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Storia di Martina/Gatto che si distingue per essere stata pubblicata nel luglio 1969 in coincidenza con lo sbarco sulla luna, quindi con un probabile intento celebrativo. A differenza di storie di simile argomento di qualche anno prima, c'è una ricerca di verosimiglianza scientifica.
Non un capolavoro, ma comunque una bella storia, con i "classici " temi della manipolazione dei media e dello scienziato pazzo e megalomane.

Storia di Martina/Gatto che si distingue per essere stata pubblicata nel luglio 1969 in coincidenza con lo sbarco sulla luna, quindi con un probabile intento celebrativo.

Non ho ancora letto la storia ma credo che per disegnare una sessantina di tavole ci voglia almeno un mesetto per cui magari è celebrativa la data in cui hanno deciso di farla uscire, ma poi non lo so...

E' una storia piacevole certo migliore delle storie più antiche a tema lunare ristampate nei GCD 272, ma non al livello delle altre belle storie topoliniane di fine anni '60, come "Il sole di mezanotte", "L'occhio Parlante", "Il bandito invisibile", "La baia delle Triglie", "I ladri d'ombre" ecc. ecc.
Buona, ma inferiore a molte altre del periodo.

E' una storia piacevole certo migliore delle storie più antiche a tema lunare ristampate nei GCD 272, ma non al livello delle altre belle storie topoliniane di fine anni '60, come "Il sole di mezanotte", "L'occhio Parlante", "Il bandito invisibile", "La baia delle Triglie", "I ladri d'ombre" ecc. ecc.
Buona, ma inferiore a molte altre del periodo.

Già è vero, quello di quel periodo è un grande Martina dei topi e anche Dalmasso era bravo.

Sì, è probabile che non sia stata scritta esplicitamente per lo sbarco sulla luna, ma che si sia solo scelto di pubblicarla in coincidenza di esso.
E' anche vero che è inferiore ad altre storie, soprattutto di Martina, con Topolino di quegli anni.
Per dare un'idea della qualità delle storie di quegli anni ho cercato sull'Inducks le storie scritte dal solo Martina tra il 1967 e il 1969 (sia paperi che topi).

E se pensiamo che all'epoca avevamo anche Cimino al massimo, si può ben pensare che razza di periodone fu quello!
Per non dire di Bottaro e dei disegnatori tutti in piana maturità.
Un periodo che prolungherei però fino al 1972 e anticiperei al 1966, anche se forse la "polpa" più succosa sta nei 3 anni 67-69.

Per non dire di Bottaro e dei disegnatori tutti in piana maturità.
Un periodo che prolungherei però fino al 1972 e anticiperei al 1966, anche se forse la "polpa" più succosa sta nei 3 anni 67-69.

E sì, effettivamente prima era tutto un po' più acerbo e dopo il '72 ci fu un po' di declinio, però già nel '76\'77 si era in rapida ripresa

E sì, effettivamente prima era tutto un po' più acerbo e dopo il '72 ci fu un po' di declinio, però già nel '76\'77 si era in rapida ripresa

Si, grazie soprattutto al duo Pezzin-Cavazzano.
Purtroppo erano anni funestati ancora da Gatti.

Comunque una decisa ripresa credo si ebbe con i primi anni della gestione Capelli, nei primi anni '80.
Dico per "sentito dire", in realtà non ne so molto di quegli anni.

Comunque una decisa ripresa credo si ebbe con i primi anni della gestione Capelli, nei primi anni '80.
Dico per "sentito dire", in realtà non ne so molto di quegli anni.

In ogni caso erano anni strani, guarda. Il numero delle storie italiane su "Topolino" si ridusse a una in apertura e uan in chiusura dell'albo, mentre negli anni 70 ce n'erano, di italiane, 3, 4 o a volte addirittura 5. Infatti le pagine credo fossero molte di più.
Nei primi anni 80, a volte addirittura la storia italiana era solo una.

Si, grazie soprattutto al duo Pezzin-Cavazzano.
Purtroppo erano anni funestati ancora da Gatti.

Comunque una decisa ripresa credo si ebbe con i primi anni della gestione Capelli, nei primi anni '80.
Dico per "sentito dire", in realtà non ne so molto di quegli anni.

Diciamo che in quegli anni c'era l'inizio dello stile che avrebbe caratterizzato quegli anni. Massimo de Vita con le prime storie da autore completo e la creazione di Zapotec che avrebbe portato alle gustosissime storie della macchina del tempo, l'inizio della collaborazione tra Pezzin e de Vita, Pezzin e Cavazzano, il ritorno di Scarpa col suo secondo periodo, l'esordio di Salvagnini e (mi pare) anche Michelini, Figus, Sisti, e Marconi. Paperinik inizia la carriera di difensore dell'ordine, la comparsa del tema ecologista, il ritorno dopo anni di assenza di cimino col nuovo, ma anche vecchio stile...

