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ZEROCALCARE

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Fillo Sganga
Visir di Papatoa
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    Re:ZEROCALCARE
    Risposta #30: Domenica 12 Nov 2017, 20:17:55
    Tanto per sapere ...qualcuno sabato va alla Feltrinelli a Bologna aĺle presentazione del nuovo libro di Zetocalcare?

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    Ser Soldano
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      Re:ZEROCALCARE
      Risposta #31: Giovedì 23 Nov 2017, 20:49:08
      Intervengo per dire la mia, e non per aprire un dibattito.
      Beh, io sono uno di quelli cui Zerocalcare non piace. Per niente.
      Onestamente trovo che sia stato sopravvalutato in maniera incredibile, e che solo paragonarlo al genio puro di Ortolani sia come paragonare jovanotti ai Beatles: insomma, cicciobello, ne hai di strada da fare.

      Detto ciò, senza offendere nessuno, ci si può chiedere: perché a molti non piace?
      Per i disegni? in effetti ho visto di meglio, ma non credo sia questo il punto.
      Per il concetto? Per la romanità? Per il giovanilismo spinto?
      Mah, che dire... qualche sua vignetta strappa il sorriso, certo. Ma io appartengo culturalmente ad un altro mondo, e lui sembra che ci goda a scavare un solco (anzi, una voragine) anziché colmare il gap generazionale; ho letto La Profezia e, ci credete? Non ho minimamente capito di cosa si stesse parlando. Insomma, la sensazione di stare perdendo il mio tempo cresceva pagina dopo pagina e alla fine si è tramutata in certezza. Gap generazionale incolmabile?
      Poi un amico mi ha fatto vedere una paginetta, tratta da non so dove, nella quale praticamente si invitava il lettore a sparare a vista ai poliziotti ritenuti servi dei padroni, con le solite motivazioni da Brigate Rosse che ormai farebbero solo ridere i polli, se non fosse per i lutti sparsi lungo lo Stivale e lungo gli anni.
      E allora ho capito che c'è dell'altro, oltre al disegno che non rientra molto nelle mie corde (ma ci si può passar sopra) e ai testi fuori dal mio linguaggio.

      Ora lapidatemi pure: avverto però che le pietre mi attraverseranno come se io fossi una proiezione olografica.  :P

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      Snitz
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      PolliceSu
        Re:ZEROCALCARE
        Risposta #32: Giovedì 23 Nov 2017, 22:12:19
        A me Zerocalcare piace invece molto, pur se imparagonabile ad Ortolani.

        Però sono convinto che sia un autore assolutamente generazionale: ha talmente tanti riferimenti alla vita di chi è nato attorno agli anni '80 che non mi stupisce che chiunque altro non riesca a digerirlo o lo trovi incomprensibile!

        *

        zekewolf
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          Re:ZEROCALCARE
          Risposta #33: Venerdì 24 Nov 2017, 12:10:26
          Io negli anni '80 facevo l'università, ma non faccio nessuna fatica a digerirlo  :)

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          Dippy Dawg
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            Re:ZEROCALCARE
            Risposta #34: Venerdì 24 Nov 2017, 15:19:09
            Poi un amico mi ha fatto vedere una paginetta, tratta da non so dove, nella quale praticamente si invitava il lettore a sparare a vista ai poliziotti ritenuti servi dei padroni, con le solite motivazioni da Brigate Rosse che ormai farebbero solo ridere i polli, se non fosse per i lutti sparsi lungo lo Stivale e lungo gli anni.
            E allora ho capito che c'è dell'altro, oltre al disegno che non rientra molto nelle mie corde (ma ci si può passar sopra) e ai testi fuori dal mio linguaggio.
            Questa è proprio la parte che NON mi piace del lavoro di Zerocalcare; tutto il resto, più o meno, sì!

            Io ero molto scettico, all'inizio, anche per queste sue "origini" da centro sociale, che non sono propriamente nelle mie corde...
            Poi, qualcuno mi ha condiviso una serie di sue vignette, che ho trovato esilaranti, e da lì mi sono fatto coraggio per leggere tutta la sua produzione!

            Non posso dire di essere un suo fan, e non è che mi sia piaciuto tutto quello che ha fatto, però, alcune cose sono veramente geniali*, e altre sono molto emozionanti (Kobane Calling, in particolare, mi è piaciuto molto)!

            Non ho ancora letto l'ultimo (anche perché lo vorrei prendere in digitale, come ho fatto con gli altri), ma lo farò appena possibile!


            * una in particolare: "Senza pensieri? Quella è la censura della Disney! Hakuna Matata significa 'sti cazzi!" ;D
            Io son nomato Pippo e son poeta
            Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
            Verso un'oscura e dolorosa meta

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            Pidipì
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              Re:ZEROCALCARE
              Risposta #35: Venerdì 24 Nov 2017, 21:48:51
              Poi un amico mi ha fatto vedere una paginetta, tratta da non so dove, nella quale praticamente si invitava il lettore a sparare a vista ai poliziotti ritenuti servi dei padroni, con le solite motivazioni da Brigate Rosse che ormai farebbero solo ridere i polli, se non fosse per i lutti sparsi lungo lo Stivale e lungo gli anni.
              Avendo letto tutto della produzione di Zerocalcare mi sembra una lettura affrettata delle sue posizioni. Certo, non so di che pagina stiamo parlando. Il "mettere le mani avanti" e mettere in discussione le proprie posizioni è proprio ciò che me lo ha sempre fatto molto apprezzare. Parla spesso del g8 di Genova e fa delle considerazioni interessanti. Non condivise da tutti. Ma ben lontane dall'integralismo di un pensiero da Brigate Rosse. Basterebbe Kobane Calling. Un altro ottimo esempio è Dimentica il tuo nome. Che sono due opere mature. Il paragone se l'autore ti sembra funzionare/non funzionare e/o piace/non piace, il che rimane legittimo, andrebbe fatto più verso questa direzione. Anche perché si tratta di un autore che evolve e di un'umiltà ben chiara. Inutili i paragoni con Ortolani perché parliamo di due corpus abbastanza differenti. Hanno delle convergenze, questo sì.
              Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto niubbo.

