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E se alcuni personaggi Disney nascondessero una storia tragica nel loro passato? Proviamo ad immaginarla 

Rockerduck: il giovane John D. Rockerduck ha avuto un'infanzia difficile. La madre snob e altezzosa gli proibiva contatti con altri coetanei, mentre il ben più grezzo padre lo picchiava (con un frustino, come scrive Don Rosa) appunto per il suo comportamento altezzoso ispirato dalla madre. I suoi genitori litigavano violentemente sulla diversa educazione da dare al figlio, il quale viveva nell'impossibilità di rendere felici entrambi. Inoltre il padre gli raccontava sempre di un tale Paperon de Paperoni come modello a cui John doveva tendere e nei momenti di maggiore ira diceva perfino che avrebbe preferito avere Paperone come figlio!

Quando i suoi genitori divorziarono (con la madre che si prese gran parte del patrimonio di Howard Rockerduck) John, ormai ragazzo, decise di rimanere col padre, a cui aveva sempre voluto più bene. Ma il padre ormai anziano e distrutto dalle vicende del divorzio non faceva che parlare di Paperone, di quanto gli sarebbe piaciuto averlo come figlio, che se John gli fosse stato più simile forse la loro famiglia non si sarebbe rovinata! Desideroso di rendere per una volta suo padre fiero di lui, John andò via di casa per costruirsi da solo la sua fortuna, come aveva fatto Paperone. E se la costruì proprio alle spalle della sua inconsapevole nemesi, sconfiggendolo in una celebra partita a golf  e prendendosi metà del suo patrimonio. Finalmente ricco tornò a casa, convinto di poter finalmente ricevere amore da suo padre, ma una brutta sorpresa l'attendeva: suo padre era spirato mentre John era lontano da casa. Oltre ad affogare il dolore nel lusso più sfrenato, memoria della vita agiata d'infanzia, John vive ormai con un solo obiettivo: superare Paperone e fare pace col fantasma del padre.


Pentitevi, voi che l'avete sempre considerato un pivello viziato 

È più o meno quello che ho sempre pensato io... Solo che qui si tende troppo al tragico, io l'avevo pensata un po' meno crudele

È più o meno quello che ho sempre pensato io... Solo che qui si tende troppo al tragico, io l'avevo pensata un po' meno crudele

Muahahah, George R. R. Martin è grande e io sono il suo profeta 

Non sarò bravo come Pacuvio, ma provare non fa male.
Poi l'ho fatto come presentazione di Powerpoint...

Se la mettiamo sul lato "tragedie", potremmo andare avanti per parecchio, poichè ce ne potrebbero essere state diverse, dato che i personaggi Disney sono praticamente tutti orfani.
Abbiamo una vaga idea di quel che potrebbe essere successo solo dell'anonimo padre di QQQ, presumibilmente invalido o forse deceduto in seguito a causa degli eccessi di vivacità dei tre paperotti. Ma tutti gli altri?

bello giordanduck, ma era proprio necessario scrivere in grande sotto al titolo "il secondo di paperopoli"? Povero rockerduck.

E' fatto apposta per infierire eppoi è la verità

E' fatto apposta per infierire eppoi è la verità

Eh già, anche se alcuni dicono "Il secondo del mondo"... Quello è Famedoro! E il terzo è il Maraja del Verdestan!
Lui, poveraccio, prova a superarli tutti...
Ovviamente il titolo viene da Lo$, la $aga di Paperone "Life and Times of $crooge McDuck".
Ma era chiaro...

Se la mettiamo sul lato "tragedie", potremmo andare avanti per parecchio, poichè ce ne potrebbero essere state diverse, dato che i personaggi Disney sono praticamente tutti orfani.

Appunto: sono curioso di sapere di chi sarà la prossima biografia di Pandrea (suggerisco Gambadilegno)

E che dire allora dei Bassotti??
Non solo hanno ereditato la loro "vena" criminale dei propri genitori (il che continua tristemente con la nuova generazione dei Bassottini),hanno vissuto (e vivono) da soli con il nonno e per di più...non hanno nemmeno un nome ma solo numero di matricola!!!

non hanno nemmeno un nome ma solo numero di matricola!!!

Prima di essere arrestati la prima volta, ce l'avevano

Prima di essere arrestati la prima volta, ce l'avevano

Questo vuol dire che i Bassottini, essendo nomati, se non erro, 1 2 e 3, a manco dieci anni già sono stati in riformatorio (come minimo)? Ammazza, so' proprio degeneri, so'!

Questo vuol dire che i Bassottini, essendo nomati, se non erro, 1 2 e 3, a manco dieci anni già sono stati in riformatorio (come minimo)? Ammazza, so' proprio degeneri, so'!

Poi non venirmi a dire che i cattivi si sono addolciti...

E che dire allora dei Bassotti??
Non solo hanno ereditato la loro "vena" criminale dei propri genitori (il che continua tristemente con la nuova generazione dei Bassottini),hanno vissuto (e vivono) da soli con il nonno e per di più...non hanno nemmeno un nome ma solo numero di matricola!!!

Senza contare che la mamma dei Bassotti di DuckTales è terribilmente spietata e libera i figli dalla prigione solo quando ha bisogno di manodopera a basso costo, sfruttandoli

Macchia Nera
Sappiamo poco del suo passato, e quello che sappiamo è tratto dalle storie con Gattoso e Papertotti, quindi...
Da piccolo abitava in Inghilterra e manifestava un certo senso di giustizia e aveva paura del sangue (grave macchia che gli rimarrà per tutta la carriera), ma durante l'adolescenza subì dei traumi: I suoi genitori morirono insieme e lui si aggrappò a chi per primo gli parve "amico". Questi "amici" lo condussero nella via sbagliata, e Macchia iniziò a prenderci gusto. Iniziò con dei furtarelli, ma ben presto, sollecitato dalle sue conoscenze, divenne molto più cattivo: divenne un mercenario, iniziando in Europa. Adottò inizialmente lo pseudonimo "John Smith", ma quando un'agenzia di spionaggio lo ingaggiò per consegnare una formula ad una sede americana decise: si firmò con una macchia nera, ed indossò una tuta nera che viene resa quasi invisibile al buio. Si imbarca in un carico di fotocamere, e viene scoperto durante la perquisizione. Decide di nascondere la formula in una cassa, per riprenderla in seguito. Ma la cassa è già stata sparsa nei negozi: deve rubare ogni fotocamera per recuperare la formula. Qui, a Topolinia, incontra il suo nemico a vita: Topolino. Quest'ultimo, ingaggiato dalla polizia, ruba le fotocamere rimborsando gli acquirenti. Lo scontro dura fino all'ultima: è proprio in questa che si trova la formula. Qui Macchia fa il primo fallimento della sua vita, e in prigione giura di vendicarsi dell'associazione che l'ha ingaggiato e del topo che l'ha sconfitto. Dopo aver bruciato il covo dei suoi ex-capi, dercide che per Topolino la punizione dev'essere più severa: deve essere lui stesso ad uccidere prima i suoi amici e poi sé stesso. Dopo che Topolino gliela fa più volte, Macchia decide di mitragliarlo, sempre senza successo. Ed ancora oggi cerca di uccidere, in qualche modo, il malnato topastro, alla faccia del suo terrore per il sangue, che man mano gli scompare, ma a tratti gli torna.