Papersera.net

E va bene lo ammetto.
Ho parlato in toni poco lusinghieri di Marco Rota senza avere letto questa storia.
Adesso l'ho fatto: questa sera sono passato dal mio negozietto di Sampierdarena ed ho scovato il SuperAlmanaccoPaperino N.39, seconda serie.

Che dire. I disegni sono formalmente perfetti, anche se un po' "freddi" e privi di personalità. L'impressione di "piattezza" che avevo rilevato in precedenza è stata confermata.
La storia in sè, per contro, potrebbe pure essere dichiarata "capolavoro", in quanto la tematica estremamente "realista" viene affrontata con efficacia e poesia; il ritmo è sempre incalzante e la vicenda fila via senza intoppi e cali di attenzione.

Epperò.

Paperino non è Paperino e Paperopoli non è quel sito favolistico e morbido che tutti conosciamo, ma è una via di mezzo tra Milano e New York.
Caotica, fredda, spietata e reale come la "vera" Paperopoli non è mai stata e per fortuna non sarà più.

Insomma una storia che ha l'aria di essere un esperimento.
Provare ad immergere il character Disney più umano in una dimensione, ahimè, più umana anzinò: "più umanizzata".
Esperimento riuscito e complimenti al cuoco.

Ma che non si ripeta più.

Paperino non è Paperino e Paperopoli non è quel sito favolistico e morbido che tutti conosciamo, ma è una via di mezzo tra Milano e New York.
Caotica, fredda, spietata e reale come la "vera" Paperopoli non è mai stata e per fortuna non sarà più.

Io amo la Paperopoli di Rota, non la trovo fredda e spietata mentre la trovo sicuramente reale. E' vero, ricorda New York... e la stazione, naturalmente *è* la Stazione Centrale di Milano (che io adoro). Purtroppo però, a parte come sfondo di altre storie di Rota, non compare più molto. Ma per me quella è Paperopoli a tutti gli effetti.

Per Paperino... che avrebbe da "non" Paperino?

Non ho mai amato particolarmente Rota (nè come disegnatore nè come sceneggiatore), ma in questa storia le sue ambientazioni urbane sono incredibilmente "vissute", tutt'altro che estranianti e ben amalgamate, oltre che tecnicamente impeccabili.

Paperino non è Paperino e Paperopoli non è quel sito favolistico e morbido che tutti conosciamo, ma è una via di mezzo tra Milano e New York.
Caotica, fredda, spietata e reale come la "vera" Paperopoli non è mai stata e per fortuna non sarà più.

Ma che non si ripeta più.

Dissento. Oltre a quotare Sprea, aggiungo che non solo una Paperopoli "metropolizzata" si è vista più volte (PKNA su tutti), ma che è anche tutt'altro che "fredda e spietata". E' sì caotica e graficamente assai realistica, ma rimane sempre Paperopoli e forse è questo che me la fa apprezzare così tanto; rinnovare senza tradire lo spirito.

Io amo la Paperopoli di Rota, non la trovo fredda e spietata mentre la trovo sicuramente reale. E' vero, ricorda New York... e la stazione, naturalmente *è* la Stazione Centrale di Milano (che io adoro). Purtroppo però, a parte come sfondo di altre storie di Rota, non compare più molto. Ma per me quella è Paperopoli a tutti gli effetti.

Per Paperino... che avrebbe da "non" Paperino?

Ti sembra "normale" che Donald lavori (con evidente convinzione) come impiegato in un grattacielo metropolitano?
Ti sembra "normale" che Donald si svegli al mattino all'alba pieno d'entusiasmo per il lavoro?
No...per quel che mi riguarda l'unica vignetta dove ho ritrovato la Paperopoli ( e il Paperino ) che conosco è l'ultima.
Quella dove si vede il deposito sulla collinetta e lui dentro a lucidar monete.
Mi è piaciuto come esperimento e sarebbe persino interessante una pubblicazione, magari di periodicità annuale o "una tantum", orientata a storie di questo tipo, con problematiche e riflessioni adulte.
Ma fuori dalle collane "tradizionali".
Un po' come i "What If" di casa Marvel.

Ti sembra "normale" che Donald lavori (con evidente convinzione) come impiegato in un grattacielo metropolitano?
Ti sembra "normale" che Donald si svegli al mattino all'alba pieno d'entusiasmo per il lavoro?

Sì.
Altre domande?

Sì.
Altre domande?

Affatto.
Vista la prima risposta.

Ti sembra "normale" che Donald lavori (con evidente convinzione) come impiegato in un grattacielo metropolitano?
Ti sembra "normale" che Donald si svegli al mattino all'alba pieno d'entusiasmo per il lavoro?

Diamine, sì certo, eccome! Pensa al Paperino di Barks... quello che si trovava sempre a fare tanti lavori e, in genere, eccelleva in quello che faceva (finché non finiva con l'esagerare). Rota si sa che si ispira a Barks, anche come personaggi non solo graficamente.

