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Le tragedie nascoste

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La Spia Poeta
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    Re: Le tragedie nascoste
    Risposta #15: Lunedì 1 Set 2014, 21:04:25
    Da Anteprima 277, appena inviatami, hanno deciso di usarmi come soggettista per una storia, che apparirà in questo volume. ;D

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      Re: Le tragedie nascoste
      Risposta #16: Lunedì 1 Set 2014, 21:07:48
      Da Anteprima 277, appena inviatami, hanno deciso di usarmi come soggettista per una storia, che apparirà in questo volume. ;D
      Per un attimo ci ho quasi creduto :P

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      La Spia Poeta
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        Re: Le tragedie nascoste
        Risposta #17: Lunedì 1 Set 2014, 21:12:20
        Per un attimo ci ho quasi creduto :P
        Il codice a barre è stato risolutivo, eh?

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        Cornelius
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          Re: Le tragedie nascoste
          Risposta #18: Lunedì 1 Set 2014, 23:19:20
                                                                                                   
                                                                                                       LA TRAGEDIA DI BRIGITTA
          ___________________________________________________________________________________________________________________________

          Brigitta deve il suo benessere economico a sua nonna Brigitte Paperot (la Centenaria Miliardaria fatta vedere da Scarpa in una foto di giornale) la quale preferì saltare una generazione per favorire direttamente la nipote, lasciandola unica erede (la nonna è ancora vivente, con una sua rendita che le è sufficiente per una tranquilla quarta età).

          Questo perché suo figlio Gitto McBridge, padre di Brigitta, abbandonò la figlia in tenera età innamorandosi di una ballerina russa in tournée, seguendola in tutto il mondo. Anche la mamma di Brigitta, moglie di Gitto (Oketta Duckpoint), sconvolta per esser stata abbandonata, abbandonò a sua volta la piccola Brigitta, non essendo più mentalmente in grado di starle dietro, di crescerla ed educarla.

          Brigitta crebbe dunque con Nonna Paperot, papera dinamica, severa, forte e indipendente, oltre che straricca. Con la collaborazione di diverse tate che però, per un motivo o l'altro, venivano spesso cambiate (la Paperot aveva la fissa che fossero tutte ladre o poco di buono oppure, anche se non lo ha mai ammesso, che fossero capaci di dare alla piccola Briggi quell'amore di cui lei, papera dura, non era capace)

          A Brigitta è dunque mancata soprattutto la figura paterna (quella materna era stata in parte sostituita dalla nonna e dalle tate di turno, nonostante tutto), figura che ha sempre ricercato in altri paperi più grandi di lei, l'ultimo dei quali, Paperon de' Paperoni, è stato quello che più si avvicinava alla figura assente del padre. Padre che, tornato solo molti anni dopo per cercare di avere parte della eredità materna, si eclissò subito dopo per il netto rifiuto della madre, Nonna Paperot.

          La Paperot, unico punto di riferimento per la nipote vista la situazione creatasi, educò con molta severità Brigitta che, privata dell'amore di entrambi i genitori, non trovò quel calore di cui aveva bisogno neanche nella nonna. Però quel rigore e quella severità le sono stati utili per sviluppare un carattere forte e determinato, nonostante le sue crisi d'amore dovute più che altro alla mancanza del medesimo nei primi importanti anni di vita.

          Negli anni successivi Oketta tentò un riavvicinamento nei confronti della figlia ma la Paperot glielo proibì in tutti i modi, temendo che questa madre dalla mente squilibrata potesse nuocere a Brigitta. La nonna minacciò pure di farla rinchiudere in manicomio qualora si fosse presentata alla figlia. In seguito la corruppe dandole parecchio denaro (che la Duckpoint comunque accettò) pur di tenerla lontana da Paperopoli.

          Quel denaro della eredità che aveva negato al figlio Gitto dovette (almeno in piccola parte) darlo alla nuora che non lo rifiutò, anzi: negli anni successivi Oketta fece ulteriori richieste simil-ricattatorie, anche perché in condizioni economiche mai troppo tranquille. Alcuni testimoni avrebbero visto i due ex coniugi insieme in una città della East Coast: che dietro le richieste di Oketta ci siano le manovre di Gitto per arrivare indirettamente ad almeno una piccola parte della favolosa eredità Paperot?

