Papersera.net

Ho letto appena adesso una storia estremamente carina e disegnata ottimamente,pensavo fosse cavazzano e sono andato a controllare , trattasi di un certo Franco Valussi , ma non ne vedo traccia nella lista di autori qui indicizzata nel forum.
http://www.papersera.net/search/searchcodeIT.php?p_codice=I+TL+1701-A  questa era la storia datele una letta è davvero simpatica

Una storia davvero simpatica, che mostra un Paperone più barksiano che italiano, legato al suo denaro non per pura avidità, bensì per via di un vero e proprio legame affettivo.

Si, l'ho letta anch'io, molto carina. Bello il finale, quando il postino da lui a Paperone i soldi necessari per avere la busta. Peccato pero' che non si sappia il contenuto della lettera.

Mi e' tornata in mente poco fa, commentando "Il sogno di una vita"
http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1191667198/15. Mi e' venuto implicito il confronto tra questa piccola storia nostrana (che non e' un capolavoro, ne' pretende di esserlo, ma e' davvero estrememante carina, fresca e simpatica: il suo 8 se lo merita tutto) e Zio Paperone La Moneta di Don Rosa http://coa.inducks.org/story.php?c=F+PM+99001. Il mio giudizio in questo caso e' tutto a favore della produzione italiana: non che la storia di Rosa sia brutta, ma mi sembra che Concina qui colga assai meglio il carattere "affettivo" del legame tra Paperone e il suo denaro.

un Paperone più barksiano che italiano

Qua non riesco ad essere del tutto d'accordo. E' certamente un Paperone piu' barksiano che donrosiano, che ama il denaro non soltanto perche' ricordo di certi episodi della sua vita e non esista ad esprimere fisicamente tale amore (riguardandone la pagine d'apertura sull'Inducks, non posso non soffermarmi sulle due raffiigurazioni del vecchio papero, che piange disperato o cura affettuoso i soldi). Pero' tali aspetti della personalita' di Paperone non sono estranei alla tradizione italiana: a cominciare dalla retorica "sangue del mio sangue" cosi' presente in Martina; o l'uso di termini come "rampollo" e "schiatta perduta" nella disperazione di Paperone nell'"uomo di Ula-Ula".

Mi e' tornata in mente poco fa, commentando "Il sogno di una vita"
http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1191667198/15Qua non riesco ad essere del tutto d'accordo. E' certamente un Paperone piu' barksiano che donrosiano, che ama il denaro non soltanto perche' ricordo di certi episodi della sua vita e non esista ad esprimere fisicamente tale amore (riguardandone la pagine d'apertura sull'Inducks, non posso non soffermarmi sulle due raffiigurazioni del vecchio papero, che piange disperato o cura affettuoso i soldi). Pero' tali aspetti della personalita' di Paperone non sono estranei alla tradizione italiana: a cominciare dalla retorica "sangue del mio sangue" cosi' presente in Martina; o l'uso di termini come "rampollo" e "schiatta perduta" nella disperazione di Paperone nell'"uomo di Ula-Ula".

In effetti Paperone che coltiva le monete è molto italiano tradizionalmente parlando, sia molto Barksiano nel senso che anche se non è un elemento ricorrente in Barks, credo il suo Paperone non avrebbe problemi a farlo.

In effetti Paperone che coltiva le monete è molto italiano tradizionalmente parlando, sia molto Barksiano nel senso che anche se non è un elemento ricorrente in Barks, credo il suo Paperone non avrebbe problemi a farlo.

Ma basti vedere alcune delle copertine barksiane per capire che Paperone col denaro ci fa tutto (anche coltivarlo)! 8-)

Ma basti vedere alcune delle copertine barksiane per capire che Paperone col denaro ci fa tutto (anche coltivarlo)! 8-)

Mah, francamente io quelle copertine le trovo solo come una gag, giusto un' idea simpatica per attirare il lettore ed invogliarlo. Cioè, è raro (almeno nelle sue) vedere Paperone che fa castelli di banconote...

Mah, francamente io quelle copertine le trovo solo come una gag, giusto un' idea simpatica per attirare il lettore ed invogliarlo. Cioè, è raro (almeno nelle sue) vedere Paperone che fa castelli di banconote...

Sono d'accordo in parte con Duck Fener, in parte con Vito.
Secondo me quelli sono casi-limite. Non era secondo me nello stile di Barks inserirle in una storia quelle gag. Però, se ne fosse capitata l'occasione, credo che psicologicamente sarebbe stato coerente con la personalità barksiana di Paperone. Ma non come abitudine.

Non era secondo me nello stile di Barks inserirle in una storia quelle gag. Però, se ne fosse capitata l'occasione

L'occasione capito' e fu usata: basti citare Zio Paperone e i misteri della cattedrale  http://coa.inducks.org/story.php?c=W+US+++60-01