Avarat 1 (di 2)Mi spiace tantissimo dovermi trovare d'accordo con il parere sostanzialmente negativo di Grrodon, che espresse fugacemente ai sollazzanti a Lucca... ma per quanto io sia comunque un pochino più buono nel valutare questo speciale, il succo del discorso non cambia, purtroppo. Per ora la storia non mi ha soddisfatto, se non in minima parte.
E la minima parte sono solo e semplicemente le gag, poche tra l'altro quelle davvero riuscite.
La trama di questo prima parte di
Avarat si può riassumere in fretta: Rat-Man è sul pianeta Pandora, incontra gli abitanti di questo pianeta e decide di seguire i loro insegnamenti per trovare un contatto vero con la natura.
Abbastanza desolante. A contorno di questo, gag e battute non brillantissime. Buona quella della carta di credito e della nonna, ma ripetute troppe volte per essere davvero ok; va bene il tormentone, c'è sempre stato nelle storie di Rat-Man e nelle parodie/speciali soprattutto, ma dev'essere qualcosa di più adatto. Quelle due battute nella fattispecie possono far sorridere una volta, ripetute si rovinano. Almeno IMHO.
Rat-Man è particolarmente stupido, non combina molto se non pasticci sciocchi o seguire in tutto e per tutto Sunei, la figona Nadalè che lo istruisce sulle usanze.
Poi alcune gag divertenti davvero ci sono, come il gracchiosauro adatto a Rat-Man o il panettiere o un altro paio, ma incastrate quasi a caso nel tutto generale di... nulla che offre la trama.
Se l'intento era ironico verso la pochezza di trama del film
Avatar che si parodizza, non mi sembra raggiunto facendo una storia vuota come questa: quell'obiettivo di raggiunge con battutine come quella di pagina 12 in cui il Nadalè fa notare l'assurdità di prendere con loro uno straniero appena arrivato.
Boh, rimango molto perplesso e mi metto tra le fila dei delusi, aspettando fra un mese appena la seconda parte di questo
Avarat e sperando che Leo risolva tutto alla grande, come in fondo già successe ai tempi di
299+1.
Comunque, un pregio inaspettato questo albo ce l'ha: il 3D! Lo bollavo come una cazzata all'inizio, o perlomeno un casino la leggere, e invece ecco che oltre ad essere un ottimo modo di richiamare/sfottere il modo di fruizione adatto ad
Avatar, si rivela essere un esperimento riuscitissimo di dare le tre dimensioni al Ratto. Così scopro che gli occhialini non sono scomodi - semmai è seccante inforcarli ogni volta che voglio leggere la storia - , e che è una figata pazzesca il vedere le vignette su piani diversi... la cosa è tanto più spettacolare nei disegni a tutta tavola, dove l'occhio spazia davvero su un ampio orizzonte che sembra dotato di vera profondità. Bello bello!
Unico neo: almeno la copertina poteva lasciarla normale, però...
Il volumetto (spillato, stranamente) si completa con il canonico editoriale di Plazzi, con un'introduzione di Leo in persona che spiega la genesi del progetto e con grande onestà ammette che il film pecca molto dal lato della trama, con un articolo di Pier Giuseppe Fenzi su
Avatar che cerca di evidenziare sia i pregi che i difetti della pellicola e con alcune pagine di schizzi e bozzetti di Leo. Sono contento della presenza di questi contenuti speciali, che mi paiono doverosi in speciali come questi.
In definitiva, molto interessante e a mio parere riuscito l'esperimento del 3D, ma sulla storia ho (penso per la prima volta con la produzione di Leo Ortolani) molto da ridire, e spero in una seconda parte che rivaluti il tutto.