Rat-Man # 67Quello che non mi uccide… è un bel numero. Non si vede un solo pene (ma quanto è pazza quella gag?), ok, ma è un bel numero. Con tanto di un paio di caricature dei rat-fan più accaniti che infestano i forum e soprattutto con una quantità notevole di gag, tra cui spicca l’umorismo Gigapasha e la scenetta surreale con Chuck Norris.
Ma per quanto ottime siano le gag, la parte del leone la storia che, dall’inizio di questa pent… esalogia, segue parallelamente Valker e Ratty. E mentre il primo ha un’interessante battibecco con l’Ombra (che ci da tra l’altro l’occasione di recuperare un interessantissimo tassello del passato di Janus) pure il secondo se la vede con l’oscura identità che l’ha definitivamente invaso nel numero precedente, dopo essersi a poco a poco in lui insediata. A porre rimedio a ciò il Capitano Krik, che contrariamente a quanto si pensava non sembra essere l’uomo che si nasconde nell’Ombra, ma semplicemente una persona capace di illuminare la via del Supereroe con la sua fede (e a tal proposito torna subito in mente quel Jordan che nella Trilogia del Grande Nascondini guardava istintivamente il cielo…). Si fa anche Luce (ah, ah, ah…), implicitamente, sul ruolo di Arcibaldo, mentre rimane ancora molto da capire sul misterioso Klavius, l’uomo che avrebbe inventato i supereroi e che avevamo visto decedere in
Un Nuovo Inizio!.
Vanno infine citate una simpatica scenetta che ci fa capire come lo smarrimento di Brakko (che aveva fatto una significativa comparsata ne
La Caduta) continui ancora dopo la Trilogia dei Fantastici (
Un altro giorno nella Città Senza Nome ha inizio. Un altro giorno senza Rat-Man.) e, soprattutto, quella in cui Deboroh si libera dall’Ombra. Ben fatto, sì, significativo anche (solo chi affronta sé stessi abbassandosi all’infame livello dei propri spettri può vincerli e ritrovarsi), però un po’ velocino. A meno che la continua ripetività riassuntiva dei numeri precedenti, culminata ne
La Caduta, non servisse a questo, a insistere sul concetto e a preparare il terreno per questo avvenimento fondamentale. Solo una bella lettura collettiva a saga conclusa, ce lo dirà.
Rat-Man # 68Attenzione: contiene SPOILER. Prima dell'uso leggere tutte le informazioni contenute nell'albo in questione. Tenere lontano dalla portata di niubbi. Ma Plazzi? E’ ironico (ripete l’editoriale del numero precedente, che diceva che il successivo avrebbe portato alla conclusione…)? Oppure, come sembra ora più probabile, se l’è presa per i commenti ai suoi editoriali? In tal caso da lui mi aspetterei decisamente un altro tipo di reazione…
Ma passiamo a
Le Cose Cambiano. Letto il titolo la battuta nasce spontanea. Anche a Leo, che si prende in giro da solo. Per poi buttarsi a capofitto nella storia in sé, che per la prima volta accantona Valker a sole due (per quanto mitiche) pagine per concentrarsi in toto su Ratty. Se le prime tavole sembrano alquanto pretestuose, volte per lo più a giustificare la copertina, poi vengono ottimamente giustificate: Deboroh, anche se liberatosi dall’Ombra, è ancora soggetto a una grande insicurezza che si riflette nella sua mania per il costume, come se questo potesse fare la differenza.
Grande l’uso che Ortolani fa del suo variegato cast: ottime le numerosissime gag, con uno scambio da manuale tra Ratty e Cinzia, Cinzia che non rinuncia a quell’accenno di relazione con Brakko iniziato nella Trilogia della Gatta e che sembrava conclusa nella Trilogia dei Fantastici. E poi si inizia un po’ a traballare, con la comparsata del Guardiano. Cioè, ancora? Ma se Il Rat-Man l’aveva scassato appena due numeri fa! Va bene, può essere stato rimesso in sesto, ma va detto che come espediente è alquanto stiracchiato… ma Leo si fa perdonare con le gag assolutamente disarmanti del libro e di Chuck Norris, importanti tra l’altro perché seppure in maniera del tutto pazzerellona segnano una qualche maturazione da parte di Ratty. E Leo si fa perdonare anche gli ennesimi riassunti, con un Deboroh collettivamente condannato per l’unico errore del cartone animato, ma in cui forse si è insinuata una motivazione inedita: combattere per i propri cari, per la propria famiglia (e non a caso Junior si è trovato di fronte il Guardiano), incurante dei giudizi altrui. Chicca finale dell’”eclissi”, con un Brakko che questa volta non intende perdere l’amico ora ritrovato e gag scompisciante. Direi che per quanto sia seccante dover aspettare due mesi per la conclusione, Leo abbia decisamente visto giusto nel dilatare la pentalogia.
Corredano il tutto una manciata di tavole di
Clan e le vignetet
I Mille Volti di Rat-Man (rotflone per la parodia di
Slam Dunk, l’espressione è azzeccatissima).
Alquanto trascurabile l'allegato
David Murphy - 911: Manuale di Sopravvivenza... divertente una frecciatina a
Lo Squalo.