Rat-Man Collection # 74 – Yellow!
Fine di quest’ultima trilogia di Rat-Man. E per l’occasione l’albo offre solo, oltre alla storia, l’editoriale e la Rattologia, giunta alla sua penultima puntata.
Bene, che dire di questa storia e della trilogia nella sua totalità? Be’, ma che Ortolani è un genio! Uff, mai che si scopra qualcosa di nuovo, con tutte queste n-logie! Ma purtroppo non è colpa mia se Leo è un tale geniaccio, dalla fantasia e dalla sensibilità così spiccate. Yellow! all’inizio quasi confonde le idee con tre piani narrativi diversi: Capitan Rattock, le vicenda di Jinzua e Tamaru su Yellow e Rat-Man nella redazione del suddetto giornale, intenzionato a non partecipare alla serie.
In realtà è tutto più semplice di quel che sembri: Rat-Man, Cinzia e Tamara sono diventati manga (anche nell’aspetto e anche mentre non recitano nel fumetto: infatti Rat-Man è disegnato in modo manga anche mente risponde alle lettere delle lettrici), Rat-Man si sente un fumetto d’azione e preferisce farsi il suo fumetto, quello che pensa di meritarsi, Capitan Rattock appunto! Intanto Rumiko si gode il successo nei talk-show dopo aver raggirato e usurpato il nostro caro Ratto.
Noi quindi seguiamo le improbabili vicende di Jinzua e Tamaru e ridiamo delle gag, seguiamo il nuovo alter ego di Rat-Man e ci divertiamo per le battute meravigliose, e in mezzo vediamo la rabbia di Cinzia, costretta per colpa della stupidità di Rat-Man a pubblicarsi su un manga mentre lui se ne frega, mentre Yellow sta pian piano perdendo lettori e presto chiuderà, condannando i nostri tre amati personaggi. Ma la svolta della vicenda viene da un personaggio citato lo scorso numero, Brick Tempesta: Cinzia vi si reca per avere un consiglio, e quello che ottiene è quello che avevamo già appreso, cioè che ogni fumetto è creato per uno scopo e quello deve seguire. Cinzia capirà allora che lei è nata per essere comprimaria, e in quanto tale deve seguire le decisioni del protagonista.
Bene, il finale è da una parte inaspettato, dall’altra no: la sorte di Cinzia me l’aspettavo, alla fine Rat-Man non la rispetta di più solo perché ha contribuito a salvare “Rat-Man” e gli è stata vicino tutto il tempo, ma lei è felice lo stesso, sa che è il suo ruolo ed è contenta anche solo standogli vicino. Ma non mi aspettavo le ultime tre tavole, che mi hanno realmente commosso, pur nel loro ascetico significato: quando è avvenuta quella scena, sulle pagine di Yellow, nella fantasia di Cinzia? Forse è proprio questa sospensione che le rende così profonde.
Per quanto riguarda il ritorno dello status quo in redazione, be’ la vicenda ci è arrivata nel modo più naturale, che però non ha mancato di sorprendermi. Addirittura Ortolani si concede di bucare la quarta parete, e in pratica di far parlare Rat-Man direttamente con il lettore che sta tenendo in mano l’albo! Figata!
A questo punto il significato della storia in sé e della saga in totale, oltre all’esperimento sul disegno manga (peraltro riuscito, direi: vedere Rat-Man conciato con quel muso mi lascia di stucco, ma come esperimento ci può stare), mi sfugge un poco: l’analisi sulla serie e sul personaggio sembra prendere ora la piega che io escludevo il numero scorso, cioè il dare ragione a Brik Tempesta! Sembra che la conclusione porti a dedurre che davvero ogni fumetto deve seguire il compito per cui è stato creato. Ma Rat-Man è l’esempio del contrario, mi sembra, data la sua versatilità e le molte storie che toccano diversi temi e modi di narrare… Forse mi sfugge qualcosa, in tal caso mi rimetto agli altri lettori.
In definita, comunque, la trilogia che Plazzi ufficializza come “Trilogia manga” mi è piaciuta molto, in 3 numeri Leo è riuscito a omaggiare un diverso tipo di fare fumetto (in questo numero il mangaka omaggiato è Leiji Matsumoto, autore di Capitan Arlock, come mi dicono gli esperti nel settore) e nello stesso tempo ad analizzare la serie di Rat-Man e il personaggio stesso, oltre che rendere molto profondo il personaggio di Cinzia: ecco, forse la teoria dell’essere fedeli al proprio ruolo serve più che altro a giustificare la figura di Cinzia, contenta anche solo di stare vicina al suo innamorato perché le piace pensare che in fondo lui le vuole bene.
Il numero in questione è un florilegio di battute e gag che diventeranno penso storiche, e già la parodia del Capitan Arlock è meravigliosa! Ma come dimenticare la ciuffa, “che asilo è questo?”, il gatto che ha ingoiato l’anello, il lettore di Rat-Man che vede la tetta e dev’essere soccorso dai lettori di Lazarus Ledd, Radio Maria… e tante altre. Ma soprattutto aggiunge un importante tassello nel mosaico che compone la figura (più complicata che all’apparenza) di questo personaggio, che nel percorso di analisi interiore che si fa Ortolani e di cui ha deciso di renderci partecipi è diventato manga per apparirci in modo ancora più completo nella sua essenza originaria. Un numero spettacolare!
In tutto ciò, perfino l’editoriale di Plazzi è il migliore da molti numeri a questa parte: spiega il concetto di parodia, di stereotipi e della funzione di questi nella scrittura di Ortolani, e poi afferma come Leo sia uno che sa fare fumetti, unendo divertimento, passione e commozione.
La Rattologia è giunta quasi alla fine, in uno dei suoi capitoli più interessanti perché dipana molte cose che erano sottointese prima d’ora: innanzitutto si collegano le tappe “professionali” degli scienziati che si erano dispersi dopo i lavori sulla Seconda Squadra Segreta, chiarendo finalmente l’ordine dei fatti. Ma soprattutto si svela che Valker ha ucciso tutti gli scienziati (compresa sua moglie?) prima di ottenere il cd con il tracciato mentale di Deboroh, dopo che gli scienziati stessi lo aveva chiamato in seguito al fallimento del progetto della clonazione. Diventa anche chiaro come collocare la storia Ex-Men.
Anche le vicende interiori del Valker posseduto dall’Ombra vengono chiarite, e in tutto questo si ripercorrono gli anni delle prime storie di Rat-Man e le vicende narrate in Anno Uno. Ci si ferma al 2003, con la nascita del figlio di Brakko e prima dell’entrare in coma. Immagino quindi che fra due mesi leggeremo l’ultima parte della Rattologia, con quello che è successo dopo il coma, le vicenda della Fine di Rat-Man e fino all’Esalogia della Rinascita.
Cosa più unica che rara, manca pure la pagine sugli arretrati!
Next, Non di questo mondo! Di cosa parlerà, non è dato saperlo, ma il titolo e il disegno incuriosiscono!
PS: spero con questa mia rece di aver dato il mio punto di vista su questo episodio della trilogia e sulla sua importanza, al di là delle gag divertentissime e marchio di fabbrica di Rat-Man ma non certo tutto quello che si può attingere da questo meraviglioso fumetto.
"Leo Ortolani fa fumetti" come dice Plazzi.