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Riletta da Paperinik 68 del Maggio 1999, in un momento di nostalgia.

Che dire? Questa storia, seneggiata da Lucio Leoni e disegnata da lui stesso con l'ausilio di Emanuela Negrin, è un ottimo esempio di come potrebbe/dovrebbe essere il Paperinik supereroe, visto che ormai il recupero del suo ruolo da vendicatore sembra irragiungibile... un Paperinik ironico, disinvolto, sospeso tra l'eroe dagli stivaletti a molla e il futuristico Pk. La storia, un vero gioiellino, inizia con un fragile me irresistibilmente simpatico Paperino tormentato da uno strano sogno che lo portano a indagare sulla strana figura del nuovo sindaco e di una misteriosa società spuntata dal nulla... non voglio spolierare troppo, anche se la tentazione è irresistibile... spettacolare comunque l'ironia dei dialoghi di Leoni e l'enfasi dei suoi disegni dallo stile personale...
Un autore che ha saputo dare nuova luce a un personaggio ormai abbastanza stereotipato... Leoni è riuscito persino a creare una pseudo-continuity e si cita più volte nel corso delle sue storie paperinikesche.
A voi la parola, dunque: che ne pensate?

EDIT: ma Leoni non lavora più per la Disney? L'ultima volta che l'ho visto sulle pagine del Topo era in un'autoconclusiva con Basettoni...

So che mi attirerò le ire di molti, ma credo siano le migliori storie del Paperinik non PK che abbia mai letto. Okay, d'accordo, posso salvare le storiche di Martina e Carpi, ma, a parte quelle, non credo di aver mai visto un livello di qualità così alto. L'inizio è da urlo, totalmente cinematografico (mi vengono in mente certe prime pagine dei fumetti di Moore o DeMatteis) e piuttosto inquietante - e il titolo (a storia già iniziata, caso più unico che raro in una storia Disney) "La zona d'ombra" ad incorniciare un Paperino urlante in preda agli incubi... e l'intera storia è vista come un recupero di memoria perduta, tra messaggi misteriosi ed inquietanti (quello scritto sulla parete è color rosso sangue... non credo che la scelta cromatica sia casuale) in un'atmosfera da vero e proprio thriller. Un Paperino mai così espressivo, divertente, angosciato, spaventato, arrabbiato e poi lucido e raziocinante come non si vedeva da anni. Avrò riletto quella storia decine e decine di volte, ed ogni volta la trovo bellissima. Dove accidenti sono finiti Lucio Leoni ed Emanuela Negrin?  

Riletta da Paperinik 68 del Maggio 1999, in un momento di nostalgia.

Che dire? Questa storia, seneggiata da Lucio Leoni e disegnata da lui stesso con l'ausilio di Emanuela Negrin, è un ottimo esempio di come potrebbe/dovrebbe essere il Paperinik supereroe, visto che ormai il recupero del suo ruolo da vendicatore sembra irragiungibile... .

Veramente a mer pare che qualcuno, in particolare Gervasio, stia cercando di riportare in campo il vecchio "diabolico vendicatore"; non so se hai letto le sue ultime storie sul papero mascherato...

Sì, ho letto L'isola dei mostri e l'ho anche apprezzata moltissimo. Quello che intendevo dire è che il recupero del Paperinik vendicatore esattamente uguale a quello delle origini (cosa che molti auspicano) è impossibile.

Okay, d'accordo, posso salvare le storiche di Martina e Carpi

Di Martina e Carpi ci sono solo Il diabolico vendicatore e Il totem decapitato... la vera accoppiata del periodo d'oro di Paperinik è stata Martina e De Vita.