Rat-Man #64 - Io sono leggendaMi sono preso un po' di tempo prima di commentare e recensire questo nuovo numero perchè, come ho scritto sopra, non è per niente facile.
Infatti alla fine della prima lettura, la sensazione che mi ha lasciato era di vaga insoddisfazione, di qualcoa che manca, e non riuscivo a capire cosa fosse. So che ho dovuto rileggere altre due volte la storia prima di scrivere con cognizione di causa queste righe.
Ah, ovviamente contiene SPOILER per chi ancora non ha letto la storia.
"Io sono leggenda" è la prima parte di una storia che ne comprenderà 5 in tutto. La storia si apre con un flashback su Marvel Mouse che cade durante i sui salti sotto gli occhi del Maestro.
Poi torna nel presente. Un Deboroh La Roccia che va ad abitare in uno squallido monolocale con il fido e redivivo Arcibaldo. Perchè? Fino a pagina 23, non si capisce molto, e c'è solo attesa, tra mestissime considerazioni di Deboroh sulla sua vita, squarci di vita di Valker, flashback dal numero 51, visite di Ratty a messa. Poi si capisce. L'Ombra non si è limitata a togliere di mezzo Rat-Man. Pian piano ha distrutto anche l'idendità segreta del Ratto. E così Deboroh LaRoccia, l'umo più ricco del mondo, padrone della Fuffa Corporation, ha perso tutto finendo sul lastrico in poco tempo. Per questo dalla sfarzosa villa che fu del Maestro Deboroh e Arci sono dovuti andare in quell'appartamentino da 4 soldi.
A questa spiegazione segue il disagio e l'inadeguatezza di Deboroh (che senza maschera non ha più la forza nemmeno di combattere contro dei teppisti di strada) fino al manifesto di Mickey. E così si ritorna alla copertina che da due mesi attanaglia le menti di noi Rat-fan, che alla faccia di chi non ci credeva c'entra con la storia. é solo un particolare ma è quello decisivo che fa prendere una decisione importante a Deboroh, che si svilupperà dal prossimo numero.
In comtemporanea, un Valker più gelido che mai si aggira per l'Ombra cercando chi la increspa, ma non riuscendo ancora a cogliere chi sia.
Perchè la vaga insoddisfazione dopo la prima lettura, comune anche a chi ha scritto i post precedenti? Io penso di aver capito...
Insomma, per tutto l'albo Leo non fa che presentarci Deboroh come l'ombra di se stesso, come già annunciato sul sito Panini, ma in un modo brutale, senza mezzi termini. Il fatto che anche l'identità segreta di Ratty sia caduta in disgrazia lo rende finito sotto l'aspetto supereroistico e sotto quello umano (dove l'unica soddisfazione era il suo impero economico). E' un fallito senza scampo. Apparentemente. E' ovvio che di primo acchito il nostro eroe in una visione ancora più pessimistica di quella vista nella trilogia della Fine di Rat-man ha lasciato spiazzati. Inoltre il solito fatto che essendo soo la prima parte di un n-logia (in questo caso ancora più lunga del solito, essendo una pentalogia) lascia molte cose aperte e la difficoltà di poter giudicare a freddo la storia.
Ma rileggendola si trovano motivi di speranza: il flashback iniziale non è fine a se stesso (ma le fras su Eva mi hanno strappato più di una risata)ma serve a Deboroh per ricordarsi l'importanza del "cadere e rialzarsi", stimolata dalla visione del manifestino dello Steamboat Willie - una tecnica narrativa simile Leo l'ha usata proprio ne "L'ombra su di me" quando alla fine della storia Ratty vede il manifesto del Drago. La scena in cui Deboroh è a messa serva a fara capire che stia cercando diperatamente chi è, e cerca di trovare la risposta nella religione (scene divertentissime comunque), la descrizione dei fallimenti della Fuffa Corporation è a tratti divertente (perchè benchè ci siano delle genialate alla Leo, alcune battute come il costume di Stenterello e Sturadog non mi hanno colpito).
Infine il finale aperto. Il Mickey Mouse dello Steamboat Willie ridà speranza a Deboroh, in senso però sbalgiato, cioè far vivere la leggenda di Rat-man (quella del titolo, che a questo punti sembra proprio non c'entrare niente con l'omonimo libro) attravero vari gadget e sporattutto i suoi cartoni animati, compiendo un'operazione in cui un ponte tra la realtà dei fatti (Stranemani docet) e le idee di un personaggio dei fumetti collimano, parodizzando la realtà.
Da questo prende spunto la frase "la leggenda vuole che la mia serie a fumetti finisca col numero 100. In realtà è già finita ma nessuno se n'è accorto" e tutto questo sembra portare al fatto che questa storia (e forse tutto la pentalogia) sia lo specchio dell'anima di Leo, un Leo tormentato sul destino del suo personaggio e che mette in scena i suoi timori e le sue ansie attravero Ratty e attraverso la sua ironia, anche se questa mi pare un po' smorzata.
Potrebbe essere poi l'essenza stessa di Rat-Man a increspare l'Ombra e a dare fastidio a Valker senza farlgi capire chi ci sia noscosto.
Nota di merito al tormentone del numero, quello cioè di Pisolo picchiato nell'ordine da Gongolo, Deboroh e Valker!
- Ai confini della Marvel: carino
- L'ultima Burba e Clan: divertenti.
- The cover "after" 2: buona prosecuzione della prima parte del numero 61, buon approfondimento da parte del "nostro" Clausi
- Posta: addirittura più divertente IMHO della storia (e ciò mi dà da pensare...), con la rinnovata promessa di Star Rats II e con tanto humor.
In conclusione numero ambiguo ma con tante speranze,che saranno credo concretizzate più avanti già a partire da "Venduto!".