Diciamo che in quegli anni c'era l'inizio dello stile che avrebbe caratterizzato quegli anni. Massimo de Vita con le prime storie da autore completo e la creazione di Zapotec che avrebbe portato alle gustosissime storie della macchina del tempo, l'inizio della collaborazione tra Pezzin e de Vita, Pezzin e Cavazzano, il ritorno di Scarpa col suo secondo periodo, l'esordio di Salvagnini e (mi pare) anche Michelini, Figus, Sisti, e Marconi. Paperinik inizia la carriera di difensore dell'ordine, la comparsa del tema ecologista, il ritorno dopo anni di assenza di cimino col nuovo, ma anche vecchio stile...

... eccetera eccetera fino alla linea buonista di fine anni 80 - ove rientrano i Racconti attorno al Fuoco - e che la farà da padrone negli anni 90 (con ben poche impennate) e che è diventata una realtà consolidata oggigiorno, con nessuna speranza che si ritorni alla bella cattiveria delle storie vecchie. :

Quindi, e mi scuso se vado OT, dopo il mio periodo preferito 66-72, un'altro buon periodo fu il 77-82/83 circa e poi di prese la piega del buonismo e del politically-correct?
Dite, dite!

Quindi, e mi scuso se vado OT, dopo il mio periodo preferito 66-72, un'altro buon periodo fu il 77-82/83 circa e poi di prese la piega del buonismo e del politically-correct?
Dite, dite!

Sì, la linea buonista comincia intorno al 1985, anche se già nel 1983 c'erano dei segnali, con le noiosissime storie dello Staff di IF pubblicate sull'Almanacco Topolino.
Il Topo viene "invasato" dalle storie brasiliane perlopiù insulse e i cattivi cominciano a diventare macchiette, per colpa imho anche dei disegnatori (si salvano i cattivi della pezziniana "Topolino e l'intruso spaziotemporale" e le schermaglie tra Paperino e ZP di un violento Chierchini della vecchia scuola, ma ormai la nuova linea buonista è già avviata). All'inizio degli anni 90 Topolino diventa un vero e proprio testimonial, e le storie vengono inquinate dal miglior offerente (TOPOLINO E IL CASO TRAFFIC e le storie promozionali di autori come Marconi, che non vengono ponderate come un tempo lo erano storie pur legate a promozioni come IL TOTEM DECAPITATO e STORIA E GLORIA).

Quindi, e mi scuso se vado OT, dopo il mio periodo preferito 66-72, un'altro buon periodo fu il 77-82/83 circa e poi di prese la piega del buonismo e del politically-correct?
Dite, dite!

Diciamo che fino all'84 Martina ancora era sadico, però poi lui se ne andò con il capolavorone Buck alias Pluto e il richiamo della foresta e così finì la carriera di una delle più grandi menti, dolci, sensibili, ciniche della storia d'Italia, e i buonisti, spentosi quel faro, rimasero padroni unici e indiscussi della Disney Italiana. Comunque almeno fino all'88 fu una cosa naturale, si avvertiva che gli autori erano convinti di quello che facevano e non seguivano alcuna direttiva editoriale. Poi nell'88 il primo duro colpo: come disse anche Povoleri iniziarono le riunioni per togliere lo spingardino a Zio Paperone e roba del genere, però era sempre qualcosa di operato con la collaborazione degli autori e non una cieca decisione imposta dall'alto, anche perchè in redazione c'era gente come carpi, Sisti, Marconi, Chendi e Capelli che nonostante restrizioni varie ancora lavoravano in un clima di fiducia. Nel '94 Capelli andò via e Cavaglione, ex redattore di moda si impossessò di Topolino riducendolo a quella roba che vedi sin dalla copertina di quelli stracci che puoi procurarti facilmente. Egli rvoluzionò la redazione tanto che persone come Marconi, de Poli, Scarpa, Chendi etc. durante la sua gestione andarono via, poichè aumentò i paletti del politically correct e operava senza preoccuparsi di quello che pensavano gli autori. Intimava ai disegnatori di mantenere uno stile classico, licenziò Lavoradori e domò artisti come Intini. Però creò buone testae alternative al topo. Un personaggio complesso Cavaglione.
Ecco la MIA ricostruzione che spero ti possa aiutare.

Diciamo che fino all'84 Martina ancora era sadico, però poi lui se ne andò con il capolavorone Buck alias Pluto e il richiamo della foresta e così finì la carriera di una delle più grandi menti, dolci, sensibili, ciniche della storia d'Italia, e i buonisti, spentosi quel faro, rimasero padroni unici e indiscussi della Disney Italiana.

Ma Guido Martina non scrisse la sua ultima storia nell''84, dopo Buck ne ha scritte poche ma comunque fino al 1991