          Oggi Brigitta si divide tra un amore impossibile verso Paperone, pseudo figura paterna a lei mancante, e una serie di attività anche commerciali (con il suo fidato amico e collaboratore Filo Sganga, spesso uniti per motivi diversi in sfide contro Scrooge) e interessanti amicizie che hanno comunque colorato la sua vita piuttosto cosmopolita, grazie alle conoscenze e alle ricchezze ereditate dalla nonna.

          Nonna che continua a vedere nella lussuosa e familiare Villa Paperot dove la miliardaria vive circondata da badanti e camerieri e dove Brigitta visse nei suoi anni giovanili, decidendo poi di andare ad abitare per conto proprio. Il rapporto tra le due papere è comunque buono: la McBridge riconosce alla nonna di averle dato una educazione severa che le è comunque servita e anche di averla resa subito economicamente indipendente, decidendo con molto anticipo di lasciarle gran parte della sua cospicua eredità.

          Pare che Brigitta abbia tentato di riallacciare i rapporti con la madre, nonostante tutto. I suoi costanti viaggi nella East Coast sembrano avere come meta una Casa di Cura dove è ricoverata. Con il padre invece non desidera riavvicinamenti (tentati da lui dopo aver saputo che la figlia aveva ereditato): egli la abbandonò volontariamente due volte, da piccola e da ragazzina, e questo non si può dimenticare.

          Certo, la mancanza di amore nella sua infanzia ha procurato in Brigitta diversi problemi sentimentali, problemi che lei pensa di risolvere conquistando quel papero in cilindro che ritiene essere giusto, quello da sposare. Ciò le fa vivere situazioni umilianti e a volte poco dignitose che fanno arrabbiare di brutto Nonna Paperot, quando giungono alle sue orecchie.

          L'essersi sentita rifiutata da entrambi i genitori e poco amata (almeno nella forma) dalla nonna, ha fatto sorgere in lei sensi di colpa che le fanno accettare le umiliazioni che Paperone spesso le riserva, come fossero cose giuste, inevitabili e meritate. La McBridge deve ancora lavorare molto su se stessa, ma la caparbietà e l'entusiasmo con cui affronta la vita fanno ben sperare per il futuro.
          « Ultima modifica: Giovedì 22 Ago 2024, 00:04:30 da Cornelius »

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            Re: Le tragedie nascoste
            Risposta #19: Martedì 2 Set 2014, 00:09:21
            mmmm.... ci starebbe una bella locandina, cornelius ::) ::)
            [size=15]FLETTO I MUSCOLI E SONO NEL VUOTO[/size] unisciti ai decodificatori: http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1435484330/0#0

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              Re: Le tragedie nascoste
              Risposta #20: Martedì 2 Set 2014, 09:44:22
              Gitto McBridge, padre di Brigitta, abbandonò la figlia in tenera età
              [...]
              A Brigitta è dunque mancata soprattutto la figura paterna
              [...]
              Oggi Brigitta si divide tra un amore impossibile verso Paperone, pseudo figura paterna a lei mancante

              Ma come fai a inventarle (tra l'altro è plausibilissimo)? Io non ci sarei mai arrivato


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                Re: Le tragedie nascoste
                Risposta #21: Martedì 2 Set 2014, 10:40:27
                mmmm.... ci starebbe una bella locandina, cornelius ::) ::)
                Letto Fatto ;D
                Vi chiedvate quale sarà la prossima opera del CorSera? ::)

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                  Risposta #22: Martedì 2 Set 2014, 10:45:07
                  ADORO questo approccio "psicologico" ai personaggi e alle loro motivazioni.

                  Mi sembra che sia l'approccio che manca attualmente, dato che sempre più spesso vedo i personaggi Disney usati come "maschere" senza indagare le loro motivazioni, quando invece sono "personaggi" e come tali hanno una personalità sfacettata che deve derivare da esperienze, non da assunti sottintesi.
                  La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessasse =^___^=)

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                    Re: Le tragedie nascoste
                    Risposta #23: Martedì 2 Set 2014, 10:56:41
                    ADORO questo approccio "psicologico" ai personaggi e alle loro motivazioni.

