Stamattina ho acquistato Topolino 2526 per caso su una bancarella, attirato soprattutto dalla splendida copertina, e mi sono trovato davanti questa storia. D'accordo, forse non è un capolavoro tale da meritare un topic tutto suo tra le "migliori", ma devo dire che mi ha colpito moltissimo per almeno due motivi. La prima è l'azzeccatissima scelta di L. Pastrovicchio, che per una storia del genere è pressoché perfetto, con il suo splendido modo di dosare le luci, le ombre, i controluce, le sagome, con un tratto netto e una gestione del nero brillante che in certi punti (vedi la vignetta di apertura) mi ricorda un po' Magnus. Il secondo è il tono sottilmente poetico e malinconico sotteso all'intera storia, che è un giallo dal passo relativamente lento, pur con un Macchia Nera a cui il buio generale conferisce un'aura più minacciosa del solito (non ho avuto modo di seguire bene le peripezie di Casty - siamo già nel periodo in cui l'aveva riabilitato a villain di serie A?), che esplora in modo vagamente ecologista e tutto sommato in chiave positiva gli effetti a lungo termine di un black-out e la riorganizzazione della quotidianità che vi fa seguito, con il generale rallentamento dei tempi e la sparizione della frenesia e della nevrastenia alienante della vita contemporanea. E anche in questo senso il finale, pur ovviamente positivo con la sconfitta di Macchianera, è complessivamente agrodolce per la consapevolezza di ciò che si perde con il ritorno alla normalità e la fine della "vacanza" dalla modernità e dell'illuminazione a candele. Un finale che ho trovato non banale e che induce alla riflessione.
Opinioni?