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Hugo Pratt e il fascismo

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feidhelm
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    Hugo Pratt e il fascismo
    Lunedì 22 Mag 2017, 22:55:01
    Peccato si ometta di dire che Pratt fascista lo era, e ha dato anche parecchie dichiarazioni in merito in cui ci teneva a farlo sapere

    Uh? Ma dove? Allego collage di foto dal libro-intervista All'ombra di Corto, RCS, 1992

    « Ultima modifica: Giovedì 25 Mag 2017, 08:30:37 da Brigitta_McBridge »
             
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      Re: Rodolfo Cimino
      Risposta #1: Lunedì 22 Mag 2017, 23:37:20
      Ce ne sono, di sue dichiarazioni. Poco strombazzate ovviamente. Sembrerà strano, ma non l'ho detto in senso dispregiativo: Pratt è sempre stato orientato a Destra, milito' giovanissimo sotto la Repubblica Sociale e dopo il "fascismo" divenne in lui una conservazione gelosa delle "reliquie" di quell'epoca (galloni e simili). Il suo tipo di fascismo credo sia quello che conflui' nel centro-destra moderato della DC. Infatti un po' esagerando l'ho chiamato "fascista" per appartenenza, non per ideologie: le divergenze tra il suo pensiero e il fascismo erano infatti molte. Tra i fascisti, che non vedevs come il Male, inoltre , aveva avuto diversi amici e nei suoi ricordi rilasciati nelle interviste biasimava molto come i fascisti (e quindi anche i suoi amici) vennero trucidati dai partigiani. Inoltre, nelle storie degli ultimi 10 anni di Corto Maltese emergono ambigui significati massonici o esoterici tipici della Destra italiana anni '50, molto legata al Fascismo. Tanto che le ultime storie di Pratt sono pesanti da leggere. Sono tutti caratteri abbastanza "innocui" di Pratt ma nel mio discorso di tempo fa il senso era che, pur innocui, nei testi si fa sempre prima a trovare le annessioni di Pratt a sinistra piuttosto che quelle leggermente scomode a destra.
      « Ultima modifica: Lunedì 22 Mag 2017, 23:41:22 da Sam_Spade »
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        Re: Rodolfo Cimino
        Risposta #2: Martedì 23 Mag 2017, 11:11:34
        Pratt è sempre stato orientato a Destra, milito' giovanissimo sotto la Repubblica Sociale

        No, militò nella polizia coloniale in Etiopia perché ce lo iscrisse a forza suo padre. Pochi mesi, prima di venir fatto prigioniero dagli Alleati ed essere rimpatriato con la madre in Italia. Lì nel 1943 viene arrestato dalle SS che lo credono una spia sudafricana e poi obbligato a entrare nella polizia marittima, da cui dopo una settimana riesce a fuggire. Si unisce all'Ottava Armata britannica, poi alla Quinta Armata americana fino alla fine della guerra.
        Per il resto, che Pratt fosse orientato a destra è una tua interpretazione, tipo si interessava di argomenti esoterici=quindi era di destra. Quanto al fascismo che confluì nella DC, evidentemente non gli era molto simpatico perché quando votò votò comunista. La verità è che Pratt era anarchico, come dice anche nel libro che ho citato.
        Aspetto fonti in cui dice di essere fascista o di destra e ci tenesse a farlo sapere, come hai affermato tu. Il fatto che avesse degli amici fascisti (come ho riportato anch'io, vedi sopra) non c'entra niente.

        PS: le ultime storie di Pratt, immagino parli di le Elvetiche e di Mu, non le trovo affatto pesanti. Sarà che anche a me piacciono le leggende... :)
                 
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          Re: Rodolfo Cimino
          Risposta #3: Martedì 23 Mag 2017, 13:00:29

          No, militò nella polizia coloniale in Etiopia perché ce lo iscrisse a forza suo padre.

