Finalmente la storia e' apparsa in Italia e possiamo iniziare a commentarla.
Bella, non c'e' dubbio, come ogni lavoro di Rosa; e, come tutto cio' che ha scritto sull'argomento, destinata a diventare la "verita' ufficiale" agli occhi della maggior parte di noi (certamente ai miei) su questo momento dell'epopea paperoniana.
Pero' ora voglio cominciare con esprimere alcune critiche (anche perche' preferisco aspettare piu' a lungo per pronunciarmi sull'effettivo valore della storia ai miei occhi): e iniziero' con una stroncatura del traduttore.
Nella quarta tavola di pagina 23:" che cosa significa "Arrendetevi, miscredente!"? Suppongo che nell'originale inglese ci fosse il termine "miscreant" (chi ce l'ha sottomano per favore confermi), gia' usato da Rosa in "Hearts of the Yukon" (in una situazione analoga, Steele a Paperone). Stando all'Oxford Advanced Learner's Dictionary, e' un vecchio termine per "scoundrel, villain"; immagino che una traduzione adeguata potrebbe essere "fellone" (l'unico altro esempio dove ricordi d'aver incontrato la parola e' nel "King Lear", atto 1, scena 1, dove Lear apostrofa l'insubordinato Kent esclamando "O, vassal! miscreant!"). Come ben sa ogni lettore degli scontri Pippo-Nocciola, la parola italiana "miscredente" ha tutt'altro significato: ma gia' in "Cuori dello Yukon" veniva impiegata dove Rosa aveva scritto "miscreant". In quel caso poteva essere vagamente giustificabile come maldestro tentativo di mantenere l'allitterazione dell'originale (sottolineata dal commento di Jack London, a quanto ricordo); ma qui? "Perseverare diabolicum"; e mi viene da sospettare che la traduzione sia stata affidata a qualcuno che non conosce adeguatamente la lingua inglese o (ipotesi che ho la cattiveria di temere piu' probabile) quella italiana.
Sono rimasto abbastanza male anche di fronte all'uso dell'insulto "puzzolone" (per "stinker"?): suona un po' troppo infantile per il contesto. D'altra parte, "fetente" sarebbe stato assai peggio - inaccettabile per la tradizione del fumetto Disney italiano.
Passando alla storia vera e propria, ho trovato alquanto sgradevoli le tavole di riassunto - interrompono troppo bruscamente il ritmo dell'azione. Sono pienamente giustificate per una pubblicazione dell'avventura in piu' puntate; ma qui potevano essere tranquillamente tagliate, e magari rimontate in fondo (tipo in un editoriale) per scrupolo filologico. E poi, mi sembra strano che l'Italia sia l'unico paese dove debba apparire in un unico episodio: nessuno ha pensato di domandare a Rosa delle tavole alternative per l'evenienza? Mi sembra di ricordare che in passato abbia gia' fatto qualcosa di simile.
Questo messaggio mi e' stato distrutto mentre lo scrivevo e ora devo scappare; spero di aggiungere altri commenti nei prossimi giorni. In particolare dopo che avro' potuto rileggere "Zio Paperone e le grandi conquiste" (I TL 2195-5): dove gia' si dava una trattazione nostrana di un momento del mese di convivenza, ben realizzato a quel che ricordo - come tutta la storia, simpatica ed originale, anche se guastata ai miei occhi dalla presenza di Molly McGold, personaggio necessariamente apocrifo per me in quanto totalmente incompatibile con la barksiana "La stella del polo".