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Zio Paperone- La caverna di Alì Babà Barks
Barks è sempre stato molto razionale nel raccontare le vicende dei Paperi, sfatando ben più di una volta miti e leggende ben conosciuti.
In questo caso, però, sembra fare uno strappo alla regola, dipingendo la Persia come terra di maghi, geni ed esseri leggendari.
L'avventura si snoda tra deserti e montagne, città perdute e caverne leggendarie, fornendo una panoramica del paesaggio locale, che Barks tratteggia in maniera divina.
E, come al solito, l'intera vicenda ha inizio con un "pretesto" tra i più semplici, vale a dire un controllo di un suo petroldotto effettuato da Paperone, condotto che rappresenta l'unico elemento di modernità in un' eccezionale storia firmata dal grande Uomo dei Paperi.

Altro gioiello barksiano poco conosciuto e persino poco apprezzato. La storia è ambientata nei magici territori della Persia che vengono tratteggiati in maniera magnifica come già in altre avventure quali ZP e il tappeto volante e ZP Lawrence d'Arabia. La storia è ricca di intreccio e pathos, peccato solo che sia abbastanza breve: una maggiore lunghezza avrebbe arricchiyo ancor di più la trama facendone una storia ancora migliore. In ogni caso, un'ottima prova!

Proprio ieri sera stavo rileggendo questa storia, e cosa ci trovo dentro?
Un roc, lo stesso uccello leggendario presente nell'avventura di Barks.

Barks è sempre stato molto razionale nel raccontare le vicende dei Paperi, sfatando ben più di una volta miti e leggende ben conosciuti.
In questo caso, però, sembra fare uno strappo alla regola, dipingendo la Persia come terra di maghi, geni ed esseri leggendari.
 

SEMBRA. In effetti, a quanto ricordo il finale razionalista mi aveva un poco deluso.
Per il resto, ennesima prova del talento di Barks: il fatto che una storia cosi' non figuri come particolarmente notevole nella sua produzione e' indice della sua grandezza.