Preciso: a me piace, nonostante quel che ho scritto nel post#49, che non conteneva difatti nessuna critica al Paperinik alla Leoni.
Quoto in tutto e per tutto il tuo post precedente, e capisco anche questo. Infatti anche a me non dispiace il recente Paperinik pasticcione o ridanciano (epici i dissacranti episodi di "quando Paperinik mangia pesante"!), pur rimanendo molto legato al Paperinik losco e tenebroso degli esordi. A mio parere lo sfogo che sfocia nel personaggio agli antipodi con Paperino, pur trovandosi egli stesso dietro la maschera, è pefettamente coerente. E' la personalità vilipesa e repressa del papero comune che trova una valvola per buttare fuori tutte le tensioni e prendersi ogni rivincita possibile. Ciò non rende Paperino poco credibile, tutt'altro. Lo rende solo più umano! (quante volte anche noi vorremmo raddrizzare i torti con una seconda identità che ci renda se non invincibili, inaccusabili?)
E poi c'è l'attenzione al dettaglio e il grande uso di stillicismi ricorrenti che apportano a quel ciclo di storie di Martina, che trovano in De Vita un artefice pressochè perfetto alle matite, alcuni tra gli svolgimenti più coerenti e "in continuity" che vi siano mai stati nella Disney italiana! Paperinik sfoggia sempre gli stessi marchingegni, e quando ne sfodera uno nuovo, esso ritorna nelle storie successive (poi invece si arriverà al Paperinik super mega accessoriato, che per ogni storia sfodera 200 gadget diversi a seconda della fantasia dello sceneggiatore; che risulta simpatico, sì, ma non brilla per coerenza). Paperinik si produce in quelle classiche entrate nelle ville in 4 fasi ricorrenti: decollo tramite razzi o sedile eiettabile, atterraggio sul muro di cinta di turno, arrivo nel cortile, evitando trappole o guardiani, vera entrata nella villa. Paperinik comincia a cucirsi attorno quell'aura di mito che poi lo contraddistinguerà, pronunciando quelle frasi leggendarie tipo: "Per Paperinik non c'è mai una prima volta." o "Io so tutto, vedo tutto!" "Ti riduco in atomi", eccetera.
Insomma, è una figura davvero interessante. Le successive evo-involuzioni del personaggio hanno prodotto sfaccettature differenti, non per forza da condannare, ma che si discostano tantissimo dal Paperinik misterioso e vendicativo degli esordi. Ed esso rimane ancora, a mio avviso, un esempio ineguagliato di genesi supereroica nel panorama del fumetto Disney.