberalità contraria allo spirito del 25 Aprile ci trovo... Quanta! E rigiro la domanda, per far fare un esame di coscienza a tutti: voi avreste dato questa notizia, e la avreste data anche "al contrario"? Rifletteteci, e riflettete soprattutto se la vostra coscienza vi dice che sarebbe stato corretto tacere sull'Europa ma pubblicarlo se la cosa avesse colpito altri soggetti. Chiedetevi se non sarebbe stata una cosa fascista, e chiedetevi se i valori che il 25 Aprile dovrebbe rappresentare siano stati davvero capiti ed applicati nella vita di tutti i giorni. Pensateci. E pensate che, proprio in quei giorni, oggetto di studio sul Corriere della Sera fu invece il doppiaggio malriuscito di un cartone animato dal nome impronunciabile. Che magari sarà anche stato bellissimo, non discuto, non so e non lo voglio sapere. Ma che non è costato certo la vita a settecento bambini, cosa che non sto dicendo io, ma che disse in diretta TV il vicedirettore del Corriere della Sera.

                          Poi non lagnamoci se uno s'alza la mattina e dà del fascista al "Re Leone" così, tanto perché non aveva niente da scrivere una mattina e si è creato lo scoop della vita quando, magari, ce n'erano in giro di più interessanti, anche nel volere andare a tutti i costi a trovare tracce di Fascismo dove andrebbero davvero cercate perché da esse dipendono le vite quotidiane di tutti noi...

                          Ma c'è un altro esempio, estremamente significativo, di quanta secondo me illiberalità non da 25 Aprile ci sia in giro, spacciata per altro. Giusto due, forse tre settimane fa, un giovane senatore, capo di partito, ex capo del governo, scissionista da altro partito, ha tassativamente sentenziato che adesso non si va a votare perché, se si votasse ora, vincerebbe il partito opposto. Eh, che cosa antidemocratica se, con libere elezioni, vince l'avversario! In pratica è stato detto che noi Italiani siamo degli incompetenti se non votiamo in un certo modo, e che la nostra Costituzione, anziché favorire l'espressione della volontà popolare, ne impedisce l'estrinsecarsi se non si va in una certa direzione. Fascista? Fate voi. Illiberale? Secondo me sicuramente sì.

                          Abolire il 25 Aprile perché evoca ricordi negativi? Ma anche no, perché senza quei ricordi non capiremmo cose presenti, anche se, secondo me, si nasconde quanto siano contrarie al vero spirito del 25 Aprile, benché si voglia fare di questa data un mero invito all'antifascismo, anche se l'antifascismo propugnato si traduce in quegli stessi principi illiberali che si vorrebbero combattere. Scusate la lungaggine da vecchio barbogio incartapecorito: in fondo è quel che sono.

                          Però spero di aver fatto riflettere, pure nel tema certo più leggero delle censure a fumetti.

                          Poiché sono anche in arretrato con le letture Disney, però, mi scuso per avere guardato solo di recente "Topolino" 3326, e di avere notato soltanto adesso che forse c'è una "tacitazione d'autore" nel servizio sulla mostra Disney a Bologna: infatti, "La storia di Marco Polo detta il Milione" viene attribuita al solo Romano Scarpa, ma a me risultava essere anche di Martina.

                          In altra parte avevo letto che si parlava di "damnatio martinae": spero che sia stata solo una svista e null'altro. Spero... Perché se trattasi di voluta tacitazione, per non usare altro vocabolo, forse dovremmo fermarci a pensare un po' tutti di più su cosa stiamo davvero facendo per essere arrivati a tanto.

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                            Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                            Risposta #2592: Venerdì 22 Nov 2019, 16:08:30

                            Passatemi un esempio. Giusto a giugno o luglio, stavo guardando un canale per anziani, TV2000, roba che probabilmente trovate solo calpestando per errore il telecomando, ma fidatevi che esiste. E fa buoni programmi informativi. Bene, in uno di questi era presente l'allora vice direttore del Corriere della Sera, il quale (siamo dopo le ultime elezioni europee, badate) aveva candidamente ammesso di avere uno scoop per le mani, ma di non averlo ancora pubblicato. Ne avete sentito forse parlare? Costui, vice direttore del Corriere, in diretta TV di fronte a quattro gatti (io, tre miei familiari e forse qualche sparuto qui e lì nella penisola) diceva di avere in mano prove certe che in Grecia, dall'intervento dell'Unione Europea, del FMI e di chi altro fosse per risolvere la crisi economica del paese, sarebbero morti, in conseguenza dei provvedimenti presi, più di settecento bambini. Però lo scoop, in sua mano, non era stato volontariamente pubblicato, e sapete perché, detto da lui esplicitamente? Non perché insicuro dei dati, dei ricalcoli, della statistica ecc ecc, ma perché ciò avrebbe influenzato le votazioni alle incombenti elezioni europee!

