Rat-Man #54: Abbandonati!E convergono! Non si capisce ancora del tutto come però, e soprattutto che senso ha tutto questo nell'economia della saga. La trilogia dei Fantastici si conclude in questo numero, e lo fa mischiando serio e faceto (come al solito, del resto) ma anche reale con immaginario, parodia con citazione e soprattutto metafumetto con metafisica. Oltre alla storia principale, il numero contiene anche
Clan ridisegnato, le nuove strisce de
L'Ultima Burba e un divertentissimo sfottò sulla rubrica della posta a una tristemente nota pubblicità antipirateria. 48 sono le tavole di
Abbandonati!, a riconfermare come Ortolani non soffra del problema della compressione narrativa dovuta al numero di tavole, concedendosi lo spazio che reputa opportuno ed efficace per raccontare ciò che ha da dire. Già, ma cos'ha esattamente da dire questo numero? Perchè strano a dirsi, non tutto fila liscio e molti punti, al termine della storia rimangono oscuri. Per più della metà, la storia segue lo schema dei due episodi precedenti, con il doppio binario della routine cittadina di Brakko e Cinzia e quello più umoristico dei Fantastici. E' quando il climax raggiunge l'apice che le due storie iniziano a convergere, con un Clockmaster sconfitto dai Fantastici Quattro, quelli veri, che a quanto pare erano sempre stati dietro le quinte, e un Brakko più Ortolani che mai che va al cinema a gustarsi la loro versione cinematografica. Ed è qui che si inserisce l'inspiegabile ritorno di quell'Aeiou, corrispettivo Ortolaniano dell'Osservatore, creato in occasione del
Rat-Man & Friends. Non si capisce il nesso tra l'apparizione di Aeiou a Reed Richards, narrata nel volumetto che Brakko trova tra le poltroncine, e il suo effettivo intervento all'interno della storia parallela dei Fantastici. Non si capisce cosa intenda con "questa NON è la vostra storia", frase detta ai Fantastici poco prima di trasformarli. Non si capisce neanche il significato dello sconfinamento del Rat-Man dei Fantastici nel mondo reale, e il perchè in quel momento lui acquisisca l'identità del vero Rat-Man per poter fare da coscienza a Brakko. Non si capisce che fine faranno i Fantastici e il loro collegamento coi veri Fantastici Quattro. Si capiscono e si lodano le metafore, la poesia, le corrispondenze tra i due mondi, il tema del bisogno e soprattutto le terribili frecciate che Leo rivolge al film dei Fantastici Quattro, ma non si coglie il significato concreto di tutto questo. E si ha l'impressione che, come nella trilogia conclusiva di Venerdì 12, Leo si sia fatto prendere la mano dal voler esprimere il significato simbolico delle cose e abbia sacrificato lo svolgersi concreto dei fatti. Ma è solo un'idea, forse tutto questo verrà spiegato in seguito, e come preannunciato da Plazzi, ogni elemento si fonderà imprevedibilmente con quanto già visto nella trilogia dell'Ombra per assumere una luce del tutto nuova.
Next: Stessa Spiagga, Stesso Sale. Ma come una storia leggera e con protagonista Rat-Man proprio adesso? Mah, staremo a vedere.
da
La Tana del Sollazzo