Nonostante negli ultimi mesi il tempo a disposizione per leggere sia drammaticamente ai minimi storici, la nuova opera di Radice/Turconi (ormai un marchio di fabbrica, da pronunciare di seguito come fossero un'unica entità... ma a ben vedere lo sono!
) non poteva aspettare giornate tranquille: ha occupato il poco spazio libero e così, ora, eccomi qui a dire la mia su questo nuovo bel fumetto partorito dal duo.
E partorito non è un termine casuale, dato che la narrazione ruota in fondo intorno alla gravidanza di Iris, scandita attraverso i mesi che intercorrono fra il concepimento e la nascita, la venuta al mondo, sintetizzata in una bellissima pagina che lavora per sottrazione: una pagina bianca, un singolo vagito... e niente sarà più come prima, e l'attesa sarà ricompensata, e una nuova grande avventura sta iniziando.
Ho trovato davvero intensi molti dei passaggi e delle situazioni che i due protagonisti si ritrovano a vivere. Impossibile non empatizzare con la tranquilla forza di Iris, sorretta dalla sua allargata cerchia familiare nel portare avanti da sola una gravidanza, senza sapere il giorno e l'ora in cui la separazione dal papà della sua creaturina nascosta avrebbe avuto termine. Impossibile non partecipare alle atrocità viste e vissute in prima persona da Ismail, tante volte vicino alla parola fine e tante volte capace, grazie alla fortuna o alla provvidenza (potremmo osare? ci ritorno fra un attimo), di riuscire a ricongiungersi con la sua famiglia nascente. Impossibile non restare ammirati di fronte a padre Saul, un personaggio che svolge tutti i dubbi che potrebbero sorgere di carattere religioso quasi senza dare una risposta, e tuttavia dandone una così forte con le sue azioni, le sue parole, la sua intelligenza e spiritualità che sanno abbracciare tutti e tutto e conservare la fiducia nel prossimo e nel futuro.
Questo è d'altronde un libro pervaso di ottimismo e di fiducia, come non potrebbe essere diversamente trattandosi di un libro su di una nascita; a volte, nella società contemporanea, ci si domanda con che coraggio mettere al mondo dei figli, quale mondo potranno trovare una volta catapultati fra noi. Forse è banale, forse è retorico, ma è soprattutto avendo uno sguardo sull'orizzonte, come può essere guardando alla vita dei nostri eredi, che si può e anzi si deve continuare ad impegnarci per rendere il mondo un posto migliore. Le notizie che fanno capolino qua e là anche nel libro fanno capire come il nostro mondo sia pieno di contraddizioni, dove ad un traguardo positivo raggiunto faccia purtroppo eco un evento terribilmente funesto; e tuttavia, è necessario non stancarsi di andare, continuare ad adoperarsi per quanto possibile ad ognuno.
Cos'altro dire? Gli spunti che offre quest'opera sono davvero tanti, incorniciati dai bellissimi disegni di Stefano (sui quali veramente non saprei cosa dire oltre a superlativi quali meravigliosi, stupendi, magnifici, emozionanti - la cui unica pecca resta, imho, una rappresentazione di Iris molto più giovane dell'età che le viene attribuita) e dalla tipica prosa di Teresa, fatta di lunghe didascalie, di - come confessa lei stessa - lettere pressoché autobiografiche (soprattutto, sempre imho, quella in cui dichiara al figlio - figli a cui cmq l'opera è dedicata - la dedizione e l'amore per un lavoro "non del tutto convenzionale", artistico), di dialoghi più realistici di altri loro lavori. L'incastonare testi e disegni resta cmq perfetto, rendendo alcune sequenze meno "fumettistiche" e più "letterarie" del tutto naturali all'interno del lungo racconto. D'altronde, quasi in ogni tavola sono presenti riferimenti letterari, come sempre esplicitati nei ringraziamenti finali, oltre a quelli musicali, pittorici e artistici in generale: è anche merito dei grandi ispiratori del passato e presente se oggi il nostro duo ha potuto creare questo libro.
I momenti che ho adorato di più: quelli finali, sicuramente. Il ricongiungimento dei due protagonisti. L'intimità che si respira nelle loro scene di coppia. La loro dichiarazione in riva al mare. E la tavola già citata prima... una nuova vita, una nuova speranza.
Complimenti ai Turconi (che speriamo di incontrare nei loro viaggi di presentazione del libro) e grazie per averci regalato quest'opera: vale sempre la pena attendere che il seme germogli, di fronte a questi frutti.
P.s. ultimissima nota per la copertina variant, davvero bella nel mostrare i due protagonisti vicini e separati nello stesso tempo. Non che la copertina "ordinaria" sia brutta, tutt'altro... e devo dire che mi ha fatto molto piacere trovare una pila di copie in bella vista alla Feltrinelli, nello spazio riservato alle novità, a fianco di autori ben più noti e venduti... auguro veramente di cuore a Tere&Ste di avere un grande riscontro di pubblico, semplicemente perché se lo meritano.