          Se mi si permette il disincanto, è più o meno quel che hanno detto - o altre fantasiose versioni - quasi tutti nel Dopoguerra ::)

          Citazione
          Pochi mesi, prima di venir fatto prigioniero dagli Alleati ed essere rimpatriato con la madre in Italia. Lì nel 1943 viene arrestato dalle SS che lo credono una spia sudafricana e poi obbligato a entrare nella polizia marittima, da cui dopo una settimana riesce a fuggire.

          Non esattamente.
          Tra i due momenti, varie fonti lo danno aderente all'RSI, come dice Special Mongo, e anche che abbia fatto parte del Battaglione Lupo della X Mas.
          Dal quale l'avrebbe riportato forzatamente a casa la nonna :o

          Vero è che il fatto che avesse amici fascisti non dimostra nulla, ma altrettanto non dimostra nulla che fosse un anarchico. Mio papà era un artista, vero anarchico, ed era stato fascista.
          So che può suonare strano oggi, ma le cose andavano così.

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            Re: Rodolfo Cimino
            Risposta #4: Martedì 23 Mag 2017, 19:54:47
            Una certa "anarchia" sembra riscontrabile in alcuni dei valori più "spirituali" del fascismo, retaggio forse di quando i massoni si riunivano in sette segrete per cacciar via d'Italia lo straniero. Vero è che a Pratt non importava molto di stare tra le fila delle camicie nere ("non vedevo l'ora di passare agli inglesi, quando militavo", diceva in modo divertito), ma vero è anche che agli Inglesi aveva da rimproverare parecchie cose. In Piccolo chalet rappresenta sotto una luce quasi positiva il fascista che poi viene ucciso da Kush, segno che per Pratt i fascisti non erano "il male". Dalle tante interviste e testimonianze, ne emerge una persona cui non dispiaceva il periodo di militanza (custodiva gelosamente le "reliquie" di di quella militanza) ma allo stesso tempo faceva qualche retata notturna per bastonare le camicie nere più antipatiche; ne emerge un Pratt partigiano ma che allo stesso tempo biasimava i partigiani più incivili (e furono pochi?)... e nella nostra Italia criticare i partigiani è sempre stato un segnale di una non appartenenza alla sinistra, infatti Pratt ha sempre tenuto a non venir etichettato come uomo di sinistra, come hanno provato invece a fare con lui i francesi. Come dice Zio Paperone_Rewind, tante cose diverse che fanno di Pratt una figura non univoca. E... sì, secondo me la di massoneria di Pratt, il quale "si inizia" alla Loggia sul finire degli anni '70 restituendo una reliquia trafugata in una casa signorile dal padre camicia nera, è del tipo anni '50. Anche il suo sentito peronismo è indice di un certo spirito politico, secondo me.
            « Ultima modifica: Martedì 23 Mag 2017, 19:57:06 da Sam_Spade »
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              Re: Rodolfo Cimino
              Risposta #5: Mercoledì 24 Mag 2017, 13:07:22
              Che Pratt fosse una persona complessa non ci piove. Continuo però a contestare l'affermazione che fosse fascista e ci tenesse ad affermarlo. Le cose che ho detto io sono sempre tratte dal libro-intervista di cui sopra, se voi avete altre fonti sono sinceramente curiosa di conoscerle. A me interessa sapere cosa lui abbia dichiarato su sé stesso, il resto sono solo interpretazioni su fenomeni (anarchismo compreso) di cui certe parti politiche si contendono la "proprietà" ideale ma che non possono essere univocamente considerate né di destra né di sinistra.
                       