                    Mi sembra che sia l'approccio che manca attualmente, dato che sempre più spesso vedo i personaggi Disney usati come "maschere" senza indagare le loro motivazioni, quando invece sono "personaggi" e come tali hanno una personalità sfacettata che deve derivare da esperienze, non da assunti sottintesi.
                    non mi pare che un tale approccio ci sia mai stato: né Barks, né Gottfredson, né Martina né Scarpa che io sappia hanno mai ritenuto opportuno narrare le tragedie dei personaggi Disney, in quanto tale approccio comporebbe noiosi e lunghi flashback, e sarebbe contro lo spirito delle storie: ogni volta che accade un fatto "tragico" alla fine i personaggi sono in grado di risolverlo in poco tempo, queste tragedie invece durano anni e sono tutt'ora irrisolte.

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                      Re: Le tragedie nascoste
                      Risposta #24: Martedì 2 Set 2014, 11:21:40
                      non mi pare che un tale approccio ci sia mai stato: né Barks, né Gottfredson, né Martina né Scarpa che io sappia hanno mai ritenuto opportuno narrare le tragedie dei personaggi Disney, in quanto tale approccio comporebbe noiosi e lunghi flashback, e sarebbe contro lo spirito delle storie: ogni volta che accade un fatto "tragico" alla fine i personaggi sono in grado di risolverlo in poco tempo, queste tragedie invece durano anni e sono tutt'ora irrisolte.
                      Un BUON narratore, quando introduce un personaggio nuovo, gli fornisce il minimo indispensabile per non essere monodimensionale e questo è spesso sufficiente anche per apparizioni successive.

                      Oggigiorno i personaggi Disney sono tutti in giro da almeno 50 anni, se non di più, la loro caratterizzazione scontata comincia "a mostrare la corda", per questo dico che non si può più dare per scontato che Brigitta sia solo "una zitella in caccia", Rockerduck un "geloso livoroso", 2Pico" un saccente... e basta.

                      Anche perchè ormai sono stati spremuti come tubetti di maionese, è molto difficile fargli dire qualcosa di nuovo.

                      Esplorando le loro motivazioni, finora ignote, si potrebbe dare nuovi spunti agli sceneggiatori per sfornare storie di impianto classico, ma con nuove prospettive.

                      È un lavoro di restyle che agli autori originali, come Barks e Gottfredson, non era richiesto.
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                        Re: Le tragedie nascoste
                        Risposta #25: Martedì 2 Set 2014, 11:44:37
                        voglio provarci anche io! ditemi com'è venuta
                        FILO SGANGA

                        filo sganga nacque in una famiglia povera a sgangatown a causa della singolare abilità della stirpe sganga "avviare subito buoni affari, ma mandarli a monte in breve tempo" perciò la sua famiglia lo abbandona in un orfanotrofio a paperopoli perché non lo possono accudire, lì vede da dietro le sbarre del grande portone metallico gli altri bambini con le mamme che gli comprano sempre i giocattoli all'ultimo grido, mentre lui si deve accontentare dei giocattoli vecchi, lerci e logori; questo fa scattare qualcosa in lui e dice dentro di voler diventare come loro. quando diventa maggiorenne scopre che la signorina mcbridge  è diventata ereditiera di un'ingente capitale e decide di conoscerla per spillarle più quantità di denaro possibile, è qui che conia la frase "gli affari sono affari", non aveva tempo per ripensarci o per i sentimentalismi, DOVEVA avere quel denaro. nel tempo che seguì frequentando brigitta scoprì che lei aveva una grande forza di volontà e che nel cuore della signorina c'è posto solo per paperone, quindi lui decide di battere in affari il ricco papero per conquistare brigitta e quindi i suoi soldi. e ancora oggi filo continua a inseguire il suo sogno impossibile...