                            Fatemi capire, perché io non capisco. Il Corriere della Sera, giornale italiano di prestigio, dovrebbe campare grazie alle copie vendute. O almeno, così credo io: un giornale dovrebbe anzitutto vendere per vivere. Però, rinuncia ad uno scoop, che suppongo avrebbe fatto vendere o seguire di più nell'edizione online con ricavo pubblicitario maggiore, perché il suo vicedirettore non vuole influenzare le elezioni europee, tacendo che l'Unione Europea avrebbe determinato la morte, parole sue, di più di settecento bambini greci, cittadini europei. Ho frainteso qualcosa, laddove qualcuno avesse seguito la vicenda? Non credo.

                            Ecco, diciamo una cosa: io Italiano, che vengo da una storia infame fino al 1944 circa, non ho il diritto di sapere che l'Europa, strombazzata come baluardo di giustizia, di libertà, di tolleranza, di civiltà, di progresso, ecc ecc è responsabile della morte di settecento suoi innocenti cittadini, notizia certa secondo non me, ma secondo il vicedirettore del Corriere della Sera? Costui ha appena detto che, per salvaguardare un'istituzione, è stato giusto mettere sull'altare dell'ignoto il sacrificio di settecento bambini, sacrificio del quale proprio tale istituzione da salvaguardare sarebbe responsabile. E questo non è un comportamento illiberale volto a far credere che l'Europa sia un patrimonio di salvaguardia delle libertà? Una salvaguardia che costa settecento vite è davvero salvaguardia di libertà? Perché poi mi verrebbe da chiedere a questo tizio cosa avrebbe fatto se lo scoop fosse stato alla rovescia, ossia se avesse dimostrato per certo che le politiche sovraniste hanno comportato la morte di settecento bambini cittadini dell'Unione: si sarebbe fatto scrupoli a pubblicarlo per non influenzare le elezioni europee lo stesso, o avrebbe strombazzato la cosa al chiaro fine di salvare l'Europa?

                            Adesso ditemi: cambia qualcosa tra l'avere taciuto questo scheletro nell'armadio dell'Europa, e la propaganda fascista che faceva mettere nei cinema i filmati montati ad arte per far credere che tutto andasse bene e che lo Stato fascista fosse er mejo sulla piazza? Ditemi, perché io lo trovo assurdo, illiberale, liberticida alla stessa maniera: sto facendo credere che l'Europa sia perfetta e che non sia responsabile di nulla, quando so per certo che ha delle colpe. Ma, sapendo che l'Europa è costata la vita a settecento bambini, non lo dico per salvarla: ma perché devo salvarla a qualsiasi costo? Non dovrei io stesso giornalista del Corriere inorridire e farmi delle domande su quanto valga la pena salvare questa istituzione? Perché la voglio salvare a tutti i costi? Io non ho capito il comportamento di costui: mi posso solo augurare che abbia però preso una cantonata, e che non sia vero questo suo scoop! Ma quanta illiberalità contraria allo spirito del 25 Aprile ci trovo... Quanta! E rigiro la domanda, per far fare un esame di coscienza a tutti: voi avreste dato questa notizia, e la avreste data anche "al contrario"? Rifletteteci, e riflettete soprattutto se la vostra coscienza vi dice che sarebbe stato corretto tacere sull'Europa ma pubblicarlo se la cosa avesse colpito altri soggetti. Chiedetevi se non sarebbe stata una cosa fascista, e chiedetevi se i valori che il 25 Aprile dovrebbe rappresentare siano stati davvero capiti ed applicati nella vita di tutti i giorni. Pensateci. E pensate che, proprio in quei giorni, oggetto di studio sul Corriere della Sera fu invece il doppiaggio malriuscito di un cartone animato dal nome impronunciabile. Che magari sarà anche stato bellissimo, non discuto, non so e non lo voglio sapere. Ma che non è costato certo la vita a settecento bambini, cosa che non sto dicendo io, ma che disse in diretta TV il vicedirettore del Corriere della Sera.
                            https://www.butac.it/la-crisi-greca-e-i-700-bambini-morti/
                            https://www.butac.it/di-battista-e-la-strage-di-bambini-greci/
                            https://www.butac.it/chi-siamo/
                            http://www.affaritaliani.it/cronache/l-italia-al-tempo-delle-bufale-parla-coltelli-482069.html
                            Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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                              Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                              Risposta #2593: Martedì 14 Gen 2020, 09:41:37
                              Ragazzi, da Paperino e la cometa atomica https://inducks.org/story.php?c=I+TL++654-A
                              avete idea di che parola ci fosse al posto di "spray", evidente e maldestro sostituto?
                              Magari "droga"?
                              Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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                                Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                                Risposta #2594: Martedì 14 Gen 2020, 09:50:54
                                L' originale era un semplice "siero", per di più già scritto male anche nell'esordio su Topolino,quindi la parola originale verosimilmente era già stata censurata in partenza.
                                Luca Giacalone

                                 

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