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                Re: Rodolfo Cimino
                Risposta #6: Mercoledì 24 Mag 2017, 13:56:22
                Secondo quanto evinco "in sordina" dalla lettura delle sue opere, dalla sua ricerca esoterico-massonica e dalle sue dichiarazioni (non tutte: bisogna tener conto del fatto che a volte Pratt - come tanti altri - avrà detto all'intervistatore quello che lui voleva sentirsi dire; ma neanche dallo stralcio riportato sopra noto una completa avversione al fascismo), mi sembra che Pratt oscillasse verso un certo tipo di fascismo "illuminato", quello degli intellettuali di una volta e non legato alle banali "camicie nere". Sì, come dice Zio Paperone, se lo avesse dichiarato non avrebbe lavorato facilmente negli anni '60 e '70.
                Tanto per reinstaurare un timido IT, Cimino qualche volta, oltre che amare semplicemente le leggende, mi dà proprio l'impressione che condividesse certe idee "iniziatiche" di stampo evoliano (Evola fu una figura di spicco della massoneria degli anni '50), ma essendo stato giovane negli anni '50 credo che si limitasse a "riordinare" quello che aveva appreso in quell'epoca. Nel contempo, ho meno dubbi su Guido Martina, la cui lettura di Topolino e il tempio dalle quattro porte suona sinistramente allusiva in tal senso.
                « Ultima modifica: Mercoledì 24 Mag 2017, 13:59:41 da Sam_Spade »
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                  Re: Rodolfo Cimino
                  Risposta #7: Mercoledì 24 Mag 2017, 17:34:42
                  Un po' dappertutto nel web si può trovare che:

                  "Nel 1982 Hugo Pratt pubblica con un piccolo editore francese, Bédésup, un albo di piccolo formato contenente 48 pagine di storie selezionate da un bibliotecario marsigliese, Jean-Claude Faur. Pare che la copia posseduta dal curatore dell’albo riporti una spinosa dedica autografa del fumettista: De vôtre fasciste Hugo Pratt

                  Non trovo foto di questa dedica né altre informazioni, ma la frase puo essere una boutade, perché magari Jean-Claude Faur o comuni amici definivano scherzosamente Pratt "fascista".
                  Certamente Pratt veniva "accusato" di simpatie fasciste, su questo non ci piove, e qualche ragione ci sarà stata... probabile quindi che della X Mas  o almeno della RSI abbia davvero fatto parte, imho.

                  Per quel poco che vale, un mio amico che l'aveva conosciuto, in proposito disse solo che "di sicuro non era di sinistra  ::)".

                  Comunque Pratt in qualche modo da queste accuse cercava di smarcarsi, ma solo fino a un certo punto.
                  In ogni caso ecco un brano di una sua intervista al riguardo, per chi capisca il francese o abbia molta fiducia... nel traduttore di Google  ;D

                  "Cela ne me touche pas, et j'ai d'ailleurs l'impression que les gens qui m'accusent de cette façon ont en fait des problèmes personnels vis-à-vis de ces questions. C'est vrai que je viens d'une famille fasciste, mais je n'en ressens aucune gêne, je ne l'ai jamais caché. Et dans mon enfance, à part quelques milliers de dissidents, tous les Italiens étaient plus ou moins obligés d'adhérer au fascisme - même les syndicats, pour pouvoir exister, devaient s'en réclamer. Alors je ne vais pas avoir honte parce qu'à sept ans avec une chemise noire et un foulard bleu, je défilais place Saint-Marc derrière cent tambours qui jouaient à l'unisson. Je ne pouvais pas alors avoir conscience de la bouffonnerie de la situation. Par la suite, on s'est aperçu qu'on avait été manipulés, que certains d'entre nous étaient morts pour rien. Il y en a, bien sûr, qui ont retourné leur chemise fasciste pour être "partisans" au bon moment, alors que ceux qui se sont battus à fond sont souvent morts, mais sans se renier.
                   
                  Il est facile après coup de donner des leçons, alors que dans les années trente l'impérialisme allait de soi : le colonialisme anglais applaudissait un film comme Les Trois Lanciers du Bengale et l'Empire colonial français était à son apogée, s'autocélébrant en toute bonne conscience. Et pour l'enfant que j'étais, le fascisme était une ouverture sur le monde extérieur, il m'a en particulier aidé à couper le cordon ombilical avec ma mère. Le monde fasciste m'a donné la possibilité de sortir de ma famille, d'avoir des copains, de rencontrer des filles, puisque le fascisme, dans un but démographique, avait décidé de favoriser les relations entre les jeunes des deux sexes. Je suis d'ailleurs moi-même un résultat de ces campagnes natalistes. Non, je ne vais pas aller jusqu'à dire que je dois la vie à Mussolini !"
                  « Ultima modifica: Mercoledì 24 Mag 2017, 17:55:19 da ZioPaperone_Rewind »

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                    Re: Rodolfo Cimino
                    Risposta #8: Giovedì 25 Mag 2017, 02:05:27
                    Ariecchime! ;D
                    Ho fatto alcune ricerche di cui ora vi posto i risultati.

