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Voglio segnalavi questa gradevolissima storia di Cimino, non perchè si elevi dalle altre dell'Autore, ma perchè condensa in sè tutti i tipici topoi ciminiani: il viaggio (nelle viscere della terra), i saggi esperti, lo strano popolo, i buffi mezzi di locomozione, le fantasiose soluzioni ingegneristiche, una conflittualità Donald-Scrooge assai meno marcata che nelle coeve storie di Martina e il ruolo risolutivo dei nipotini più avveduti degli zii.
Molto belli e ricchi di suggestivi scenari i disegni di Massimo De Vita, qui ulteriormanete valorizzati dal formato Almanacco.
Cercatela, ne vale la pena; una storia "esemplare" della poetica ciminiana.
http://coa.inducks.org/story.php?c=I+AT++153-A

Non solo esemplare, ma anche riuscitissima
Certo, forse la vedo con gli occhi dell'infanzia in cui la lessi per la prima volta, ma è così avventurosa e suggestiva che, quando la rileggo, mai mi è venuto in mente di ripensarci con mente "critica", individuando i vari stilemi ciminiani come hai efficacemente fatto tu

Vorrei anche ricordare il ruolo che in questa storia assume la Numero Uno , protagonista almeno quanto i paperi

Vorrei anche ricordare il ruolo che in questa storia assume la Numero Uno , protagonista almeno quanto i paperi

E' vero.
E forse la "numero uno" ha per la prima volta un ruolo centrale...poi nei 70's ce ne sono altre...come quella della "grande caccia al cent" di Siegel mi pare.
Una storia anche seminale quindi.

Dovrei averla letta a 10 anni a giudicare dalla data delle imperdibili ma non la ricordo proprio. Me l'andrò a rileggere