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                Re:ZEROCALCARE
                Risposta #36: Lunedì 27 Nov 2017, 16:46:31
                * una in particolare: "Senza pensieri? Quella è la censura della Disney! Hakuna Matata significa 'sti cazzi!"
                La utilizzo spesso :-D

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                  Re:ZEROCALCARE
                  Risposta #37: Domenica 17 Dic 2017, 14:56:59
                  Questo Macerie prime doveva essere la graphic novel che svoltava la poetica di Zerocalcare, visto che come annunciato nelle storielle più recenti arrivava faccia a faccia con il mondo attorno a lui che si era evoluto rispetto ai suoi fumetti. Ma di fatto i temi sono sempre i soliti, solo leggermente adattati per far fronte a nuove situazioni e contesti, mentre il modo con cui vengono veicolati è sempre il medesimo.

                  Ci sta il "giochino" della realtà misteriosa in cui si sta svolgendo la cornice, anche se per ora possiamo dire molto poco al riguardo visto che troverà una spiegazione vera e propria solo nella seconda parte della storia.
                  È bello, ancorché scontato, il contesto del matrimonio dell'amico Cinghiale per fare ulteriormente il punto sulla propria vita, ma in realtà il vero passetto in avanti rispetto al passato è la visione corale: per la prima volta Michele non si focalizza solo su di sé ma amplia il discorso anche a chi gli sta accanto. Entriamo così in empatia anche con Secco, con Cinghiale e con gli altri tre amici, conosciamo le loro paranoie, i loro problemi e le loro parabole di vita, a cavallo dei trent'anni, tra lavoro, famiglia, amori e futuro.
                  I demoni che Zerocalcare visualizza per ciascuno dei personaggi che compongono la combriccola stanno appunto a rappresentare i vari spettri che i "giovani" oggi si trovano ad affrontare.

                  Mi sono divertito molto, mi sono anche rivisto in alcuni passaggi e considerazioni, e in fondo Zerocalcare funziona assai bene in questa dimensione di "autorialità autoreferenziale", ma effettivamente è un "more of the same", e in un paio di momenti mi sono ritrovato a pensare che stavolta avrei gradito anche un passettino in più, che non c'è stato.
                  Il giudizio del volume in sé è positivo: diciamo che chi ha apprezzato i volumi precedenti apprezzerà anche questo, chi non lo apprezzava o iniziava ad avvertire una fase di stanca nella sua produzione non ne sarà entusiasta.

                  *

                  Fillo Sganga
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                    Re:ZEROCALCARE
                    Risposta #38: Domenica 31 Dic 2017, 16:37:43
                    Questo Macerie prime doveva essere la graphic novel che svoltava la poetica di Zerocalcare, visto che come annunciato nelle storielle più recenti arrivava faccia a faccia con il mondo attorno a lui che si era evoluto rispetto ai suoi fumetti. Ma di fatto i temi sono sempre i soliti, solo leggermente adattati per far fronte a nuove situazioni e contesti, mentre il modo con cui vengono veicolati è sempre il medesimo.

                    Ci sta il "giochino" della realtà misteriosa in cui si sta svolgendo la cornice, anche se per ora possiamo dire molto poco al riguardo visto che troverà una spiegazione vera e propria solo nella seconda parte della storia.
                    È bello, ancorché scontato, il contesto del matrimonio dell'amico Cinghiale per fare ulteriormente il punto sulla propria vita, ma in realtà il vero passetto in avanti rispetto al passato è la visione corale: per la prima volta Michele non si focalizza solo su di sé ma amplia il discorso anche a chi gli sta accanto. Entriamo così in empatia anche con Secco, con Cinghiale e con gli altri tre amici, conosciamo le loro paranoie, i loro problemi e le loro parabole di vita, a cavallo dei trent'anni, tra lavoro, famiglia, amori e futuro.
                    I demoni che Zerocalcare visualizza per ciascuno dei personaggi che compongono la combriccola stanno appunto a rappresentare i vari spettri che i "giovani" oggi si trovano ad affrontare.

                    Mi sono divertito molto, mi sono anche rivisto in alcuni passaggi e considerazioni, e in fondo Zerocalcare funziona assai bene in questa dimensione di "autorialità autoreferenziale", ma effettivamente è un "more of the same", e in un paio di momenti mi sono ritrovato a pensare che stavolta avrei gradito anche un passettino in più, che non c'è stato.
                    Il giudizio del volume in sé è positivo: diciamo che chi ha apprezzato i volumi precedenti apprezzerà anche questo, chi non lo apprezzava o iniziava ad avvertire una fase di stanca nella sua produzione non ne sarà entusiasta.
                    Finito di leggere poco fa e quoto abbastanza quanto detto da Bramo..
                    è un opera interessante, molto divertente e reale che pero' poteva fare un passetto in piu'..pur essendo un opera sostanzialmente corale cattura molto il sentimento interno di zero e come viene visto ora che e' una star agli occhi dei suoi amici e conoscenti..giudizio rinviato al prossimo tomo visto chr secondo me il bello inizia qua. pure io ho pero' avvertito un po' di stanca nel suo stile e non lo biasimo quando in alcune interviste ha ammesso di voler cambiare sorta di registro :-)

                     

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