                    Sugli interessi esoterici, cito da Leggere Hugo Pratt: l'autore di Corto Maltese tra fumetto e letteratura di Giovanni Marchese:



                    Direi che l'interesse gli veniva già dalla madre.

                    Da Hugo Pratt - il principe del fumetto di Luciano Simonelli, un'altra intervista:


                    [...]


                    Infine da Je me souviens de Pratt - Conversations à Malamocco cito alcuni brani del capitolo in cui Ivo Pavone, amico d'infanzia di Pratt, ricorda gli anni a Venezia insieme all'amico:



                    "A quell’epoca, Hugo era bloccato a casa, si era fatto molto discreto, poiché se avesse messo il naso fuori dalla porta, l’avrebbero preso per metterlo al lavoro, a Venezia o in Germania, cosa che sicuramente non lo attraeva: era già risolutamente antifascista."



                    Qui traduzione solo di alcuni brani sennò non finisco più :P
                    ma se potete leggetelo tutto perché fa pestare dalle risate ;D

                    "Si sentiva decisamente poco desiderato a casa [infatti prima parla di come a casa dei Pratt fossero in tanti e la venuta dei parenti dall'Africa avesse aggiunto altre bocche da sfamare], non avendo lavoro ed essendo sempre lì bloccato, si arruolò nel battaglione fascista San Marco dove ha ritrovato mio fratello. Erano dei ragazzini di 17 anni irrequieti… questo battaglione che corrispondeva un po’ ai “marines” dell’epoca, non andava troppo per il sottile riguardo all’età dei volontari. Pratt conosceva perfettamente la storia di questo battaglione d’elite e delle sue imprese durante la 1° guerra mondiale. Vi si è quindi prontamente diretto e altrettanto prontamente è stato arruolato. Là, ha ritrovato mio fratello che nel suo genere era anche lui un esaltato. Sua madre che aveva delle relazioni col Patriarca di Venezia l’ha presto fatto levare di là;
                    [...]
                    Più tardi negli Scorpioni del Deserto, si sente bene tutta la sua ironia nei confronti dei fascisti italiani, l’estrema destra italiana ha tentato ben più di una volta di appropriarsene: aveva un bel pedigree con un nonno e un padre fascisti. Ma su questa questione Hugo è sempre stato molto chiaro. Era un anarchico."

                    Infine, un simpatico giochino con cui quella banda di disgraziati passava il tempo ;D



                    "Ciò non ci ha impedito un po’ più tardi di trarli in un’imboscata. Ciò consisteva nello spingere un fascista in un angolo buio, di gettargli addosso una coperta e poi di suonargliele copiosamente senza che potesse riconoscerci. E un giorno uno di questi giovani che noi avevamo bastonato si è talmente impaurito che ha preso la fuga cadendo dal Ponte Giovanni e Paolo rompendosi un braccio. Suo padre che era un fascista fanatico ha dato improvvisamente il via ad un’operazione contro i partigiani. Noi li abbiamo visti arrivare, armati fino ai denti e rispondendo alle loro domande, li abbiamo spediti lontano dal sestiere: “sì, li abbiamo visti! Sono andati via di là correndo!”. Non hanno dubitato un istante che potessimo essere noi gli autori del misfatto!"


                    Giudicate voi...