                        spero vi sia piaciuto e anche coerente col personaggio :) :)
                        « Ultima modifica: Martedì 2 Set 2014, 11:45:24 da rat-manik »
                        [size=15]FLETTO I MUSCOLI E SONO NEL VUOTO[/size] unisciti ai decodificatori: http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1435484330/0#0

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                          Re: Le tragedie nascoste
                          Risposta #26: Martedì 2 Set 2014, 12:38:26
                          voglio provarci anche io! ditemi com'è venuta
                          FILO SGANGA

                          filo sganga nacque in una famiglia povera a sgangatown a causa della singolare abilità della stirpe sganga "avviare subito buoni affari, ma mandarli a monte in breve tempo" perciò la sua famiglia lo abbandona in un orfanotrofio a paperopoli perché non lo possono accudire, lì vede da dietro le sbarre del grande portone metallico gli altri bambini con le mamme che gli comprano sempre i giocattoli all'ultimo grido, mentre lui si deve accontentare dei giocattoli vecchi, lerci e logori; questo fa scattare qualcosa in lui e dice dentro di voler diventare come loro. quando diventa maggiorenne scopre che la signorina mcbridge  è diventata ereditiera di un'ingente capitale e decide di conoscerla per spillarle più quantità di denaro possibile, è qui che conia la frase "gli affari sono affari", non aveva tempo per ripensarci o per i sentimentalismi, DOVEVA avere quel denaro. nel tempo che seguì frequentando brigitta scoprì che lei aveva una grande forza di volontà e che nel cuore della signorina c'è posto solo per paperone, quindi lui decide di battere in affari il ricco papero per conquistare brigitta e quindi i suoi soldi. e ancora oggi filo continua a inseguire il suo sogno impossibile...

                          spero vi sia piaciuto e anche coerente col personaggio :) :)
                          Simpatico. Ovviamente non all'altezza del mio... ::)
                          Non te l'aspettavi, eh? Un Rizzoli Lizard!

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                            Re: Le tragedie nascoste
                            Risposta #27: Martedì 2 Set 2014, 13:18:39
                            Un BUON narratore, quando introduce un personaggio nuovo, gli fornisce il minimo indispensabile per non essere monodimensionale e questo è spesso sufficiente anche per apparizioni successive.

                            Oggigiorno i personaggi Disney sono tutti in giro da almeno 50 anni, se non di più, la loro caratterizzazione scontata comincia "a mostrare la corda", per questo dico che non si può più dare per scontato che Brigitta sia solo "una zitella in caccia", Rockerduck un "geloso livoroso", 2Pico" un saccente... e basta.

                            Anche perchè ormai sono stati spremuti come tubetti di maionese, è molto difficile fargli dire qualcosa di nuovo.

                            Esplorando le loro motivazioni, finora ignote, si potrebbe dare nuovi spunti agli sceneggiatori per sfornare storie di impianto classico, ma con nuove prospettive.

                            È un lavoro di restyle che agli autori originali, come Barks e Gottfredson, non era richiesto.
                            Il ragionamento è sensato, ma non dire che questo approccio manca oggi, se non c'è mai stato :P
                            Piuttosto si può dire che sarebbe un approccio interessante da attuare, ora come ora

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                            PolliceSu
                              Re: Le tragedie nascoste
                              Risposta #28: Martedì 2 Set 2014, 13:43:42
                              Il ragionamento è sensato, ma non dire che questo approccio manca oggi, se non c'è mai stato :P
                              Piuttosto si può dire che sarebbe un approccio interessante da attuare, ora come ora
                              Quanti autori hanno ripreso personaggi inventati d altri, senza mai approfondirli, ma usandoli solo come "precotti"?

                              In questo senso avrebbe dovuto esserci e non c'è mai stato; mancava ieri come manca oggi.

                              Non è che dopo Barks e Gottfredson non c'è stato nessun altro autore e quelli di oggi sono la prima generazione, dopo i Maestri.

                              Martina ci ha provato con il volume sull'infanzia di Paperone e, alla luce di quello, certe sue scelte sul personaggio appaiono più chiare.
                              Invece molti altri, soprattutto oggi, non mettono in discussione i personaggi sclerotizzati nelle loro maschere di macchiette, e li riciclano sempre uguali, in storie sempre uguali.

                              Affrontando il lavoro che state facendo qui, le personalità dei vari characters ne viene rivitalizzata, per nuove possibili avventure più moderne e fresche.
                              « Ultima modifica: Martedì 2 Set 2014, 13:45:46 da Fa.Gian. »
                              La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessasse =^___^=)

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                                Re: Le tragedie nascoste
                                Risposta #29: Martedì 2 Set 2014, 14:13:13

                                Peccato che i parenti sullo sfondo siano sempre quelli...

                                 

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