Grande Scarpa!!!! Sì, dico Scarpa poiché ho già detto abbastanza "grande Martina!"
Scarpa è grande poiché riesce a disegnare la storia in maniera funzionale alla sceneggiatura
crudele di Martina.
CRUDELE non tanto per bastonamenti e mazze chiodate (che peraltro qui non compaiono) ma per la crudezza con cui Martina segna il destino di tutti. Lo sceneggiatore piemontese qui fa come Barks - anche se sappiamo benissimo che i loro stili sono differenti -, costruiendo come lui uno schema 0 -10 - 0, con i personaggi che, da una situazione disagiata (anche se è un po' stupido dire che ZP sia in una situazione disagiata
) aspirano a qualcosa di meglio e si fanno illusioni (vedi Paperino), ma poi a causa del non saper destreggiarsi (e anche dell'abissale sfortuna di P) vengono decisamente inc****ti, DECISAMENTE, tornando alla situazione di ZERO HERO di barksiana memoria (P E LA MACCHINA DEL PENSIERO). La costruzione vertiginosa della storia porta così a una conclusione in cui Gastone (solo lui) ha beneficiato delle disgrazie a tutti.
Divertentissimo (ed epocale) il finale:
Gastone (fumando): - Buona permanenza a tutti! -
mentre sullo sfondo Zp insegue P e P insegue QQQ. Sulla valigia di Gastone spunta la scritta "fine", che ribadisce in modo inquietante e pessimistico l'ineluttabile destino dell'uomo.
Mi considererete pazzo, ma sono queste le storie Disney che preferisco, violente e ancorate alla nostra realtà in maniera prosaica.
Peccato che su GC 261 (credo che sia questo il numero) la storia non è in veste originale: mancano infatti le leggendarie firme a piè di vignette del Maestro Scarpa.
[size=8](Grande Martina!)
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