                             
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                      Re: Hugo Pratt e il fascismo
                      Risposta #9: Giovedì 25 Mag 2017, 13:22:23
                      Ah meno male! L'hanno spostato... Mi stavo giusto chiedendo perché nel topic di Cimino si discutesse di Hugo Pratt... :(

                      "Qualcuno" mi ha chiesto di tradurre anche il brano citato da ZP_rewind, visto che feidhelm era stata cosi brava da tradurre i suoi...
                      Riporto in fondo l'originale, per comodità

                      (che noia perô! È anche lungo! >:()

                      Immagino che la domanda sia sul suo essere o essere stato fascista.

                      "Questa cosa non mi tocca, e comunque ho l'impressione che quelli che mi accusano in questo modo abbiano dei problemi personali di fronte a queste questioni.
                      È vero che vengo da una famiglia fascista, ma non ne provo alcun disagio, non l'ho mai nascosto. E nella mia infanzia, a parte qualche migliaio di dissidenti, tutti gli Italiani erano piu o meno costretti ad aderire al fascismo - gli stessi sindacati, per poter esistere dovevano affermarlo. Allora io non mi vado a vergognare perchè a sette anni con una camicia nera e un fazzoletto blu, sfilavo in piazza S. Marco dietro a cento tamburi che battevano all'unisono. Non potevo allora aver coscienza della buffoneria della situazione.
                      Nel seguito, ci si è resi conto di essere stati manipolati, che alcuni di noi erano morti per niente. E ci sono stati, certamente, coloro che hanno restituito la loro camicia fascista per essere "partigiani" al momento giusto, mentre quelli che si sono battuti fino in fondo sono spesso morti, ma senza rinnegare se stessi.
                      È facile dare delle lezioni dopo i fatti, quando negli anni trenta l'imperialismo era una cosa scontata: il colonialismo inglese applaudiva un film come I Lancieri del Bengala e l'Impero coloniale Francese era al suo apogeo, si autocelebrava in tutta buona coscienza.
                      E per il bambino che ero, il fascismo era un'apertura sul mondo esterno, mi ha in particolare aiutato a tagliare il cordone ombelicale con mia madre.
                      Il mondo fascista mi ha dato la possibilità di uscire dalla mia famiglia, di avere dei compagni, di incontrare delle ragazze, perché il fascismo, con il suo obiettivo demografico, aveva deciso di favorire le relazioni tra i giovani dei due sessi.
                      Io stesso d'altronde sono il risultato di queste campagne di natalità. No, non voglio arrivare a dire che devo la vita a Mussolini!"

                      Cela ne me touche pas, et j'ai d'ailleurs l'impression que les gens qui m'accusent de cette façon ont en fait des problèmes personnels vis-à-vis de ces questions. C'est vrai que je viens d'une famille fasciste, mais je n'en ressens aucune gêne, je ne l'ai jamais caché. Et dans mon enfance, à part quelques milliers de dissidents, tous les Italiens étaient plus ou moins obligés d'adhérer au fascisme - même les syndicats, pour pouvoir exister, devaient s'en réclamer. Alors je ne vais pas avoir honte parce qu'à sept ans avec une chemise noire et un foulard bleu, je défilais place Saint-Marc derrière cent tambours qui jouaient à l'unisson. Je ne pouvais pas alors avoir conscience de la bouffonnerie de la situation. Par la suite, on s'est aperçu qu'on avait été manipulés, que certains d'entre nous étaient morts pour rien. Il y en a, bien sûr, qui ont retourné leur chemise fasciste pour être "partisans" au bon moment, alors que ceux qui se sont battus à fond sont souvent morts, mais sans se renier.

