Le ristampe Nerbini non erano autorizzate, anche se ampiamente tollerate dalla Disney, e si devono ad Alfonso Pichierri, che per puro spirito di divulgazione ristampò anche il Topolino giornale e gli altri albi editi originariamente da Nerbini, a partire dal 1977. Le ristampe di Topolino libretto, vendute in blocchi da 10, uscirono poco alla volta, tra metà anni '80 e il 2000, anno in cui uscì postumo il lotto 71/80: Pichierri infatti era morto l'anno precedente e a questo si deve l'interruzione delle ristampe. Peraltro nel frattempo la Disney aveva iniziato a produrre, in collaborazione con la Epierre, ristampe autorizzate (1,2, cofanetto 1949, cofanetto 1950). I due cofanetti, però, venduti solo per corrispondenza, non ebbero molto successo e l'operazione si interruppe. Nel 2010 uscirono altre ristampe dei primi 38 numeri, allegate all'omnia di Gottfredson uscita in collaborazione con la Rcs, anche se bisogna precisare che sono le peggiori: gran parte dei colori originali infatti vennero sostituiti da colori elettronici saturi, ed anche il confezionamento lasciava a desiderare.
Ora il fatto è che, in ogni caso, ripartire dal primo numero sarebbe penalizzante, perché gran parte dei potenziali interessati ha già i primi anni di ristampe. Inoltre la fascia 39/80, la più rara perché esistente solo nella versione di Pichierri, sarebbe poco attraente per la scarsità di rubriche e storie di lungo respiro (a parte le arcinote storie di Barks e Gottfredson). Quindi riprendere direttamente dal numero 81 potrebbe essere sensato, in particolare la fascia 81/230 circa è abbastanza costosa da recuperare in ottime condizioni. Io sarei assai favorevole ad una ristampa cronologica, magari anche in volumi commentati (vedi Top1949-1959) ma appunto bisogna considerare che pubblico potrebbe avere una iniziativa di questo genere e come diffonderla. Temo che alla Panini non interessi un'iniziativa del genere, ma forse un piccolo editore come Camillo Conti, che di recente aveva proseguito le ristampe di Topolino Giornale, potrebbe realizzare questo sogno. Scrivere alla Panini si può, ma difficilmente si otterrebbe più di una cortese risposta vaga. Chissà, forse farlo a nome di tutto il Papersera potrebbe essere già molto meglio.