Paperino sceriffo di Valmitraglia e Paperino e il tesoro dei vichinghi . Mi piange il cuore per non aver votato Paperino e gli incubi (potrei farlo nell'altro girone anni '40?); e d'altra parte questo e' un girone dovrei sarei stato tentato di votare quasi tutte le storie (ipotesi non tanto campata per aria: l'esito di un'elezione dipende fortemente dal metodo di voto usato e lasciare la liberta' di votare tutti i candidati che si ritengono meritevoli, vedendo chi ottiene cosi' piu' consensi, e' un sistema che ha i suoi meriti), includendovi ben piu' di due "altre" scelte nell'opera barksiana del decennio.
A giustificazione dei miei voti (e propaganda, sperando di influire su chi non si e' ancora espresso): Paperino sceriffo di Valmitraglia e' una delle migliori rappresentazioni di uno dei tratti FONDAMENTALI di Paperino, la tensione tra l'eroe che vorrebbe essere, le alte ambizioni coltivate nei suoi sogni, e cio' che veramente e' capace di fare. Paperino non ha la giusta capacita' di valutare la realta', a cominciare da se' stesso; e' troppo impulsivo, troppo ansioso di passare all'azione, troppo pronto a fidarsi d'un primo giudizio, non tonto, ma spesso ingenuo; ma nutre nobili sentimenti (non solo quelli, naturalmente) e aspirazioni, che, unite alla spropositata (e non molto giustificata) fiducia nei propri mezzi lo spronano, quando se ne presenti l'occasione, a lanciarsi avventatamente in imprese di lodevole scopo.
Paperino e il tesoro dei vichinghi : raramente l'evolversi dei pensieri d'un papero e' stato seguito con tanta sottigliezza (e fine umorismo) come nella sequenza in cui ripensa allo scherzo giocato a Gastone. Gia' questo basta a giustificare il mio voto. Si aggiunga l'odiosita' del cugino, qui in uno dei suoi vertici: storie come questa giustificano qualunque iniziativa Paperino prendera' in futuro contro Gastone.
Questo e' un sondaggio dedicato a Paperino: mi sembra giusto che vinca una di quelle storie in cui piu' risaltano i suoi tratti.