BONE: voll. 1 (In Fuga da Boneville), 2 (La Grande Corsa delle Mucche), 3 (Gli Occhi della Tempesta) E alla fine anch'io mi sono unito ai cugini Bone!
Dopo molti mesi di tira e molla, avendo visto i volumi a colori in fumetteria, non ho resistito e ho preso i primi tre. Era davvero troppo tempo che ero tentato di iniziare a leggere questo fumetto e che rimandavo per questioni economiche in cui davo precedenza ad altro. Alla fine ho ceduto. E ho fatto più che bene.
I primi 3 volumi di
Bone sono qualcosa di straordinario, potente e valido, tanto da lato narrativo quando dal lato grafico. Non sempre in un fumetto riesco a vedere la stessa importanza in questi due aspetti (giusto in qualche storia Disney di Barks, o in Rat-Man o in pochi altri casi), ma qui ecco che il connubio tra le due sfere è felice e fortunato, cosa che contribuisce a farmelo apprezzare come uno dei migliori fumetti letti.
Per ora. So bene che c'è ancora tanto da leggere, ma già mi sento di dire che Jeff Smth è riuscito a creare un mondo credibile (anzi due, Boneville - senza neanche mostrarla! - e la Valle) e popolato da personaggi così vivi e reali da farti commuovere con loro, ridere con loro e empatizzare con loro. In queste storie ho riso di gusto in una vignetta e nell'altra mi sono intenerito vedendo il cuoricino salire sopra la faccia sognante di Fone Bone!
Gli stessi caratteri dei tre cugini sono molto forti: quoto i riferimenti Disney che ci ha ritrovato Grrodon, ma al di là di quello mi ha colpito molto positivamente di come da figure dotate di uno stereotipo dominante (Phoney la tirchiaggine e l'attitudine al fare affari truffaldini, Smiley il tonto della situazione e Fone l'eroe per caso, buono e ingenuo ma coraggioso) l'autore abbia saputo modellare creature sfaccettate, molto vicine a noi, vive e reali. Proprio come i personaggi Disney!
E' poi notevole come sia "umano" Fone nei suoi atteggiamenti, nel suo innamoramento per la bella Thorn, nel suo relazionarsi con i cugini piuttosto che con Nonna Ben piuttosto che con Ted l'Insetto... o anche nel suo afforontare i Rattodonti. Fone, ancor più dei suoi cugini, ha un'espressività molto comunicativa grazie al tratto meraviglioso di Smith.
Ma anche i personaggi umani non scherzano in quanto a figure forti: anche solo soffermandom su Thorn e Nonna Ben, abbiamo una splendida fanciulla che aiuta la nonna alla sua fattoria e che vive normalmente la sua giovinezza, e una arzilla vecchietta che corre nelle corse di mucche e sa affrontare a mani nude dei Rattodonti! Una persona dal passato misterioso, che nel terzo volume inizierà a essere svelato...
E poi i cattivi: i Rattodonti devono molto a una certa idea - anche qui disneyana - di scagnozzi tonti, che pur con una certa dose di pericolosità sanno regalare momenti divertenti da antologia! L'Incappucciato è temibile quanto misterioso, è legato al passato di Thorn e forse anche ai 3 Bone, anche se i motivi sono ignoti...
Insomma, un pantheon di personaggi tridimensionali e dalle caratterizzazioni oserei dire perfetta, che Jeff Smith cala in un contesto narrativo che somiglia molto alle classiche fiabe nel primo volume, specie nella parte in cui Fone passa l'inverno nel bosco... l'inizio è decisamente leggero, il "la" è ironico (la cacciata dei protagonisti dalla loro città per colpa di Phoney), le situazioni divertenti si sprecano e c'è tutta la giusta atmosfera per iniziare a familiarizzare con i personaggi, che entrano tutti in scena nel volume 1.
Il volume 2 deve molto ancora a quell'atmosfera rilassata da ameno ma formidabile racconto fnantastico, in cui ci si focalizza sulla truffa di Phoney con le scommesse sulla gara che dà il titolo al tomo. Per quanto l'atmosfera generale sia rilassata, ecco che Smith inizia a inserire alcune finestre sugli sviluppi futuri, con l'introduzione dell'importante funzione del sogno come specchio su ricordi sopiti.
Ed ecco che nel terzo volume i sogni assumono ancora più importanza, tanto da scatenare le furie di Nonna Ben e la conseguente nuova piega degli eventi. Episodi di altissimo Fumetto sono
Gli occhi della tempesta,
Recinti da riparare e
Sogni, intensi e narrati magistralmente. E' bello vedere comunque che l'ironia non viene meno nelle situazioni e nei dialoghi che imbastisce l'autore, e che ben si accostano alla maggior serietà degl eventi che si svolgono. Un magico equilibrio narrativo che mi fa quasi invidia perchè temo che anche volendo non raggungerei mai.
Valutazione più che positiva per questi primi 3 volumi, dunque. E ora sono più che mai curioso di vedere come va avanti, appena potrò continuerò l'acquisto dei prossimi volumi.