Seriamente, vuoi vedere in TUTTE le storie Paperino che lucida SEMPRE le monete di Zio Paperone. Ma per carità. E' la tradizione ed è giusto che ci siano ancora storia in cui Paperino svolge attività del genere, ma non possiamo pretendere che gli autori inventino sempre cose nuove ricamando di continuo su un clichè visto e stravisto.
Per quanto riguarda il Paperino in azienda, l'ho trovato adorabile. E per quanto riguarda il Paperino smanioso di lavorare non ci vedo nulla di strano. Dire che Paperino è solo una scansafatiche, è come dire che Topolino è un detective. Paperino ha sì una sfaccettatura fannullona, ma sa essere, se opportunamente stimolato, entusiasta, energico e desideroso di nuove sfide, anzi, spesso fino all'eccesso (Barks docet).

Comunque non ho affatto trovato Paperino Pendolare come un What If di un Donald calato in una cinica e fredda realtà quotidiana, piuttosto vi ho rivisto un sapore molto semplice, mi è sembrata quasi la naturale prosecuzione del Paperino borghese di Al Taliaferro. Ed è soprattutto una parodia scanzonata, una brillante satira, più che un dettagliato affresco della vita urbana delle grandi città.

Evvabbè, ma nel 1977 si era ad anni luce da Barks.
E il "nostro" Paperino era quello che lucidava con scazzo le monete dello zione, non il travet del grattacielo.
Comunque se leggi il mio intervento precedente spiego meglio cosa intendo: ho aggiunto alcune osservazioni.

Seriamente, vuoi vedere in TUTTE le storie Paperino che lucida SEMPRE le monete di Zio Paperone. Ma per carità. E' la tradizione ed è giusto che ci siano ancora storia in cui Paperino svolge attività del genere, ma non possiamo pretendere che gli autori inventino sempre cose nuove ricamando di continuo su un clichè visto e stravisto.
Per quanto riguarda il Paperino in azienda, l'ho trovato adorabile. E per quanto riguarda il Paperino smanioso di lavorare non ci vedo nulla di strano. Dire che Paperino è solo una scansafatiche, è come dire che Topolino è un detective. Paperino ha sì una sfaccettatura fannullona, ma sa essere, se opportunamente stimolato, entusiasta, energico e desideroso di nuove sfide, anzi, spesso fino all'eccesso (Barks docet).

Comunque non ho affatto trovato Paperino Pendolare come un What If di un Donald calato in una cinica e fredda realtà quotidiana, piuttosto vi ho rivisto un sapore molto semplice, mi è sembrata quasi la naturale prosecuzione del Paperino borghese di Al Taliaferro. Ed è soprattutto una parodia scanzonata, una brillante satira, più che un dettagliato affresco della vita urbana delle grandi città.

E' una storia inconsueta con un Paperino inconsueto.
Almeno per la percezione dei lettori degli anni 60-70 e comunque della stragrande maggioranza delle storie che lo vedono all'opera.
Poi i dotti filologi possono anche trovarci dei rimandi alle storie di un (certo) Barks, ma resta, ripeto, una sorta di "What If".
Se poi invece ti sembra che in questa storia tutto rientri nella norma (ovvio che esistono dei "clichè": Tex dice "Peste" da 60 anni) allora fai a non capire quello che voglio dire.
Pazienza.  

Almeno per la percezione dei lettori degli anni 60-70

Ecco il nocciolo della questione... mi sembra che tu sia troppo troppo troppo ancorato a quel periodo...

Ecco il nocciolo della questione... mi sembra che tu sia troppo troppo troppo ancorato a quel periodo...

Beh...sono solo 25 anni di storie....e poi non è che dopo è cambiato tutto e Paperino è diventato per altri 25 anni un travet tutto-lavoro e carriera.
Si diceva: allora topolino è un detective?
Si.
Dopo 50 anni che fa il detective, è un detective.
Mi spiace per Gottfredson che se l'era pensata diversamente.

Beh...sono solo 25 anni di storie....e poi non è che dopo è cambiato tutto e Paperino è diventato per altri 25 anni un travet tutto-lavoro e carriera.
Si diceva: allora topolino è un detective?

Imho, ha ragione Portamantello. In questo caso è solo questione di essere tradizionalisti (o bloccati mentalmente) o meno. Bè, io in alcuni momenti lo sono, ma fino a un certo punto. In base ai tuoi interventi sul forum, mi pare di capire, infatti, che tu sia un classico "conservatore", e che abbia letto abbastanza poco all'infuori del tuo "periodo d'oro" (perdendoti 25 anni e rotti di storie di OGNI GENERE, perciò...), quindi come fai a sentenziare che nulla è cambiato (ma quando mai?), in modo così assoluto?

E' ovvio che Topolino e Paperino sono e saranno conosciuti (probabilmente fino all'eternità) dalla maggioranza come "detective" e "scansafatiche", ma se tu usi i paraocchi, senza pensare alle numerose sfaccettature di cui questi personaggi dispongono, e che ci hanno offerto in anni RECENTI (i casi più palesi, come già detto, sono PK e MM, che hanno dimostrato di fregarsene di certi "paletti" sulla psicologia del personaggio), la discussione si può chiudere qui.

Imho, ha ragione Portamantello.

Non credo che si tratti di stabilire chi ha ragione.
Siamo tutti diversi per caratteristiche innate e per percorso di vita personale.
Sono relativista e ritengo che ognuno porti la sua porzione di verità.
In caso contrario non ci sarebbe discussione.

Evvabbè, ma nel 1977 si era ad anni luce da Barks.

No, un momento.

Né nel 1977, né ora si è ad anni luce da Barks. Barks è sempre qui e ora.

Ma stai cercando di farti assumere in redazione?