Io continuo però a dire che stiamo parlando di un personaggio dei fumetti e che dunque le varie sfaccettature che gli sono state imposte siano improprie e contraddittorie fra loro.
Comprendo che per i lettori di oggi sia assai difficile distinguere il vero Topolino dal falso Topolino se non sono a conoscenza delle storie di Gottfredson ma è imprescindibile per dare un giudizio equanime sul personaggio.
Voglio dire anche il Paperino che oggi troviamo sulla rivista ha subito un'evoluzione - e nel suo caso si può dire che veramente è stata un'evoluzione - dal papero eternamente sfortunato, scansafatiche, rissoso e un po' vigliacco ma profondamente simpatico qual'era, oggi è un super eroe in double face e anche un investigatore. Ben venga o mal venga non mi interessa esprimere un giudizio qui su questo, ma è così.
Per Topolino è accaduto l'esatto contrario: da detective eroico sta diventando sostanzialmente un rompiscatole e basta.
La cosa poi più paradossale e che mentre Paperino ora fa anche il detective, le storie in cui Topolino svolge la sua vocazione principale sono sempre più rare. Viene usato spesso per parodie, viaggi in altri tempi passati o futuri ... ma a Topolinia e dintorni a contrastare il crimine ormai sta ben poco e quando è lì, ci sta per trasmettere e subire un'immagine che non gli appartiene ma gli viene imposta dall'alto e per alto, intendo tutto l'apparato che sta dietro alla rivista, nessuno escluso
Doppio, ti straquoto e sul ruolo del Topo con me sfondi una porta aperta.
Sinceramente, l'avere voluto decostruire Topolino eliminando, o comunque riducendo, il lato del detective deduttivo è cosa che è sempre sfuggita alla mia mente.
Non che ciò abbia escluso belle storie, eh: il ciclo faraciano sul Commissariato di Topolinia è formidabile. Ma perché privare Topolino di una fetta importantissima della sua leggenda? Siccome alcuni autori la hanno giocata male costruendo brutte storie, devo rinunciare a ciò che Gottfredson, Martina, Scarpa e altri avevano creato con assoluta maestria? La logica suggerisce di tornare a fare bei gialli, anziché eliminarli, ma io, si sa, non ho studiato né fumetto né marketing... Con Casty e Bosco qualcosa sta tornando, ma è ancora poco.
E volete sapere quale sia stato per me l'abisso, il picco più basso mai toccato? Sono pronto al linciaggio, ma lo dico: la rapina del millennio.
Con Topolino si possono fare storie comiche, farsesche, da ridere sino alle lacrime, ma va usato nel modo giusto, che era quello visto sino alla penultima puntata della "Rapina". Nel momento in cui, però, una bambina comprende ciò che Topolino avrebbe potuto capire senza difficoltà, e Topolino non lo capisce sol perché la cosa deve far ridere, eh, beh, questo è il migliore esempio di come Topolino non debba essere usato...
"Topolino è uno di noi!" si sente tanto in giro. Vero. Ma Topolino è avanti a noi non perché perfettino o saputello ma perché sa essere più acuto e intelligente di noi: è per questo che gli vogliamo bene. Perché è intelligente ma ci sa anche far ridere a volte dissacrandosi ma senza ridursi ad imbecille.
Chiedevate se ci fosse stata una storia dove Topolino è insopportabile? Ecco, per me è "Topolino e la rapina del millennio", perché per ridere gli si è fatta fare la figura dell'imbecille nel punto in cui non l'avrebbe dovuta fare. E lì, non ci ho neppure più riso.
Ah, per la cronaca, ho votato che Topolino è il mio preferito, anche quando fa l'investigatore alla Poirot. Assieme a Paperinik, ça va sans dire. Non lo sopporto quando gli vien fatta fare la figura dello scemo a gratis, che è cosa diversa dall'usarlo in storie comiche per ridere con lui ed anche di lui. Molto diversa, sia chiaro.