                      Il est facile après coup de donner des leçons, alors que dans les années trente l'impérialisme allait de soi : le colonialisme anglais applaudissait un film comme Les Trois Lanciers du Bengale et l'Empire colonial français était à son apogée, s'autocélébrant en toute bonne conscience. Et pour l'enfant que j'étais, le fascisme était une ouverture sur le monde extérieur, il m'a en particulier aidé à couper le cordon ombilical avec ma mère. Le monde fasciste m'a donné la possibilité de sortir de ma famille, d'avoir des copains, de rencontrer des filles, puisque le fascisme, dans un but démographique, avait décidé de favoriser les relations entre les jeunes des deux sexes. Je suis d'ailleurs moi-même un résultat de ces campagnes natalistes. Non, je ne vais pas aller jusqu'à dire que je dois la vie à Mussolini !"
                      « Ultima modifica: Giovedì 25 Mag 2017, 13:40:22 da Florence »

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                        Re: Hugo Pratt e il fascismo
                        Risposta #10: Giovedì 25 Mag 2017, 17:39:47
                        Una testimonianza molto lucida e che si discosta dalla ridicola retorica del fascismo "brutto, sporco e cattivo" e dei partigiani "buoni, belli e puliti".
                        Dopo aver letto questo ho ancora più stima di Pratt come persona, oltre che come autore.  :)
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                          Re: Hugo Pratt e il fascismo
                          Risposta #11: Giovedì 25 Mag 2017, 19:00:38
                          Una testimonianza molto lucida e che si discosta dalla ridicola retorica del fascismo "brutto, sporco e cattivo" e dei partigiani "buoni, belli e puliti".
                          Affermazione che non c'entra una beneamata con il discorso che Pratt sta facendo (soprattutto il tuo attacco ai partigiani non trova alcun riscontro nella citazione).

                          Non fare il furbetto, cercando di sviare la discussione con queste provocazionucce politiche.
                          « Ultima modifica: Giovedì 25 Mag 2017, 19:02:52 da Solomon_Cranach »
                          « L'UNICA DIFFERENZA FRA LA FOTOCAMERA E NOI
                          È CHE LA FOTOCAMERA, QUESTA STUPIDA, NON SBAGLIA MAI,
                          MENTRE NOI SBAGLIAMO IN CONTINUAZIONE, IN OGNI DISEGNO.
                          ED È QUESTO CHE CREA LA MAGIA!
                          »

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                            Re: Hugo Pratt e il fascismo
                            Risposta #12: Giovedì 25 Mag 2017, 19:06:18
                            Affermazione che non c'entra una beneamata con il discorso che Pratt sta facendo (soprattutto il tuo attacco ai partigiani non trova alcun riscontro nella citazione).

                            Non fare il furbetto lanciando queste provocazionucce politiche.

                            E' vagamente intuibile e comunque trova riscontro in altre dichiarazioni di Pratt. L'adesione al testo va bene ma è bene anche collegarlo a quanto detto da Pratt in altre occasioni. Non so se Vincenzo è uso a "provocare" in topic che non frequento ma la sua in questo caso non la vedo come una provocazione gratuita.
                            Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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                              Re: Hugo Pratt e il fascismo
                              Risposta #13: Giovedì 25 Mag 2017, 21:59:58
                              Affermazione che non c'entra una beneamata con il discorso che Pratt sta facendo (soprattutto il tuo attacco ai partigiani non trova alcun riscontro nella citazione).

                              Non fare il furbetto, cercando di sviare la discussione con queste provocazionucce politiche.

                              Non c'era nessunissima provocazione politica.
                              Ma non sopporto una visione della Storia in bianco e nero.
                              If you can dream it, you can do it.

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                                Re: Hugo Pratt e il fascismo
                                Risposta #14: Venerdì 26 Mag 2017, 22:24:55
                                E' una vita che vedo l'una o l'altra parte politica cercare di mettere il cappello su questo quell'autore per poter dire "è dei NOSTRI", sbattendosene della ricchezza umana della sua vita e della sua opera, per inquadrarle nella pochezza filosofica e morale delle loro "ideologie" ridotte a tifo da stadio.
                                Bene faceva Pratt a difendere la propria indipendenza intellettuale ogniqualvolta ne aveva la possibilità.

                                P.S. Io non conosco il francese, ho chiesto aiuto a un'amica per le traduzioni che ho postato. Florence, grazie per il tuo contributo :-*
                                         
                                In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

                                 

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