Eh, ma la vedo assai difficile, se non impossibile una cosa del genere:
Su questo non ci piove, lol
sono due meccanismi diversi che si reggono su un pubblico diverso. Che poi portano a ragionamenti di natura più pratica del tipo: un albo di "le storie" costa 3.50 e, tramite le edicole, lo trovi dappertutto, pure nei paesini sperduti, raggiungendo un pubblico eterogeneo, anche quello che magari è lì in edicola per tutt'altro.
Trasformarlo in un prodotto da fumetteria/libreria significherebbe poterlo trovare solo in pochi (rispetto alle edicole ma anche in termini assoluti) posti, posti frequentati più o meno sempre dallo stesso tipo di persone (quante persone possono capitare in una fumetteria per caso?), il che porterebbe ad una diminuzione della tiratura e un aumento del costo, quindi anzichè 3.50 costerà diciamo 3 volte tanto, 10.
Eh, io ho evitato di parlare di fumetterie apposta. Infatti non ho citato la Lion, per esempio, ho parlato di editori come Rizzoli Lizard e librerie. La fumetteria è una nicchia che in questo discorso non volevo far entrare, io parlo della libreria, dove è molto più facile (passeggiando nel centro di grandi città, oppure nelle gallerie dei centri commerciali) che ci entri gente, visto che poi quelle pensate come megastore vendono anche dvd, oggettistica ecc.
Poi sono d'accordo che in Italia chi legge è la minoranza della popolazione, i lettori di narrativa sono una nicchia ecc, ma se quelli di questa nicchia che leggono solo libri incocciassero in un fumetto mentre sono in libreria, e lo trovassero ad un prezzo ragionevole, potrebbero essere tentati di esplorare anche questo medium.
Certo che la tiratura è inferiore ad un prodotto da edicola, certo che questo influisce sul prezzo. Ma in questo modo abbiamo sì un albo che ci regala un'ottima storia a 3 euro e mezzo, ma fra 2 settimane già non c'è più, se non col servizio arretrati o in alcune fumetterie, ma allora siamo punto e a capo.
Il problema, a mio parere, è che ci sono troppi fumetti popolari di qualità (anche su "Topolino", specie ultimamente) che restano in edicola per un arco limitato di tempo per poi sparire.
Per cui due scenari per me, lettore abituale de "le storie": pagare ogni mese 10 euro per leggere ciò che prima potevo leggere con un terzo della spesa. Oppure l'editore, decide di diminuire la frequenza e quindi ne esce uno ogni 3 o 6 mesi, così mi devo accontentare di spendere lo stesso ma leggere meno! E tutto questo per cosa? Per promuovere il fumetto presso un popolo di cabrones che ascolta mengoni e i modà? No grazie!
Be', è chiaro che in questo tipo di ragionamenti ognuno sceglie quello che ritiene il bene maggiore. E quello dell'avere un prodotto molto buono a quel prezzo è sicuramente una discriminante importante. Ma ci dev'essere un modo per far sopravvivere una cosa come L'Ultima Avventura di Artibani o Il Lato Oscuro della Luna più di un mese. Forse la soluzione è quella già intrapresa: una ristampa futura per il circuito librario, che faccia sopravvivere le storie che compaiono momentaneamente in edicola. La Disney l'ha fatto con
Novecento (e con
Dracula, per quanto sia sempre per l'edicola la ristampa :( ), la Bonelli lo farà con
Mater Morbi, la storia di Recchioni pubblicata qualche anno fa sul mensile di
Dylan Dog, che verrà ristampata da BAO in versione deluxe. E' questo il compromesso possibile a cui si può arrivare?
Che poi anche il percorso inverso è ovviamente, cioè dalle fumetterie all'edicola, è altrettanto accidentato
Che però si sta tentando:
The Walking Dead in Italia era solo per fumetterie/librerie, e ora lo ristampano in economica per edicola. Stessa cosa la Panini ha fatto per
Kick-Ass. E' chiaro comunque che quando azzardi passaggi del genere ti scontri con dinamiche di vendita e pubblico di riferimento assolutamente diversi.
Sul fatto che la diffusione dei volumi da libreria sia positiva sono più che d'accordo: sono la dimostrazione della maturità artistica ormai raggiunta ormai e il riconoscimento "ufficiale" della sua assoluta dignità come medium (tra l'altro a questo in italia si è arrivati più tardi che altrove). Che sia anche "un modo per diffondere il fumetto presso la gente" invece ho qualche dubbio; a me pare al contrario che sia un modo che tende a rendere ancora più nicchia la nicchia separando nettamente l'appassionato (disposto a spendere anche tanto) e il lettore occasionale (che i fumetti li legge volentieri ma si fa più scrupoli quando c'è da tirar fuori il portafoglio), il quale in questo sistema tende ad allontanarsi dal fumetto.
Questo è un ragionamento interessante.
Certo sarebbe molto bello vedere l'equivalente dei tascabili per le graphic novel da libreria, ma la vedo difficile appunto per il loro rivolgersi ad un pubblico ristretto.
È quello che auspicavo io, infatti, ma ovviamente capisco che il problema sia questo. Occorrerebbe qualcosa d'altro che nobiliti e diffonda il fumetto tanto da permettere alle case editrici di trovare vantaggioso fare versioni economiche da libreria di vari fumetti.
Al momento la cosa che auspico maggiormente è che i due sistemi continuino a convivere parallelamente; per questo secondo me Bonelli merita un applauso, perché nonostante il sistema-edicola non sia attualmente, almeno a quanto si dice, il terreno più conveniente dove puntare continua comunque a investirci soldi ed energie per realizzarci prodotti di qualità.
Sicuramente la Bonelli merita un applauso, ma anche molto di più. Se non facesse quello che fa da decenni, probabilmente l'intero sistema fumettistico italiano non sarebbe sopravvissuto da anni.
Lo fa con la forza della tradizione, con uno zoccolo duro amplissimo e con una buona gestione.
E sicuramente la convivenza tra i 2 (3?) canali di vendita è quella auspicabile, magari con compenetrazioni come quelle che ho indicato sopra nei casi che le meritano.