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Le avventure di Mac Paperin: L'arrosto della salvezza.

Apro il topic per questa storia, pubblicata prima della mia nascita e che sono riuscito a scovare in un vecchio mercatino. Solo vedere di sfuggita i disegni mi ha spinto a comprarla
Mi è piaciuta per una serie di motivi. Inannzi tutto i disegni di Marco Rota, uno stile che mi piace molto... ben eseguito e ben caratterizzato... in secondo luogo il plot che al suo interno è suddiviso in tanti piccoli subplot, tanto che quando si arriva alla conclusione sembra che la storia possa continuare ancora... insomma non c'è, come accade, una semplice storiella stiracchiata come filo conduttore; ma una serie di parti quasi indipendenti tra loro...
certo, non è un capolavoro, e riprende come è ovvio vecchi clichè disneiani (su tutti il finale),  ma è una di quelle storie ben costruite e ben disegnate che si ha gran piacere a leggere (e che ormai non si fanno più)...

Belle le storie di Mac Paperin, son piaciute molto anche a me, col "piccolo crack"!
Peccato che ce ne siano poche..

Per la serie "bastian contrario sono"  8-) 8-) ho sempre ritenuto insopportabili quelle storie.
Mi ricordavano le avventure di Asterix, solo con meno simpatia e pathos.
E i disegni mi sembravano... vuoti

Ciao.

questa serie non ha mai fatto impazzire neanche me!

Per la serie "bastian contrario sono"  8-) 8-) ho sempre ritenuto insopportabili quelle storie.
Mi ricordavano le avventure di Asterix, solo con meno simpatia e pathos.
E i disegni mi sembravano... vuoti

La prima, quella intitolata al "piccolo Crack", era piuttosto caruccia e a me era piaciuta molto. Ma di lì a farne una miniserie, boh, non saprei... non ricordo neppure quante e quali delle storie che la hanno seguita ho letto, di certo non mi erano parse all'altezza dell'originale.

Quanto all'appunto sui disegni "vuoti", in effetti Rota in genere risulta un po' "freddino", soprattutto se confrontato con i grandi maestri italiani.

Quanto all'appunto sui disegni "vuoti", in effetti Rota in genere risulta un po' "freddino", soprattutto se confrontato con i grandi maestri italiani.

Hai ragione pero' ci sono storie in cui questa cosa si nota di più. Quelle del Piccolo Krak, quella lunga ambientata ai Vichinghi.
A differenza di storie come Paperino pendolare in cui c'è sovrabbondanza (molto voluta) di sfondi



Ciao.

Hai ragione pero' ci sono storie in cui questa cosa si nota di più. Quelle del Piccolo Krak, quella lunga ambientata ai Vichinghi.
A differenza di storie come Paperino pendolare in cui c'è sovrabbondanza (molto voluta) di sfondi

Chiedo scusa, avevo interpretato "vuoti" come "vuoti di espressione" invece che, come sarebbe stato logico, "vuoti di sfondi" .
(Da qui la mia scelta del termine "freddini")

Beh, nel caso del piccolo Crack i disegni "vuoti" a me non dispiacevano. Contribuivano a rendere l'atmosfera della storia, con grandi spazi aperti, e a rendere l'idea del piccolo manipolo di uomini al comando di McPaperin che si ritrova a custodire una frontiera troppo più grande di loro.

Beh, nel caso del piccolo Crack i disegni "vuoti" a me non dispiacevano. Contribuivano a rendere l'atmosfera della storia, con grandi spazi aperti, e a rendere l'idea del piccolo manipolo di uomini al comando di McPaperin che si ritrova a custodire una frontiera troppo più grande di loro.

A me provocavano angoscia.
A differenza, ad esempio, del deserto di Barks (ho riletto recentemente la storia della Clessidra e a questa avventura mi sto riferendo che, pur essendo desolatamente vuoto, mi da più un senso di tranquillità.


Ovviamente sto parlando di sensazioni irrazionali e intangibili. E soprattutto personali


Ciao.