Da AFNews di oggi:
Asterix: ora le polemiche
Chi sta in alto lo si vede da lontano. E tutti ne parlano, comunque, bene o male. E' il caso di Asterix. Chi si occupa di fumetti sa che con la scomparsa dello sceneggiatore Goscinny la serie ha preso una piega narrativa diversa e molti se ne sono lamentati inutilmente per anni. Quest'ultimo episodio non fa eccezione, abbiamo già avuto modo di accennarlo. Mentre nella francofonia buona parte dei giornali generalisti sembrano non avere il coraggio di criticare l'albo (un po' perché non all'altezza, in quanto privi di giornalisti specializzati, un po' per non ferire un mito e il suo autore) e si limitano a citare i numeri travolgenti della tiratura e delle vendite, nel settore specialistico le critiche fioccano in tutte le forme. L'esperto Hugues Dayez (citato dal nostro corrispondente Didier Pasamonik nel suo articolo su ActuaBD) è stato uno dei primi a dire che quest'albo "non è un granché". Ma sui limiti delle sceneggiature post-Goscinny, nell'ambiente sono praticamente tutti d'accordo. Quel che ora sta emergendo, a lettura fatta, è la metafora messa in atto da Uderzo: gli extraterrestri rappresentano, è evidente, da un lato i Manga, dall'altro i Comics USA (e non manca la sferzata dell'autore allo "sbarco trionfale in Irak" nelle sue interviste). Gli americani fanno la figura degli gnoccoloni, buoni in fondo pur se tonti, mentre gli orientali sembrano rappresentare un pericolo maggiore. Che la metafora sia relativa al mondo del fumetto è evidente: Uderzo sembra aver rappresentato il rischio che il fumetto francofono possa venir spazzato via da invasioni di culture "aliene", un "rischio" molto sentito dall'editoria francofona. Tutto ciò ha dato la stura alle polemiche. Se ne sentiranno parecchie, da qui in avanti. D'altronde chi sta in alto (e ha un "potere mediatico") lo sa, che deve essere più soggetto degli altri alle critiche, anche severe. E Asterix sta molto in alto, nel mondo della letteratura disegnata.